Giochi di ruolo causa di suicidi? Federludo risponde alle dichiarazioni del Ministro Nordio
Le recenti dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha parlato di un "vuoto normativo" in relazione ai giochi di ruolo, hanno suscitato la reazione di Federludo. L'associazione respinge le accuse e sottolinea il valore educativo e terapeutico di questa pratica, sostenuta da ricerche scientifiche e dalla comunità accademica
di Rosario Grasso pubblicata il 29 Gennaio 2025, alle 18:01 nel canale VideogamesIl Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha sollevato un acceso dibattito dichiarando alla Camera dei Deputati che i giochi di ruolo avrebbero causato "danni psicologici e suicidi di cui nessuno ha parlato". Le sue parole hanno riacceso timori e polemiche attorno a un tema che sembrava ormai superato, e hanno causato la reazione di Federludo, Federazione Italiana delle Associazioni Ludiche, la quale ha rilasciato questo comunicato.
Nel suo intervento, che potete vedere qui di seguito (la parte che ci interessa è quella finale), Nordio si riferisce ai giochi di ruolo tradizionali, non ai videogiochi. Con giochi di ruolo si può intendere una forma di intrattenimento in cui i partecipanti interpretano personaggi immaginari all'interno di una storia strutturata, seguendo regole predefinite, e che possono dividersi in giochi di ruolo da tavolo e in Giochi di ruolo dal vivo (LARP - Live Action Role-Playing), dove i giocatori interpretano fisicamente i loro personaggi, spesso in ambientazioni reali. Nel suo intervento Nordio parla di "vuoto normativo sulle organizzazioni settarie" e di "vuoti normativi che nascono da situazioni nuove, relative alla tecnologia e a una modificazione sociale della cultura".
Federludo ha respinto fermamente le affermazioni del Ministro, e ha evidenziato come la comunità scientifica abbia da tempo smentito ogni correlazione tra i giochi di ruolo e comportamenti nocivi. Al contrario, studi recenti dimostrano che questa attività favorisce lo sviluppo di competenze cognitive e sociali, e che migliora il pensiero critico, la creatività e la capacità di lavorare in gruppo. L'uso terapeutico del gioco di ruolo è inoltre sempre più diffuso, con applicazioni in ambito educativo e clinico per il trattamento di ansia, disturbi dell'autostima e fobie sociali.
Federludo, pur riconoscendo l'assenza di un quadro normativo chiaro per le associazioni ludiche, sottolinea che questo non può tradursi in una criminalizzazione del gioco di ruolo. Anzi, da tempo la federazione dialoga con le istituzioni per ottenere un riconoscimento formale del valore sociale e aggregativo di queste realtà.
Il rischio, secondo Federludo, è quello di riaprire una "caccia alle streghe" basata su pregiudizi ormai superati. Già in passato, negli anni '90, accuse simili erano state mosse ai giochi di ruolo all'interno di un caso molto complicato sul suicidio di un ragazzo di 19 anni, ma lo stesso Nordio, all'epoca pubblico ministero, le aveva smentite affermando che incolpare il gioco per comportamenti estremi sarebbe stato "come dare la colpa alla nebbia per un incidente stradale" (fonte).
Oggi la comunità ludica si interroga sul senso di queste dichiarazioni e sulle loro possibili conseguenze. L'obiettivo, per Federludo, resta quello di promuovere una corretta informazione sul gioco di ruolo e di rafforzare il dialogo con le istituzioni, affinché questo strumento venga riconosciuto per il suo reale valore educativo e sociale.
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUn po' come il palio di Siena?
Ovvio che quando ti muore il personaggio auguri le peggio cose al game master ma tutto ovviamente sul filo della risata.
Nordio avrà ragione su altri argomenti, qui ha cannato al 100%.
dovete tenere conto che molti di quelli che vanno alle celebrazioni dei ragazzi di Buda fanno parte proprio di questi reggimenti e partecipano ai larp.
nel prossimo governo con Vannacci ti prometto che cambieremo molte cose.
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