Fanatec Clubsport DD, lo abbiamo provato: ha inizio una nuova rivoluzione nel sim racing?
Abbiamo provato la nuova base direct drive Fanatec: Clubsport DD segue CSL DD, che aveva democratizzato la tecnologia, aggiungendo una maggiore potenza capace di soddisfare le esigenze di una platea molto ampia che va dal simracer appassionato a quello esigente
di Nino Grasso pubblicata il 01 Dicembre 2023, alle 15:55 nel canale VideogamesFanatec
A ottobre Fanatec ha annunciato le nuove basi direct drive ClubSport DD e Clubsport DD+, entrambe particolarmente attese dagli appassionati di sim racing. Perché sono considerate così importanti? I motivi sono principalmente due: l'azienda tedesca è stata fra i principali player nel segmento mainstream di fascia alta, ma di recente il panorama sim racing ha visto la rapida ascesa di vari concorrenti innovativi (Simucube, Moza, Asetek, Simagic), che sono stati capaci di erodere la posizione di Fanatec sopratutto per quanto riguarda l'utenza più esigente.
Riportando in auge il nome Clubsport, Fanatec dà un messaggio chiaro. Il brand è stato per lunghissimi anni fra i punti di riferimento del settore con due delle basi a cinghia più acclamate, probabilmente ancora oggi le migliori con quel particolare design: Clubsport Wheel Base V2 e l'aggiornata Clubsport Wheel Base V2.5. Fino all'arrivo di Fanatec CSL DD, modello della fascia più economica dell'azienda ma anch'esso con motore direct drive come le nuove CS DD e DD+, le basi Clubsport erano fra le più convenienti in termini di rapporto qualità-prezzo. Il design a cinghia, tuttavia, è destinato a scomparire nelle soluzioni di fascia media e alta del mercato a favore del direct drive, tecnologia in tutto e per tutto superiore rispetto a quelle che abbiamo visto in precedenza.
- Differenze fra ingranaggi, cinghia e direct drive: facciamo chiarezza
- L'ecosistema Fanatec
- Clubsport DD: le specifiche tecniche e le novità
- Hands-on Fanatec Clubsport DD
- Conclusioni e la fatidica domanda: i miei tempi sul giro miglioreranno?
Differenze fra ingranaggi, cinghia e direct drive: facciamo chiarezza
La base rappresenta l'hub centrale di un "rig", cioè una postazione di guida, per il sim racing. È la componente che prevalentemente raccoglie gli input dell'utente per trasmetterli al software, ma di fatto può anche generare tutti gli effetti di forza durante la guida come l'opposizione al movimento delle ruote o anche la trasmissione di tutti gli effetti di quello che gli pneumatici dell'auto virtuale incontrano sull'asfalto o in off road. Tutti gli effetti vengono solitamente definiti con il termine "force feedback". Inoltre, le periferiche compatibili (come la pedaliera, un freno a mano o eventuali cambi esterni) possono essere collegate direttamente alla base quando non dispongono di connessione USB.
Prima di passare all'hands-on vero e proprio della nuova Clubsport DD, cerchiamo di fare chiarezza sulle tecnologie più utilizzate nella produzione di basi e volanti per il sim racing:
- Le basi a ingranaggi sono le più semplici ed economiche, ma anche le meno realistiche e fluide. Questa tecnica consiste nel collegare il motore al volante tramite un sistema di ingranaggi che trasmettono la forza attraverso i segnali ricevuti dal software. Questo tipo di design ha il vantaggio di essere robusto e affidabile nel tempo anche senza la necessità di manutenzioni a cadenze regolari, ma ha anche parecchi svantaggi: rumore durante il funzionamento, mancanza di precisione e dettaglio nel force feedback. Un esempio è il Logitech G29, un volante comunque ottimo per iniziare.
- Le basi a cinghia sono solitamente più costose, ma aggiungono maggiore realismo e fluidità nel funzionamento. Questo design si basa sul collegamento del motore al volante tramite una o più cinghie che trasmettono la forza e gli effetti generati dal software. Questo tipo di design è più fluido, morbido e preciso, ma genera calore durante il funzionamento (spesso usano un sistema di dissipazione con ventola) e tende a perdere efficacia nel tempo, rendendo necessaria una manutenzione regolare specie se la base viene utilizzata massicciamente. Fra le basi a cinghia più celebri citiamo Thrustmaster T300RS, o anche la CSL Elite di Fanatec oltre alle Clubsport Wheel Base di cui parlavamo prima.
