Crisi in Venezuela: i videogiochi aiutano a sopravvivere
Visto il momento di profonda crisi economica in Venezuela, i cittadini stanno sperimentando dei modi più o meno originali per sbarcare il lunario
di Rosario Grasso pubblicata il 07 Dicembre 2017, alle 17:01 nel canale VideogamesLa crisi economica in Venezuela ha creato terreno fertile per quello che soprattutto negli anni d'oro di World of Warcraft veniva definito come "gold farming". Si tratta di una pratica per la quale si accumula valuta virtuale all'interno del gioco per poi rivenderla in cambio di criptovaluta o denaro convenzionale.
Il gold farming è rimasto particolarmente popolare nelle nazioni in ginocchio dal punto di vista economico, come la Corea del Nord, e recentemente si sta diffondendo a macchia d'olio in Venezuela, come emerge da un'inchiesta realizzata dall'organo di informazione economica Bloomberg.
RuneScape, MMORPG gratuito che si gioca tramite web browser e che fino a poco tempo fa era uno dei titoli online in assoluto più giocati, sembrerebbe uno dei titoli preferiti dai venezuelani.
Il regime socialista di Caracas monitora questo ambito già da diverso tempo, soprattutto certe compagnie come PapusGold, SoliderGold e Tibia Venezuela Coins che sono diventate popolari in Venezuela presso la comunità dei videogiocatori per scambiare in bolivar le valute virtuali servendosi di trasferimenti bancari. C'è inoltre un online marketplace di riferimento, conosciuto come Mercadolibre.
I gold farmer venezuelani si concentrano su titoli dai contenuti requisiti hardware che non richiedono investimenti importanti per l'acquisto di PC competitivi. Oltre RuneScape, infatti, Bloomberg cita anche Tibia, altro titolo di genere MMORPG realizzato in Adobe Flash, rilasciato per la prima volta nel 1997.
La velocità delle connessioni a internet in Venezuela è inferiore anche a quella della Siria, coinvolta in un atroce conflitto negli ultimi anni. Altro motivo per cui i giochi che interessano sono quelli meno esosi anche in termini di quantità di dati da trasferire. Il fenomeno, inoltre, comporta delle ripercussioni anche sulla community di titoli online: i venezuelani sono infatti visti come una piaga dagli altri giocatori di RuneScape, e presi di mira in certi casi.
Nei giorni scorsi il Venezuela ha annunciato anche l'instaurazione di una nuova criptovaluta nazionale basata sulle riserve petrolifere della nazione, tra le più estese del mondo. Si chiama "Petro" ed è stata ideata dal presidente plenipotenziario Nicolas Maduro per contrastare il blocco finanziario che gli Stati Uniti impongono a Caracas.
"L’obiettivo è l’acquisizione di maggiore sovranità monetaria e procedere alle transazioni finanziarie nonostante il blocco finanziario", ha detto Maduro alla nazione dopo aver annunciato che si ricandiderà alle elezioni presidenziali del 2018.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoFrammenti di stupidità, faziosità e disinformazione!
Non voglio dilungarmi troppo! solo lo stretto necessario, in quanto "l'articolo" (se tale chiamar lo si possa) non ha nemmeno la dignità per assurgere al livello di "fake news" o bufala che dir si voglia!1) Stupidità, per il tipo di "analisi" della situazione economica di quel paese!
Dove, tra l'altro, si dice che si muore di fame e, poi, si passano i giorni ad
uccidere H24 in nome di una libertà (da chi, di chi e quale?), fomentati dai
fascisti della MUD e dagli u.s.a.! Poi, arriva l'ordine da Washington (Diparti-
mento di Stato u.s.a.) e le lotte contro il "famigerato dittatore" (come ordina-
to, dall'organo predetto, di definirlo), cessano e, sempre morendo di fame, i
"warriors" si mettono a video-giocare, per qualche Bolivares (o dollaro?) in
più!
2) Faziosità, perchè, non considerando alcune scopiazzature prese qua e la, si fa
riferimento a "Bloomberg" che è ben risaputo, a livello mondiale, chi sia, per
conto di chi agisca e, "dulcis in fundo", da dove provenga.
