Baldur's Gate 3: perché è il miglior videogioco dell'anno
Abbiamo dedicato un bel po' di tempo all'acclamatissimo Baldur's Gate 3, cercando di spiegare le regole di Dungeons & Dragons in modo da costruire il miglior party d'attacco possibile. Baluardo dell'esperienza videoludica su PC, Baldur's Gate 3 sta riscuotendo un successo per certi versi inaspettato, coinvolgendo anche il pubblico più distratto. Proviamo a capirne i motivi...
di Rosario Grasso pubblicato il 08 Settembre 2023 nel canale VideogamesBaldur's Gate 3
La possibilità di immergersi nella vita di un eroe di un'altra dimensione, di una persona che vive in un contesto riconducibile al Medio Evo, o di chi deve prendere delle decisioni che incidono sul destino di molte persone, e che non sono inequivocabilmente ascrivibili al giusto o allo sbagliato. È il potere che hanno certi videogiochi, ineguagliato da qualsiasi altra forma d'arte.
Indice
- Esplorazione, dadi, dialoghi, scelte e conseguenze
- La storia
- Creazione del personaggio
- Multiclassing
- Il sistema di combattimento
- Riposi e accampamento
- Le regole di Dungeons & Dragons
- Multiplayer
- Grafica e sonoro
- Considerazioni Finali
Ed è il potere che hanno innanzitutto i CRPG, quelli che una volta venivano definiti Computer Role Playing Games e che oggi più semplicemente vediamo indicati come Classic Role Playing Games. La capacità di immedesimare il giocatore in una realtà diversa, dove può perdersi a esplorare posti che altrimenti può solo sognare o immaginare, dove si confronta con altri personaggi e dove deve fare i conti con le decisioni che ha preso e che deve prendere. Se poi questi personaggi e queste storie sono anche scritti con i crismi del caso, ecco che l'immedesimazione rischia di essere totale.
Tutto questo non si può avere con altri media dicevamo, ma neanche con altri generi videoludici che non siano i giochi di ruolo. E poi c'è il fascino della casualità, tipico di quegli RPG basati sulle regole di Dungeons & Dragons, dove il destino di un personaggio, su cui magari abbiamo investito decine o centinaia di ore per poterlo definire come desideravamo, viene determinato da un lancio di dadi. Il tentativo di intimidazione di un determinato personaggio ha esito positivo o negativo sulla base di un lancio di dadi, e magari questo può determinare se ci sarà una sanguinosa battaglia o meno. E, se c'è, anche questa è determinata dai dadi.
Baldur's Gate 3 vuole così riportarci al passato. Dimenticare tutto quello che è successo nel mondo dei giochi di ruolo negli ultimi anni, lasciare da parte la componente più action e concentrarsi sulle scelte in un contesto a turni, determinato proprio dal lancio dei dadi. Il primo Baldur's Gate arrivò nel 1999, da BioWare, ed era proprio un gioco di ruolo classico, dove le scelte e la casualità, così come la scrittura delle storie e dei personaggi, erano gli unici protagonisti. Il genere si sarebbe poi evoluto a stadi, molto spesso proprio per impulso della stessa BioWare. Già Neverwinter Nights nel 2002 era molto diverso, pur preservando quel fascino di una dimensione incredibilmente suggestiva da vivere perché così diversa dalla nostra quotidianità, così come era diverso Knights of the Old Republic l'anno successivo.
Si potrebbero citare i vari Planescape Torment, Icewind Tale, Pillars of Eternity, ma per gli scopi di questo articolo è più utile fare un salto fino a Divinity: Original Sin. Siamo nel 2014, mentre il suo seguito sarebbe arrivato nel 2017, lodato per la grande libertà data al giocatore, la qualità della scrittura e l'enorme interattività col mondo di gioco. E Baldur's Gate 3 deve molto, se non tutto, proprio a Divinity: Original Sin 2, per la tecnologia, per il gameplay e per molto altro.
Autrice dei due Divinity, d'altronde, è proprio la belga Larian Studios, che ora raccoglie il testimone di Baldur's Gate dalla stessa BioWare. Ha deciso di costruire Baldur's Gate 3 a immagine e somiglianza di Divinity: Original Sin 2 come è evidente fin dalle prime battute di gioco. Tuttavia, per una serie di ragioni, e per la viralità che determina ormai il successo o l'insuccesso di qualsiasi cosa sulla rete, Baldur's Gate 3 è diventato molto più popolare rispetto al gioco con cui condivide le origini.
Esplorazione, dadi, dialoghi, scelte e conseguenze
Come D:OS 2, Baldur's Gate 3 alterna una componente di esplorazione libera della mappa generale, per poi acquisire una connotazione a turni quando si incontra qualcuno di insidioso e parte il combattimento. Bisogna quindi sempre considerare quante possibilità di movimento si hanno e che ogni attacco consuma una parte del turno, cercando al contempo di ripararci dai colpi del nemico. Durante l'esplorazione, ma anche nei dialoghi, bisogna sempre valutare se ci stiamo imbattendo in una situazione che non potremo sostenere, perché rischiamo di cadere in un'imboscata o in un combattimento contro un nemico con molta più resistenza o con abilità di gran lunga più potenti delle nostre.
Le possibilità sono infinite. Cadiamo in un'imboscata? Il nemico è in una posizione sopraelevata più congeniale all'attacco? Possiamo decidere se affrontarlo o se fuggire. Nel primo caso dobbiamo rapidamente cercare una via per avvicinarci alle nostre minacce, magari usando un ladro che, mentre gli altri combattono, possa procedere inosservato e posizionarsi dietro il fronte nemico. Nel secondo, invece, proteggere la fuga perché, dall'alto, il nemico potrebbe bersagliarci di colpi e farci fuori prima che ci troviamo alla distanza di sicurezza necessaria per poter definitivamente eludere il combattimento.
Se in questi aspetti Baldur's Gate 3 è molto simile a Divinity: Original Sin 2, rispetto a quest'ultimo è decisamente più ampio in termini di esplorazione e di relazioni con i personaggi non giocanti. Possiamo dialogare con tutti e tutte le nostre azioni, così come tutte le nostre parole, avranno un peso che non solo modificherà gli eventi successivi, ma potrà anche determinare lo status sociale di un individuo o di un'intera comunità. Nella parte iniziale dell'avventura, ad esempio, saremo chiamati a redimere una controversia tra Tiefling e Druidi. Mentre il leader di quest'ultimo gruppo è stato catturato dai Goblin, una nuova luogotenente stabilisce un ordine diverso puntando a cacciare i Tiefling dall'insediamento e realizzando un rituale per proteggerlo dai continui attacchi dei Goblin. Questo condannerebbe i Tiefling, con cui i Druidi hanno avuto un rapporto pacifico fino a quel momento. Il giocatore, con le sue azioni e le sue decisioni, può decidere se favorire il rituale, se attaccare la nuova leader dei Druidi e ucciderla o se cercare di liberare il precedente leader dei Druidi e stabilire un compromesso con questi ultimi.