- La trasmissione direct drive è la più sofisticata e fluida in assoluto, ma anche la più costosa visto che, nei casi più virtuosi, vengono utilizzati motori costruiti ad hoc per generare effetti per le simulazioni di guida. Consiste nel collegare il motore direttamente all'asse del volante, senza alcun elemento intermedio che trasmetta la forza. Questo tipo di trasmissione ha il vantaggio di essere estremamente reattiva, offrendo maggiore potenza e dettaglio, oltre che una gamma di effetti più varia. Fra i difetti c'è chiaramente il costo, oltre che il peso che rende necessario l'uso in postazioni o comunque piani di appoggio molto solidi. Ci sono ormai diversi produttori di basi direct drive, fra cui Fanatec con la serie top di gamma Podium, Simucube, Moza, Simagic, e altri.
L'ecosistema Fanatec
Al momento Fanatec si presenta sul mercato con un'ampia possibilità di scelta, con basi tutte direct drive a cui si possono applicare i tanti volanti compatibili del brand (fra soluzioni Formula, GT, Rally, NASCAR, e molto altro).
Fanatec CSL DD - l'entry-level della famiglia viene proposto in versione con coppia di 5 e 8 N m, attraverso un alimentatore da acquistare separatamente. Si tratta di un'ottima base di partenza per affrontare il mondo del simracing, ma la spesa non è di certo irrisoria. Escludendo le varie offerte che spesso possono essere trovate sul sito ufficiale Fanatec, un kit base+volante costa intorno ai 600/700€ spedizione inclusa (un po' di più per i modelli Gran Turismo DD Pro, per PlayStation 4 e 5), a cui bisogna aggiungere pedaliera (200/300€) ed eventualmente una postazione fissa che è sempre altamente consigliata.
Fanatec Clubsport DD / DD+ - sono i modelli di fascia medio alta, con coppia di rispettivamente 12 e 15 N m. La loro peculiarità principale è che quella indicata non è la coppia di picco, ma si tratta di "holding torque", cioè un valore che rimane costante nel tempo, a prescindere dallo stress richiesto dalla simulazione nel tempo. Come la CSL DD, anche le nuove basi Clubsport sono raffreddate passivamente attraverso un'ampia superficie metallica. E il peso, di fatto, è molto importante. Altra peculiarità dei nuovi modelli la presenza dell'adattatore QR2 di Fanatec, che consente l'aggancio rapido dei volanti garantendo molta più resistenza nel tempo e meno giochi rispetto al precedente QR1 (uno dei punti meno esaltanti delle precedenti basi Fanatec). Le singole basi vengono proposte a 699,95 e 999,95€ in Europa, prezzi a cui bisogna aggiungere quelli del volante e della pedaliera. La postazione fissa è praticamente fondamentale, meglio se in profilati di alluminio o comunque capace di garantire grande solidità con il minor numero di flessioni.
Fanatec Podium DD1 e DD2 - La fascia alta di Fanatec si costituisce di due modelli che hanno fatto per anni la felicità di parecchi appassionati di sim racing in tutto il mondo. Si tratta, però, di modelli attualmente un po' vecchi, per certi versi addirittura superati dai modelli meno costosi. Offrono una coppia di picco di ben 20 e 25 N m, rappresentando le proposte con maggior dinamica del produttore. Sul fronte della qualità costruttiva sono il punto di riferimento per quanto riguarda il produttore tedesco e, come tutti i modelli attualmente venduti, possono essere aggiornati con il nuovo sistema QR2, abbandonando il QR1 che da molti utenti era ritenuto insoddisfacente a reggere senza giochi i grandi valori di coppia che possono essere espressi da queste basi. Sono raffreddate entrambe con una ventolina, in realtà mai davvero invasiva, e vengono vendute a 999,95 e 1499,95€ rispettivamente per Podium DD1 e Podium DD2. Certamente da menzionare l'offerta Black Friday per Podium DD2, che veniva venduta a quasi la metà del suo prezzo di listino!
