Pirateria: quanto costa davvero la violazione di un gioco ai produttori?

Pirateria: quanto costa davvero la violazione di un gioco ai produttori?

Un nuovo studio rivela quanto costerebbe la pirateria ai publisher. Al di là delle opinioni personali, pare che nella realtà si traduce in un danno economico più o meno rilevante a seconda del periodo in cui un gioco viene violato.

di pubblicata il , alle 15:42 nel canale Videogames
 
52 Commenti
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gd350turbo15 Ottobre 2024, 11:19 #51
Originariamente inviato da: Darkon
Per farla breve il diritto sui diritti d'autore è un macello che andrebbe riformato da zero e uniformato per quanto possibile a livello internazionale cosa che nessuno ha intenzione di fare perché al di là delle varie passerelle e dichiarazioni tutti, compreso chi ha i diritti, ha interesse a mantenere una certa pirateria perché comunque ne trae giovamento.

L'esempio più eclatante è windows... pensate veramente che microsoft non potrebbe rendere molto difficile crakkare windows? O limitare il giro di licenze grigie che c'è?

E non solo:

Autodesk, autocad era protetto da una chiave hardware, ma si trovava ovunque la versione non protetta, questo fatto ne ha permesso la diffusione ed è diventato lo standard.
Adobe, photoshop & c. non era protetto hardware ma il crack era talmente facile che chiunque lo poteva fare, anch'esso è diventato uno standard.

la pirateria come canale pubblicitario...
abbatheking16 Ottobre 2024, 10:59 #52
Originariamente inviato da: Darkon
Non è affatto così semplice e non tutto il copyright è uguale.

Ad esempio in taluni casi la violazione diventa reato solo laddove vi sia un lucro mentre in altri basta la semplice creazione o diffusione di copie non autorizzate.

Oltre a questo ci sono questioni di diritto internazionale come ad esempio un contenuto coperto da copyright in una nazione ma che non ha registrato i diritti in un'altra nazione come lo gestisci? E praticamente ognuno ha legiferato per conto suo... in Italia per dirne una se non interviene con una richiesta formale il creatore potresti diffondere copie non autorizzate di qualcosa i cui diritti non sono registrati qua.

Oltre a questo poi c'è da dire che dato che l'argomento è talmente controverso che ci sono state sentenze opposte su casi estremamente simili a seconda del o dei giudici che esaminavano la questione.


Per farla breve il diritto sui diritti d'autore è un macello che andrebbe riformato da zero e uniformato per quanto possibile a livello internazionale cosa che nessuno ha intenzione di fare perché al di là delle varie passerelle e dichiarazioni tutti, compreso chi ha i diritti, ha interesse a mantenere una certa pirateria perché comunque ne trae giovamento.

L'esempio più eclatante è windows... pensate veramente che microsoft non potrebbe rendere molto difficile crakkare windows? O limitare il giro di licenze grigie che c'è?

Potrebbero certamente farlo ma il loro successo si basa proprio sul fatto di mantenere una egemonia e gli frega zero se per farlo ci saranno migliaia di PC privati con windows craccato o non attivato.

La stessa cosa vale per i giochi e tutto il resto... alla fine periodicamente devono fare un po' paura perché la pirateria non esageri ma sostanzialmente nessuno vuole che sparisca perché gli fa comodo che comunque ci sia un certo livello di diffusione del materiale anche sotto forma pirata.


Certo, infatti ho scritto che è un fenomeno che viene solitamente tollerato e per questo, nel primo post, ho scritto che il danno maggiore che può fare la pirateria è far sì che uno che abbia una copia pirata possa poi decidere di acquistarla.

Come avete scritto, diversi software si sono diffusi grazie alla pirateria.
Noi, addirittura, finita l'università, quindi senza più poter godere di una licenza studenti, abbiamo chiesto consulenza al settore training di una software house per un software tecnico, siamo andati da loro per questa sessione, abbiamo acceso il PC ed aperto il programma non ricordandoci che la copia "pulita" aveva una maschera di controllo licenza in apertura. Quindi il tizio se n'è accorto subito ma ne ha preso atto e non ha neanche commentato, come se fosse perfettamente normale.
Alla fine loro vendono n licenze l'anno all'università... cosa importa se una decina di tesisti hanno una versione crackata? Al più quando lavoreranno per un'azienda spingeranno per quel software perché già lo conoscono.

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