La ministra Fabiana Dadone ha un canale Twitch e parla di eSports

Lo definisce "un nuovo mezzo per dialogare con i giovani" e ha già fatto un'intervista con Riccardo "Reynor" Romiti, il campione del mondo di Starcraft 2
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Marzo 2021, alle 11:21 nel canale VideogamesTwitch
97 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info[ Scusatemi per la domanda cinematografica fuori tema dall' articolo di Redazione (su cui non discuto sia chiaro) ma era citazione da "Grandi Magazzini (1986)" se non ricordo male? Nel film suddetto comunque pur Montesano era bravo, Pozzetto era sempre un livello sopra a tutti gli altri attori.
Essere sguaiati e maleducati in ambito istituzionale non è il modo di andare controtendenza, e questo trascende qualsiasi classe politica.
Ti piacerebbe volare quando vedi il pilota con i piedi sugli strumenti e la maglietta dei Nirvana?
A me piacerebbe volare con Bruce Dickinson, che sia in divisa da comandante o appena uscito da Rock in Rio non mi farebbe nessuna differenza
Incredibile di come date contro alle istituzioni a prescindere, se una foto di questo tipo vi causa queste reazioni dove eravate quando c'erano problemi ben piu gravi?
Link ad immagine (click per visualizzarla)
un bijoux.
(che poi, chissenefrega, deve fare il ministro, non le passerelle)
Migliorare l'istruzione? Aiutare a trovare lavoro? No, rilassiamoci su Twitch...
Sono compiti di altri ministeri
<<Età e titolo di studio: 36 anni, laureata
Professione e reddito pre-miracolo: praticante avvocato, zero
Esperienze lavorative: Nata a Cuneo, praticante presso uno studio legale. Non risulta abbia superato l’esame di stato mentre però figurava come socia di uno studio legale di Tirana. In seguito ad un articolo sul Fatto, il suo profilo viene rimosso dal sito dello studio.>>
Annamo bene
parli dello stesso che ieri per l'otto marzo ha fatto un bella dichiarazione sulle donne via ZOOM?
Cmq, detto da uno che politicamente non è sicuramente vicino al partito della ministra in questione, la foto ha un ben preciso significato, non è fatta per sminuire il ruolo che ricopre.
Le scarpe rosse richiamano la protesta messa in atto in messico contro la violenza sulle donne. La foto è fatta così volutamente nel giorno della festa della donna.
Elina Chauvet nel 2009 in messico raccolse 33 paia di scarpe color sangue e le espose in modo da emulare una marcia silenziosa, visto che nella maggior parte dei casi era l’unica cosa che restava delle donne ammazzate.
Sulle scarpe hai già spiegato più che bene, il resto (incluso l'atteggiamento) è ovviamente voluto per sottolineare quanto la figura della donna sia spesso tenuta scientemente lontana anni luce da posizioni di potere o di responsabilità (piedi sul tavolo), spesso anche per motivi del tutto insignificanti (non essere sposati o non avere una condizione familiare "standard" secondo i parametri di giudizio dei benpensanti) oppure semplicemente per l'età (e in questo senso va letto il definirsi "ragazzina" e il vestirsi in quel modo in quella sede).
Insomma non era una poesia di Montale, non serviva un master per interpretare il significato di quel post e quella foto.
Da una parte evidentemente anche chi ha scritto l'articolo non ci ha pensato nemmeno lontanamente visto che ha scritto che quel post sarebbe stato pubblicato "giorni fa", dall'altra non ho parole per alcuni commenti che ho letto, a partire da chi etichetta come "peloso" qualcosa che dovrebbe essere un patrimonio comune per cui batterci tutti (uomini e donne insieme), come il femminismo.
Una volta avrei pensato semplicemente a troll, oggi sono più propenso a pensare si tratti dei soliti bastian contrari che pur di distinguersi e fare i "duri e puri" negano tutto, persino l'evidenza.
Si, la maglietta Nirvana contro la violenza sulle donne...
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".