Epic Games, l'affronto ad Apple viene da lontano: Project Liberty è una sfida al sistema
Si torna a discutere del "Caso Fortnite", ovvero della battaglia legale che coinvolge Epic Games e Apple. Come dichiarato da Tim Sweeney, CEO di Epic, lo sviluppatore è pronto ad affrontare il colosso informatico per ottenere la "libertà" delle piattaforme software.
di Pasquale Fusco pubblicata il 11 Febbraio 2021, alle 17:41 nel canale VideogamesEpicAppleFortnite
Come molti ben sapranno, Epic Games e Apple sono coinvolti in una battaglia legale che va avanti da svariati mesi, più precisamente dalla scorsa estate, quando il colosso di Cupertino ha deciso di rimuovere Fortnite dal suo App Store. Il motivo? Epic aveva tentato di aggirare le commissioni del 30% per gli acquisti in-app introducendo un sistema di pagamento proprietario.
Lo sviluppatore del battle royale è tornato ad esprimersi sulla famigerata vicenda, rendendo noti i dettagli di quella che si è rivelata essere un'autentica missione di "liberazione".
Project Liberty: "Se vuoi fare la differenza, devi rovesciare il sistema"
In occasione di un'intervista con CNN Business, Tim Sweeney ha parlato della famigerata faida con Apple e delle strategie legali imbastite dalla sua azienda. Il CEO di Epic Games ha dunque svelato l'esistenza di Project Liberty, nome in codice dell'operazione con cui la compagnia americana sta realizzando l'attacco finale rivolto a Apple.
Stando alle dichiarazioni di Sweeney, Epic Games ha trascorso diversi mesi per preparare la causa contro il gigante informatico. Il produttore di Fortnite non voleva semplicemente "bypassare" le commissioni di App Store: il suo obiettivo era - o è diventato - quello di incoraggiare gli altri sviluppatori a ribellarsi contro le severe politiche di società come Apple e Google.
Di fatto, Epic si è resa promotrice di un vero movimento atto a "liberare" i developer, in particolare quelli più piccoli, dalle misure restrittive legate alle piattaforme di distribuzione (App Store e Google Play Store). Lo stesso Tim Sweeney, del resto, è dell'idea che le piattaforme aperte siano "la chiave per il libero mercato e il futuro dell'informatica"; un'idea che tuttavia potrebbe costargli caro, al punto che CNN Business parla della "scommessa più rischiosa della sua carriera".
In merito alle risorse spese per la causa legale, Sweeney non ha voluto scomporsi, ma ha lasciato intendere che a Epic Games non manca il tempo - e, di certo, neanche il denaro - da investire in questa operazione. Dopotutto, ricordiamo che nel 2020 la compagnia ha generato 1,3 miliardi di dollari dai soli acquisti in-game di Fortnite, mentre la scorsa estate è stata valutata 17,3 miliardi.
Tim Sweeney è stato anche interrogato circa alcune dichiarazioni rilasciate lo scorso novembre, quando aveva paragonato la lotta di Epic per la "libertà" delle piattaforme a quella per i diritti civili - parole che, naturalmente, hanno attirato numerose polemiche. "Il punto è che se vuoi davvero fare la differenza, devi andare contro il sistema. Penso che ci sia molto che possiamo imparare da tutte le lotte intraprese dall'umanità [...]", ha affermato Sweeney in risposta a tali critiche.
In ogni caso, il prossimo luglio assisteremo a un nuovo confronto tra Epic Games e la società della Mela, nel processo che coinvolgerà anche lo stesso Tim Cook di Apple.
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDi fatto, Epic si è resa promotrice di un vero movimento atto a "liberare" i developer, in particolare quelli più piccoli, dalle misure restrittive legate alle piattaforme di distribuzione (App Store e Google Play Store). Lo stesso Tim Sweeney, del resto, è dell'idea che le piattaforme aperte siano "la chiave per il libero mercato e il futuro dell'informatica"
Stiamo parlando di Epic Games? La marionetta del colosso cinese Tencent che sta comprando quote anche rilevanti di societa' sviluppatori di giochi in tutto il mondo?
La liberta' di essere schiavi di una nazione dittatoriale dove puo' essere pubblicato solo quello che il Partito al potere considera buono e giusto?
Ah, be', certo se il pubblico si fa convincere della bonta' cinese dal fumo negli occhi di qualche videogioco gratis... occhio alla supposta.