Il segreto di Baldur's Gate 3 è quello di mischiare queste decisioni "solenni" con le più semplici azioni quotidiane. Si va proprio dal basso, come accarezzare un cucciolo, prendersi cura di una bambina o raccogliere una pianticella, fino ai combattimenti con i poteri magici più portentosi e le sfide con le divinità più forti. Le decisioni del giocatore incidono sul mondo di gioco in una maniera praticamente totale.
Baldur's Gate 3 è quindi come una lunghissima sessione di D&D dinamica, che si prende i suoi tempi e che ha ritmi completamente diversi rispetto alle più recenti produzioni commerciali. Chi ha mai giocato un Tabletop sa esattamente di cosa parliamo e si troverà subito a proprio agio nell'esperienza, visto che Larian si è sforzata il più possibile di ricreare quello che si può definire come un incrocio tra un gioco di ruolo cartaceo e un videogioco.
Dove, come dicevamo, conta moltissimo il lancio dei dadi. Certo, qui ci sono i salvataggi, si può sempre caricare una partita precedente e riprendere da un punto migliore quando si sbaglia. Sì, perché BG3 non sarà ostico come D:OS II, con tre livelli di difficoltà tra cui il giocatore può scegliere, pur considerando che il precedente RPG di Larian non lasciava impunito neanche il minimo errore del giocatore, ma rimane comunque un'esperienza impegnativa, per il tempo che richiede oltre che sul piano tattico. Inoltre, optare per il livello di difficoltà più basso impedisce di fare Multiclassing, e questo riduce considerevolmente la profondità ruolistica dell'esperienza (tuttavia, esiste un "trucco": si può giocare al livello più basso fino al momento del level up dei personaggi, passare al livello medio nel momento del potenziamento, ed eventualmente multiclassare, per poi tornare alla modalità facile se ancora ne avremo bisogno).
Naturalmente una componente altrettanto importante delle meccaniche di gioco sono i dialoghi. Le scelte che compiremo possono determinare una serie di conseguenze, e anche qui il tiro dei dadi giocherà un ruolo determinante. Se disponiamo di abilità sufficienti come carisma o intimidazione, ad esempio, potremo avere maggiori possibilità di ottenere le informazioni che ci servono o conquistarci la fiducia di qualcuno che nutre dubbi su di noi. In caso contrario, e con un tiro di dadi non fortunato, potremmo dover rivelare informazioni sensibili per ottenere la fiducia o un lasciapassare, con conseguenze su tutto il mondo di gioco. Per quanto riguarda i tiri di dadi, inoltre, ciascuno di essi è contrassegnato da una classe di difficoltà: più sarà alta e maggiore dovrà essere l'esito del tiro, fermo restando che quest'ultimo può essere migliorato dalle abilità, da certi pezzi di equipaggiamento, dal supporto degli altri personaggi del party, e da altro ancora.
Le decisioni del giocatore, inoltre, avranno conseguenze in termini di allineamento, anche in questo caso perseguendo la tradizione di D&D. In un dialogo rispondere in maniera negativa o aggressiva può comportare conseguenze spiacevoli, e anche un combattimento. Ma non solo. Rubare, compiere omicidi, fare delle promesse e poi non mantenerle, tradire, e altre azioni simili, contribuiscono a una reputazione negativa. Questo vuol dire che sarà più facile diventare prede dei cacciatori di taglie, non poter più accedere a certe aree, avere più difficoltà nella ricerca o acquisire una considerazione negativa da parte della gente o degli stessi companion. Inoltre, questo si ripercuoterà sul finale della storia, anch'esso determinato dalle scelte compiute dal giocatore nel corso dell'avventura.
Per quanto riguarda le location di gioco, l'avventura inizia in una foresta lussureggiante che ricorda certi scenari proprio di Divinity: Original Sin 2. Ma, successivamente, dovremo affrontare posti molto diversi tra di loro come il tempio decaduto dove i goblin hanno costruito il loro insediamento, il Boschetto di Smeraldo diviso tra Druidi e Tiefling o Grymforge, una vecchia rocca presidiata dai duergar o, ancora, un monastero abbandonato dove si sono insediati i githyanki. Per quanto riguarda il mondo di gioco, Baldur's Gate 3 non è dinamico come altri RPG, ma visitare ognuno di questi avamposti ha un certo fascino, con le location che sono realistiche nel ricordare il mondo medievale. Oltretutto, anche le varie specie sono affascinanti, sia nelle forme che per le loro rispettive tradizioni: anche in questo caso Larian ha cercato di scendere il più possibile in profondità. Ci sono moltissime missioni da affrontare, che si dividono tra quelle della storia principale e quelle secondarie. Ma non vi è una separazione netta come negli altri rpg: anzi, molto spesso, una missione apparentemente secondaria può portare a informazioni molto utili per la storia principale o a entrare in contatto con un personaggio che può rivelarsi determinante.
Baldur's Gate 3, così, fonde due mondi apparentemente molto diversi tra di loro: uno legato alle regole di D&D, fatto di matematica nella gestione del combattimento e nella crescita del personaggio, l'altro al passato di Larian Studios e al gameplay dei suoi precedenti giochi, dove l'interazione con gli ambienti, e la modulazione delle strategie sulla base degli effetti ambientali, giocano un ruolo predominante.
La storia
Al tempo stesso Larian non ha dimenticato Baldur's Gate, ovvero la tradizione della stessa serie di cui fa parte questo terzo episodio. Ci troviamo ancora una volta nel Faerûn e torneremo nella città di Baldur's Gate. Per quanto riguarda la storia, come al solito per questo genere di giochi si parte con niente per diventare via via sempre più forti, con il personaggio del giocatore che si risveglia su un nautiloide di un Mind Flayer e, insieme ad altri compagni di prigionia, tenta la fuga. I Mind Flayer inseriscono nell'occhio di questi prigionieri un girino che, inevitabilmente, li trasformerà proprio in Mind Flayer, in modo da alimentare un'invasione. Il nautiloide si fa strada attraverso il Faerûn e inizia a distruggere gli edifici prima che gli eroi riescano a liberarsi.
