Intel rimuove la sua pubblicità su Gamasutra, ma fa marcia indietro

È stata coinvolta nel cosiddetto GamerGate, ovvero la polemica che è divampata negli Stati Uniti a proposito di sessismo ed etica giornalistica nel mondo dei videogiochi.
di Rosario Grasso pubblicata il 06 Ottobre 2014, alle 09:42 nel canale VideogamesIntel
40 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa il punto secondo me è CHI e' che considera "gamer" (nel senso storico del termine) chi gioca a candy crush?
Nel senso, che mi frega a me se una giornalista dice che chi gioca a Freecell su pc è un gamer tanto quanto chi gioca a Civilization?
è un punto di vista.
come dire che chi va in scooter è un motociclista, chi si scalda la cena al microonde è un cuoco e chi si taglia i capelli a casa con la macchinetta è un parrucchiere.
perchè bisogna intavolare un discorso "cattivo" (come pare sembra sia successo qui) su dei banali punti di vista?
è come dire che gli audiofili sono "finiti" perchè tutti possono comprarsi un home theater a buon mercato... balle...
se il mercato videoludico diventerà tutto una serie di candy crush e angry birds non saranno i "gamer" ad essere finiti, bensì saranno i videogiochi così come erano nati ad esser finiti.
sarà il mercato a deciderlo, non certo chi si proclama videogiocatore professionista da garage perchè gioca a Sudoku sullo smartphone.
EDIT:
ho visto dopo aver risposto il post, grazie, ora leggo
Perchè mi pare di aver capito il "succo" del discorso, ma non perchè ha generato tanto macello.
E' un grande e torbido marasma in cui il mondo del giornalismo gaming e della community di sviluppatori indie (anglofoni principalmente) ne escono malissimo a causa di storie di "mafia giornalistica", collusione, corruzione, beghe personali e progetti politici di alcune femministe radicali (ed i loro follower) a scapito della figura del gamer nel senso tradizionale del termine, ultimamente sempre più demonizzata all'insegna del politically correct e l'articolo originale linkato da hwupgrade è l'ennesimo esempio.
Analizzare obiettivamente la situazione o prenderne le distanze senza essere tacciati di misoginia/maschilismo e/o venire giornalisticamente emarginati è un'impresa che pochi hanno avuto il coraggio di intraprendere, e per questo la questione è fortemente polarizzata.
Io (che ammetto essere di parte) posso solo suggerirti di cercare e guardarti su youtube i video "Quinnspiracy Theory" dell'utente InternetAristocrat... però poi non dire che non ti avevo avvertito
Eventi di questo tipo andrebbero ignorati e lasciati cadere nell'oblio.
E' un grande e torbido marasma in cui il mondo del giornalismo gaming e della community di sviluppatori indie (anglofoni principalmente) ne escono malissimo a causa di storie di "mafia giornalistica", collusione, corruzione, beghe personali e progetti politici di alcune femministe radicali (ed i loro follower) a scapito della figura del gamer nel senso tradizionale del termine, ultimamente sempre più demonizzata all'insegna del politically correct e l'articolo originale linkato da hwupgrade è l'ennesimo esempio.
Analizzare obiettivamente la situazione o prenderne le distanze senza essere tacciati di misoginia/maschilismo e/o venire giornalisticamente emarginati è un'impresa che pochi hanno avuto il coraggio di intraprendere, e per questo la questione è fortemente polarizzata.
Io (che ammetto essere di parte) posso solo suggerirti di cercare e guardarti su youtube i video "Quinnspiracy Theory" dell'utente InternetAristocrat... però poi non dire che non ti avevo avvertito
Appena riesco vedo il video.
Ma per ora, da quanto avete riportato, sbaglio è tutta una grossa "bolla" giornalistica?
Chiaritemi ancora una cosa, mi pare sia una cosa organizzata per generare flame e quindi "movimento" e quindi click etc etc....
Non ho capito però come sia motivabile che certi articoli che non dicono nulla, oltre ad insultare, possano avere un seguito "positivo".
Di norma mi sarei aspettato che la reazione più comune fosse quella di ignore o di un "mavaiacacare" e fine del discorso...
