Transgender accusa Valve di discriminazione e chiede 3 milioni di danni

Un'ex impiegata, che ha lavorato per Valve come traduttrice, accusa Valve di aver contribuito a creare un ambiente di lavoro ostile nei confronti della sua sessualità.
di Rosario Grasso pubblicata il 25 Maggio 2016, alle 18:31 nel canale Videogames
59 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa domanda è ovviamente retorica. Se parli di tua madre non usi "it" ma "she", se parli di tuo fratello uso "he". Se parli del tuo collega di lavoro maschio che è diventato donna, non usi "it".
Adesso è la comunità lgbt che sta acquistando importanza, un domani che dovesse diventare più importante quella dei giocatori online uno potrebbe volere che ci si riferisca a lui col nome del suo personaggio? "Non chiamarmi Mario Rossi, chiamami TheKiller1234"
Non è neanche il discorso di uno che usa un nickname al posto del suo nome o viceversa; potrei anche incaxxarmi come una bestia se mi chiami "Francesco" anziché "Cronos", ma dacchè mi risulta non fai una discriminazione né mi insulti: sono entrambi nomi con i quali da sempre sono conosciuto, ed in ogni caso non implicano discriminazione. Anche se oggi decidessi di andare alla anagrafe e cambiarmi il nome col nickname.
Qui siamo nella situazione in cui una persona viene deliberatamente ed offensivamente paragonata ad un oggetto. E non parliamo di situazioni generiche come l'esempio che tu hai fatto. E a differenza dell'italiano (che non ha il pronome neutro alla terza persona) non è neanche la situazione in cui non sai, conoscendo la persona, se considerarla un maschio o una femmina, dove l'uso errato di un termine può non essere un insulto ma anche più semplicemente confusione od impaccio.
Fermo restando che ogni singola situazione andrebbe contestualizzata ed analizzata nello specifico (si potrebbe trattare di casi in cui si prende bonariamente in giro la persona in questione per quanto ne sappiamo, o di una scelta ragionata nell'uso dei termini perché non si sa bene quale usare, o di semplice ignoranza. Esempi per far capire che molto dipende anche dal contesto nel quale ci si trova), a livello puramente linguistico il discorso è molto semplice.
Perché per quanto uno possa rigirare il discorso, su questa questione specifica la grammatica inglese è molto chiara e semplice.
Non è, infine, neanche il caso di qualcuno che pretende situazioni fuori dai canoni del buon senso per essere identificata, come tu hai accennato; questo non emerge da nessuna parte.
Si, questo significa delirare.
Corretti manco per niente, se la persona (che era uomo) ha legalmente cambiato sesso sui documenti è ufficialmente e socialmente donna.
Premesso che chiamarla it è incredibilmente offensivo, chiamarla he sarebbe comunque una mancanza di rispetto.
Quella persona ora è una donna, quello bizzarro sei tu se non l'accetti. E nota bene che bizzarro non è il primo termine che mi verrebbe in mente, nel caso.
Premesso che chiamarla it è incredibilmente offensivo, chiamarla he sarebbe comunque una mancanza di rispetto.
Quella persona ora è una donna, quello bizzarro sei tu se non l'accetti. E nota bene che bizzarro non è il primo termine che mi verrebbe in mente, nel caso.
"legalmente", "socialmente" e "ufficialmente" sono avverbi che sottintendono un contesto arbitrario e artificiale. Posso capire che uno/a che ha cambiato sesso non debba essere preso a calci per la scelta che ha fatto, ma non si può neanche pretendere che io fisiologicamente percepisca (esempio) come femmina una persona che fino all'altro ieri era un maschio, cioè che le mie percezioni sensoriali non facciano alcuna differenza tra una donna nata donna e una donna nata uomo. E il "bizzarro" o qualsiasi altro termine perde tatalmente peso se le circostanze che fanno si che uno venga etichettato come tale sono quelle che dici tu.
Comunque vedo sempre più frequente la pratica di voler imporre idee e metodi di pensiero a gente ritenuta bigotta o intollerante, con tanta pace per la tolleranza stessa...
il buco del c**o della stampa specializzata, dato che hanno zero credibilità puntano allo scandalo ormai...
Un trans non diventa donna, quindi "she" è fuori luogo. Questi degenerati facciano quel che gli pare con la propria salute e il proprio corpo, liberissimi di distruggersi, ma manco per sogno pensino di venderci il fatto che sono femmine.
Comunque vedo sempre più frequente la pratica di voler imporre idee e metodi di pensiero a gente ritenuta bigotta o intollerante, con tanta pace per la tolleranza stessa...
Se sui documenti è maschio, è maschio, he.
Se sui documenti è femmina, è femmina, she.
Poi, se stiamo parlando di una persona che conosci da tanto vien da sé che ti verrà automatico chiamarla Mario invece che Maria, così come suppongo che Maria non di denuncerà per discriminazione.
Diverso è il caso di (solo a scopo esemplificativo, l'ho intravista facendo zapping) Caitlyn Jenner: riferirsi a lei chiamandola Bruce mi sembra abietto.
Comunque vedo sempre più frequente la pratica di voler imporre idee e metodi di pensiero a [B][COLOR="Red"]gente ritenuta bigotta o intollerante[/COLOR][/B], con tanta pace per la tolleranza stessa...
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Tolleranza con gli intolleranti? No, grazie.
Se viceversa esteticamente si presenta come un uomo, lo indico come "lui".
Non mi interessa chi fosse ieri/l'anno scorso/dieci anni fa, e non ho diritto/tempo/soldi di fargli/farle un esame del DNA per vedere se effettivamente l'aspetto concorda con quanto dicono i suoi geni (tantomeno vado a sbirciargli/le nelle mutande per vedere cosa trovo, scusa la volgarità ma è per farti capire l'idea).
Discorso diverso, più difficile forse, se questa persona la conosci da una vita. Ma in questo caso c'è abbastanza "confidenza" da domandargli/domandarle "ascolta, prima di fare figure di palta, come preferisci essere chiamato/a?"
Tolleranza con gli intolleranti? No, grazie.
Il fatto di assecondare una malattia mentale piuttosto che curarla è già di per sè ridicolo. Qui non si tratta di preferenze sessuali o altro, qui si tratta di mutilarsi per assecondare ossessioni. Se uno si sveglia domani e decide di voler diventare un gatto, si fa impiantare metri di peluria e smantellare la faccia finché non ha la fisionomia di un felino, ci sarà gente pronta a giustificare questa follia.
Come ho detto liberissimi di farlo eh, ma io sono liberissimo di pensare che sia incredibilmente folle.
Quale intolleranza? Io sono per la libertà di fare quel si vuole. Ovviamente poi tocca fare i conti col mondo reale, non è tutto come nella fantasia malata di certi individui.
Il fatto che tu consideri i transgender dei malati ti qualifica come persona profondamente ignorante.
Tralascio i miei giudizi personali, non mi va di essere bannato.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".