Il giocatore e i suoi alleati vengono sbalzati vicino alla riva del fiume Chionthar. Mentre inizia a esplorare il luogo, il girino nell'occhio del personaggio protagonista gli dà modo di usare una serie di abilità prima da lui sconosciute e, nel corso dell'esplorazione, incontrerà altri personaggi che potrà decidere di inserire nella sua squadra, combinando i punti di forza di ciascuno di loro nelle proprie strategie di attacco. Tuttavia, i potenziali compagni credono che, per via dei girini, si trasformeranno presto in Mind Flayer quindi il gruppo si mette alla ricerca di un potente Chierico affinché possa guarirli. I Mind Flayer, scoprirà il giocatore mentre proseguirà nel gioco, sono alla base del progetto di restaurazione dell'impero degli illithid e sono controllati da una presunta divinità, l'Assoluta.
Una storia fatta di scelte e conseguenze, che va molto al di là della vicenda dei Mind Flayer e che coinvolge personaggi, popoli, racconti del passato e del presente, che trascinerà il giocatore per molto tempo, senza che sia possibile staccarsene facilmente, in una dimensione fantasy carica di fascino e di tensione. La progressione è altrettanto gratificante, perché armi più potenti e magiche sbloccano nuove abilità, oltre che arrecare più danno. Naturalmente non tutti i personaggi possono usare tutte le armi, perché serve avere un livello di competenza minimo per poterle padroneggiare, e questo vale per tutti gli oggetti che si trovano nel mondo di gioco di Baldur's Gate 3. Che, a proposito, non è aperto come quello di un RPG moderno, perché il nostro viaggio nel Faerun rimarrà sempre tendenzialmente lineare sul piano prettamente geografico anche se, una volta che il giocatore bloccherà i vari luoghi sensibili sulla mappa, potrà spostarsi liberamente tra essi con il viaggio rapido.
Vale la pena soffermarsi anche sulla componente cinematografica di Baldur's Gate 3. Oltre all'adattare qualsiasi tipo di equipaggiamento e di espressione su sequenze pre-realizzate con motion capture, Baldur's Gate 3 meraviglia per la grande quantità di sequenze di narrazione e di linee di dialogo. Tra le altre cose, ad esempio, è possibile conoscere in profondità i nostri compagni di avventura, a volte con discussioni che durano anche decine di minuti, le quali in certi casi danno il via a lunghe missioni che possono avere conseguenze sulla storia principale. Sarà sempre possibile dialogare con questi compagni d'avventura, scoprire qualcosa sul loro passato e conoscersi meglio, fino ad avere delle vere e proprie relazioni sentimentali. Non si può non rimanere meravigliati per il livello di attenzione posto da Larian in questa avventura, e di cura per i particolari.
Creazione del personaggio
La fase di creazione del personaggio è molto complessa, e il giocatore può definire nei minimi dettagli non solo l'aspetto esteriore del personaggio che interpreta ma anche le sue abilità e il suo background. Si può sempre ricorrere ai cosiddetti personaggi originali, che assicurano una build più equilibrata e che hanno una storia ben definita, ma sono meno personalizzabili. I personaggi originali sono uguali a quelli che possiamo incontrare durante l'avventura e a cui possiamo chiedere di entrare a far parte del nostro party, come il Mago Gale, la Barbara Karlach e il Vampiro Ladro Astarion. Loro hanno caratteri molto ben definiti che li guidano lungo un cammino decisamente più complesso rispetto a quello di un personaggio creato da zero. Il "miracolo" che Larian ha fatto con Baldur's Gate 3 riguarda proprio l'immensa capacità di personalizzazione dell'esperienza di gioco, visto che il motore riesce a combinare con grande versatilità personaggi con fattezze estetiche diverse a una moltitudine di situazioni differenti, amalgamando con precisione e sontuosamente il tutto, e premiando le scelte fatte dal giocatore nel corso di tutta l'avventura.
Inoltre, tra i personaggi pregenerati Larian ne ha aggiunto uno definito come "Pulsione oscura", per la precisione un personaggio che appare come Stregone dragonide bianco che può essere personalizzato nella razza, nella classe e nell'aspetto. Questa possibilità avvicina Baldur's Gate 3 ai suoi due illustri predecessori, visto che i protagonisti di questi erano proprio di tipo "Pulsione oscura". Sulla rete si è creato il falso mito che "Pulsione oscura" comporti un esito del personaggio di tipo "evil", ma non è proprio così: questa scelta definisce solo la storia di background del personaggio ma poi tutto dipende, come per gli altri, dalle scelte compiute dal giocatore durante la progressione. Lo stregone "Pulsione oscura", quindi, può essere un personaggio "buono" a tutti gli effetti, se il giocatore lo vorrà. Scegliere "Pulsione oscura", in altri termini, è consigliato soprattutto per i fan della tradizione di Baldur's Gate, comportando un consistente stravolgimento rispetto alla storia di base di questo terzo capitolo (forse più adatto per una seconda run?). Questo tipo di personaggio abilita dialoghi molto particolari con i personaggi storici di Baldur's Gate che tornano in questo terzo capitolo come Jaheira e Minsc e, soprattutto, stravolge il terzo atto, con un netto cambio di trama.
Multiclassing
Il party è una componente cruciale in Baldur's Gate 3. Si può sempre procedere da soli, ma così l'esperienza diventerà molto più difficile. Combinando i pregi di classi differenti, come lo può essere il supporto di un Mago o di un Chierico rispetto all'azione di un Guerriero o un Paladino, così come le strategie alternative che può mettere in azione un Ladro, si può procedere nei combattimenti con molta più disinvoltura.
In Baldur's Gate 3 possiamo scegliere tra 12 classi, ciascuna dotata di specializzazioni e ulteriori sottoclassi che vanno a realizzare 46 varianti complessive. Le classi, per la precisione, sono: Guerriero, Barbaro, Bardo, Monaco, Stregone, Paladino, Ranger, Ladro, Chierico, Druido, Warlock, Monaco. Una delle novità più importanti rispetto alle regole base di D&D riguarda il Multiclassing, nel senso che ci sono molte meno limitazioni rispetto alle regole originali. Ovvero, i giocatori possono scegliere una seconda classe diversa dalla propria nel momento in cui ottengono un punto per crescere nel livello di esperienza. Questo darà loro modo di disporre di abilità con effetti variegati, anche se impedirà, visto il limitato quantitativo di livelli di esperienza a loro disposizione, di raggiungere il massimo potenziale della loro classe di partenza.