Ecco l'elenco delle varie aziende accompagnate da alcuni dei progetti più conosciuti che hanno realizzato e dalla quota azionaria:
[LIST]
[*]Riot Games (League of Legends, Legends of Runeterra, Teamfight Tactics): 100%
[*]Sharkmob (studio di ex sviluppatori The Division e Hitman): 100%
[*]Supercell (Clash of Clans, Clash Royale, Brawl Stars): 84,3%
[*]Grinding Gear Games (Path of Exile): 80%
[*]Mini Clip (sito gratuito di giochi online): maggioranza non rivelata
[*]Epic Games (Fortnite, Unreal Engine): 40%
[*]SEA Garena (compagnia specializzata in servizi digitali per gaming, eSport e eCommerce): 39,7%
[*]Pocket Gems (software house mobile): 38%
[*]Fatshark (Warhammer - Vermintide, : 36%
[*]Funcom (Conan Exiles, The Secret World, Age of Conan): 29%
[*]CJ Games (compagnia Sudcoreana): 28%
[*]Glu Mobile (sviluppatore e publisher mobile americano): 21,5%
[*]Pati Games (software house mobile sudcoreana): 20%
[*]Kakao Games (Black Desert Online): 13,5%
[*]Frontier Developments (Elite Dangerous, Planet Zoo): 9%
[*]Activision Blizzard (Call of Duty, Diablo, World of Warcraft, Hearthstone): 5%
[*]Paradox Interactive (Vampire: The Masquerade, Pillars of Eternity, Stellaris): 5%
[*]Ubisoft (Assassin's Creed, The Division, Rainbow Six): 5%
[*]Bluehole (PUBG): minoranza non rivelata
[*]Milky Tea (Hyperbrawl Tournament): minoranza non rivelata
[*]Robot Entertainment (Orcs Must Die!, Age of Empires Online): minoranza non rivelata
[*]Klei Enterteinnement: quota di maggioranza, non rivelata
[/LIST]
Avere il 40% o 5% è come avere 0.1% può chiedere votazioni e proporre azioni nella società ma se la quota di maggioranza (51%) non si esprime a favore diventa inutile, attualmente Epic Games è gestita al 51% Tim Sweeney/ 1.50% Sony Corp /40% Tencent /7.50% Azioni bloccate non acquistabili gestite dai dirigenti Epic (in casa epic, suolo Americano, rimangono in tutto il 58.50% della società
Nel 2021 è da stupidi tirare in ballo il "controllo totale della Cina" su qualunque cosa facciano le società provenienti da tale paese...
E' un po' come le tasse. Tu paghi una percentuale dei tuoi guadagni per avere dei "servizi". Almeno in Italia (almeno in teoria).
Con quel 30% che paghi ad Apple ti assicuri tanti servizi. Una presenza su 1.5 miliardi di telefonini, una gestione dell'in-App Purchase praticamente perfetta, la presenza di uno store in cui per pubblicare un'app devi davvero rispettare le guidelines (e non a parole come sul Play Store), anche se sei Epic Games. E tante altre cose.
Se poi, uno su un milione, sei scelto da Apple per essere messo in evidenza, la potenza della loro spinta ti garantisce milioni di download, decine di milioni di microtransazioni, ecc. ecc.
Per tutto questo si paga il 30%. Immaginiamo che tu sia uno sviluppatore medio/piccolo. E' tanta roba. Certo invece se sei Epic Games un poco ti brucia.
Ma se sei Epic Games potresti sapere che puoi anche fare a meno di uno store Apple Ufficiale. Ti fai il tuo pseudo-store, la tua pseudo app e la pubblichi. Si installa un certificatino e tutti giocano.
E non rompi le balle a noi con sta scusa del "Project Liberty". La liberta' di pagare le skin ? Ma va va... prendi in giro qualcun altro.
TheMac
Lo store puoi utilizzarlo quando e come vuoi, ed e' una cosa santa e giusta, esattamente come il servizio Google di Android. Il problema sorge perche' NON ci sono metodi alternativi per installare software su dispositivi iOS. Non e' che si vuole togliere l'apple store, ma se io voglio installarmi un'applicazione che sull'apple store non c'e, ad esempio perche' viola le sue condizioni, perche' non devo poterlo fare? Se voglio giocare ad un videopoker stile sala giochi anni 90 dove le donne si spogliano man mano che vinco non lo posso fare, perche' l'applicazione non e' malevola, ma non rispetta le regole dell'Apple Store. Mi sta benissimo, vorra' dire che lo scarichero' da un'altra parte.