Fanatec propone ai suoi utenti diversi accessori per completare la propria postazione (trovate tutti i dettagli sul sito ufficiale del produttore). Oltre a volanti e pedaliere, è possibile ad esempio ampliare il realismo con cambi ad H, paddle al volante magnetici con doppia frizione analogica, freni a mano e molto altro. Si trova un po' indietro rispetto allla concorrenza sul fronte pedaliere, dove è decisamente attesa una variante Podium di qualità più elevata, capace di competere ad armi pari - ad esempio - con i costosi modelli di Heusinkveld e simili.
Clubsport DD: le specifiche tecniche e le novità
Ma cosa rende le nuove basi Clubsport DD così importanti? Oltre all'eredità del brand di fascia medio-alta e, quindi, la capacità di portare prestazioni di assoluto rilievo in una soglia di prezzo più abbordabile rispetto ai Podium, i nuovi Clubsport portano con sé alcune tecnologie inedite nel novero di prodotti Fanatec.
Sono le prime basi, ad esempio, a impiegare nativamente il nuovo sistema QR2 e sono progettate intorno al nuovo meccanismo di aggancio. Il modulo elettronico del sistema è completamente integrato con l'asse del volante ed è quindi molto più resistente rispetto al precedente sistema di Fanatec. Anche l'aggancio è molto più rapido e "sicuro", perché guidato dalla particolare forma del sistema senza il rischio di andare a piegare i piedini del connettore, vero e proprio incubo per tutti gli utenti dell'ecosistema del brand.
Chicca non da poco: QR2 è stato sviluppato per essere utilizzato non solo nei "giocattoli" per il sim racing, ma viene impiegato anche su alcune auto da corsa reali, come ad esempio la BMW M4 GT3 2022 di cui Fanatec produce anche il volante (che può essere utilizzato con le basi del produttore). Per funzionare richiede che anche il volante faccia uso del sistema di aggancio QR2 Wheel-Side, che ha un costo di 99,95€ per la variante standard, 199,95€ per la Pro (che può essere usata anche sui volanti delle auto di corsa reali), 59,95€ per la Lite (che limita la coppia della base a 8 N m).
L'aggancio avviene con un clic, basta tirare indietro il sistema sul volante e spingere quest'ultimo in posizione facendo attenzione all'orientamento dei pin del connettore. Non servono viti per rendere sicuro l'aggancio, che rimane sempre estremamente stabile e sicuro durante l'utilizzo.
Lo sgancio avviene in maniera simile: si tira indietro il QR e, con poca forza, si può sfilare il volante dalla base. Rispetto al QR1 la forza necessaria per eseguire l'operazione è infinitamente inferiore, e non c'è il rischio di sganci fulminei che finiscono con un violento impatto del volante sul petto, per la forza profusa. Come già detto, QR2 non è un'esclusiva delle nuove basi Clubsport, ma può essere installato su tutti i volanti a listino di Fanatec e rappresenta a nostro avviso un'ottima aggiunta.
Sul fronte della "potenza", Clubsport DD può sprigionare una coppia costante di 12 N m, a prescindere dal tempo di utilizzo e dallo stress richiesto dal software. Il volante utilizza un rotore a segmenti sfalsati in abbinamento a una nuova tecnologia proprietaria chiamata FluxBarrier pensata per "aumentare l'efficienza e la fluidità". In più, Fanatec sostiene che la nuova base sia quella "termicamente più stabile" nella sua categoria, tutte caratteristiche che garantiscono che, a prescindere da tutte le variabili possibili, la base erogherà un force feedback sempre uguale e coerente, senza picchi o diminuzioni nella forza generata nel corso del tempo. Inoltre, l'uso del nuovo motore garantisce un ridotto effetto "cogging" (una sorta di frizione durante il movimento con effetto "ingranaggio"), una delle debolezze più discusse sulle basi Podium rispetto alle soluzioni di pari livello della concorrenza. In ogni caso, sui Podium l'effetto cogging era davvero ridotto, e si poteva sentire solo in alcune specifiche circostanze che non andavano a compromettere le prestazioni durante la guida virtuale.