Per semplificare, quindi, potremmo avere un Livello Personaggio 5 ma un Livello Classe 4, ad esempio, come Guerriero, e un Livello Classe 1 come Ladro. Il personaggio che ne risulterà sarà più versatile, ma la sua efficacia in una certa classe sarà ridotta, il che potrà essere impattante soprattutto nella seconda metà dell'avventura (certe classi sono più efficaci nella prima parte, altre nella seconda). Attenzione, perché questo incide su molti altri aspetti: ad esempio l'aumento delle caratteristiche avviene ogni 4 livelli di Classe, e non di personaggio, in ossequio ancora una volta alle regole di D&D. Le caratteristiche sono determinanti nel determinare l'efficacia di un personaggio, e ogni classe ha una caratteristica principale, come Forza per il Guerriero, Intelligenza per il Mago e Saggezza per il Chierico. Gli unici parametri che aumentano in base al personaggio e non alla classe, invece, sono il Bonus di Competenza (BC) e il danno dei trucchetti, ovvero le abilità che, a differenza, degli incantesimi non si esauriscono mai e possono essere utilizzate a ogni turno.
È anche importante sottolineare come le classi guadagnino meno competenze con armi, abilità e Tiri Salvezza quando vengono scelte in seguito rispetto al livello 1. Alcune classi, d'altronde, dispongono di competenze che saranno molto utili nell'avventura, come il Ladro. Fa sempre comodo avere con sé un Ladro perché può disinnescare trappole, aprire forzieri e scassinare serrature che bloccano il nostro cammino. Questo ci ricorda che non è solo una sfida nei combattimenti, ma contro tutto l'ambiente alla base del mondo di gioco. Inoltre, anticipa tutti gli altri combattenti all'inizio di un combattimento, il che ci permette di iniziare le ostilità sottraendo qualche prezioso punto vitale al nemico.
In definitiva, il Multiclassing ha pro e contro, e non si può definire profittevole o controproducente in senso generale, in considerazione proprio dell'enorme portata di scelte e conseguenze che abbiamo in Baldur's Gate 3. L'obiettivo del giocatore che fa Multiclassing è fondere i pregi delle varie classi: per esempio, potrebbe risultare proficuo per un Mago avere la possibilità di gestire una seconda azione in un turno, prerogativa concessa da un'abilità del Guerriero, in modo da scatenare una seconda devastante magia. Un Mago con abilità da Guerriero potrebbe anche essere in grado di indossare armature pesanti e medie, continuando a usare le proprie magie, in modo da non essere costretto a stare nelle retrovie e poter partecipare al combattimento sul fronte. Insomma, le possibili combinazioni sono pressoché infinite.
Il sistema di combattimento
Il sistema di combattimento di Baldur's Gate 3 merita le nostre lodi. Questo perché può portare a una miriade di esiti differenti sulla base di tanti diversi aspetti: dall'equipaggiamento dei vari combattenti ai loro movimenti su una mappa sempre molto complessa, così le loro tattiche. Alcuni potrebbero aggirare il centro dello scontro e agire in maniera furtiva, mentre qualcuno potrebbe piazzare delle trappole o scagliare dei barili esplosivi verso una posizione sensibile e fare danni ad area. Si possono avvelenare le punte delle frecce per arrecare danni da veleno o creare dei diversivi per attrarre in un posto favorevole l'attenzione del nemico. Sono talmente tante le diverse possibilità che ciascun singolo combattimento, anche per il fattore di casualità, può rivelarsi una vittoria schiacciante o un fallimento epico.
È poi molto piacevole verificare come si evolve il sistema di combattimento man mano che il nostro party si potenzia, acquisendo nuove armi e nuovi poteri, anche perché alcuni personaggi potrebbero cedere ai poteri dei Mind Flayer acquisendo abilità che potremmo definire riconducibili all'oscurità. L'immaginario di Baldur's Gate 3 è vastissimo: si possono consultare libri e documenti con testi anche molto corposi e seguire una miriade di storie diverse. Talmente vasto che alcuni incontri e alcune situazioni sono ben lontane dall'ordinario, come quando incontreremo la popolazione dei Miconidi nell'Underdark, dei funghi in grado di leggere la mente degli altri, o come quando sbloccheremo alcuni pezzi di equipaggiamento particolarmente vistosi e sopra le righe. Ancora una volta, l'aggettivo giusto per definire Baldur's Gate 3 in questi frangenti è imprevedibile.
Capire come funzionano gli incantesimi in Baldur's Gate 3 non è immediato. Questi, infatti, fanno riferimento a Slot che corrispondono al livello degli incantesimi stessi. Man mano che il personaggio progredisce, accede a livelli di incantesimo superiori, corrispondenti quasi sempre ad abilità con effetti più devastanti. Gli Slot non sono sempre a disposizione, perché in molti casi richiedono un riposo breve o lungo per poter essere ricaricati: quindi, in certi casi bisogna tornare all'accampamento e fare trascorrere la giornata per tornare a utilizzare certe magie. E questa meccanica corrisponde ad alcune tra le decisioni tattiche più delicate in BG3. Inoltre, tramite una tecnica che gli appassionati conoscono come "upcasting" è possibile inserire un incantesimo in uno Slot che corrisponde a un livello superiore in modo da ottenere un potenziamento delle statistiche di quell'incantesimo.
È bene sottolineare come esista una visuale tattica per i combattimenti abilitabile con il tasto O. Questa sposta la prospettiva in modo tale che sia completamente isometrica, permettendo al giocatore di avere una visione più chiara dello scontro. C'è anche la modalità stealth, abilitabile con il pulsante C, che invece vi permette di aggirare un combattimento o avvicinarvi indisturbati a un nemico per rubargli qualcosa (fermo restando che non tutto può essere rubato). Possiamo anche mettere in modalità furtiva tutti e quattro i personaggi del nostro party, premendo C per ognuno di loro dopo averne preso il controllo, mentre li guidiamo attraverso un passaggio delicato magari con il nostro Ladro. Baldur's Gate 3 permette di ancorare la telecamera a uno dei personaggi o muoverla liberamente, il che ci dà modo di osservare con attenzione gli ambienti di gioco in cerca di insidie. Mentre poi possiamo tornare alla modalità con inquadratura ancorata per poter agire con maggiore precisione, il tutto mentre il motore grafico non perde dettaglio sui modelli poligonali, oltretutto personalizzati con equipaggiamento e colori scelti dal giocatore durante l'avventura.
