EA dice addio allo smart working totale: bisogna tornare in ufficio almeno 3 giorni a settimana

EA dice addio allo smart working totale: bisogna tornare in ufficio almeno 3 giorni a settimana

Electronic Arts si unisce alla lista delle aziende che si oppongono al lavoro da remoto a tempo pieno. L'azienda ha comunicato ai dipendenti che vivono entro 48 chilometri da una sede EA la necessità di passare a un modello ibrido. Si parte con tre giorni a settimana.

di pubblicata il , alle 16:31 nel canale Videogames
Electronic Arts
 

Electronic Arts ha comunicato ai propri dipendenti l'adozione di una nuova politica aziendale che impone il ritorno in ufficio per almeno tre giorni a settimana per tutti coloro che vivono entro un raggio di 30 miglia (circa 48 km) da una delle sue sedi.

La decisione segna un cambiamento significativo nella strategia del colosso videoludico, che si allinea a una tendenza sempre più diffusa nel settore tecnologico e dell'intrattenimento digitale: ridurre il lavoro completamente da remoto in favore di un modello ibrido.

In un'email inviata ai dipendenti, il CEO Andrew Wilson ha giustificato la scelta parlando della necessità di ristabilire "un'energia cinetica che alimenta creatività, innovazione e connessione", elementi che – a suo dire – favoriscono risultati inattesi e di valore per l'esperienza dei giocatori. Concetti simili sono stati ribaditi anche dalla presidente di EA Entertainment, Laura Miele, che ha definito il cambiamento come il passaggio da "un approccio decentralizzato a un modello di lavoro coerente e globale".


La nuova policy ha effetto immediato, ma prevede un periodo minimo di preavviso di 12 settimane per consentire ai dipendenti di adattarsi. Coloro che risiedono oltre il limite delle 30 miglia potranno continuare a lavorare da remoto, a meno che il loro ruolo non venga esplicitamente definito come "ibrido" o "in presenza". Viene inoltre eliminato il modello di lavoro "Offsite Local", riservato finora ai lavoratori al di fuori del perimetro delle 30 miglia ma nello stesso fuso orario o ambito fiscale dell'ufficio. Questo cambiamento sarà graduale, con un orizzonte temporale che va da tre a ventiquattro mesi, a seconda della sede.

Secondo alcune testimonianze raccolte da IGN, diversi dipendenti temono per il proprio futuro lavorativo, qualora non fossero disposti o in grado di trasferirsi più vicino agli uffici. L'approvazione di nuove assunzioni per ruoli completamente da remoto, inoltre, sarà subordinata al via libera diretto di Wilson o Miele, riducendo ulteriormente tale possibilità.

EA non è la sola azienda del settore ad aver rivisto le proprie politiche sul lavoro da remoto nel contesto più ampio dell'industria tecnologica. Lo smart working, introdotto per necessità in epoca pandemica, ha aperto un grande dibattito su temi come produttività, benessere dei lavoratori ed esigenze aziendali, tra entusiasti del nuovo regime - sia tra i dipendenti e le aziende - e chi invece ha progressivamente fatto marcia indietro.

22 Commenti
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Max Power15 Maggio 2025, 19:42 #1
È Giusto colpevolizzare i dipendenti per le colpe della dirigenza.

Ma non sono ancora falliti?
Notturnia15 Maggio 2025, 22:02 #2
Ragionamento corretto da parte di EA.. effettivamente il lavoro 100% da casa riduce nel tempo la qualità del lavoro svolto.. un sistema ibrido, anche se fastidioso per chi si è abituato a lavorare da casa, migliora il passaggio di informazioni in azienda e aumenta di nuovo la crescita.

Purtroppo la gente che lavora da casa alla lunga si “rilassa” purtroppo.. e chi ne risente è chi paga gli stipendi oltre ai clienti..

È un peccato ma è purtroppo la verità per chi vuole sviluppare e crescere.. dal vivo si fa meglio
bonzoxxx15 Maggio 2025, 23:49 #3
Boh, io quando lavoravo da casa ero più produttivo, però mi rendo conto che vale per me ma potebbe non valere per altri.
migliorabile16 Maggio 2025, 01:05 #4
il lavoro in presenza ha funzionato bene per 10000 anni (ben prima del COVID).
.
l'ufficio e' l'uffico, casa e' casa. Col piffero che accetto chiamate dall'ufficio quando sono a casa.
.
Le aziende nate PRIMA del COVID hanno strutture, palazzi, uffici, hardware, personale pensato per gestire petsonale in presenza. Che fanno? Buttano via tutto e accettano solo lavoro da remoto? Con nessuna possibilita' di controllo?
.
Sia chiaro, non intendo controllo "personale", ma banale controllo sull'avanzamento dei lavori e sulle difficolta' che ci possono essere e che vengono esplicitate magari durante la pausa caffe'. O la possibilita' di andare dal capo per chiedere consiglio in ogni momento e, se il capo e' impegnato, ripassare.
.
La possibilita' di lavorare da casa e' buona, ma dovrebbe essere un'opzione da usare saltuariamente, non la regola.
.
Se uno 'abita lontano' dal posto di lavoro, puo' trasferirsi o cambiare lavoro.
aqua8416 Maggio 2025, 06:58 #5
Originariamente inviato da: migliorabile
il lavoro in presenza ha funzionato bene per 10000 anni (ben prima del COVID).
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l'ufficio e' l'uffico, casa e' casa. Col piffero che accetto chiamate dall'ufficio quando sono a casa.
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Le aziende nate PRIMA del COVID hanno strutture, palazzi, uffici, hardware, personale pensato per gestire petsonale in presenza. Che fanno? Buttano via tutto e accettano solo lavoro da remoto? Con nessuna possibilita' di controllo?
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Sia chiaro, non intendo controllo "personale", ma banale controllo sull'avanzamento dei lavori e sulle difficolta' che ci possono essere e che vengono esplicitate magari durante la pausa caffe'. O la possibilita' di andare dal capo per chiedere consiglio in ogni momento e, se il capo e' impegnato, ripassare.
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La possibilita' di lavorare da casa e' buona, ma dovrebbe essere un'opzione da usare saltuariamente, non la regola.
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Se uno 'abita lontano' dal posto di lavoro, puo' trasferirsi o cambiare lavoro.


