Gabe Newell e il nuovo regista di Star Wars, J.J. Abrams, terranno un keynote al DICE Summit
J.J. Abrams e Gabe Newell insieme per la conferenza di apertura dell'evento che si svolgerà nella prossima settimana a Las Vegas.
di Rosario Grasso pubblicata il 28 Gennaio 2013, alle 16:06 nel canale VideogamesStar Wars
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl problema de "Il futuro ha inizio" semmai riguarda lo stile usato, per chi è un trekkiano: molto più action, personaggi più adrenalinici, alcuni "rivisti" come personalità (Scotty per dirne uno, ma non solo) e soprattutto uno Spock che non centra una fava con l'originale, per quanto l'attore (mi sfugge il nome) reciti molto bene a mio avviso. Tra l'altro c'è un'incongruenza relativa proprio al riferimento che nel film si fa a quello dell'Ira di Khan che non m'è piaciuta in se e per se.
Il che ci porta al discorso SW: Abrams come regista lo apprezzo molto ma... fino a che punto si metterà a giocare con gli elementi cardine della serie ideata da Lucas?
precisamente quello che intendevo io
Beh, in realtà su fatto che sia un universo parallelo se ne discute in modo acceso ancora oggi.
Per quanto si è visto di Star Trek finora, un balzo temporale non crea un universo parallelo ma riscrive la linea temporale.
A meno che naturalmente non si parta già da una realtà alternativa molto simile a quella delle serie e dei film precedenti, ma non la stessa, il che giustificherebbe anche eventuali piccole incongruenze su quanto avvenuto prima dell'arrivo di Nero nel passato (ma su queste cose ci si può sbizzarrire parecchio).
Se fanno un recasting, non vado a vederlo!
Mi è già bastata la sostituzione di Shaw con Christensen nel finale di Episodio VI, ma almeno stiamo parlando del personaggio con età differenti.
Sarebbe invece interessante se nella nuova trilogia ambientata 30 anni dopo la fine della trilogia originale, così da poter richiamare eventualmente i vecchi attori per qualche cameo, se in linea con la trama.
Ti dirò, io sulla diversità di Spock non sono tanto d'accordo.
Il personaggio mostra chiaramente emotività anche nella serie classica e nei film (frequenti le battute da parte di Kirk e McCoy riguardo al fatto che avesse sorriso o riso ), e questo nonostante si tratti di un personaggio più maturo e controllato.
A riguardarlo attentamente Spock è un piuttosto differente dall'idea che ce ne si fa ad una prima occhiata.
Naturalmente le differenze ci sono e ogni attore da al personaggio una sua impronta personale, ma dire che "non c'entra una fava" mi sembra eccessivo.
Nel test della Kobayashi Maru, nel film di Abrams su Kirk viene aperta un'inchiesta e viene punito (o meglio, sta per essere punito, poi succede quel che succede). Ne l'ira di Khan invece viene "premiato con un encomio per originalità tattica"
Il personaggio mostra chiaramente emotività anche nella serie classica e nei film (frequenti le battute da parte di Kirk e McCoy riguardo al fatto che avesse sorriso o riso ), e questo nonostante si tratti di un personaggio più maturo e controllato.
A riguardarlo attentamente Spock è un piuttosto differente dall'idea che ce ne si fa ad una prima occhiata.
Naturalmente le differenze ci sono e ogni attore da al personaggio una sua impronta personale, ma dire che "non c'entra una fava" mi sembra eccessivo.
Hai quindi sempre la sensazione di dubbio che ti permane magari per tutta la puntata (od il film) che però alla fine viene smentita quando viene mostrato (in maniera plateale o solo sottintesa) che effettivamente le sue azioni seguivano la logica; pur però lasciandoti sempre quella sensazione di fondo che almeno in minima parte fosse trasportato dalle emozioni, probabilmente perchè viene naturale umanizzarlo.