Se dobbiamo uccidere un bersaglio cruciale per una missione, invece, possiamo ricorrere all'approccio furtivo con un personaggio di classe ladro. In questo caso, disabilitiamo la modalità gruppo, ovvero faremo viaggiare i vari personaggi in maniera individuale, e schieriamo il ladro in modo che non possa essere visto dalla vittima. In questo modo potremo utilizzare gli attacchi furtivi, che arrecano più danno e hanno la possibilità di infliggere colpi critici. Se non riusciamo a stendere la vittima con un colpo solo, allora sarà importante il posizionamento degli altri personaggi: accerchiandola potremo sottrarle le risorse vitali che le rimangono dopo che il ladro ha fatto il suo lavoro. Ciò che cambia tra Baldur's Gate 3 e altri giochi di ruolo è proprio il fatto che al giocatore vengono poste davanti mille strade, di cui solo poche sono corrette, e non ha quasi mai indizi per capire come è più profittevole procedere.
Va aggiunto che tutta l'avventura può essere affrontata a turni, entrando nella modalità con l'apposito pulsante. Questo può essere utile per superare un passaggio in maniera furtiva o per attaccare o aggirare una torretta fissa che non abilita automaticamente la modalità a turni. Molto importante è anche verificare il tipo di resistenza a cui è avvezzo il nemico: basta cliccare su di esso con il pulsante destro e poi su "Esamina". Poi, dobbiamo verificare la categoria a cui appartengono i nostri attacchi, in modo da assicurarci di eseguire quelli a cui i nemici sono più vulnerabili.
Quanto al livello di sfida, a cominciare dal secondo atto le cose si fanno piuttosto complicate, già al livello intermedio di difficoltà. Niente di paragonabile con Divinity: Original Sin 2 ma il giocatore dovrà centellinare per bene le magie a sua disposizione, visto che molte di esse, dopo qualche utilizzo, torneranno disponibili solo dopo un riposo lungo, mentre altre dopo un riposo breve. Bisognerà calibrare bene le strategie d'attacco sulla base delle modalità di recupero delle magie, anzi a lungo andare si rivela una delle componenti più importanti del sistema di combattimento di Baldur's Gate 3. Che resta un gioco difficile, di vecchio stampo, anche per i vari enigmi logici da affrontare: spesso bisognerà farsi la punta al cervello per capire come accedere a un passaggio o recuperare un oggetto apparentemente irraggiungibile, senza indicazioni di sorta come succedeva proprio con i giochi di ruolo di una volta. Molto spesso per poter risolvere questi puzzle dovremo osservare attentamente lo scenario che ci circonda e, per farlo, conviene sempre aiutarsi con la combinazione di pulsanti Alt+Sinistro, che evidenzierà gli oggetti con cui sarà possibile interagire, a patto che siano a vista per il personaggio.
La gestione dell'inventario è ovviamente determinante, come sempre in questo tipo di giochi. Al di là di non sovraffollarlo perché il nostro personaggio ha un limite di peso trasportabile, pena il diventare ingombrato, è molto importante capire come combinare gli oggetti tra di loro. Potremmo inserire delle frecce avvelenate nel nostro arco o ungere la punta della spada con una sostanza che ci rende più efficaci nelle mischie. Inoltre, si possono trascinare gli oggetti dell'inventario e posizionarli su specifici punti della mappa in cui ci serve l'interazione con quell'oggetto. Nell'ambiente si possono trascinare gli oggetti, a patto che il personaggio abbia la forza sufficiente. Sempre nell'inventario troviamo il libro degli incantesimi, utilissimo per gli incantatori, che ci permette di selezionare le magie attive tra tutte quelle che abbiamo sbloccato con i vari level up. Possiamo anche creare elisir, che producono una serie di effetti come il ripristino delle vite, l'aumento dell'armatura o una migliore resistenza contro determinati effetti. E non mancano le tinture, molto sfiziose qualora volessimo personalizzare cromaticamente l'equipaggiamento del nostro personaggio, ad esempio uniformare tutti i pezzi di armatura colorandoli di blu e nero.
Per costruire una build valida dovremo cercare di adattare il tipo di danno arrecato dalle nostre armi alle caratteristiche dei pezzi di equipaggiamento. Alcuni di essi potrebbero darci punti danno aggiuntivi qualora utilizzassimo attacchi con un certo tipo di danno. Ad esempio, equipaggiare guanti che aumentano l'effetto degli attacchi di tipo radioso se tra le nostre magie le più potenti sono quelle che determinano questo tipo di effetto. Un mantello potrebbe aumentare la consistenza dei nostri attacchi velenosi, mentre dei guanti quelli basati sull'acido. In quest'ultimo caso, possiamo anche ungere le punte delle nostre frecce con dell'acido nel momento in cui abbiamo sbloccato l'apposita ricetta nella sezione alchimia, e trovato in giro per il mondo di gioco gli ingredienti per poterla preparare.
I pezzi di equipaggiamento modificano anche le statistiche dei personaggi: ad esempio, per un barbaro potremmo avere dei guanti per aumentare la Destrezza e un amuleto per la Costituzione, ovvero due degli aspetti più determinanti per questa classe. I pezzi di equipaggiamento, poi, si distinguono tra di loro per il livello di rarità: verdi non comuni, blu rari e gialli leggendari, e sono contrassegnati con questo colore anche nel mondo di gioco oltre che nell'inventario.
Durante i combattimenti dobbiamo poi prestare attenzione al log che viene fatto in tempo reale sulla parte destra della schermata, perché ci mostra tutte le forze, gli effetti, i tipi di attacchi e di resistenze coinvolti nel combattimento. Solo studiando questi rapporti di cause e conseguenze avremo le informazioni necessarie per ottimizzare la nostra build.
Riposi e accampamento
Qualora subissimo troppi danni, avremo la possibilità di tornare all'accampamento per rifocillare le risorse vitali mangiando il cibo che abbiamo accumulato durante la fase di esplorazione e di depredamento dei cadaveri dei nemici. Sempre nell'accampamento potremo discutere con i nostri compagni d'impresa, e questo ci darà modo di scoprire di più del loro passato, fornendoci nuove informazioni per foraggiare le nostre decisioni. Inoltre, man mano che completeremo le nostre missioni, altri personaggi potrebbero decidere di raggiungerci nell'accampamento, dove potranno tenersi feste fino a diventare un vero e proprio hub sociale. Tra l'altro proprio l'accampamento sarà il luogo dove potranno nascere e avere un proseguimento le famose relazioni sentimentali di Baldur's Gate 3: "famose" perché anche in questo il gioco di ruolo di Larian è speciale, non solo la fase di corteggiamento sarà molto "realistica" e al giocatore sarà lasciata massima libertà, ma potranno scaturire rapporti decisamente imprevedibili anche tra creature molto diverse tra di loro.