Il motore integrato su Clubsport DD garantisce inoltre una velocità di risposta (in gergo slew-rate) "ai vertici della sua fascia di mercato", pari a 6,2 N m/ms, possibile grazie alla sinergia fra motore e processore integrati. In confronto, i modelli della serie Podium si fermano a poco più di 3 N m/ms, riuscendo quindi a generare forze improvvise con una reattività ben minore rispetto a quanto possibile sul nuovo modello. Questa caratteristica si sposerà al meglio quando gli sviluppatori implementeranno il nuovo protocollo per il force feedback annunciato da Fanatec per i nuovi modelli (e che probabilmente vedremo su tutte le future basi del produttore): FullForce. Pensato sulle specifiche dei motori direct drive, FullForce permette di sfruttarne le caratteristiche di reattività e può generare effetti ad alta frequenza che consentono di eliminare i tempi morti e aumentare l'immersione nella simulazione.
Si tratta della risposta di Fanatec al TRUEFORCE di Logitech, una delle novità di maggior rilievo nel panorama simracing degli ultimi anni. La tecnologia non è ancora stata implementata sui vari simulatori, ma Fanatec promette che consente di riprodurre le vibrazioni trasmesse dal numero di giri del motore o la rugosità del manto stradale. Effetti che prima potevano essere simulati con piccoli trucchi, sfruttando ad esempio motori interni al volante, ma che in futuro verranno trasmessi direttamente dalla base con un livello di precisione maggiore. La base presenta inoltre una porta CAN, che aprirà al supporto di nuovi accessori e periferiche aggiuntivi non ancora ufficializzati dall'azienda, ma che serviranno a espandere le funzionalità della postazione racing.
ClubSport DD+, che dovrebbe arrivare sul mercato nelle prossime settimane, può vantare una coppia continua di 15 N m, che può rappresentare un'aggiunta di scarso rilievo per la maggior parte del pubblico. Implementa un'elettronica leggermente diversa rispetto al modello CS DD base (quindi quest'ultimo non può essere aggiornato in alcun modo, almeno allo stato attuale, per supportare la coppia aggiuntiva, nonostante utilizzino lo stesso motore), ma ha una caratteristica esclusiva: funziona su PlayStation 4 e PlayStation 5. Costa, però, anche sensibilmente di più: quasi 1000€ per la sola base la spingono in una fascia di mercato ben diversa rispetto al semplice DD. I costi in più sono dovuti probabilmente alla licenza Sony, motivo per cui Fanatec ha deciso di offrire un evidente vantaggio in termini di coppia rispetto al modello standard della nuova serie.
Hands-on Fanatec Clubsport DD
Clubsport DD arriva in una pesante scatola che, alimentatore incluso, spinge l'ago della bilancia a oltre 12,5 Kg. La sola base pesa 10,26 Kg, con dimensioni pari a 46,5cm x 39,5cm x 25,5cm. Di fatto è molto più pesante e ingombrante di quanto non facciano pensare le foto. Rispetto al passato si nota un'attenzione ai dettagli un po' minore: la base viene presentata all'interno di una copertura in plastica, senza il tessuto più elegante con cui venivano consegnate le vecchie basi Clubsport.
Del resto questa non è più la famiglia top di gamma di Fanatec, adesso che sono sul mercato i prodotti della famiglia Podium. Anche la qualità costruttiva dello chassis esterno non è paragonabile a quella dei Podium, pur assestandosi su valori in linea con quanto ci ha abituato il mercato ultimamente.Nella parte posteriore sono presenti tutte le porte: nella riga in alto ne troviamo due per eventuali cambi non al volante, una per la pedaliera e infine una per un freno a mano. Sotto invece c'è la porta per gli accessori CAN bus, e sulla destra - visto da dietro - quella per l'alimentazione. Il generoso alimentatore che fornisce l'energia per il funzionamento è infatti esterno e, viste le dimensioni, non è sempre semplice nasconderlo. Fra le due file di porte è invece presente una porta USB Type-C per la connessione al computer (LED rosso nel tasto di accensione, posto nella parte frontale) o all'Xbox One, Xbox Series X/S (LED verde). In quest'ultimo caso è necessario l'uso con volanti Fanatec con licenza Xbox per il corretto funzionamento. Clubsport DD non funziona con alcun tipo di console Sony PlayStation.
Uno dei punti di forza da sempre nell'ecosistema Fanatec è l'elevata compatibilità e intercambiabilità tra componenti. Spesso è possibile abbinare tra loro anche prodotti di generazione differente, grazie all'impegno dell'azienda per garantire uno standard dimensionale comune nel tempo. L'unica differenza dimensionale degna di nota sulle nuove basi Clubsport è una leggera riduzione nella lunghezza del sistema di aggancio: fattore da considerare nel caso si monti la base in un punto fisso di una postazione. Per ovviare a potenziali problemi di compatibilità, Fanatec ha annunciato che offrirà uno "spacer" da acquistare opzionalmente. È necessario, invece, acquistare un QR2 Wheel-Side per i propri volanti: per chi ne usa diversi può essere un vero e proprio investimento a sé.
