Francia: stop alle parole inglesi quando si parla di videogiochi

Attenzione a scrivere 'streamer' se vi trovate in Francia e dovete redigere un documento pubblico: meglio joueur-animateur!
di Rosario Grasso pubblicata il 31 Maggio 2022, alle 15:12 nel canale Videogames
87 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info- a parte alcuni termini informatici che sono stati coniati in lingua inglese e verrebbero mal tradotti
troppo spesso, anche su questo stesso sito, si utilizzano termini in inglese che in italiano sarebbero ugualmente (da noi si intende) compresi e sarebbero anche più belli da leggere.
Come lingua l'italiano all'inglese gli mangia in testa e da parte loro fanno bene i francesi a far così.
sans corde, ovviamente.
Sì, i francesi con la loro mania della protezione della lingua nazionale ci sembrano ridicoli, ma se ci si ferma un attimo ad analizzare la cosa non lo sono poi così tanto. Ok, dire "ottetto" per byte magari no, ma perché un americano può chiamare il suo dispositivo di puntamento "topo" e un francese non potrebbe? Mouse in inglese non è una parola speciale, significa solo topo, ed è stata adottata dagli americani perché un tizio ha visto una vaga somiglianza fra l'oggetto e l'animale. Un americano che chiama topo il suo dispositivo di puntamento non dovrebbe far ridere meno di un italiano che facesse lo stesso, invece nel secondo caso ci sembra assurda solo l'idea. Per fare un altro esempio, "computer" in inglese significa semplicemente ed esattamente "calcolatore", però se vediamo un italiano parlare di calcolatore personale invece di personal computer ci viene da ridere. Mi pare che sia un problema culturale più italiano che francese, sinceramente.
Gran parte degli italiani sono praticamente analfabeti, nel senso che non sanno usare correttamente e comprendere bene la loro lingua madre, però sono prontissimi ad acquisire come proprio acriticamente qualsiasi termine inglese/americano gli venga buttato addosso, magari senza sapere bene cosa significa e senza nemmeno saperlo pronunciare. Se arriveremo al punto che nel linguaggio quotidiano useremo più lemmi americani che italiani potremo dire che esiste ancora la lingua italiana?
Le lingue come Italiano, francese o spagnolo sono decisamente più complicate e vaste, sarebbe quindi una scelta piuttosto infelice scegliere una di quelle.
Questa è una credenza molto diffusa ma falsa. In realtà l'inglese è una lingua molto più ricca dell'italiano, basti solo confrontare la dimensione di due rispettivi dizionari di pari livello. In effetti l'inglese dovrebbe essere la lingua con il vocabolario più ricco in assoluto. Questa falsa credenza dell'"inglese lingua semplice" è dovuta probabilmente al fatto che moltissime persone non madrelingua hanno una almeno rudimentale conoscenza dell'inglese basilare, sufficiente ad utilizzarla come lingua franca per comunicare globalmente. In particolare l'inglese o americano è impiegato nella manualistica e nei testi tecnici in ogni campo, ma in quel caso il linguaggio è estremamente semplificato e stereotipato. Te ne puoi rendere conto quando provi a leggere della vera letteratura in lingua inglese: la ricchezza di vocaboli e la complessità sintattica non sono nemmeno paragonabili a quelle che si riscontrano nei testi tecnici o nella lingua colloquiale.
L'inglese poi ha un grave difetto come lingua universale: non ha regole che mettano in relazione la grafia con la pronuncia. O meglio delle regole esistono ma gran parte dei vocaboli sono eccezioni, per cui l'unico modo per saper pronunciare l'inglese è conoscere a memoria la pronuncia di tutti i lemmi. Per lo stesso motivo anche la comprensione del parlato risulta inutilmente complicata; ad esempio night (notte) e knight (cavaliere) si pronunciano nello stesso identico modo, e si possono fare innumerevoli esempi del genere.
Per la lingua franca l'ideale sarebbe adottarne una artificiale, progettata per essere facilmente appresa da chiunque e che non fa torto a nessuno. Il tentativo di maggior successo in questo senso è stato l'Esperanto, ma è rimasto di adozione molto limitata.
Leggi della letteratura in Italiano o in Russo, poi mi racconti. Specialmente la letteratura classica. Quando lo si definisce lingua semplice, si intende 'da imparare'.
Già solo l'infinità delle coniugazioni verbali (del Francese per es.) ti fa sembrare l'Inglese una passeggiata nel parco. Li ho studiati alla pari alle medie. Quasi tutti odiavano il Francese per questo, nonostante in teoria dovrebbe essere più vicino all'Italiano.
Il Giapponese ha 2 alfabeti, più diverse decine di migliaia di ideogrammi. Il Cinese ha solo ideogrammi , inoltre una parola può voler dire cose diverse in base alla tonalità con cui viene pronunciata. E queste lingue hanno pure una costruzione logica delle frasi completamente diversa.
L'inglese è una lingua estremamente semplice da imparare e da parlare. E' più profonda di quanto si creda? Può essere, ma non ha nemmeno lontanamente la complessità gramaticale e lessicale di altre lingue.
Non per nulla è una di quelle che ci si mette meno ad imparare. E' un dato di fatto eh.
