Intel rimuove la sua pubblicità su Gamasutra, ma fa marcia indietro

Intel rimuove la sua pubblicità su Gamasutra, ma fa marcia indietro

È stata coinvolta nel cosiddetto GamerGate, ovvero la polemica che è divampata negli Stati Uniti a proposito di sessismo ed etica giornalistica nel mondo dei videogiochi.

di pubblicata il , alle 09:42 nel canale Videogames
Intel
 
40 Commenti
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Goofy Goober06 Ottobre 2014, 12:11 #21
Originariamente inviato da: Lanzus
Goofy leggi la pagina di wikipedia. Li è spiegato per filo e per segno.

L'ondata di articoli credo sia stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Prima c'è stato molto altro.


Vado a leggere, però prima si diceva che l'articolo di Wikipedia è di parte e quindi fuorviante
Lanzus06 Ottobre 2014, 12:12 #22
Originariamente inviato da: Goofy Goober
Vado a leggere, però prima si diceva che l'articolo di Wikipedia è di parte e quindi fuorviante


Vabbeh basta saper leggere tra le rige, come sempre.
s12a06 Ottobre 2014, 12:20 #23
Originariamente inviato da: Lanzus
Vabbeh basta saper leggere tra le rige, come sempre.

Ovviamente, ma chi non sa della vera controversia o ne viene a sapere tangenzialmente (magari perché non gioca oppure perché legge solo o principalmente i siti web della gaming press coinvolta nella vicenda - e non sono pochi)? Si fa tutta un'altra idea, magari pensa che sia "semplicemente" la solita questione dei diritti delle donne disturbata da gamerz sessisti ed infantili.

Da qui sorge fra l'altro il dilemma su chi controlla (non necessariamente economicamente) l'informazione con cui si viene a contatto.
Therinai06 Ottobre 2014, 12:54 #24
Gamergate è una gran stronzata. Qualcuno prima ha usato l'espressione "bolla giornalistica", che mi pare calzi a pennello. Giusto informarsi, ma prendere posizione nella questione significa prendersi per i fondelli. In ogni caso le testate coinvolte sono tutte quelle che un gamer non ritiene attendibili in quanto a divulgazione dell'informazione.
Origami06 Ottobre 2014, 13:17 #25
Come hanno detto altri, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Riassumo tutto ipervelocemente per chi non è pratico della faccenda:
1) molti giocatori e non erano già arrabbiati di brutto per i video di una certa sarkesian, che ha descritto il mondo gaming come totalmente sessista e i giocatori come misogini perdenti
2) scoppia la storia di questa zoe quenn, una svviluppatrice femminista nota per aver detto che un uomo che va a letto con la propria ragazza dopo averla tradita commette uno stupro. E lei ha tradito il proprio ragazzo con varie figure del mondo gaming, tra cui recensori di siti importanti.
3) i giocatori si lamentano del possibile/probabile favoritismo che la quinn ha ricevuto andando a letto con detti recensori. personalmente, credo che sotto sotto molti se ne sbattano dell'integrità delle riviste di settore, che hanno cmq poca credibilità; era solo un modo per sfogare lo stress contro tutti gli attacchi al mondo gaming quale sessista ecc
4) tutte le riviste del mondo gaming non solo cercano di ignorare o minimizzare la vicenda, ma rilasciano tonnellate di editoriali in cui parlano della fine dei gamer e di come sono solo degli sfigati sessisti
5) cominciano gli attacchi ddos, e le lettere di lamentela mandate ai tizi terzi come intel da un lato e dall'altro. un gran casino.


Personalmente, questo mi ricorda moltissimo il vecchio elevatorgate, un altro casino iniziato dal femminismo. La comunità che si autodistrusse all'epoca però fu quella atea americana:
http://freethoughtkampala.wordpress...1/elevatorgate/
benderchetioffender06 Ottobre 2014, 13:31 #26
detta così, che dall'articolo non se capisce una mazza, la storia ha senso, direi che hanno ragione i gamers a questo punto, non vedo perchè dei mezzi giornalisti che rilasciano recensioni farlocche dovrebbero poter insultare un gruppo di presone solo perchè tra di loro si celano dei bimbiminkia, li insultano e poi si nascondono dietro il palo del politically correct (fasullo)


non vedo perchè l'autrice di quell'articolo non dovesse prendersela con il sessismo nelle gare di Superbike o F1, dove delle figone fanno da reggi-ombrelli (e non diciamo cos'altro -imho- nel backstage)
alex906 Ottobre 2014, 13:39 #27
Originariamente inviato da: benderchetioffender
detta così, che dall'articolo non se capisce una mazza, la storia ha senso, direi che hanno ragione i gamers a questo punto, non vedo perchè dei mezzi giornalisti che rilasciano recensioni farlocche dovrebbero poter insultare un gruppo di presone solo perchè tra di loro si celano dei bimbiminkia, li insultano e poi si nascondono dietro il palo del politically correct (fasullo)


non vedo perchè l'autrice di quell'articolo non dovesse prendersela con il sessismo nelle gare di Superbike o F1, dove delle figone fanno da reggi-ombrelli (e non diciamo cos'altro -imho- nel backstage)


Mai visto nella f1 odierna un'ombrellina.. sono i meccanici che reggono l'ombrello ormai (o a volte ci sono i gazebo quando piove forte come ieri). Dire stupidaggini tanto per infangare...
Goofy Goober06 Ottobre 2014, 13:39 #28
Più che altro mi sembra evidente come le persone che hanno attuato la parte della protesta "violenta" nei confronti della tizia non possano esser in nessun modo associate alla totalità dei "gamer" intesi sia come hardcore gamer che gamer di vecchia data o quel che si vuole... Non ha senso e mi fa assurdo pensare che ci sia stato tutto il seguito delle pubblicazioni giornalistiche che danno contro a TUTTI i gamer e al concetto stesso, storico-attuale ed eventualmente futuro che la parola porta con se...