3) Disinformazione, sempre ordinata dall'organo citato prima, poichè a quella che
amo definire "accozzaglia di belve assetate del sangue del mondo", del Venezuela
non glie ne frega assolutamente niente! Tutta la veemenza, il fiele che versano
nei confronti dell'esperienza bolivariana è dovuta al fatto di non poter porre
(come fatto in altri paesi del mondo, Italia compresa) i loro artigli su due ri-
sorse, di cui quel paese dispone più di tutti gli altri al mondo ovvero "petro-
lio" e "coltan". Il petrolio, sappiamo tutti cos'è; il "coltan" (direi, per l'o-
dierna tecnologia, più prezioso dello stesso "oro nero", quelli di "Hardware
Upgrade" possono spiegare a tutti di cosa si tratta ed a cosa serva.
Scusate lo sfogo ma, a prescindere da quella che possa essere o no la posizione di coloro che pubblicano simili "articoli", leggerli da molto fastidio a chi di ciò che subisce l'America Latina oggi ed ha subìto nel passato, solo per essere il "vicino" (anche se, quelli citati prima, vorrebbero "loro tappetino"!) dei propagatori di quella gravissima forma di cancro dell'umanità, chiamata "imperialismo", se ne occupa!
e anche li ha creato grossi problemi.
1) Stupidità, per il tipo di "analisi" della situazione economica di quel paese!
Dove, tra l'altro, si dice che si muore di fame e, poi, si passano i giorni ad
uccidere H24 in nome di una libertà (da chi, di chi e quale?), fomentati dai
fascisti della MUD e dagli u.s.a.! Poi, arriva l'ordine da Washington (Diparti-
mento di Stato u.s.a.) e le lotte contro il "famigerato dittatore" (come ordina-
to, dall'organo predetto, di definirlo), cessano e, sempre morendo di fame, i
"warriors" si mettono a video-giocare, per qualche Bolivares (o dollaro?) in
più!
2) Faziosità, perchè, non considerando alcune scopiazzature prese qua e la, si fa
riferimento a "Bloomberg" che è ben risaputo, a livello mondiale, chi sia, per
conto di chi agisca e, "dulcis in fundo", da dove provenga.
3) Disinformazione, sempre ordinata dall'organo citato prima, poichè a quella che
amo definire "accozzaglia di belve assetate del sangue del mondo", del Venezuela
non glie ne frega assolutamente niente! Tutta la veemenza, il fiele che versano
nei confronti dell'esperienza bolivariana è dovuta al fatto di non poter porre
(come fatto in altri paesi del mondo, Italia compresa) i loro artigli su due ri-
sorse, di cui quel paese dispone più di tutti gli altri al mondo ovvero "petro-
lio" e "coltan". Il petrolio, sappiamo tutti cos'è; il "coltan" (direi, per l'o-
dierna tecnologia, più prezioso dello stesso "oro nero", quelli di "Hardware
Upgrade" possono spiegare a tutti di cosa si tratta ed a cosa serva.
Scusate lo sfogo ma, a prescindere da quella che possa essere o no la posizione di coloro che pubblicano simili "articoli", leggerli da molto fastidio a chi di ciò che subisce l'America Latina oggi ed ha subìto nel passato, solo per essere il "vicino" (anche se, quelli citati prima, vorrebbero "loro tappetino"!) dei propagatori di quella gravissima forma di cancro dell'umanità, chiamata "imperialismo", se ne occupa!
Si', ma il risultato e' una nazione ridotta alla fame, che il suo petrolio non puo' certo berlo.
Il fatto che gli USA esercitino un potere politico su tutte le nazioni del mondo non li vincola a prendere decisioni azzeccate.
Detto questo, spesso e volentieri i motivi principali sono quelli che stanno velati e nascosti in secondo piano.
Il fatto che gli USA esercitino un potere politico su tutte le nazioni del mondo non li vincola a prendere decisioni azzeccate.
Detto questo, spesso e volentieri i motivi principali sono quelli che stanno velati e nascosti in secondo piano.
si! concordo, pero' secondo me se continuano cosi ( soprattutto con trump ) faranno una brutta fine, e non vedo l'ora.
Gli USA sono una superpotenza militare fronteggiabile solo dalla Russia.
Se gli gira una scusa per riportare i soldati in medio oriente la trovano e mettono tutti in riga di nuovo. A rischio di finire male c'è solo la Nord Korea.
Anche la cina non scherza
Esatto! Proprio come hanno fatto in Afghanistan e in Iran
Questo senza considerare che acquistare un computer in nord Korea è assolutamente inaccessibile per qualsiasi cittadino.
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