Predator: Hunting Grounds, la Recensione del multiplayer asimmetrico di IllFonic

IllFonic e Sony Interactive Entertainment portano il terrore dello Yautja su PC e PlayStation 4. Predator: Hunting Grounds è un action che ripropone la classica formula dei multiplayer asimmetrici, con qualche novità per il gameplay - e con diversi problemi sul fronte tecnico
di Pasquale Fusco pubblicata il 09 Maggio 2020, alle 14:31 nel canale VideogamesPlaystationEpic
In un modo o nell'altro, i giochi multiplayer asimmetrici riescono sempre a conquistare i giocatori, traendo vantaggio da una formula tanto coraggiosa quanto divertente. Lo sa bene IllFonic, compagnia statunitense che ha acquisito una certa notorietà con Friday the 13th: The Game, un titolo che presenta non pochi difetti, ma che avrebbe anche convinto numerosi utenti a macinare dozzine di ore vestendo i panni del temibile Jason Voorhees.
Non c'è da sorprendersi, dunque, se Predator: Hunting Grounds parte dalle stesse basi del gioco appena citato. IllFonic punta nuovamente al genere horror, questa volta con gli Yautja della saga cinematografica di Predator (1987). Con un personaggio di tale caratura non poteva esserci occasione migliore per lanciare un altro action dai ritmi ansiogeni, peccato solo che il team di Denver non sia riuscito a centrare il bersaglio.
Predator: Hunting Grounds, tutti contro il Predator
L'esperienza proposta da Predator: Hunting Grounds si basa su una modalità multiplayer 4 vs. 1, in cui quattro giocatori controlleranno altrettanti marine prendendo parte a una serie di missioni, mentre un quinto partecipante avrà l'onore di indossare la leggendaria corazza del Predator.
A differenza di quanto visto in Friday the 13th: The Game, il nuovo action di IllFonic oltrepassa le barriere del PvP per abbracciare una formula ibrida, in cui trovano spazio diverse meccaniche PvE e, dunque, un'Intelligenza Artificiale. Una volta addentratisi nella giungla di Hunting Grounds, i quattro marine dovranno completare una serie di compiti che spaziano dalla raccolta di dati intelligence all'eliminazione di uno specifico bersaglio: in questi scenari i giocatori si scontreranno con ondate di soldati controllati dall'IA, il cui comportamento rivela numerose falle - sfociando inevitabilmente in un livello di sfida tarato verso il basso.
Ciononostante, i problemi di bilanciamento risultano ancora più evidenti negli scontri con il Predator. Quest'ultimo non può che vantare un arsenale di tutto rispetto, in cui spiccano le possenti lame da polso e il cannone a impulsi montato sulla sua spalla, eppure lo Yautja si troverà spesso in una posizione di grande svantaggio rispetto alle quattro 'prede': oltre a essere alquanto limitati, i movimenti dell'alieno risultano macchinosi e pertanto rischiano di mettere in seria difficoltà anche il giocatore più esperto.
Per la squadra di marine basterà il minimo sforzo, e una buona coordinazione, per abbattere rapidamente il cacciatore e fuggire vittoriosi dalla giungla. Va detto, comunque, che i giocatori alla guida dei marine dovranno fare i conti con un gunplay legnoso e asettico, privo di quel feedback che troveremmo in altri, e ben più coinvolgenti, first-person shooter.
Operazione Unreal Engine: abbiamo un problema
Con la pubblicazione di Sony Interactive Entertainment, il team di IllFonic ha potuto rilasciare Predator: Hunting Grounds su PC (Epic Games Store) e PlayStation 4.
È sulla console Sony che abbiamo condotto la nostra prova, inciampando nelle innumerevoli buche del comparto tecnico basato su Unreal Engine 4 e, dunque, in un'ottimizzazione del tutto inadeguata per gli standard attuali.
Nei confusionari menù di Hunting Grounds possiamo ammirare la corazza dello Yautja e osservarne i sorprendenti particolari. Arriva però il momento di scendere sul campo di battaglia, dove notiamo immediatamente le magagne tecniche: la vegetazione rivela un notevole livello di dettaglio, ma entra in contrasto con i lentissimi caricamenti delle texture e con una mole poligonale non sempre all'altezza. Un framerate altalenante - anche su PS4 Pro - incornicia un quadro imperfetto, che riesce a deliziarci solo con le (tutto sommato) curate animazioni del Predator.
Vista la mole di contenuti non particolarmente abbondante, sarebbe difficile giustificare i 39,99 euro richiesti per l'acquisto su PC o PS4. La formula multiplayer scelta da IllFonic riesce a divertire, come sempre, ma da un gioco dedicato al colossale Predator avremmo desiderato qualcosa in più.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".