La sola domanda è, perchè?
Ci vuole del coraggio a definirsi giornalisti e poi finire a generalizzare a quel modo, riassumendo il tutto con "non sei gamer, non esisti, i gamer sono morti, sei una persona cattiva e devi lasciare in pace il mondo, chiuditi nel tuo garage e arrivederci"
Z80Fan06 Ottobre 2014, 15:57 #29
Originariamente inviato da: alex9
Nel tuo post c'è tutto quello che dovrebbe esserci in un buon giornalista: conoscenza esatta della questione; capacità di sintesi e chiarezza; evidente interesse nell'informare il prossimo; indicazione delle fonti. Peccato che raramente queste qualità siano presenti nei giornalisti pagati per farlo.


Grazie. Ho seguito l'argomento molto da vicino e ne ho viste le varie sfacettature; è qualcosa che mi sta "a cuore" (termine anche fin troppo "forte" ma non me ne viene in mente altro).

Originariamente inviato da: Goofy Goober
Ma per ora, da quanto avete riportato, sbaglio è tutta una grossa "bolla" giornalistica?

Chiaritemi ancora una cosa, mi pare sia una cosa organizzata per generare flame e quindi "movimento" e quindi click etc etc....


E' iniziata come un'operazione giornalistica, ma è lo sfociare al pubblico di vari movimenti femministi integralisti coltivati dietro le porte chiuse dell'accademia, un po' come successe con Atheism+ qualche tempo fa.

Originariamente inviato da: Goofy Goober
Perchè ripeto alla fine mi sembra tanto che qua siano alcune persone che hanno deciso che i gamer o sono tutti o non sono nessuno.
E loro "chi sono" da poter dare questo giudizio? I creatori del tempo?


Loro sono le riviste del settore, sono la voce "autoriataria" (nel senso che ha autorità, viene presa come "corretta" che dovrebbe rappresentare il mondo dei videogiochi e la loro cultura, sono gli articoli che vengono citati come base per altri articoli (come quello su Wikipedia), e sono quelli a cui le aziende si rivolgono per pubblicizzare o sponsorizzare i propri prodotti.

Purtroppo, la "misoginia" in questa società è fortemente disprezzata (molto di più che il termine opposto, "misandria", che pochissimi conoscono), quindi chiunque si faccia passare per "vittima" di sessismo e misoginia (con accuse vere o false che siano) ha una fortissima voce e si prende il consenso di tantissime voci, visto che in pochi si azzardano a contestare il loro punto di vista per paura di essere altrettanto additati come sessisti.

Originariamente inviato da: Goofy Goober
Ma continuo a non capire da dove possa montare tutto il caso (devo ancora vedere il video consigliatomi però, mi sembra solo impossibile che dopo l'uscita degli articoli che insultavano i videogiocatori ci sia qualcuno a "favore" di tali articoli.
Intendo qualcuno lato utenza, dato che la maggioranza dei chiamati in causa sono proprio quelli insultati su tutta la linea, gli "altri", inteso il pubblico che gioca con più disinteresse, dubito che vada a cercarsi tali articoli per dargli supporto... cioè, secondo quale interesse chi non è un "gamer" (o meglio chi non è uno di quelli insultati) dovrebbe circolare sui siti giornalistici che parlano di videogiochi in maniera più specifica?

Non penso proprio che chi gioca solo (o principalmente) a candy crush e giochi da smartphone vari sia il frequentatore abituale di quei siti, e tantomeno uno di quelli a cui "interessa" sul serio la qualità del gioco che gioca...


A favore sono solo altri giornalisti che sono dentro la stessa cerchia, altri giornalisti e compagnie che pur di non essere additati come misoginisti accetano tacitamente di stare dalla loro parte, e gente mal informata dalle suddette testate giornalistiche.

Come hai detto tu stesso, ai non-game-enthusiast (e molti degli stessi che non hanno seguito la vicenda) non gliene frega niente oppure non hanno un "lato" da cui stare.
Il fatto è che si è un dibattito relativamente piccolo (che cmq prende dentro decine di migliaia di gamer, basta solo vedere il milione di tweet creati solo a settembre), però è importante che questo femminismo dilagante non invada il settore dei videogame, mettendo paletti del politically correct a una sottocultura che fin'ora è rimasta sempre libera di esprimersi nel modo che preferisce.

Se ti interessa, ti consiglio di vedere i video di Thunderf00t riguardo Anita Sarkeesian e al femminismo moderno.
Origami06 Ottobre 2014, 16:00 #30
Per chi vuole un riassunto del quinngate in italiano, che ha dato il via al tutto, c'è questo:

https://medium.com/@twitReolo/zoe-q...rs-57e200b5b321

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