Si giocava molto sul modo di costruire la scena, sulla struttura dei dialoghi e sul modo di porsi i vari personaggi; il fatto che poi spesso ci si trovava in situazioni critiche (od ambigue) sulle quali spesso si dovevano prendere decisioni con il pericolo di conseguenze tragiche, aumentava ancor più questo senso di ambiguità del personaggio. Ma a conti fatti non si vede mai un reale sbilanciamento emotivo del personaggio.
Nel film di Abrams è palese che a volte (spesso) si lascia sopraffare dalle emozioni, e la cosa viene resa esplicita in diverse maniere e numerose occasioni: il litigio coi compagni, il rapporto con la madre, il rifiuto di rimanere su Vulcano (atto di vera e propria sfida), il dolore che visibilmente prova per la perdita del proprio mondo, la "storia" con Uhura, lo sfogo quasi omicida con Kirk... decisamente fuori tono con il personaggio "originale", e come vedi gli esempi si sprecano nel film. In questo contesto, anche il suo essere spocchioso (derivante dal suo ragionare in maniera logica) tende ad apparire come la volontà di apparire superiore agli altri. Di più: il tentativo di rifugiarsi nella logica sembra quasi un tentativo di scappare dal lato emotivo, non una conseguenza normale dell'essere Vulcaniano.
D'altro canto Abrams ci gioca parecchio sull'emotività vulcaniana... lo stesso padre di Spock (Vulcaniano al 100%) fa capire chiaramente che ha sposato la madre (umana) perchè l'amava. Cosa che invece in tutta la produzione trekkiana precedente non avviene MAI.
Per come la vedo io quindi il personaggio subisce una vera trasformazione; non bastano le orecchie a punta e la parlantina sempre sicura per caratterizzare il personaggio. Questo dipende soprattutto da come pensa ed agisce, e sotto questo profilo trovo fin troppe differenze e, per quanto mi riguarda, lo rendono molto meno interessante (se vogliamo più "banale" ed uguale al classico personaggio umano).
Beh, ma non è un'incongruenza.
Il Kirk del film è già differente da quello classico perchè l'arrivo di Nero ne ha modificato l'infanzia, così come ha modificato tante altre cose, compreso il suo ingresso in accademia (che avviene in ritardo e in circostanze differenti, ma poi, come spesso vediamo nelle serie, il tempo tende ad aggiustare se stesso e a convergere quando i cambiamenti sono limitati).
Quindi non è strano che la cosa possa essere andata diversamente da quanto raccontato in precedenza.
Il fatto che sapessero ciò che stavano facendo si nota anche dalle piccole cose, come la "mela", chiara citazione della Kobayashi Maru del tenente Valeris.
É proprio questo che, dicevo, è falso. Spock mostra in più occasioni emotività sia nei film che nella serie classica.
Guarda il finale di ST IV, dove ride apertamente. Forse è l'esempio più plateale, ma non certo l'unico. Non vedo la serie da molto tempo, se mi capita provo a trovarti qualche altro episodio.
Ciò che intendo dire è che Spock, per quanto cerchi di apparire "logico", in più occasioni mostri una chiara emotività. E anche se cerca di nasconderlo ai compagni, lo spettatore lo vede con chiarezza.
E ricorda che nella serie TV e nei film il personaggio è più maturo, mentre qui ancora deve trovare l'equilibrio tra le sue due metà.
A mio parere nel film questo è stato reso bene, perchè già prima traspariva chiaramente come Spock fosse "figlio di due mondi" (per quanto cercasse di apparire "vulcaniano", anche in modo più zelante di un vulcaniano purosangue), e qui gli eventi hanno ancora più sottolineato questa sua dualità.
Beh, se non si potesse inserire nulla che non fosse già stato detto o fatto sarebbe la morte delle idee.
A mio parere poteva essere attinente, ma ovviamente l'opinione è soggettiva.
Il Kirk del film è già differente da quello classico perchè l'arrivo di Nero ne ha modificato l'infanzia, così come ha modificato tante altre cose, compreso il suo ingresso in accademia (che avviene in ritardo e in circostanze differenti, ma poi, come spesso vediamo nelle serie, il tempo tende ad aggiustare se stesso e a convergere quando i cambiamenti sono limitati).