Nell'accampamento, optare per il riposo lungo farà terminare la giornata e rappresenterà il modo migliore per recuperare risorse vitali e tornare ad accedere alle migliori abilità. Inoltre, nell'accampamento si possono completare o far avanzare delle missioni, modificare il party e anche "respeccare" la classe precedentemente scelta. Quest'ultima cosa la si fa parlando con un personaggio conosciuto come "Avvizzito", un misterioso non morto che ci concederà, in cambio di denaro, anche i servigi di un ulteriore alleato, sempre non morto, qualora ne avessimo bisogno. Per il "respec" occorre parlare con "Avvizzito" con il personaggio di cui vogliamo modificare la classe, e versare un obolo di 100 pezzi d'oro.
Sono molti, soprattutto nelle prime fasi dell'avventura, ma il servizio offerto è decisamente di valore. In alternativa, infatti, dovremmo procedere a una seconda run per poter apportare un cambiamento così significativo mentre, nel corso dell'avventura, quasi sicuramente sentiremo la necessità di modificare qualche scelta ruolistica che abbiamo fatto. Ad esempio, potremmo accorgerci che un Mago ha bisogno di maggiori resistenze e, mettere qualche livello da Guerriero, anche in modo tale che possa indossare armature pesanti, può diventare il compromesso giusto. Un Chierico potrebbe fondersi con abilità da Paladino per poter disporre di un pool di magie più efficace. Oppure il contrario, potremmo accorgerci che il Multiclassing non va bene per un certo personaggio e riconfigurare tutti i livelli con una sola classe. "Respeccare", infatti, vuol dire mantenere il Livello Personaggio ma non i Livelli Classe: dovremo, quindi, rifare tutte le scelte per ciascun livello ma, alla fine, avremo una risorsa che meglio si addice al party così per come si è evoluto nel corso dell'avventura.
Il riposo lungo è un aiuto notevole perché dopo qualche combattimento consumeremo risorse vitali e attacchi, e questo ci renderà molto più vulnerabili. Tuttavia, nella prima parte dell'avventura si ha la sensazione che, abusandone, si può compromettere l'esito della storia, anche perché i personaggi ribadiscono a più riprese di doversi liberare al più presto dell'infezione che li ha colpiti. In realtà, avremo molta più libertà nell'usare il riposo lungo anche se farlo in certi momenti può comunque compromettere l'esito di alcune missioni. Per esempio se stiamo entrando in un villaggio e vediamo una locanda in fiamme, se decidiamo subito di fare un riposo lungo questo può produrre conseguenze e la locanda potrebbe essere completamente rasa al suolo, e i suoi occupanti uccisi. Alcune missioni e alcuni eventi di BG3, infatti, sono legati al tempo e fare molti riposi lunghi mentre stiamo portando avanti queste attività può avere delle conseguenze negative.
Le regole di Dungeons & Dragons
Anche se non è indispensabile per godersi l'esperienza a livello di trama e tattico, conoscere le regole di Dungeons & Dragons conferisce un valore aggiunto non indifferente a questa esperienza. Questo è importante soprattutto per capire quali saranno gli effetti dei nostri attacchi in funzione del tipo di resistenza opposto dal nemico. Per ogni attacco abbiamo un'indicazione sulla sua efficacia espressa in questo formato: 1d6+3, dove una parte del danno dipende dal tiro del dado. In questo caso, il dado ha 6 facce, se esce 1 facciamo 1 danno, se esce 6 allora i danni corrisponderanno a 6. A questo va aggiunto il valore espresso dal modificatore, quel "+3". Il modificatore, che può essere di Destrezza, Forza o Carisma (in dipendenza del tipo di personaggio, delle sue armi e della sua classifica) aggiunge danni aggiuntivi. In caso di critico, invece, si realizza sempre il danno massimo e, naturalmente, come in tutti gli RPG che si rispettino, i colpi critici hanno un peso determinante sugli equilibri di gioco.
Baldur’s Gate 3 è rigorosamente un gioco di Dungeons & Dragons, precisamente si basa sulla quinta edizione delle regole. Bisogna, innanzitutto, prendere confidenza con i tipi di dadi a cui andremo incontro. Diciamo, innanzitutto, che ci sono tiri di dadi per i combattimenti, per i dialoghi e per l'ambiente. I più importanti, ovviamente, i primi, nel contesto di BG3 e dell'ottimizzazione della build. Graficamente, poi, BG3 identifica se il tiro è superiore, uguale (o vicino) o inferiore al valore CA (Classe Armatura) del nemico, rispettivamente con i colori verde, giallo e rosso.
Quando le circostanze richiedono un Tiro Salvezza (TS), il giocatore dovrà tirare un D20, aggiungere il modificatore di caratteristica richiesto e, se competente nel Tiro Salvezza, aggiungere il Bonus di Competenza (BC), il tutto contrapposto alla CD (Classe Difficoltà) determinata dal tipo di attacco che sta fronteggiando. Se il risultato del TS è pari o superiore alla CD, il Tiro Salvezza avrà avuto successo e il difendente non subirà danni per via dell'attacco subito. Nella sezione Competenze della Classe vi sta scritto in quali Tiri Salvezza quel determinato personaggio è competente (ad esempio Forza o Costituzione). Di solito si è competenti (BC) in due Tiri Salvezza in funzione della classe scelta. Il Tiro Salvezza, inoltre, è un qualcosa che avviene a livello in qualche modo istintuale a cui non è possibile sottrarsi, e non è quindi una Prova di Caratteristica (come può essere affrontare per nostra volontà una sfida ambientale che richiede determinate caratteristiche come Destrezza), che è invece una prova attiva che si fa con consapevolezza.
Facciamo un esempio per poter capire meglio questi concetti. Ammettiamo che un Chierico ci stia attaccando con Fiamma sacra (a proposito, sottolineiamo come in Baldur's Gate 3 anche tutte le classi e i nomi degli attacchi corrispondano a quelli della quinta edizione delle regole di D&D), allora dovremo realizzare un Tiro Salvezza su Destrezza (che è il modificatore di caratteristica richiesto da questo tipo di attacco), ovvero un TS su DEX. Dovremo quindi lanciare un D20 e aggiungere al calcolo il modificatore di caratteristica su Destrezza e, se siamo competenti nel Tiro Salvezza su Destrezza, aggiungere il BC. Tutto questo si contrappone alla CD dell'incantesimo, ovvero la soglia che il nostro tiro deve raggiungere per evitare che il personaggio sia influenzato dall'incantesimo e che si calcola con 8+BC+modificatore di caratteristica da incantatore della classe scelta, Chierico in questo esempio.
