Esports: nasce la prima gaming house di Roma, un luogo esclusivo per i giocatori professionisti

Esports: nasce la prima gaming house di Roma, un luogo esclusivo per i giocatori professionisti

Nasce la prima gaming house di Roma, un luogo esclusivo, tecnologicamente all’avanguardia e pensato come base operativa per pro player e creator

di pubblicata il , alle 19:41 nel canale Videogames
Mkers
 

I team di Esports formati da giocatori professionisti hanno bisogno di centri di aggregazione. Essere un giocatore professionista, infatti, prevede allenamento costante, in modo da affinare i riflessi e conoscere tutti i segreti del gioco che si prova a padroneggiare. E non solo. Diversi team di Esports hanno delle vere e proprie gaming house, dove i giocatori possono socializzare e condividere le loro passioni, oltre che allenarsi.

Mkers: ecco la prima gaming house di Roma

Anche i Mkers perseguiranno questa strada e annunciano la nascita della prima Gaming House di Roma, collocata in un contesto storico unico nel suo genere, tra i Fori Imperiali, il Colosseo e il Circo Massimo.

Mkers Gaming House

La Gaming House sarà il punto di riferimento esclusivo per i giocatori professionisti, dove avranno l’opportunità di allenarsi, studiare le migliori strategie per le competizioni più importanti e rilassarsi. Allo stesso tempo si propone come vero e proprio Media Center, nel quale far nascere contenuti digitali originali sviluppati dai content creator.

Il design dell’arredo, curato in ogni suo piccolo dettaglio, sottolineerà le diverse aree della casa, che si dividerà in zona team bootcamp, analisi & coaching, streaming, sim racing e console. Ciliegina sulla torta un grandissimo loft dedicato al relax, soggiorno e cucina attrezzata con giardino d’inverno.

"L’avvento della Gaming House rappresenta un traguardo di straordinaria importanza", ha dichiarato Thomas De Gasperi, Presidente di Mkers. "Abbiamo concepito una struttura all’avanguardia, nel pieno centro storico di Roma. Siamo assolutamente certi che, con la sua apertura entro la primavera, riusciremo a compiere un importante step evolutivo che ci permetterà di essere più competitivi che mai".

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Mkers è la più importante azienda eSport italiana, nata a febbraio 2017. Negli ultimi due anni importanti investitori hanno contribuito alla crescita dell'azienda, come Daniele De Rossi, Alessandro Florenzi e Boost Heroes. Attualmente la realtà è suddivisa in tre grandi aree: il team eSport, con all'attivo ben 43 players, provenienti da 8 nazionalità differenti e specializzati in 12 titoli, tra i quali FIFA, Pro Evolution Soccer, Rainbow Six Siege e tanti altri; la divisione Agency, fulcro della produzione creativa e di comunicazione con i brand partners, e la sfera dedicata al Merchandising, volta alla distribuzione di capsule collection e materiale tecnico, spesso realizzato in partnership con eccellenze nel campo del design come i Van Orton. Dal 2017 ad oggi, la realtà italiana ha vinto un campionato europeo, due volte le Global Series e per la prima volta nella storia dell’eSport italiano l’eClub World Cup 2021 di FIFA 21; oltre a ciò, annovera un mondiale di MotoGP e lo storico traguardo del Six Invitational di Rainbow Six Siege. In questi tre anni di attività, infine, importanti marchi hanno creduto in Mkers, tra i quali troviamo Armani, Nestlè, Intesa San Paolo, Bee Bad, Sport e Salute, ASUS ROG e SMI Technologies & Consulting, giusto per citarne alcuni. L'obiettivo imprescindibile di Mkers è di creare uno star system nell'eSport italiano, ponendo al centro del progetto la figura del Pro Player.

4 Commenti
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JuneFlower24 Marzo 2021, 00:26 #1

WOW

Estremamente interessante, il video e il piu che esplicito riferimento al Mondo Classico, anzi al "periodo successivo" Romano, il binomio arte e videogames è vincente già da anni, infatti siamo in "tempi ormai sospetti" ad oggi.
Una delle piu grandi sfide secondo me dei giochi è integrarsi con il mondo che non gioca. Farsi capire.
Questo non è di certo l'obiettivo, almeno non il principale e forse nemmeno l'ultimo di Mkers.

Però il fatto che si chiamino Mkers che fa quindi pensare a MAKERS, coloro che fanno, che creano, e che abbiano un "angolo" dedicato alla content creation, quindi anche una linea editoriale, un reparto comunicazione, che già con questo video comunica diverse cose e delle emozioni, fa ben sperare.

Io mi auguro che i videogiochi si facciano capire da molte piu persone...
Devono saper parlare alto e anche basso, devono saper parlare meglio e spiegarsi, devono non rinunciare alla qualità, senza scorciatoie...
non basterà sapere i trucchetti di un gioco per "vincere".

Buon lavoro.
matrix8324 Marzo 2021, 00:52 #2
E' più di 10 anni che si prova a far diventare gli eSport qualcosa di serio in Italia. Ma finchè è tutto in mano ai soliti 4 furbetti che fanno tutto per soldi non c'è speranza. Purtroppo ho visto nascere, crescere e morire il fenomeno di persona, avendo gestito tornei e conoscendo benissimo tutto (e tutti) ciò che ruota intorno agli esports da oltre 10 anni (almeno in quelli mainstream). Ma si sa in Italia va così per tutto, 10 ragazzi illusi e sottopagati e 4 papponi che si magnano tutto.
sbeng24 Marzo 2021, 10:49 #3
I dubbi che mi vengono dagli eSport è che il gioco, pur con le migliorie grafiche nel corso degli anni, alla fine tende ad essere ancora ripetitivo, schematico. Es Fifa: quanti goal avvengono con i soliti lanci lunghi a scavalcare la difesa? Ce ne vuole per replicare il fattore "realtà" dove ogni partita è una storia a sé, inedita dal punto di vista delle situazioni.
Discorso diverso magari per i picchiaduro, ma il genere in Europa è un po' abbandonato al sottobosco in favore degli FPS moderni.
The_ouroboros24 Marzo 2021, 11:05 #4
Originariamente inviato da: sbeng
I dubbi che mi vengono dagli eSport è che il gioco, pur con le migliorie grafiche nel corso degli anni, alla fine tende ad essere ancora ripetitivo, schematico. Es Fifa: quanti goal avvengono con i soliti lanci lunghi a scavalcare la difesa? Ce ne vuole per replicare il fattore "realtà" dove ogni partita è una storia a sé, inedita dal punto di vista delle situazioni.
Discorso diverso magari per i picchiaduro, ma il genere in Europa è un po' abbandonato al sottobosco in favore degli FPS moderni.


che sono esport anche loro

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