oltre a quello bisogna valutare ogni singolo caso
io attualmente faccio telegestione, e in ufficio ho un pc "vuoto", nel senso che ho solo il software VNC che mi connette ai pc di un altro ufficio di un'altra città.

lo stesso identico lavoro posso farlo da casa come su di un isola deserta, a patto di avere una connessione ad internet stabile.
futu|2e16 Maggio 2025, 08:35 #6
Originariamente inviato da: Notturnia
Ragionamento corretto da parte di EA.. effettivamente il lavoro 100% da casa riduce nel tempo la qualità del lavoro svolto.. un sistema ibrido, anche se fastidioso per chi si è abituato a lavorare da casa, migliora il passaggio di informazioni in azienda e aumenta di nuovo la crescita.


Ma questo lo dici te. Noi lavoriamo di più, le pause non durano mezz'ora,
siamo più concentrati e avendo a disposizione l'ufficio a casa ci si può
connettere a qualsiasi ora per emergenze.

Smettetela di scrivere cazzate a vanvera.
bonzoxxx16 Maggio 2025, 08:59 #7
Originariamente inviato da: futu|2e
Ma questo lo dici te. Noi lavoriamo di più, le pause non durano mezz'ora,
siamo più concentrati e avendo a disposizione l'ufficio a casa ci si può
connettere a qualsiasi ora per emergenze.

Smettetela di scrivere cazzate a vanvera.


Nel mio precedente lavoro facevo cosi anche io, mi capitava di lavorare anche fino a tardi ma non perchè dovevo, perchè volevo.

Ad esempio stamattina mi sono svegliato alle 04:43 senza alcun motivo apparente, se fossi in teleworking avrei cominciato a fare qualcosa ma ora lavoro in presenza.

Secondo me non esiste bianco o nero ovvero bisogna valutare caso per caso. Quello su cui ci si concentra in Italia sono le ore di lavoro quando nel resto del mondo si ragiona per obiettivi, poi come ci arrivi sono cazzi del lavoratore, l'importante è che completi i task.

Nel precedente lavoro lavoravo con gente dalla Romania fino all'America, ero il coordinatore, facevamo 2 meeting da 15 minuti al giorno, quello in America sapeva che poteva chiamarmi, per emergenze, fino alla sera e mi ha chiamato giusto una volta in 2 anni. Abbiamo fatto tutto quanto richiesto dalla dirigenza senza problemi, in relax e con le nostre rispettive famiglie: sarebbe stato totalmente impossibile in presenza.

Banalmente in presenza rischio di cazzeggiare di più, se poco poco esco dall'ufficio, dato che di base aiuto tutti e mi conoscono tutti qui, se devo spostarmi dal punto A al punto B ci metto mezz'ora e rischio di bere 3 caffè
futu|2e16 Maggio 2025, 09:23 #8
Ma è ovvio che ogni caso è a se, ma non generalizziamo che siamo tutti
dei fancazzisti solo perchè in remoto. C'è chi se ne approffitta, c'è chi
è più tranquillo e può concentrarsi e finire il lavoro in meno tempo che
in ufficio, dove ci sono continue distrazioni e rotture di palle.
bonzoxxx16 Maggio 2025, 09:25 #9
Originariamente inviato da: futu|2e
Ma è ovvio che ogni caso è a se, ma non generalizziamo che siamo tutti dei fancazzisti solo perchè in remoto. C'è chi se ne approffitta, c'è chi è più tranquillo e può concentrarsi e finire il lavoro in meno tempo che in ufficio, dove ci sono continue distrazioni e rotture di palle.


A quanto pare questo non è chiaro a tutti
nebuk16 Maggio 2025, 09:29 #10
Originariamente inviato da: futu|2e
Ma questo lo dici te. Noi lavoriamo di più, le pause non durano mezz'ora,
siamo più concentrati e avendo a disposizione l'ufficio a casa ci si può
connettere a qualsiasi ora per emergenze.

Smettetela di scrivere cazzate a vanvera.


Si ma devi mettere conto che quando assumi qualcuno poi lo devi formare attraverso qualcuno che ha più esperienza.. io ho cambiato lavoro adesso, faccio 8 giorni al mese di smart, i giorni in presenza per me sono fondamentali per imparare. Se tutte le figure senior fossero in sw al 100% sarebbe un disastro.

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