Il Tiro Salvezza viene, dunque, effettuato da chi si sta difendendo dall'attacco di un incantatore ma, in certi casi, è l'attaccante che ha un Tiro per Colpire, che stavolta andrà a contrapporsi con il valore Classe Armatura (CA) del bersaglio. In Dungeons & Dragons, a seconda del tipo di attacco, avremo o un Tiro Salvezza (dove l'incantatore non tira ma il suo attacco viene esplicitato con un valore univoco) o un Tiro per Colpire (dove è invece l'incantatore che tira e il bersaglio ha il valore univoco). Quindi, per ogni incantesimo va letta attentamente la sua descrizione.
Altro aspetto cruciale è quello legato alla cosiddetta Classe Armatura, evidenziata con la sigla CA nell'inventario. Più alta è la CA più difficile sarà colpire quel determinato personaggio, e questa dipende principalmente dall'equipaggiamento ma anche dalle statistiche del personaggio. Naturalmente Guerrieri, Barbari o Paladini avranno mediamente CA più alte, perché potranno indossare armature più efficaci, e, soprattutto nelle prime fasi dell'avventura, questo comporta delle facilitazioni. Avere un personaggio che può incassare i colpi, soprattutto come personaggio principale, è di aiuto, anche se Maghi, Warlock o altri personaggi legati agli incantesimi possono dare grandi soddisfazioni nella seconda parte dell'avventura, quando la loro esperienza sarà maggiore. Si consideri anche che gli attacchi con le armi sono sempre disponibili, mentre quelli con le magie sono sottoposti ai riposi.
Un altro aspetto che ritorna rispetto alle regole di D&D è quello legato all'ispirazione. I personaggi possono ottenerla quando assistono a particolari eventi che li riguardano particolarmente da vicino e che si intrecciano con il loro background. Questi eventi possono essere pensati come a una sorta di premio per ogni personaggio, e il giocatore può agire in modo da facilitarli. Quando un personaggio ottiene punti ispirazione può tirare una seconda volta (o più volte) il dado in caso di esito sfortunato, il che è quindi molto importante nei dialoghi o in altre circostanze critiche.
Ebbene, non è necessario conoscere tutti questi complessi passaggi teorici di Dungeons & Dragons per potersi godere appieno Baldur's Gate 3. La profondità tattica del gioco è evidente anche senza conoscere la logica con la quale viene determinata l'efficacia degli attacchi (in realtà non conosciamo certo la matematica dietro un gioco di ruolo "normale"). Tuttavia, queste nozioni sono importanti per avere consapevolezza su ciò che accade intorno a noi durante un combattimento e, quindi, poter migliorare la build in attacco e in difesa, massimizzando opportunamente le caratteristiche e le probabilità di ottenere Tiri Salvezza. Capire D&D è utile anche per avere sensibilità sulle possibilità che hanno gli attacchi di andare a segno: sprecare un'occasione in combattimento può trasformare un successo schiacciante in un fallimento epico.
Multiplayer
Dai precedenti Baldur's Gate, questo terzo capitolo riprende anche l'impostazione multiplayer. Non solo è possibile condividere l'esperienza di gioco online ma si può giocare in due anche in locale. Come Divinity: Original Sin 2, anche in Baldur's Gate 3 bisogna coniugare le abilità a disposizione del personaggio in base alla sua classe e sottoclasse con gli effetti ambientali, che possono essere esplosioni, presenza di terreni unti che riducono le possibilità di movimento e altri effetti che possono arrecare danni ai personaggi del proprio party o a quelli nemici. Bisogna stare attenti anche al "fuoco amico": insomma, ogni decisione può produrre catene di effetti anche piuttosto imprevedibili.
Naturalmente, il fulcro dell'esperienza di gioco è basato sul party, e giocatori in carne ed ossa possono sostituire gli NPC gestiti dall'intelligenza artificiale. In ogni caso, i personaggi di Baldur's Gate 3 sono legati al salvataggio della specifica campagna e non all'account del giocatore.
Questo vuol dire che una volta iniziata una storia con dati personaggi, se qualcuno entra in un secondo momento in quello stesso salvataggio dovrà acquisire i panni di un personaggio esistente già creato da qualcun altro. Se, invece, si invita un giocatore a una campagna esistente senza disponibilità di personaggi giocanti da controllare, al nuovo giocatore verrà chiesto di creare un nuovo personaggio personalizzato, e potrà optare anche per uno dei personaggi originali. Quando si subentra a una partita già in corso vengono concessi svariati livelli di esperienza fino a raggiungere il livello del personaggio del giocatore che ospita la partita (lo stesso succede in single player quando cambiamo configurazione del party d'attacco e facciamo entrare un personaggio prima non coinvolto).
Durante la sessione multiplayer, inoltre, ciascun giocatore può comportarsi come ritiene più opportuno: ad esempio, qualcuno potrebbe esplorare mentre qualcun altro è impegnato nel combattimento a turni. Durante i dialoghi, i vari giocatori possono suggerire per quale opzione di dialogo propendere, mentre poi la decisione finale spetta all'host. Insomma, diventa un'esperienza ancora più simile a una tradizionale partita cartacea a Dungeons & Dragons, dove l'host ha ancora più potere di personalizzazione e dove le regole sono sì quelle tradizionali, ma al contempo differiscono e si fondono con la possibilità di esplorazione tridimensionale che solo un videogioco può offrire.
Grafica e sonoro
Tecnologicamente Baldur's Gate 3 non è l'ultimo ritrovato dell'evoluzione grafica. Basato sul motore Divinity 4.0 Engine, una versione modificata di quello visto in Divinity: Original Sin 2, non annovera il dettaglio poligonale di alcuni titoli recenti e le sue mappe di gioco non sono così immense. Tuttavia, è sensazionale il modo in cui questo motore incastra elementi grafici, equipaggiamento, modifiche al volto dei personaggi e alle loro espressioni, senza apparente soluzione di continuità, in modo da riflettere le scelte del giocatore. Sulla base delle scelte del giocatore, ad esempio, un occhio del personaggio protagonista potrebbe apparire differente dall'altro: capita se cerchiamo di sottrarre con la forza il girino (affidandoci alle mani non così precise di un Bardo), tentativo che si rivelerà infruttuoso. Il suo volto potrebbe ulteriormente differire se decideremo di lasciare scorrere la potenza del girino dentro di noi, trasformandoci, seppure parzialmente, in Mind Flayer (ed ereditando una parte dei poteri di questi ultimi).
Il motore di BG3 è disponibile nelle varianti DirectX 11 e Vulkan, mentre proprio l'assenza della versione DirectX 12 rappresenta un collo di bottiglia sia sul piano della complessità poligonale che sul piano delle prestazioni.