Ormai gli iPhone sono talmente tanti e diffusi che non dare adito a store terzi e' posizione predominante, perche' non puoi usufruire dei servizi della concorrenza. Cosa succederebbe se ad un certo punto sui telefoni android Google decidesse di disabilitare tutti i motori di ricerca tranne che il suo? Scoppierebbe il finimondo, anche se col telefono si puo' fare lo stesso la ricerca, semplicemente non puoi usare altre aziende oltre a quella che decide lei? Ti pare corretto? Chissa' perche' quando si tratta di Store Apple magicamente la posizione predominante svanisce.
Ripeto, non si sta criticando lo store in se. Apple e' liberissima di mettere il balzello che vuole, e fa anche bene. Ma non puo' essere l'unico store, perche' significa avere il monopolio e fare i prezzi che vuole, e nessuno le impedirebbe di alzarli, che so, del 10%, e perche' impedisce l'ingresso nel mercato a store terzi, e soprattutto perche' mi limita la liberta' di installare in un MIO dispositivo quello che voglio, anche quello non approvato da Apple, che ripeto non significa per forza roba craccata e warez, ma applicazioni che non rientrano negli standard del suo store. Taglia le gambe alla concorrenza e non e' corretto.
E' un po' come le tasse. Tu paghi una percentuale dei tuoi guadagni per avere dei "servizi". Almeno in Italia (almeno in teoria).
Con quel 30% che paghi ad Apple ti assicuri tanti servizi. Una presenza su 1.5 miliardi di telefonini, una gestione dell'in-App Purchase praticamente perfetta, la presenza di uno store in cui per pubblicare un'app devi davvero rispettare le guidelines (e non a parole come sul Play Store), anche se sei Epic Games. E tante altre cose.
Se poi, uno su un milione, sei scelto da Apple per essere messo in evidenza, la potenza della loro spinta ti garantisce milioni di download, decine di milioni di microtransazioni, ecc. ecc.
Per tutto questo si paga il 30%. Immaginiamo che tu sia uno sviluppatore medio/piccolo. E' tanta roba. Certo invece se sei Epic Games un poco ti brucia.
Ma se sei Epic Games potresti sapere che puoi anche fare a meno di uno store Apple Ufficiale. Ti fai il tuo pseudo-store, la tua pseudo app e la pubblichi. Si installa un certificatino e tutti giocano.
E non rompi le balle a noi con sta scusa del "Project Liberty". La liberta' di pagare le skin ? Ma va va... prendi in giro qualcun altro.
TheMac
Il tuo nick la dice lunga su ciò che scrivi (che è sbagliato in quasi tutti i suoi punti).
Lo store puoi utilizzarlo quando e come vuoi, ed e' una cosa santa e giusta, esattamente come il servizio Google di Android. Il problema sorge perche' NON ci sono metodi alternativi per installare software su dispositivi iOS. Non e' che si vuole togliere l'apple store, ma se io voglio installarmi un'applicazione che sull'apple store non c'e, ad esempio perche' viola le sue condizioni, perche' non devo poterlo fare? Se voglio giocare ad un videopoker stile sala giochi anni 90 dove le donne si spogliano man mano che vinco non lo posso fare, perche' l'applicazione non e' malevola, ma non rispetta le regole dell'Apple Store. Mi sta benissimo, vorra' dire che lo scarichero' da un'altra parte.
Ormai gli iPhone sono talmente tanti e diffusi che non dare adito a store terzi e' posizione predominante, perche' non puoi usufruire dei servizi della concorrenza. Cosa succederebbe se ad un certo punto sui telefoni android Google decidesse di disabilitare tutti i motori di ricerca tranne che il suo? Scoppierebbe il finimondo, anche se col telefono si puo' fare lo stesso la ricerca, semplicemente non puoi usare altre aziende oltre a quella che decide lei? Ti pare corretto? Chissa' perche' quando si tratta di Store Apple magicamente la posizione predominante svanisce.
Ripeto, non si sta criticando lo store in se. Apple e' liberissima di mettere il balzello che vuole, e fa anche bene. Ma non puo' essere l'unico store, perche' significa avere il monopolio e fare i prezzi che vuole, e nessuno le impedirebbe di alzarli, che so, del 10%, e perche' impedisce l'ingresso nel mercato a store terzi, e soprattutto perche' mi limita la liberta' di installare in un MIO dispositivo quello che voglio, anche quello non approvato da Apple, che ripeto non significa per forza roba craccata e warez, ma applicazioni che non rientrano negli standard del suo store. Taglia le gambe alla concorrenza e non e' corretto.
THIS!
Perchè ho quel vago sentore di presa per il culo?
