La Silicon Valley non dovrebbe dettare la politica militare Usa, secondo il fondatore di Oculus

La Silicon Valley non dovrebbe dettare la politica militare Usa, secondo il fondatore di Oculus

Palmer Luckey prima si occupava di videogiochi e di realtà virtuale, adesso di tecnologie per l'esercito. Ma non ci vede niente di male in tutto questo...

di pubblicata il , alle 18:01 nel canale Videogames
 

Il fondatore di Oculus, Palmer Luckey, ha commentato la sua decisione di sviluppare nuove tecnologie in supporto dell'esercito americano, confermando la sua posizione secondo cui la Silicon Valley non dovrebbe essere timida nello sviluppo di tecnologie militari. Secondo Luckey, se gli Usa e i suoi alleati vogliono vincere la prossima guerra a cui prenderanno parte, dovranno ottenere un contributo importante dalle aziende tecnologiche.

Luckey ha parlato al Web Summit di Lisbona, dove si è espresso anche Tim Berners-Lee, fondatore del web, a proposito di diritti e libertà online. Luckey ha maturato la convinzione che gli Usa fossero indietro rispetto ai propri rivali in alcune aree critiche già ai tempi in cui lavorava per Oculus. È determinato a supportare il suo paese in questo per permettergli di superare gli altri paesi e tornare a condurre nel panorama delle tecnologie militari.

Palmer Luckey

Luckey è stato allontanato fa Facebook, l'azienda che ha acquisito Oculus per 2 miliardi di dollari, dopo il suo coinvolgimento nella campagna elettorale di Donald Trump. In seguito ha fondato una nuova società, Anduril, la quale sviluppa sensori che raccolgono dati al fine di costruire un modello 3D perfetto di un'area. Un sistema di intelligenza artificiale analizzerà i dati per vedere ciò che è rilevante e lo invierà in tempo reale ai soldati in modo da consentire loro, tramite un visore di realtà virtuale, di conoscere la posizione esatta delle risorse dell'esercito nemico, la disposizione dei soldati e dei mezzi e tutto ciò che accade intorno a loro.

Scegliere di investire e sviluppare una tecnologia per le zone di guerra sembra troppo distante rispetto al progetto originale di Luckey, ovvero la realtà virtuale per i videogiochi, ambito nel quale Luckey è considerato un pioniere e "inventore". Ma Luckey vede la nuova sfida quasi come una "missione" in soccorso del suo paese, e pensa che le altre aziende tecnologiche dovrebbero essere meno reticenti per le iniziative di questo tipo.

"Le aziende tecnologie negli Stati Uniti devono rendersi conto che non prendere posizione su questi argomenti significa sostanzialmente porsi in posizione subalterna nei confronti di Cina e Russia e di altri paesi che non hanno gli stessi valori degli Stati Uniti e dei loro alleati", ha detto Luckey a Lisbona.

Una società che è stata coinvolta nello sviluppo di strumenti militari per l'esercito Usa e che poi ha cambiato idea è Google. La compagnia ha scelto di non rinnovare il contratto con il Pentagono per Project Maven, un programma di intelligenza artificiale che potrebbe essere utilizzato per attacchi gestiti tramite droni, dopo che 12 dipendenti si sono licenziati e circa 3 mila hanno firmato una lettera di protesta per i vertici.

Secondo la ricostruzione di Luckey, la maggior parte dei dipendenti di Google era d'accordo con il progetto iniziale, ed è prevalsa la linea di una minoranza molto rumorosa. Il grosso del gruppo dei dipendenti di Google pensava che la tecnologia avrebbe portato minori danni collaterali e a un minor numero di morti civili. Ha poi aggiunto che la maggior parte delle persone che lavorano nel settore tecnologico condivide la sua attitudine a supporto delle tecnologie militari.

"La Silicon Valley crede che per l'Occidente sia meglio condurre in questo settore che farsi scavalcare da Cina e Russia", ha detto. "Anche se molti degli esponenti delle aziende tecnologiche non ne vogliono parlare apertamente, perché lo ritengono un argomento controverso".

Al tempo stesso ritiene che non è compito delle aziende stabilire quali tecnologie sviluppare per l'esercito. "Non dovrebbero imporre al governo nessun tipo di politica e neanche rifiutarsi di collaborare, perché anche in questo modo finiscono per incidere sulla politica". Insomma, maggior coraggio a sviluppare tecnologie che potrebbero essere mal viste dalla gente.

4 Commenti
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300012 Novembre 2018, 18:10 #1
Quando puoi controllare il clima, non ti serve altro nelle guerre.
canislupus12 Novembre 2018, 18:58 #2
Se venisse profuso lo stesso impegno che si ha nella ricerca di nuove tecnologie per meglio distruggere il "nemico" rispetto a modi per migliorare la vita delle persone, forse saremmo tutti d'accordo a collaborare.
lemuel12 Novembre 2018, 20:35 #3
Al di là del contenuto dell'articolo, la faccenda mi suggerisce l'idea contraria, ovvero quella che "piuttosto verosimilmente" la politica militare Usa dovrebbe dettare la politica alla Silicon Valley.
In un certo senso ciò potrebbe essere già "in essere", ma dato che si tende a esplicitare il concetto di chi deve dettare e come, sarebbe meglio operare "a carte scoperte", invece di fingere di non saperne nulla.
Così come oggi, in un certo qual modo, NSA, Cia e Fbi "detterebbero" la politica nella stessa "valley", oltre che a Microsoft, Intel, Google, Amazon etcetera.
Forse non tutti sanno che nei Consigli di amministrazione di queste aziende produttrici di software e di chip, negli US, "siederebbero" rappresentanti degli uffici governativi US della sicurezza nazionale.
Se qualcuno non ci crede gli potrebbe bastare dare una sbirciata sul web, digitando le "paroline" giuste sui motori di ricerca, oppure può chiedermi di aggiungere qualche decina di link che ho già pronti "alla bisogna".
Con il solito "beneficio dell'inventario" nei riguardi di chi, in modo molto ortodosso, chiede prove giudiziarie o rigorosamente scientifiche su questi "fatterelli".
amd-novello13 Novembre 2018, 12:07 #4
Originariamente inviato da: canislupus
Se venisse profuso lo stesso impegno che si ha nella ricerca di nuove tecnologie per meglio distruggere il "nemico" rispetto a modi per migliorare la vita delle persone, forse saremmo tutti d'accordo a collaborare.


davvero. è sempre avvilente scoprire che molte tecnologie che si usano in casa derivano dalla spesa enorme in ricerca per ammazzare meglio il prossimo.
passi la ricerca spaziale ma il resto...

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