Quindi non è strano che la cosa possa essere andata diversamente da quanto raccontato in precedenza.
Il fatto che sapessero ciò che stavano facendo si nota anche dalle piccole cose, come la "mela", chiara citazione della Kobayashi Maru del tenente Valeris.
L'accademia, la sua struttura, il suo modo di comportarsi, la stessa storia di Spock fino a quel momento... sono tutte cose che non hanno subito l'influenza di quell'evento inatteso. Presto o tardi che sia, Kirk va all'accademia, effettua quel test (per più volte, come mi pare si accenni anche nel film 2) e lo supera in quella maniera. In che modo l'arrivo di Nero avrebbe dovuto cambiare il metodo d'esaminazione e di decisione finale degli istruttori, dato che con Nero in teoria non hanno nulla a che farci?
Guarda il finale di ST IV, dove ride apertamente. Forse è l'esempio più plateale, ma non certo l'unico. Non vedo la serie da molto tempo, se mi capita provo a trovarti qualche altro episodio.
Ciò che intendo dire è che Spock, per quanto cerchi di apparire "logico", in più occasioni mostri una chiara emotività. E anche se cerca di nasconderlo ai compagni, lo spettatore lo vede con chiarezza.
E ricorda che nella serie TV e nei film il personaggio è più maturo, mentre qui ancora deve trovare l'equilibrio tra le sue due metà.
A mio parere nel film questo è stato reso bene, perchè già prima traspariva chiaramente come Spock fosse "figlio di due mondi" (per quanto cercasse di apparire "vulcaniano", anche in modo più zelante di un vulcaniano purosangue), e qui gli eventi hanno ancora più sottolineato questa sua dualità.
Ho detto che nelle situazioni/dialoghi creati si tende a dare il dubbio che sia emotivo; è più un artificio narrativo per ingannare lo spettatore. Le scelte che però compie il personaggio alla fine si basano sulla logica. In più di un'occasione questo viene reso plateale allo spettatore, in diversi casi Spock stesso spiega i suoi ragionamenti.
Il fatto che è per metà umano non fa altro che aumentare il dubbio, ma poi ciò che conta sono i dati di fatto che emergono nelle varie storie, e tutte indicano che le azioni di Spock sono logiche.
Nel film di Abrams le azioni di Spock NON sono ambigue per poi, a posteriori, appare come guidate dalla logica, anche se solo in parte. Nel film quasi tutte le situazioni descritte sono indubbiamente emotive. La logica va a farsi benedire in più di un'occasione.
Anche prendendo per buono il tuo punto di vista, siamo comunque di fronte ad un personaggio diverso, perchè la logica è comunque predominante sul personaggio in tutte le produzioni precedenti della serie. Qui non c'è neanche un dualismo, c'è una netta predominanza di uno dei due aspetti.
Non dimentichiamo poi una cosa di ST IV da te citato: è il film dove è risorto, ci sta a mio avviso che sia la situazione in cui possa esternare più facilmente emotività, dato che ancora deve ritrovare se stesso.
E se proprio vogliamo dirla tutta, a mio avviso il film dove esterna apertamente la sua emotività (in 2 momenti ben precisi, per pochi secondi, solo a parole, ma in maniera a mio avviso molto forte considerando tutta la scena, la trama e lo stesso personaggio) è proprio nell'Ira di Khan.
A mio parere poteva essere attinente, ma ovviamente l'opinione è soggettiva.
Se vogliamo dirla tutta, trovo il film di Abrams sulla serie di Star Trek il secondo migliore in assoluto, e puramente a livello di regia il migliore. Un conto però è tirare fuori nuove idee, un conto è stravolgere tutta la struttura base.
La serie Star Trek si basa su precisi aspetti di base, che non starò qui ad elencare, nei quali rientrano anche la caratterizzazione dei personaggi. Abrams sfrutta l'artifizio della realtà alternativa per poter poi toccare ogni singolo aspetto, ma ottiene anche l'effetto di creare un film che di fatto non ha nulla a che vedere con Star Trek.