La forza dell'inglese, oltre che economica, sta anche nella sua semplicità. E' una delle lingue principali più semplici. A confronto il Francese/Tedesco ma anche solo l'Italiano sono una palude. Il Cinese è praticamente un buco nero invece.
edit. Per l'utente sopra: l'inglese è a tutti gli effetti molto più semplice delle lingue citate. Non ha coniugazioni, non ha tempi verbali ecc ecc. Il cinese ha i toni, ed ogni simbolo corrisponde ad una parola. Auguri ad imparare a scriverlo. Ora non per bullarmi, ho fatto lingue all'Università, Giapponese. Parlo russo, ho studiato il francese. Diciamo che qualche temine di paragone lo ho. L'inglese base è veramente banale.
concordo pienamente
unico mio scoglio, i verbi modali
falso mito.
forse, l'inglese "in ambito letterario" coniuga i verbi, aggiunge tempi, introduce plurali o femminili irregolari?
se tu con "letterario" intendi quello di shakespeare, quello è perché, molto semplicemente, l'inglese del 600 era assai diverso da quello attuale (cosa che non accade per l'italiano).
difficoltà che avresti anche a leggere un trattato scientifico di quell'epoca, se fosse stato scritto in inglese... ma a quell'epoca scrivevano quasi tutti in latino.
ma se prendi un testo di anni più recenti (diciamo 1800?) l'inglese "letterario" è pulito e lineare, al netto ovviamente di un vocabolario più ampio.
certo, se poi il testo è l'ulisse di joyce... non ci si capisce un accidenti. ma nemmeno la traduzione italiana.
forse, l'inglese "in ambito letterario" coniuga i verbi, aggiunge tempi, introduce plurali o femminili irregolari?
se tu con "letterario" intendi quello di shakespeare, quello è perché, molto semplicemente, l'inglese del 600 era assai diverso da quello attuale (cosa che non accade per l'italiano).
difficoltà che avresti anche a leggere un trattato scientifico di quell'epoca, se fosse stato scritto in inglese... ma a quell'epoca scrivevano quasi tutti in latino.
ma se prendi un testo di anni più recenti (diciamo 1800?) l'inglese "letterario" è pulito e lineare, al netto ovviamente di un vocabolario più ampio.
certo, se poi il testo è l'ulisse di joyce... non ci si capisce un accidenti. ma nemmeno la traduzione italiana.
Quindi immagino tu sappia mettere gli aggettivi in inglese nel giusto ordine.
E ridicoli anche i soliti comblottisti che vengono a sparare cazzate sul forum.
Già solo l'infinità delle coniugazioni verbali (del Francese per es.) ti fa sembrare l'Inglese una passeggiata nel parco. Li ho studiati alla pari alle medie. Quasi tutti odiavano il Francese per questo, nonostante in teoria dovrebbe essere più vicino all'Italiano.
Il Giapponese ha 2 alfabeti, più diverse decine di migliaia di ideogrammi. Il Cinese ha solo ideogrammi , inoltre una parola può voler dire cose diverse in base alla tonalità con cui viene pronunciata. E queste lingue hanno pure una costruzione logica delle frasi completamente diversa.
L'inglese è una lingua estremamente semplice da imparare e da parlare. E' più profonda di quanto si creda? Può essere, ma non ha nemmeno lontanamente la complessità gramaticale e lessicale di altre lingue.
Non per nulla è una di quelle che ci si mette meno ad imparare. E' un dato di fatto eh.
La letteratura in italiano la leggo, grazie, ma non faccio testo essendo madrelingua. Il russo non lo conosco, ma essendo una lingua declinata, come il latino o il tedesco, probabilmente non è delle più semplici.
Non devi fare l'errore di considerare l'inglese semplice solo perché rispetto alle lingue latine ha meno modi e tempi verbali o non ha le preposizioni articolate. Ripeto: saper comprendere facilmente l'inglese dei manuali e il semplice inglese internazionale stereotipato NON significa possedere compiutamente la lingua. Prova a leggerti un romanzo di un quasiasi autore inglese o americano di qualche spessore, e vedrai che senza il vocabolario a portata di mano sarai in grande difficoltà, e comunque vocaboli a parte farai spesso fatica a decifrare la struttura dei periodi, le espressioni idiomatiche e le strutture sintattiche che semplicemente non fanno parte dell'inglese "the book is on the table". Magari tu sei fluentissimo, non posso sapere, ma l'inglese che quasi tutti conosciamo è un subset semplificato della lingua stessa, non può essere utilizzato come riferimento per giudicare la complessità della lingua originale. E' relativamente facile acquisire una competenza minima in inglese per comunicare? Può essere, ma cosa ti fa pensare che sia più difficile acquisire una equivalente competenza in italiano? Bisognerebbe fare un indagine fra le persone non madrelingua italiana o inglese e che abbiano dovuto imparare entrambe le lingue. Perfino negli USA esiste una quota significativa di cittadini che non parlano inglese/americano (che tra l'altro non è la lingua ufficiale di quel paese, non ne ha una).
Comunque è facile fare una ricerca e "scoprire" che la lingua italiana non è considerata di difficile apprendimento per gli stranieri. E' una delle lingue europee più facili da imparare, e fra le altre cose ha il vantaggio di avere regole di pronuncia molto semplici e piuttosto coerenti, mentre in inglese devi imparare di fatto due lingue: quella scritta e quella orale.
E' poi altrettanto facile fare una ricerca per confermare che il nito della lingua inglese "facile da imparare" è appunto un mito. Ad esempio:
https://www.linguisticamente.org/li...-lingua-facile/
Mi sà che parliamo di due cose diverse.
E' ovvio che per conoscere a fondo una lingua e padroneggiarla devi conoscere i vocaboli, ed essere familiare con i modi di dire e sottigliezze varie.
Questo esiste in tutte le lingue, mica solo nell'inglese.
Quello che stiamo dicendo noi è che l'inglese è una delle lingue più facili da imparare per usare nel quotidiano, farsi comprendere, leggere e scrivere.
Cioè, è un dato di fatto. E' una delle lingue che richiede meno ore per essere padroneggiata rispetto a tante altre, se non una delle più veloci da imparare.
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