Perchè ripeto alla fine mi sembra tanto che qua siano alcune persone che hanno deciso che i gamer o sono tutti o non sono nessuno.
E loro "chi sono" da poter dare questo giudizio? I creatori del tempo?
In sostanza, il 28 Agosto svariate riviste online che trattano di videogiochi hanno pubblicato svariati articoli stranamente simili tra loro, a meno di 24 ore di distanza tra loro; uno di questi è proprio l'articolo di Gamasutra citato.
Oltre alla vicinanza temporale, questi articoli si assomigliano per forti parole contro i cosidetti "gamers" (intendendo con questa parola i "gaming enthusiast"
Questa presa di posizione estrema da parte della "gaming press" (le riviste online di videogiochi), ha fatto girare le palle ai gamers (= gaming enthusiasts) che si son visti così all'improvviso esser attaccati e chiamati sessisti (a causa di altre controvery tra cui la cosidetta Quinnspiracy, dove una sviluppatrice di videogiochi è "andata a letto" con vari giornalisti per guadagnarsi review, avvenimento fortemente criticato dai gamers).
Così vari gamers si sono messi insieme e sotto il nome di GamerGate hanno "combattuto" per riavere un'etica giornalistica in quelle riviste che in qualche modo dovrebbero rappresentarli.
Poichè i "giornalisti" di queste riviste continuavano a insultarli gratuitamente (letteralmente; basta andare a leggere un po' di tweet anche della stessa Leigh Alexander per rendersi conto che gentaglia sono questi "giornalisti"
Fino ad adesso, solo Intel ha risposto rimuovendo la sponsorizzazione a Gamasutra, e, come fatto verso i gamer, tutte queste riviste online si sono messe a insultare Intel e a chiamarli "sessisti" (una parola che a loro piace molto usare).
Questo è un po' il riassunto che ha portato a questa notizia su Intel (che non ha per niente fatto "marcia indietro", cisto che comunque la sponsorizzazione a Gamasutra l'hanno tolta sicuramente), però GamerGate comprende molte altre cose e ci sono moltri altri dettagli che hanno portato all'"incazzatura" dei gamer, come la precedentemente menzionata Quinnspiracy e i video di Anita Sarkeesian.
A chi è interessato indagare la cosa, sia preparato a leggere MOLTO (e in inglese ovviamente) e può trovare un'ottimo riassunto con prove fotografiche e video a questo indirizzo:
http://knowyourmeme.com/memes/events/gamergate
Purtroppo knowyourmeme.com è l'unico dei molti siti rimasti "imparziali" e che non si legano totalmente alla narrativa della gaming press; Wikipedia ad esempio è completamente di parte a causa di vari troll tra gli editor e l'obbligo che ha tra le regole a citare solo le "fonti autorevoli", il che rimuove la possibilità di presentare tutte quelle prove che vengono fatte da Youtubers o bloggers vari.
Nel tuo post c'è tutto quello che dovrebbe esserci in un buon giornalista: conoscenza esatta della questione; capacità di sintesi e chiarezza; evidente interesse nell'informare il prossimo; indicazione delle fonti. Peccato che raramente queste qualità siano presenti nei giornalisti pagati per farlo.
P.S.: Con tutto che Rosario di solito fa un buon lavoro e mi sta anche molto simpatico...
http://en.wikipedia.org/wiki/Gamergate_controversy
Interessante.
Ma continuo a non capire da dove possa montare tutto il caso (devo ancora vedere il video consigliatomi però
Intendo qualcuno lato utenza, dato che la maggioranza dei chiamati in causa sono proprio quelli insultati su tutta la linea, gli "altri", inteso il pubblico che gioca con più disinteresse, dubito che vada a cercarsi tali articoli per dargli supporto... cioè, secondo quale interesse chi non è un "gamer" (o meglio chi non è uno di quelli insultati) dovrebbe circolare sui siti giornalistici che parlano di videogiochi in maniera più specifica?
Non penso proprio che chi gioca solo (o principalmente) a candy crush e giochi da smartphone vari sia il frequentatore abituale di quei siti, e tantomeno uno di quelli a cui "interessa" sul serio la qualità del gioco che gioca...
L'ondata di articoli credo sia stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Prima c'è stato molto altro.
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