Starbreeze è fiera del reboot di Syndicate

Il CEO Mikael Nermark ha dichiarato che il reboot è stato una battaglia persa in partenza, sebbene il lavoro compiuto dal team sia stato encomiabile.
di Davide Spotti pubblicata il 21 Giugno 2012, alle 12:31 nel canale VideogamesMikael Nermark, CEO di Starbreeze, ha dichiarato che il reboot in ottica FPS di Syndicate ha rappresentato "una battaglia persa in partenza", pur rimarcando di essere molto orgoglioso del lavoro e degli sforzi compiuti dal suo team nel corso dell'intero sviluppo.
"Sì, ne sono ancora fiero", ha dichiarato durante un'intervista a Edge. "Avere il coraggio di rilanciare il franchise... sapevamo fin dall'inizio che ci sarebbe stato un piccolo ma molto rumoroso gruppo di giocatori e giornalisti che ci avrebbe odiato a priori, qualunque fosse stata la strada intrapresa".
"Se non avessimo realizzato una copia esatta del gioco, ci avrebbero odiato. Se invece avessimo realizzato una copia esatta, ci avrebbero detto che non sapevamo innovare. E' stata una battaglia persa in partenza".
"Ma sono fiero di quello che il team ha compiuto e di ciò che abbiamo realizzato, in particolar modo per quello che riguarda la co-op; ritengo che mostri davvero ciò che volevamo creare con questo gioco, qualcosa che è nel DNA di Starbreeze".
La quantità di copie vendute di Syndicate è stata particolarmente bassa, si parla infatti di circa 150.000 unità in tutto il mondo, al punto da essere definito da Frank Gibeau, leader di EA Labels, come un progetto che non ha saputo funzionare a dovere.
"Non ho alcun riscontro di quanto ha affermato Frank", ha proseguito Nermark. "Penso che sia EA che Starbreeze possano guardare indietro e dire che le cose potevano essere fatte in modo diverso. Ma se doveste chiederlo a chiunque altro su qualunque altro titolo in produzione, probabilmente vi direbbe la stessa cosa".
"Rispetto ad altri team tripla-A, in termini di personale e soldi, siamo di dimensioni davvero modeste. Non vi dirò esattamente quanto sia costato Syndicate - non posso a causa degli accordi di non divulgazione - ma è stato un investimento sostanzialmente inferiore rispetto a quanto avrebbero speso i grandi studi interni al publisher, decisamente".
17 Commenti
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Allora 150k copie son state fin troppe
Ormai più nessuno ha l'onestà di ammettere di aver sbagliato.
L'industria videoludica si sta incartando su se stessa, proponendo giochi fotocopia e nessuna innovazione ogni anno.
Quello che mi stupisco e che ci sia in giro gente che, poi, li compra.
Nel corso dell'anno passato sono usciti meno di 10 giochi realmente validi; e, a parte pochi casi (Skyrim), quelli che hanno venduto di più sono le solite minestre riscaldate: CoD, BF, i titoli sportivi e poco altro.
L'industria videoludica si sta incartando su se stessa, proponendo giochi fotocopia e nessuna innovazione ogni anno.
Quello che mi stupisco e che ci sia in giro gente che, poi, li compra.
Nel corso dell'anno passato sono usciti meno di 10 giochi realmente validi; e, a parte pochi casi (Skyrim), quelli che hanno venduto di più sono le solite minestre riscaldate: CoD, BF, i titoli sportivi e poco altro.
semplice. esempio:
se tu sei il proprietario di una SH e vuoi fare un nuovo gioco hai due posibilità:
1. fare (almeno) una modesta cifra praticamente assicurata con un titolo che non porta nulla di nuovo ma si basa su gameplay già rodato
2. innovare, con la possibilità di sbancare ma anche di floppare pesantemente e ritrovarti magari in seria difficoltà economiche, dato che gli investi
cosa fai?
se tu sei il proprietario di una SH e vuoi fare un nuovo gioco hai due posibilità:
1. fare (almeno) una modesta cifra praticamente assicurata con un titolo che non porta nulla di nuovo ma si basa su gameplay già rodato
2. innovare, con la possibilità di sbancare ma anche di floppare pesantemente e ritrovarti magari in seria difficoltà economiche, dato che gli investi
cosa fai?
non è cosi cosa? io rispondevo in maniera generalizzato alla lamentela di "carenza di innovazione"..
poi sono d'accordo che fare una reboot nn ha nessun senso, ma alla fine chissene io manco la conosco sta serie
poi sono d'accordo che fare una reboot nn ha nessun senso, ma alla fine chissene io manco la conosco sta serie
Grave lacuna non conoscere la serie originale
Grave lacuna non conoscere la serie originale
quali sono le altre?
Il gameplay, seppure rodato, non corrisponde a quello originale quindi, tanto valeva cambiare pure il nome. Il gioco sarebbe rimasto onesto e si sarebbero limitate le critiche da parte dei puristi. La terza alternativa è non innovare il gameplay ma neanche utilizzare un nome già esistene giusto per. Poi ce ne sono altre..
Il gameplay, seppure rodato, non corrisponde a quello originale quindi, tanto valeva cambiare pure il nome. Il gioco sarebbe rimasto onesto e si sarebbero limitate le critiche da parte dei puristi. La terza alternativa è non innovare il gameplay ma neanche utilizzare un nome già esistene giusto per. Poi ce ne sono altre..
ok le osservazioni su Syndicate, ma continuo a non capire in generale
per me (lascia stare Syndicate, dico un gioco nuovo di una qualsiasi sh), o fai qualcosa sulla falsariga di qualcosa di già esistente (con piccole modifiche ok) o ti butti su qualcosa di nuovo ma che non sai sostanzialmente come verrà accolto (quindi rischio epic win/fail)
cos'altro puoi fare?
Chiamno quelli di Eidos Montreal e mi faccio spiegare come hanno fatto a tirar fuori un gioco dannatamente onesto e con una storia solida come DEHR, nonostante il soffio sul collo dei milioni di fan della serie e l'incredibile vaccata, firmata da Spector, di DEII.
Perché si può anche partire con un franchise già noto, ma se fai una vaccata lo scaffale è assicurato.
E poi, comunque, si commenta Syndacate, che è passato dall'essere uno strategico (uno dei migliori e non una vaccatiella qualsiasi) a divenire un FPS.
E qui il rischio scaffale è decisamente alto, soprattutto per il numero incredibilmente alto di FPS in circolazione, più quelli che devono uscire.
Ti parrei pazzo (ma non lo sono, lavoro nel ramo
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