Il ritorno di uno dei più apprezzati videogiochi di Star Wars: ecco la remaster di Dark Forces
Con il mitico personaggio Kyle Katarn, e sulla scia del fenomeno di quel momento, DooM, Dark Forces è diventato un videogioco indimenticabile per tutti i fan di Star Wars, e non solo.
di Rosario Grasso pubblicata il 27 Febbraio 2024, alle 17:05 nel canale VideogamesStar WarsSteam
Star Wars: Dark Forces è uno sparatutto in prima persona sviluppato da LucasArts e pubblicato nel 1995 per PC. Quando, due anni prima, DooM arrivò nel mondo dei videogiochi sconvolse i canoni della categoria, producendo molteplici effetti: tra questi il moltiplicarsi a dismisura degli sparatutto in prima persona, o FPS che dir si voglia. Tra questi, anche Star Wars ebbe il suo primo FPS, proprio con Dark Forces.
In Dark Forces, la cui storia è ora considerata Legends nell'immaginario di Star Wars (ovvero, non viene presa in considerazione dalle opere canoniche come The Bad Batch o The Mandalorian), il giocatore assume il ruolo di Kyle Katarn, un mercenario reclutato dall'Alleanza Ribelle per svolgere missioni segrete contro l'Impero Galattico. Kyle Katarn è un personaggio originale creato per il gioco, e la sua storia è stata ulteriormente esplorata in altri media di Star Wars non appartenenti al Canone.
Il gioco presenta una trama coinvolgente raccontata con sequenze cinematografiche spettacolari per gli anni '90, che si svolge tra gli eventi di Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza e Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora. La trama segue le avventure di Kyle Katarn mentre affronta l'Impero e cerca di fermare il progetto segreto "Dark Trooper". Si tratta di una particolare variante degli assaltatori che è stata recentemente introdotta nel Canone, proprio con The Mandalorian (a partire dal Capitolo 12).
Il gioco offre un vasto arsenale di armi ispirate all'universo di Star Wars, insieme a livelli intricati e dettagliati come era molto difficile riscontrare in un videogioco in quel periodo. Per questi motivi, Dark Forces ha avuto un impatto significativo sulla cultura dei videogiochi di Star Wars ed è considerato uno dei migliori sparatutto in prima persona basati sull'universo di Star Wars. Ha anche ispirato numerosi sequel e giochi spin-off, oltre a una base di fan dedicata che continua a giocare e celebrare il gioco anche dopo molti anni dalla sua uscita.
Non sorprende, quindi, che Nightdive Studios, un team specializzato nel riportare in auge grandi classici del passato, abbia voluto realizzarne una remaster, che da domani sarà disponibile per PC, Switch, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S.
Anche in questa remaster, Dark Forces presenta filmati ben progettati e interamente doppiati che introducono personaggi e motivazioni che definiscono gli obiettivi delle missioni dei giocatori. In Dark Forces, infatti, non si tratta solo di raggiungere la fine dei livelli, poiché al giocatore viene chiesto di svolgere compiti specifici e, nella maggior parte dei casi, di tornare a un punto di estrazione, il che non era certo così ricorrente negli anni '90, dove tutti i giochi avevano strutture più lineari.
Nightdive ha realizzato questa nuova versione di Dark Forces avvalendosi del KEX Engine e del codice sorgente del gioco originale che, a sua volta, era basato su un motore grafico conosciuto come Jedi Engine, il cui sviluppo era partito a luglio 1993, prima del rilascio dello stesso DooM. Il Jedi Engine consentiva agli sviluppatori di realizzare complesse strutture multi-piano e di caratterizzare i giochi che su di esso erano basati con level design altrimenti impossibili in quell'epoca.
Inoltre, Dark Forces poteva girare a 70 fps completi utilizzando la modalità DOS X. DooM, in confronto, era limitato a 35 fps, il che significa che, su un potente processore 486 dell'epoca, Dark Forces appariva significativamente più fluido. Oltre a ciò, Dark Forces era anche dotato del sistema iMuse proprietario di LucasArts, in modo che le musiche venissero gestite in maniera completamente dinamica sulla base delle azioni dei giocatori (lo si conosceva soprattutto per il suo impiego nelle avventure grafiche).
Il Jedi Engine, quindi, evidenziava la capacità degli sviluppatori di LucasArts, permettendo a Dark Forces di ritagliarsi una posizione di rilievo su tutti gli altri FPS in quel momento in commercio, anche quelli realizzati con tecnologia id Software proveniente da Wolfenstein (erano la maggior parte). Solo con l'arrivo del Build Engine di Duke Nukem Forever nel 1996 abbiamo assistito ad un'ulteriore evoluzione del rendering negli sparatutto in prima persona.
Star Wars: Dark Forces Remaster, oltre che sulle piattaforme che prima abbiamo elencato, arriverà anche su Steam.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoho ancora l'originale cartonato assieme ad altre chicche (carmageddon uk version, blood2, cofanetto alone-in-the-dark, diversi sim....)
prima o poi mi decido e li metto in vendita tutti
se avete DF installatelo pure, con la debita considerazione dei suoi quasi trent'anni sul groppone, ho ricordi vaghi ma estremamente positivi
una sorta di clone di doom1 ma con una storia a legare i livelli, e poi allora c'erano le cutscenes ambientate nel mondo SW che erano una bella marcia in più rispetto a doom o alle sue mod unofficial (alien doom stupenda, specie con cuffie di notte)
poi qualche anno dopo uscì XWing-vs-TieFighter e vabbeh, non ce ne fu per nessuno...
chissà se faranno una remasterd anche di questo (o magari esiste già
ciao ciao
Ricordi di Macintosh
Ricordi del Macintosh Performa 6400 che aveva questo tra le demo!Devi effettuare il login per poter commentare
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