I giochi lanciati su Xbox Game Pass vendono meno, parola di Microsoft

I giochi lanciati su Xbox Game Pass vendono meno, parola di Microsoft

Microsoft ha rilasciato una nuova dichiarazione alla CMA del Regno Unito in cui ammette che i titoli lanciati su Game Pass dal giorno dell'uscita vendono meno copie base nei dodici mesi successivi. Secondo l'azienda, però, questo non vuol dire minori guadagni per gli sviluppatori.

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale Videogames
ActivisionXboxMicrosoftBlizzard
 

Nell'ambito dell'acquisizione di Activision Blizzard, Microsoft ha rilasciato una nuova dichiarazione rivelatrice alla CMA (Competition and Markets Authority) del Regno Unito. La casa di Redmond ha ammesso che i titoli proposti il giorno di lancio su Xbox Game Pass vendono meno copie tradizionali nei dodici mesi successivi.

Si tratta di un dato decisamente interessante e che potrebbe sembrare in contraddizione con quanto dichiarato dal capo di Xbox Phil Spencer nel 2018. Il dirigente durante un'intervista dichiarò: "Quando proponi un gioco come Forza Horizon 4 su Game Pass, hai immediatamente un numero maggiore di giocatori, il che favorisce maggiori vendite del gioco".

Con questa frase Spencer sembrava far intendere che il lancio di un titolo su Xbox Game Pass trascinasse verso l'alto il numero di copie vendute. Tuttavia, Spencer non parlava specificamente di vendita diretta il che potrebbe far pensare che Microsoft consideri la distribuzione digitale attraverso Game Pass equiparabile alla vendita al dettaglio.

Alla luce delle novità emerse, Eurogamer ha contattato direttamente Microsoft per avere un chiarimento sulla nuova ammissione chiedendo se, rispetto al 2018, le circostanze fossero cambiate. La risposta di Microsoft è stata la seguente:

"Xbox Game Pass offre ai giocatori e ai creatori di giochi più scelta e più opportunità nel mondo in cui scoprono, provano e distribuiscono i giochi. Per i giocatori questo significa un'ulteriore opzione per scoprire i titoli e giocare con i loro amici ad un prezzo conveniente. Per gli sviluppatori, questo genera una nuova opzione su come monetizzare il loro lavoro".

In effetti, letta in questo modo, la dichiarazione di Spencer sembra perfettamente in linea con quella che è la strategia di Microsoft per Game Pass. Il lancio al "day 1" dei titoli sulla piattaforma non porterebbe necessariamente a più copie standard vendute, ma consentirebbe di monetizzare come se il venduto nel periodo di lancio fosse di più in considerazione di un numero di giocatori sensibilmente maggiore.

"Siamo concentrati ad aiutare gli studi di tutte le dimensioni a massimizzare il valore finanziario totale che ricevono attraverso Game Pass. Ogni gioco è unico, quindi lavoriamo a stretto contatto con i creatori per sviluppare un programma personalizzato che rifletta ciò di cui hanno bisogno, assicurandoci che siano compensati finanziariamente per la loro partecipazione al servizio e lasciando spazio alla creatività e all'innovazione. Di conseguenza, il numero di sviluppatori interessati a lavorare con Game Pass continua a crescere" ha aggiunto il portavoce.

In sostanza, Microsoft non contesta la sua dichiarazione alla CMA, mentre quella di Spencer del 2018 forse andava semplicemente interpretata nel modo giusto. Il CEO non ha mai chiarito cosa volesse dire con quella frase.

Ciò che emerge con certezza da questa vicenda è che Game Pass incide sulle vendite delle copie tradizionali. E non c'è neanche da sorprendersi, dato che dopo averlo semplicemente provato o magari giocato fino alla fine, l'esigenza di acquistare il gioco di cui si è già fruito da parte dell'utente inevitabilmente diminuisce.

2 Commenti
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Paganetor16 Febbraio 2023, 08:31 #1
be', è normale: da quando ho Game Pass (3 anni) avrò comprato 2 giochi, ma ne ho giocati un centinaio.
ThePunisher16 Febbraio 2023, 15:09 #2
Microsoft sì che sa come farsi anti-pubblicità.

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