E' un po' come le tasse. Tu paghi una percentuale dei tuoi guadagni per avere dei "servizi". Almeno in Italia (almeno in teoria).
Con quel 30% che paghi ad Apple ti assicuri tanti servizi. Una presenza su 1.5 miliardi di telefonini, una gestione dell'in-App Purchase praticamente perfetta, la presenza di uno store in cui per pubblicare un'app devi davvero rispettare le guidelines (e non a parole come sul Play Store), anche se sei Epic Games. E tante altre cose.
Dipende fino a quando Apple non verrà considerata in posizione dominante (e negli USA può esserlo, tutto dipende dalla quota di mercato che possiede).
Se non è considerata tale, sul suo dispositivo può fare bene o male quel che vuole. Ma nel momento che le cose cambino, e come detto negli USA hanno una posizione dominante, tu non puoi ostacolare la concorrenza in questo modo.
Ora per avere la tua App su iPhone sei costretto a passare per l'Apple Store, quindi sei comunque obbligato a pagare il 30% ad Apple. E non è come su Android: in quel caso nessuno ti obbliga a passare per lo store di Google, i produttori hanno tutta la libertà di offrire i loro servizi di App Store (come fanno Huawei e Samsung, per fare esempi), ma in generale si possono installare App semplicemente scaricandole. E non mi venite a dire che è il motivo per cui Android è meno sicuro, cosa che non centra nulla col discorso in essere.
Se Apple venisse riconosciuta in posizione dominante di mercato (lo ripeto ancora: in USA lo è. In altri stati la cosa è ancora opinabile, ma secondo me lo sono), allora questo ne sarebbe un abuso, per cui perseguibile.
Certo, questo in linea di massima. Poi comunque deve decidere un giudice, e la legge per sua natura è interpretabile.
Project Liberty AHAHAAHAH
Ma ci credete davvero, che l'obiettivo di Sweeney sia "la libertà"?? E non quel 30%?Ma siete seri quando lo dite? E pensate davvero che gli APP store che fanno pagare le app siano il male mentre "molto meglio scaricarle e basta"?
Qualcuno qui ricorda il mondo Symbian? Il mondo PalmOS?
E in quanto ad affidabilità e sicurezza, l'esperienza PlayStore e Cydia non vi sono sembrati abbastanza chiari nell'evidenziare che NON LO SONO?
Questo è un bel "Liberty washing" da ridere, su
Dipende fino a quando Apple non verrà considerata in posizione dominante (e negli USA può esserlo, tutto dipende dalla quota di mercato che possiede).
Se non è considerata tale, sul suo dispositivo può fare bene o male quel che vuole. Ma nel momento che le cose cambino, e come detto negli USA hanno una posizione dominante, tu non puoi ostacolare la concorrenza in questo modo.
Ora per avere la tua App su iPhone sei costretto a passare per l'Apple Store, quindi sei comunque obbligato a pagare il 30% ad Apple. E non è come su Android: in quel caso nessuno ti obbliga a passare per lo store di Google, i produttori hanno tutta la libertà di offrire i loro servizi di App Store (come fanno Huawei e Samsung, per fare esempi), ma in generale si possono installare App semplicemente scaricandole. E non mi venite a dire che è il motivo per cui Android è meno sicuro, cosa che non centra nulla col discorso in essere.
Se Apple venisse riconosciuta in posizione dominante di mercato (lo ripeto ancora: in USA lo è. In altri stati la cosa è ancora opinabile, ma secondo me lo sono), allora questo ne sarebbe un abuso, per cui perseguibile.
Certo, questo in linea di massima. Poi comunque deve decidere un giudice, e la legge per sua natura è interpretabile.
Ma siete seri quando lo dite? E pensate davvero che gli APP store che fanno pagare le app siano il male mentre "molto meglio scaricarle e basta"?
Qualcuno qui ricorda il mondo Symbian? Il mondo PalmOS?
E in quanto ad affidabilità e sicurezza, l'esperienza PlayStore e Cydia non vi sono sembrati abbastanza chiari nell'evidenziare che NON LO SONO?
Questo è un bel "Liberty washing" da ridere, su
E l'altra cosa non è vero che perchè compri il telefono compri anche lo store e tutto il resto perchè i servizi si pagano (e infatti anche Google, Steam, ecc fanno prezzi simili).
Per quanto riguarda la chiusura le politiche di Apple sono chiare è un sistema chiuso ed è così anche perchè la clientela si aspetta questo tipo di approccio (che porta anche maggiore sicurezza) chi non è d'accordo può tranquillamente affidarsi ad Android, non è che Apple ha cambiato le condizioni in corsa
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