Lo distoglieva da Assassin's Creed 3: padre uccide figlia di un mese
Sono stati dati otto anni a Mark Sandland, colpevole di aver ucciso la figlia di cinque settimane durante una sessione ad Assassin's Creed 3. Il movente è agghiacciante.
di Nino Grasso pubblicata il 12 Luglio 2014, alle 10:31 nel canale VideogamesAssassin's Creed
Ne avrà di tempo per meditare Mark Sandland, il padre che nel mese di novembre del 2012 aveva ucciso la propria figlioletta di sole cinque settimane perché lo disturbava durante una sessione di gioco ad Assassin's Creed 3. L'omicida ha ricevuto una pena di otto anni (per via di alcune attenuanti), da scontare per metà in prigione.
Secondo la ricostruzione ottenuta dalle indagini, Sandland avrebbe scosso più volte la figlia, Aimee-Rose, dopo un improvviso scatto d'ira. La colpa della bambina era quella di strillare distogliendo il genitore dalla sua console domestica, già frustrato da una sessione di gioco che probabilmente non procedeva nel migliore dei modi.
"Frustrato per via del gioco e con le urla di Aimee-Rose, hai perso il temperamento e l'hai assalita, stringendole il torace e scuotendola violentemente", ha concluso il giudice Sweeney durante la sentenza che dichiarava la colpevolezza del genitore. "Anche se non riusciamo a capire dettagliatamente quello che hai fatto, le ferite sul corpo di Aimee-Rose parlano chiaro".
Secondo le sue parole, Sandland sarebbe stato colto da un attacco epilettico mentre teneva in braccio Aimee-Rose, causandole le ferite che poi le sono state fatali, fra cui ecchimosi al viso, torace, addome, fianchi e agli arti inferiori, oltre ad una serie di emorragie diffuse lungo tutto il corpo. Una storia che non ha retto sin dal principio secondo la Lewes Crown Court.
La cronologia di navigazione del telefono cellulare mostra che, sedici minuti prima della chiamata effettuata al 999 per riportare le ferite della figlia, il padre navigava in un sito web con l'obiettivo di scoprire alcuni trucchi per procedere su Assassin's Creed 3. All'arrivo dell'ambulanza Sandland appariva "in panico e ansioso", puntando la posizione in cui giaceva il corpo inerme di Aimee-Rose.
"Sono epilettico. Ho avuto un attacco e quando mi sono svegliato la bimba era sotto di me", è stato quanto specificato al team dei soccorsi. La figlia è stata subito condotta in un ospedale londinese priva di sensi, dove è deceduta quattro giorni dopo. Aimee-Rose era riuscita a risvegliarsi, ma non ce l'ha fatta per via di alcune danni riportati all'apparato respiratorio.
Sono stati parecchi i dettagli che hanno permesso al tribunale di scoprire il vero movente. Sandland ha negato, ad esempio, alcuni dettagli poi scoperti durante le indagini, nel tentativo di nascondere che poco prima dell'omicidio stesse giocando al videogioco.
Inoltre, un SMS mandato alla madre di Aimee-Rose faceva trasparire tutto il proprio disappunto nei confronti dei comportamenti della figlia: "Ha urlato per tutto il tempo da quando sei andata via", recitava il messaggio riferito ad Aimee-Rose. Secondo il consulente neurologo convocato dal tribunale, inoltre, le ferite riportate dalla bambina non potevano essere provocate da un attacco epilettico.
Per aver comunque chiamato i soccorsi, e per non essere stato un omicidio volontario, il giudice ha dato a Sandland una pena di otto anni, da scontare per metà in custodia cautelare.
57 Commenti
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lasciatelo 5 soli minuti con gli ergastolani di un qualsiasi penitenziario, non serve altro.
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Il bello è che invece di prendere le distanze da ste cose vi mettete sullo stesso livello... ma visto che l'utenza che entra qua dentro in riferimento ai videogames e altissima, forse un giorno quando il giocattolo si sarà rotto ve ne renderete conto...
Da quel che leggo gli ergastolani devono essere delle specie di giustizieri. Senza contare che il codice penale statunitense prevede già la pena di morte, ma evidentemente non in questo caso.
Immagino non vi sfiori nemmeno l'idea che una persona possa cambiare o pentirsi. Magari guarire, visto che questo caso mi sembra abbia del patologico. Certo non potrà rimediare, ma credo che se si rendesse effettivamente conto di ciò che ha fatto, una (gli auguro lunga) vita di dolore e rimpianto non sarebbe affatto una pena lieve.
Lo distoglieva da Assassin's Creed 3: padre uccide figlia di un mese
Si si giusto, nessuna pietà! Col buonisimo si è visto dove siamo arrivati! Non avrei problemi a fare il torturatore e il boia a sti tiziSenza contare che è spassosissimo essere tutti tesi a giocare e poi all'improvviso arrivano le figlie a lanciarti via il mouse. LOL
La Gran Bretagna credo abbia abolito l'impiccagione da un cinquantennio, a differenza di alcune ex colonie, quindi non potevano che condannarlo alla galera.
I compagni di cella provvederanno a rendere la sua pena un inferno, che piaccia o meno.
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