L'installazione può avvenire sia in una postazione specifica (attraverso tre o quattro viti), sia in una scrivania attraverso il Clubsport DD Table Clamp che Fanatec propone (anch'esso opzionalmente, a 99,95€). È chiaro che la prima soluzione è decisamente consigliata, anche perché posizionare un peso simile su una scrivania in maniera stabile non la vediamo come una soluzione comoda, farlo temporaneamente ogni volta che si vuole prendere in mano il volante quasi del tutto folle.
Il software non rappresenta una grossa novità per chi utilizza già l'ecosistema Fanatec. Il volante supporta una rotazione di 2520 gradi che può essere limitata elettronicamente attraverso il pannello di controllo dedicato che viene installato insieme ai driver. Da qui l'utente può intervenire con alcuni valori: Force Feedback Strenght, FullForce, Natural Damper, Natural Friction, Natural Inertia, FFB Interpolation Filter, Force Effect Intensity. Questi valori possono essere gestiti al volo anche tramite l'interfaccia del volante installato, caratteristica che consente di regolare a piacere le impostazioni senza dover abbandonare del tutto il gameplay. Si tratta di una feature abbastanza interessante dell'ecosistema Fanatec, utile per le regolazioni di fino una volta trovate le opzioni corrette per il proprio stile di guida. Ulteriori opzioni possono essere inoltre regolate attraverso l'app opzionale FanaLab, tuttavia è da dire che in termini di capillarità delle impostazioni altri ecosistemi (Simucube fra tutti) sono più completi.
È però questo uno dei punti di forza di Fanatec, soprattutto nel mercato mainstream cui si rivolgono le nuove basi Clubsport: sono soluzioni sostanzialmente pronte per l'uso e possono dare soddisfazioni quasi da subito. Per trovare le impostazioni migliori per i nostri gusti abbiamo impiegato circa 30 minuti dal primo avvio, almeno con i titoli - già ampiamente usati e abusati - da noi utilizzati. Abbiamo trovato qualche impuntamento nella procedura di aggiornamento del firmware delle varie componenti installate nella nostra postazione, ma siamo comunque riusciti ad aggiornare il tutto senza troppi problemi.
Abbiamo provato il nuovo Clubsport DD solo per qualche ora, utilizzando iRacing e Assetto Corsa come banco di prova preliminare venendo da un'esperienza di diversi anni con la Clubsport Wheel Base V2, e avendo provato alcune delle soluzioni direct drive più interessanti presenti sul mercato. Di fatto rappresentiamo lo stereotipo di chi è interessato a questo nuovo modello: un "sim racer" che ha sempre utilizzato basi a cinghia o meno evolute, e ha aspettato l'occasione giusta per passare al direct drive, mossa che prima o poi diventerà necessaria per tutti gli appassionati.
Rispetto a una base a cinghia, con Clubsport DD si notano sin da subito alcuni dei vantaggi tipici delle basi direct drive. Maggiore fluidità anche quando gli effetti sono spenti, nessuna zona morta per gli effetti force feedback. Nello specifico, rispetto alle vecchie CSW V2 e V2.5, quando si compiono bruschi cambi di direzione (un esempio, le curve S più strette) manca quella sensazione di vuoto tipica delle basi a cinghia, con il force feedback che è sempre presente, rotondo e pieno in ogni circostanza, caratteristica che consente anche di essere più precisi in alcune specifiche manovre che in alcuni circuiti possono fare la differenza. L'effetto cogging è vagamente percepibile quando il volante è "in idle", cioè senza alcuna simulazione avviata, mentre in gioco non lo abbiamo avvertito in alcuna circostanza.
