EA: i core gamer non vedono di buon occhio la crescita dell'industria dei videogiochi
Secondo Peter Moore, COO di Electronic Arts, l'industria dei giochi dovrebbe essere più propensa ad accollarsi dei rischi, evitando però di replicare il modello Napster.
di Rosario Grasso pubblicata il 03 Luglio 2014, alle 09:01 nel canale VideogamesElectronic Arts
In un'intervista concessa a GamesIndustry, uno dei dirigenti di Electronic Arts più conosciuti, Peter Moore, ha dipinto uno scenario ottimistico per il settore dei giochi, che secondo lui è assolutamente in salute.
"Penso che stiamo attraversando un periodo d'oro per il mondo del gaming", sono le parole di Moore. "A prescindere dal luogo in cui ti trovi, del momento, del prezzo che sei disposto a pagare, della quantità di tempo a tua disposizione, ci sarà sempre un gioco pronto per te. E il nostro lavoro come società produttrice di giochi è fornire quelle esperienze di gioco. Poi, dobbiamo anche legare i nostri franchise più grandi alle nuove modalità di gioco in mobilità".
Moore parla dell'estensione del concetto di games-as-a-service praticato già da tempo da Electronic Arts. Vuole offrire ai giocatori esperienze unificate, che consentano ad esempio di accedere alla modalità Ultimate Team dei titoli EA Sports sia dalla console e dal PC sia dagli smartphone e dai tablet. D'altra parte l'industria si sta evolvendo così velocemente, con i modelli free-to-play, i contenuti scaricabili, le esperienze costantemente connesse, che non tutti si trovano a concordare sul fatto che tutte le novità portino effettivamente benefici.
"Penso che ci sia un nucleo di giocatori che non si sentono a proprio agio con la crescita dell'industria dei videogiochi", dice ancora Moore. "Non mi sento frustrato, ma sono comunque elementi su cui bisogna ragionare. Le cose stanno cambiando velocemente e quando si cambia spesso entrano in gioco nuovi modelli di business. E con loro nuovi tipi di consumatori, che hanno aspettative differenti. Potevamo decidere di ignorarli o di supportarli, e abbiamo scelto la seconda strada".
"C'è un nucleo che non ama queste novità, perché è diverso, dirompente. Loro sono abituati a mettere le cartucce in quel vano sulla console, e non vedono di buon occhio i giovani o gli anziani che oggi sono interessati al mondo dei videogiochi, e che reclamano titoli diversi".
I cambiamenti all'industria dei videogiochi hanno cambiato la filosofia di sviluppo di EA nel corso del tempo, continua a spiegare Moore. Quando Moore è entrato a far parte della compagnia, EA stava sviluppando 67 core games per PC o per console. Da quel momento, l'azienda ha abbandonato il modello "rilascia e abbandona" o "spara e dimentica", abbracciando invece l'impostazione games-as-a-service. Da lì in poi, il 35% dello staff di EA ha iniziato a occuparsi di "live ops", ovvero dei servizi di supporto ai giocatori e dello sviluppo dei contenuti di espansione per i giochi già lanciati. Adesso, EA sviluppa "solamente" 11 o 12 giochi per ogni anno.
EA ha cambiato anche il modo di ascoltare le richieste dei giocatori, specificamente per via dell'avvento dei social media. "Devi considerare i social media come un'opportunità, piuttosto che come un elemento negativo. Sono un megafono. Ognuno ha un parere, e nel corso del tempo impari a separare lo sproloquio dalle cose veramente costruttive".
"L'industria deve accettare i cambiamenti, e non può seguire il modello del mondo della musica. Prima compravi un CD e dentro c'era un certo numero di canzoni, ma poi Shawn Fanning scrisse una riga di codice o due e i consumatori presero definitivamente il controllo grazie a Napster. Successivamente Apple cercò di riprendere in mano le cose con iTunes, ma il danno era già stato fatto. Creare musica, oggi, non è più redditizio, e piuttosto lo sono diventati i concerti, il merchandise e cose del genere. Ma non puoi più vendere la musica, tranne che a una nicchia di appassionati".
"Posso essere scontroso su alcune cose, ma l'acqua sta scorrendo in una direzione e io sto dirigendo la mia canoa nella direzione opposta. Al massimo, semplicemente, perderò la mia sfida", conclude.
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer i big di sicuro: basta investire in marketing e trailer e i record di vendita sono assicurati. Non serve nemmeno sbattersi a fare un bel gioco.
Ora parlano solo e soltanto di IP, esperienze e mercato. É una vera tristezza, considerando le possibilitá che ci sarebbero al giorno d'oggi...
Amen.