Graficamente, comunque, Baldur's Gate 3 dà il meglio di sé solo una volta giunti alla città di Baldur's Gate (servono circa 50 ore di gioco per farlo), quando aumentano il dettaglio architettonico e il numero di personaggi visualizzati contemporaneamente a schermo. Il motore grafico riesce a trasmettere l'ambientazione da fantasy medievale in una maniera molto efficace, una volta giunti in città.
Dal punto di vista sonoro, Baldur's Gate 3 offre un supporto che riesce a immergere il giocatore in maniera perfetta nel contesto fantasy medievale. Ottime le musiche, così come i suoni che scandiscono i combattimenti o che sono alla base della componente di esplorazione. Il gioco viene commercializzato in Italia con il parlato in inglese e i sottotitoli, ottimamente tradotti, in italiano.
Considerazioni finali
Baldur's Gate 3, in definitiva, è un gioco dalle mille possibilità, con una profondità pressoché sterminata e con una storia e dei personaggi ottimamente scritti. Certo, può riuscire dove altri giochi di ruolo hanno fallito perché non è così dinamico: è un'esperienza prevalentemente a turni che può essere incastonata entro certi paletti. E dove non ci sono scelte facili: molto spesso la strada che sembra la più corta e la più facile si rivela, infine, tragica.
Baldur's Gate 3 non è completamente esente da difetti: può succedere che, divergendo dal cammino prestabilito dagli autori, certi dialoghi non siano più coerenti perché non tengono conto di scelte già prese dal giocatore che è andato in una direzione diversa da quella prestabilita. Ad esempio, una run che fa poco ricorso ai riposi lunghi può compromettere la coerenza della progressione, o portare il giocatore a perdere certi avvenimenti della storia importanti, proprio perché programmati per avvenire al passaggio tra una giornata e l'altra.
Si può anche aggiungere che la gestione della telecamera non è delle migliori e che mantenerla ancorata al personaggio spesso non rappresenta il modo migliore per avere un'idea chiara di ciò che ci circonda. La si può disancorare per andare in giro a osservare liberamente gli ambienti, pur senza allontanarsi troppo dal personaggio stesso. Inoltre, per tutto quello che abbiamo detto nell'articolo, Baldur's Gate 3 è più un Divinity: Original Sin 3 che un vero e proprio seguito della serie a cui appartiene o un gioco di Dungeons & Dragons. Detto questo, per ottimizzare la build e avere una visione chiara di cosa sta accadendo nei combattimenti bisogna saperne di D&D.
Per quanto riguarda la longevità, Baldur's Gate 3 si compone di 3 atti (erano molti di più nei capitoli precedenti) e richiede circa 100 ore per poter portare a termine una run, considerando un buon numero di attività secondarie e la main quest. Non è molto più grosso dei predecessori, da questo punto di vista, ma vanno considerate meccaniche di gameplay molto più profonde e la libertà concessa al giocatore nell'approccio, dato che può andare avanti non necessariamente combattendo. Inoltre, il motore grafico 3D conferisce un aspetto molto più immersivo rispetto ai precedenti BG. E va poi considerata la rigiocabilità, visto che con tutte queste variabili BG3 si rivela un gioco godibile anche su più di una run (anzi è necessaria per sperimentare le varie classi).
Baldur's Gate 3 è un gioco di una profondità straordinaria. È affascinante solo verificare quante cose si possono imparare su questo gioco, sulle classi, sulla storia e sui personaggi, su come ottimizzare le build e usare proficuamente le magie. Certo, non è un gioco per tutti e pone un livello di sfida non indifferente (soprattutto ai livelli di difficoltà più alti) mentre superare certe parti richiede impegno e dedizione ma, una volta che si fa parte di questo mondo, è molto molto difficile uscirne.
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoBaldur's Gate 3? la solita solfa del 2 e del primo. E poi i combattimenti a turni proprio non si possono digerire
starfield é un mix di hype, fomo e conformismo.
BG3 non é un gioco per me, troppo nerd, quando vedo i dadi e turni me ne tiro fuori.
Ma da quel poco che ho visto é proprio 3 gradini sopra a starfield, un po' sotto ogni aspetto.
Alana Wake 2 non vedo l'ora sono curiosissimo! Il reboot di Alone in the dark invece é stato posticipato a gennaio
Neanche a me non piace, ma é un titolo di indubbia qualitá.
PS: Tanto é scritto che il goty va ToTK
Per AW2 invece grande attesa
BG3 non é un gioco per me, troppo nerd, quando vedo i dadi e turni me ne tiro fuori.
Ma da quel poco che ho visto é proprio 3 gradini sopra a starfield, un po' sotto ogni aspetto.
Alana Wake 2 non vedo l'ora sono curiosissimo! Il reboot di Alone in the dark invece é stato posticipato a gennaio
Neanche a me non piace, ma é un titolo di indubbia qualitá.
PS: Tanto é scritto che il goty va ToTK
Don't feed the troll
Baldur's Gate 3? la solita solfa del 2 e del primo. E poi i combattimenti a turni proprio non si possono digerire
Parliamone.
potresti giocarlo decine di volte e avere sempre delle avventure e scene differenti che oltre alle scelte potrebbero ancora cambiare in base all'allineamento, il background, la razza, la classe, le conoscenze e in base alla fortuna o sfortuna con i dadi.
Certo non è esente da difetti:
Nonostante le consistenti patches è ancora costellato di bugs (comprensibile visto la vastità del titolo)
fortunatamente tutte non game braking.
La creazione del personaggio dal punto di vista estetico è un pò limitata (già risolvibile in parte grazie alle mods)
La gestione dell'inventario è irrealistica visto che potresti scambiare oggetti tra compagni anche distanti tra loro o inviare gli oggetti direttamente all'accampamento, durante un combattimento potresti per assurdo rovistare nell'inventario di un tuo compagno distante anni luce da te o che ha finito il turno, prendere un oggetto dal suo inventario e lanciarlo oppure usarlo.
Anche se bisogna ammettere che questi aspetti semplificano enormemente la gestione dell'inventario che altrimenti diventerebbe troppo macchinosa.
Infine molte abilità e magie hanno delle descrizioni un pò criptiche, soprattutto per chi non è avvezzo alle regole D&D, imparle bene potrebbe rivelarsi un ostacolo quasi insormontabile per qualcuno, ma posso garantire che una volta superato questo ostacolo il gioco potrebbe dare grandi soddisfazioni.
Tutti difetti comunque veniali, e comunque nulla che non si possa risolvere in futuro con mods e altre patches.
A proposito di mods, già ne sono uscite parecchie, chissà forse questo BG3 potrebbe scalzare Skyrim dal trono di gioco piu' moddato di tutti i tempi, sarà dura anche perchè quel gioco è stato pensato proprio per essere moddato, ma chi può dirlo...
STARFIELD
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