Bowser, l'hacker condannato a 40 mesi per aver piratato giochi Nintendo: 'lo hanno fatto per lanciare un segnale'
Gary Bowser, celebre hacker la cui storia ha destato scalpore un paio di anni fa quando è stato arrestato per aver piratato alcuni giochi Nintendo, adesso si confessa sulle pagine del Guardian.
di Rosario Grasso pubblicata il 02 Febbraio 2024, alle 14:41 nel canale VideogamesNintendo
Il famigerato hacker Gary Bowser sostiene che Nintendo abbia agito contro di lui in maniera particolarmente dura allo scopo di "lanciare un segnale" ad altri potenziali hacker e scoraggiarli dal tentare di piratare software per le proprie console. La sua pena detentiva, e la conseguente multa per Bowser, sarebbero state talmente consistenti da avere una logica solo dal punto di vista dell'ammonimento, perché fuori misura rispetto all'entità dei reati che ha commesso.
Nel 2022 Bowser è stato condannato a 40 mesi di prigione per la distribuzione e la vendita di dispositivi che consentono la pirateria. Il programmatore canadese, infatti, aveva lavorato all'interno di un gruppo di hacker noto come Team Xecuter, il quale aveva strutturato un business particolarmente remunerativo incentrato sulla vendita di dispositivi che consentivano di riprodurre videogiochi piratati su alcune console Nintendo. Bowser aveva patteggiato una multa di 4,5 milioni di dollari, che si sommava a un'ulteriore multa di 10 milioni di dollari, necessaria per chiudere la causa civile intentata da Nintendo.
Anche se nel 2023 Bowser è uscito di prigione, avrà un debito monetario con Nintendo praticamente per tutta la vita, viste le altissime cifre di cui si parla e le sue attuali condizioni economiche. Ora, parlando con The Guardian, Bowser ha detto che la sentenza che gli è stata comminata può essere considerata come "un messaggio per le altre persone che hanno intenti simili ai miei: qualora venissero catturati, sarebbero fortemente puniti".
Bowser ha anche aggiunto che continuerà a impegnarsi a pagare ciò che deve a Nintendo, ma è quasi impossibile che potrà versare l'intera cifra stabilita dal giudice. Durante i suoi mesi di detenzione, sostiene di essere stato in grado di versare a Nintendo 25 dollari al mese, ovvero ciò che guadagnava attraverso i lavori socialmente utili che realizzava in prigione. E, ora che è libero, non va molto meglio.
Secondo il resoconto del Guardian, oggi Bowser vivrebbe in condizioni di disagio economico, senza la possibilità di usare un frigorifero o un fornello perché non riuscirebbe a pagare bollette dell'elettricità. Bowser ha anche creato una pagina GoFundMe con la richiesta di aiuto per coprire le sue spese mediche: soffre di elefantiasi alla gamba sinistra, che gli provoca un dolore cronico e per cui necessita di terapia fisica.
All'inizio di quest'anno, Bowser ha negato di far parte di un progetto di cartucce flash allo scopo di consentire agli utenti Switch di riprodurre backup dei propri giochi. Inoltre, ai tempi della collaborazione con il Team Xecuter, lui si sarebbe occupato solamente del mantenimento del sito dell'organizzazione, senza un coinvolgimento diretto nella realizzazione dei dispositivi che permettevano la pirateria. Avrebbe patteggiato perché non in grado di pagare le ingenti spese legali all'interno di una causa con ben 13 capi di imputazione, dei quali Bowser è stato condannato in 2 casi e al pagamento di 14 milioni di dollari di risarcimento.
"Il giorno in cui è successo, stavo dormendo nel mio letto, erano le quattro del mattino, avevo bevuto tutta la notte" ha raccontato Bowser. "E all'improvviso mi sveglio e vedo tre persone che circondano il mio letto mentre puntano i fucili contro la mia testa... mi hanno trascinato fuori, mi hanno messo nel retro di un camioncino e mi hanno portato all'ufficio dell'Interpol".
Il fatto di essere stato arrestato nel pieno della pandemia ha complicato ulteriormente le cose. È stato mandato da una struttura detentiva all'altra, mentre ogni trasferimento prevedeva il rispetto di una serie di misure anti-Covid che gli imponevano di trascorrere del tempo in isolamento. Nonostante ciò, Bowser ha comunque contratto il coronavirus e ha trascorso due settimane in condizioni talmente gravi che "un prete veniva una volta al giorno a leggermi una preghiera".
L'atteggiamento fortemente intimidatorio di Nintendo rispetto a chi pirata il proprio software e hardware è noto, ma in questo caso Bowser sembra connotare il tutto in maniera fin troppo pittoresca. Questa storia, inoltre, non è assurda solo per le difficoltà economiche del suo protagonista, ma anche per il suo stesso nome. Come sanno tutti gli appassionati del mondo Nintendo, infatti, Bowser è il nome dell'arci nemico di Super Mario, il Re dei Koopa. E non solo, paradossalmente anche il presidente di Nintendo of America si chiama Bowser (Doug Bowser). "Devo essere il primo Bowser che sia mai stato arrestato" ha tristemente chiosato l'hacker.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa ce ne fossero anche di pene esemplari contro le aziende - e non solo gli individui - che non rispettano le leggi ed invece pre-calcolano già i costi legali e le sanzioni previsti dagli ordini di controllo.... non essendo previsto il ritiro della licenza ad operare, vendere, distribuire..... ...
Il singolo è sempre il più debole ci si può fare ben poco
La cosa triste è che immagino che se ognuno di quelli che ha usufruito delle mod del tizio donasse 10$ il debito e la sua situazione tornerebbero digiose
Alla faccia delle pene esemplari.. anche meno eh.
Cioè.. ha piratato i giochi del nintendo, mica ha messo una bomba in una scuola.
Quasi quattro anni di carcere e milioni di multa?
Notare che qui da noi a bananopoli se prendi un megasuv e spari a 120 nelle stradine urbane e centri una smart ammazzando un bambino di 5 anni ti becchi 4 anni ai domiciliari.
Cioè.. ha piratato i giochi del nintendo, mica ha messo una bomba in una scuola.
Quasi quattro anni di carcere e milioni di multa?
nulla a paragone di quanto successo a lui https://it.wikipedia.org/wiki/Aaron_Swartz
quando vogliono prendersela con i più deboli, picchiano sempre duro.
davvero, incommentabile
Notare che qui da noi a bananopoli se prendi un megasuv e spari a 120 nelle stradine urbane e centri una smart ammazzando un bambino di 5 anni ti becchi 4 anni ai domiciliari.
Speriamo che la giustizia sociale rimedi
vita distrutta per aver solo rivelato la pura verità fattuale.
Ma quali domiciliari? 4 anni con la condizionale, quindi libero come l'aria.
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