E come già detto, non è neanche un discorso di recitazione, che trovo molto buona per quanto riguarda Spock. Anzi, scevro dal resto della serie, è un personaggio che a tratti è molto interessante in questo dualismo logica/emotivià (nel quale vince quasi sempre la seconda). Ma così facendo crei un personaggio che non centra nulla con quello originale.
Scusami, ma a me questa pare un'ovvietà. Kirk mantiene il suo carattere, ma le condizioni in cui avvengono i fatti sono differenti.
Il fatto che kirk sia entrato anni dopo potrebbe per esempio significare che diverse persone l'hanno giudicato rispetto alla timeline originaria, il fatto che non abbia avuto la "carriera perfetta" (entrato regolare in accademia, sostenuto dalla figura del padre ancora vivo, ecc...) potrebbe aver reso il giudizio su di lui meno indulgente, nel film viene detto che Spock si occupa solo da pochi anni del test, quindi nella timeline originale può darsi che il test effettuato da Kirk fosse un altro.
Questo senza contare che per come la vedo io un evento come l'arrivo di Nero ha ripercussioni che vanno ben oltre il solo Kirk e i direttamente coinvolti (per esempio Pike che ha fatto su quello la sua tesi d'accademia), è un evento che potrebbe aver avuto la portata dell'incontro con i Borg da parte di Picard per la Federazione.
Vedo che sei d'accordo con me sul fatto che il tempo aggiusti se stesso, ma secondo me esageri su questa capacità.
Non è possibile secondo me che si aggiusti perfettamente, fin nei particolari, ma solo nell'andazzo generale. E questo naturalmente quando possibile, quando gli eventi non sono così grossi da non permettere alcuna riparazione (per esempio la distruzione di Vulcano avrà ripercussioni non aggiustabili).
Scusa, ma una risata fragorosa è una cosa logica? Un sorrisetto di soddisfazione notato dagli amici e giustificato con una palese scusa lo è?
Ciò che dici è vero in molte situazioni (per esempio mi viene in mente quando Spock entra dentro Vger), ma non sempre. Ed è proprio prendendo spunto da questi episodi che si sono sviluppati certi comportamenti visti nel film.
Nel film hanno voluto porre l'accento sull'emotività repressa di Spock, e in questo non ci vedo un crimine, sinceramente, anche perchè, ripeto, il personaggio è più giovane e quanto avviene è comunque legato alla particolare situazione che si viene a creare.
Del resto tu stesso giustifichi le risate in ST IV con il fatto che sia stato appena resuscitato (e a me sembra una scusa più debole di quanto accaduto invece nel nuovo film), non è forse la stessa cosa?
Ultimo appunto, non meno importante, c'è da considerare che il film ha come base non solo la serie classica, ma anche tutte le altre, dove i Vulcaniani sono stati sviscerati ed approfonditi.
Il film non può non tenerne conto, e quindi certe differenze di veduta sono abbastanza normali.
Quindi il personaggio è si differente da quello classico, ma a renderlo tale sono fattori (gioventù, distruzione di vulcano, approfondimento di elementi non ancora contemplati nella serie classica ma assodati per i vulcaniani) che a mio parere giustificano il cambiamento.
Rinnovare Star Trek era lo scopo di questo film. Mi spiace per chi si aspettava un nuovo "TMP" o "Ira di Khan", ma il progetto era proprio quello di modernizzare la serie e svincolarla dal pesante fardello che in tanti anni si era accumulato e la rendeva un pachiderma obeso impossibile da gestire.
Non considero il film un "capolavoro", ma secondo me è riuscito nel suo intento.
Non elencarli, perchè se ho imparato una cosa su Star Trek, è che ogni fan ci vede i propri "principi di base" differenti, e su questo non è possibile trovare accordo.
Ok non sono stato così breve, ma tant'è!
(PS: mi fa piacere questo scambio di idee, spero di non tediarti con le miei insistenze)
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