Questa è la vera verità! Mi pare che motivazioni a suffragio delle sue affermazioni non ne abbia date. Perchè mai i core gamers non dovrebbero vedere di buon occhio questa crescita? Che mi frega se persone più anziane o più giovani entrano nel business?
Il vero problema è EA, con la sua politica arraffa soldi che porta al rilascio di giochi che definirli in fase BETA è già fargli un complimento.
Ma che ci possiamo fare?
Questa è la vera verità! Mi pare che motivazioni a suffragio delle sue affermazioni non ne abbia date. Perchè mai i core gamers non dovrebbero vedere di buon occhio questa crescita? Che mi frega se persone più anziane o più giovani entrano nel business?
Il vero problema è EA, con la sua politica arraffa soldi che porta al rilascio di giochi che definirli in fase BETA è già fargli un complimento.
Ma che ci possiamo fare?
NON COMPRARE.
È l'arma definitiva, l'alfa e l'omega, ed è in mano a NOI UTENTI. Peccato che se ne renda conto solo una percentuale ridicolmente bassa di persone .
No, meglio fare il preorder e poi piagnucolare sui forum se il gioco si rivela una cioofeca, quello sì che serve .
Perchè la gente ha bisogno di trovare un colpevole per il fatto che le cose non vanno come vogliono loro.
Quindi ci sono le consolle cattive, ci sono i giocatori casual cattivi, ci sono i giocatori poco esigenti cattivi, ecc...
Basta leggere qualche discussione recente su gioco e consolle per rendersene conto.
NON COMPRARE.
È l'arma definitiva, l'alfa e l'omega, ed è in mano a NOI UTENTI.
Perdonami ma questo assomiglia un po ai discorsi che sentiamo negli ultimi anni in merito alle tasse.
"Per far capire che le tasse ci stanno strangolando bisognerebbe smettere TUTTI di pagare le tasse...". Penso a quelle situazioni dove l'alternativa è "o pago le tasse o mangio"
Si, siamo daccordo, questa è la cosiddetta teoria, ma la pratica aimè è ben diversa, non riuscirai mai a coordinare un collettivo di milioni di utenti per raggiungere questo scopo
La risposta è semplice... E' un'azienda che tiene più al denaro ed al business che non all'utenza. E' inutile che Moore se ne esca con il fatto che loro ascoltano gli utenti e li supportano (a suon di dlc... Grazie tante eh!), perchè la realtà dei fatti è che EA ha rovinato un sacco di fantastiche ip che piacevano all'utenza e che per amor del denaro sono state rese più commerciali e snaturate, per farle piacere ad un pubblico più ampio, formato in larga parte da persone che non sono gamer (nonostante forse pensino di esserlo) e vanno in crisi quando gli si mette davanti qualcosa di più profondo.
A parte questo, mettiamoci pure che aziende come EA ed Ubisoft, non garantiscono qualità nei loro titoli! La qualità che garantiscono è tutta nei trailer, poi esce il gioco ed ha bisogno di una patch al dayone per un bug che impedisce il corretto funzionamento del gioco, ci sono cali di fps inspiegabili, contenuti segati dal gioco che ti venderanno a parte sotto forma di dlc (di solito qualche mappetta, qualche armetta nuova e ci saranno i coglioni lo comprano) e quello che tanto si sbandierava con i trailer non c'è nel gioco o è presente in una forma castrata e ridotta. Grazie tante EA ed Ubisoft! Vi meravigliate davvero cosi tanto del fatto che vi odiano, quando non riuscite a garantire un minimo di qualità ed i vostri giochi sono lontanissimi da quello che fate vedere nei trailer?
Iniziamo a non comprare queste schifezze che ci rifilano a cadenze annuali... sembra che glielo hanno prescritto il medico.
Anche ubisoft, sta concorrendo per la 1° posizione nella classifica dei peggiori !
NON COMPRARE.
È l'arma definitiva, l'alfa e l'omega, ed è in mano a NOI UTENTI.
Per la cronaca, io ho iniziato nel mio piccolo a farlo.
Gioco a Battlefield dalla versione 1942, non ne ho saltato uno. Ora mi propongono questo Hardline uscito a distanza di 8 mesi da BF4 (che ricordo è ancora pieno di bachi e mancano ancora 2 DLC per i quali abbiamo già pagato). Questo hardline è chiaro che non c'entri nulla con la saga Battlefield, è un mero reskin di quest'ultimo, e per me è solo e semplicemente scaffale. Ho guardato 2 sessioni di gioco su youtube, a parte il furgoncino con i soldi non capisco cosa sovrebbe portarmi a spendere 70 € (ma siamo pazzi?!?!) per un gioco di fatto identico a BF4.
Loro comunque provano a mungere.... e so di gente che acquisterà, va beh....
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