La dinamica del force feedback è indubbiamente superiore rispetto a una base come la CSW V2, che può vantare comunque un discreto valore di coppia, pari a 8 N m di picco. Questo consente di differenziare al meglio gli effetti più evidenti da quelli meno evidenti, come l'altezza o la conformazione di un cordolo rispetto a un altro, che diventano immediatamente riconoscibili rimanendo sempre più morbidi e materici in ogni frangente. E, ancora più importante, l'elevata dinamica e la reattività del nuovo motore Clubsport DD sono due caratteristiche che garantiscono di riconoscere molto più facilmente, rispetto a una base a cinghia, la perdita di aderenza delle ruote sull'asfalto, permettendo una risposta più rapida al sovrasterzo o al sottosterzo.
La progressione della coppia dei vari effetti di risposta del volante appare, infatti, molto veloce, precisa e granulare, consentendo di percepire con finezza il sopraggiungere dell'aderenza limite delle ruote virtuali nel simulatore. Il team di sviluppo software di Fanatec si è concentrato nel ridurre al minimo assoluto la latenza complessiva del sistema e, di fatto, anche se si tratta spesso di sensazioni minime che richiedono innumerevoli ore di esperienza in ogni simulatore, rappresenta un fattore critico nel garantire una restituzione perfettamente in fase degli effetti dinamici tipici di una vettura da corsa, dove assumono grande importanza aspetti come il carico sulle ruote e lo spostamento dei pesi dell'auto virtuale in ogni momento. Il calore prodotto è poi davvero irrisorio, a tal punto che - complici le basse temperature di questi giorni nel varesotto - dopo un uso intenso di diverse ore la parte esterna è rimasta fredda. Per questo aspetto probabilmente vale la pena aspettare un po' prima di dare un verdetto finale, ma pare che Fanatec abbia fatto un ottimo lavoro, almeno per quanto possiamo dire nelle prime battute.
Ci sono poi alcuni dettagli che Clubsport DD riesce a riprodurre meglio rispetto alle vecchie CSW V2 e V2.5. Ad esempio una piccola asperità prima della serie di curve Maggots, Becketts e Chapel di Silverstone su iRacing, nel nostro caso con la Cadillac V-Series.R GTP, all'interno di un tratto di pista che si percorre ad elevate velocità. Durante la serie di curve, inoltre, il force feedback rimane sempre pieno e presente, a differenza dei sistemi a cinghia in cui l'hardware tende a rimanere un po' indietro nel seguire i movimenti più repentini del volante. Oppure gli effetti di forza in rettilineo, che sulla nostra precedente CSW V2 apparivano un po' più ovattati con il volante perfettamente centrato, sul nuovo Clubsport DD rimangono sempre vivi e presenti, favorendo l'immersività in ogni momento sulla pista.
Si tratta di elucubrazioni mentali? Probabilmente sì, ma se lo pensate è chiaro che le nuove basi Fanatec non rappresentano un acquisto che fa per voi. I principali beneficiari delle novità, fra cui quella legata al protocollo FullForce che ancora non viene sfruttato dai simulatori, sono i sim racer più smaliziati che ancora non sono passati al direct drive. Novità che solo chi è in grado di individuare appieno i messaggi comunicati dalle vetture simulate può sfruttare a dovere, traendo beneficio sia per quanto riguarda l'esperienza di guida simulata (in cui FullForce farà maggiormente la differenza), sia per quanto invece riguarda i tempi sul giro e la costanza (in cui intervengono invece le caratteristiche di reattività del nuovo motore e del nuovo processore che elabora i segnali).
Conclusioni e la fatidica domanda: i miei tempi sul giro miglioreranno?
È opinione diffusa nel sim racing che a fare davvero la differenza nei tempi sul giro, in una postazione di qualità, sia più importante una pedaliera (meglio se con freno a cella di carico) di buon livello. A nostro avviso la base, però, può rientrare all'interno delle variabili che non solo migliorano la qualità dell'esperienza di guida, ma possono dare la possibilità di essere più costanti nel ritmo di gara, permettendo di rilevare con le giuste tempistiche eventuali sbavature durante la guida. È comunque anche vero che un sim racer abituato al proprio hardware sa riconoscere i "segnali" che quest'ultimo gli manda per intervenire a dovere, spesso assolute piccolezze che una base può esprimere in maniera più evidente o meno, all'interno di un settore in cui la qualità media è aumentata in maniera eclatante negli ultimissimi anni.
Il risultato è che, ad oggi, acquistando una qualsiasi base direct drive si ottiene un'esperienza sim racing di altissimo livello, praticamente ottimale per la stragrande maggioranza dei giocatori occasionali e non. Rimanendo in casa Fanatec, la CSL DD può rappresentare la soluzione migliore per chiunque non si consideri un "Pro", meglio se con il kit di "boost" che porta la coppia massima a 8 N m. La nuova base Clubsport DD si rivolge invece all'utente già più esigente della media, a nostro avviso senza stravolgere il mercato, ma proponendosi a un buon prezzo per quanto proposto sia in tema di coppia, sia - soprattutto - per quanto riguarda la durata nel tempo grazie al nuovo protocollo FullForce.
La potenza degli effetti generati è stata nelle nostre prove più che sovrabbondante, anche a livello di dinamica, senza mai lasciarci con l'esigenza di volere di più dei 12 N m offerti, e non abbiamo notato variazioni di forza fra l'inizio del gameplay e la fine, neanche dopo qualche ora di uso continuo (mia moglie non ringrazia). Non crediamo, insomma, che i 15 N m della Clubsport DD+ possano fare grande differenza, ma per un verdetto definitivo su questa base sarà necessario aspettare l'implementazione della tecnologia FullForce sui primi simulatori, caratteristica che dovrebbe offrire un valore aggiunto importante in termini di immedesimazione nella pista virtuale riproducendo dettagli minimi, come la rugosità dell'asfalto o le vibrazioni del motore.
Svantaggi delle nuove basi: è necessario il passaggio al QR2 Wheel-Side per i volanti posseduti, che può essere un ingente investimento oltre al costo necessario per la base; e il peso, che rende necessario l'acquisto di una postazione solida per un uso più efficace. Noi abbiamo usato una entry-level Next Level Racing F-GT in configurazione GT, che durante le nostre prove ha chiaramente mostrato tutti i suoi limiti chiedendo in alcuni casi pietà. Sarà da vedere anche l'ecosistema di accessori aggiuntivi che sfrutteranno la porta CAN Bus, e se davvero rappresenteranno un valore aggiunto alla proposta dell'azienda.
Parlare di rivoluzione con i nuovi Clubsport è senza dubbio esagerato, proprio in virtù del fatto che oggi è molto difficile trovare una base direct drive insoddisfacente per l'appassionato. È assolutamente encomiabile il lavoro svolto per quanto riguarda la dissipazione del motore integrato, ma dubitiamo che sia sufficiente questa caratteristica per far sì che gli utenti abbandonino il loro ecosistema per passare a Fanatec. Diverso il discorso per chi utilizza vecchie basi a cinghia e ha già diversi accessori dell'azienda tedesca: in quel caso il passaggio ai nuovi modelli aggiunge qualcosa in più in termini di sensazioni di guida e divertimento. Certo è che allo stato attuale le basi Podium di Fanatec, che rappresentano il fiore all'occhiello della produzione del brand tedesco e che comunque rimangono di altissimo livello nonostante l'arrivo dei nuovi Clubsport, appaiono un po' anacronistiche. Ma è chiaro che Fanatec tornerà a far parlare di sé, secondo noi presto, con nuove basi top di gamma con le ultime innovazioni del settore puntando ai sim racer più esperti ed esigenti, implementando nella serie Podium tutti i miglioramenti che l'azienda è riuscita a portare anche in fascia medio-alta
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonm è sbagliato, si scrive N m o N•m
https://it.wikipedia.org/wiki/Newton_per_metro
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No, hai bisogno di un servo motore, l'azionamento del motore, un interfaccia per collegare il volante, il collegamento elettrico al volante in grado di fare piu' rotazioni, una base di appoggio per collegare il motore alla postazione e tutto il software che ci va dietro.
Non ha senso.
nm è sbagliato, si scrive N m o N•m
https://it.wikipedia.org/wiki/Newton_per_metro
</Pignolo>
Pignolo o meno, hai ragione! Ho corretto il pezzo nelle parti imprecise. Grazie per la segnalazione!
Anche io da tempo stavo valutando il passaggio dal mio T300RS a tecnologia DD, ma il CSL DD non mi convinceva al 100%.
Questo ClubSport invece mi sembra avere tutte le carte in regola, magari abbinato ad una pedaliera con cella di carica il passaggio dovrebbe essere veramente evidente.
La pedaliera Thrustmaster è imbarazzante e il T300 mi è morto già due volte... riportato in vita grazie a soluzioni fai da te.
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