Gears Tactics trasforma Gears of War in XCOM

Gears Tactics trasforma Gears of War in XCOM

Gears Tactics è uno strategico a turni in stile XCOM, anche se meno sandbox e più incentrato sulla narrazione, ma capace di introdurre significative novità in termini di guardia, punti azione, alberi delle abilità e altro ancora

di pubblicato il nel canale Videogames
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Che Gears of War abbia uno spin-off di genere strategico a turni appare del tutto naturale. Quando il primo capitolo venne rilasciato nel 2006 non servì solamente a mostrare il potenziale tecnologico di Xbox 360, o di Unreal Engine 3, ma fu una vera e propria rivoluzione anche in termini di gameplay. Uno sparatutto tattico con le coperture dai ritmi lenti, che poneva risalto più alla strategia che ai riflessi. Gears of War cambiò il gaming e diede il là a un proliferare di giochi con caratteristiche simili, sdoganando definitivamente le coperture nei videogiochi.

Gears Tactics ha come principale obiettivo quello di mantenere l'integrità dell'immaginario della serie Gears of War
Per questo non meraviglia che possa trasformarsi in uno strategico a turni che, in perfetto stile XCOM, pone le coperture al centro delle meccaniche di gioco. Sviluppato da Splash Damage con il supporto di The Coalition su piattaforma Unreal Engine 4, Gears Tactics ha come principale obiettivo quello di mantenere l'integrità dell'immaginario della serie, portata avanti negli ultimi anni proprio da The Coalition. È spettacolare, cinematografico e letteralmente una goduria per occhi e orecchie. Unitamente a una certa semplificazione, e a maggiore immediatezza rispetto a XCOM, questa produzione ricorda per certi versi quanto fatto da Xbox Game Studios con Halo Wars.

Ma i puristi del genere non interrompano la lettura, non subito perlomeno. Gears Tactics riesce comunque a introdurre quelle due o tre varianti sul tema rispetto al classico X-COM capaci di rendere l'esperienza molto gradevole. Le principali novità riguardano il maggiore dinamismo delle unità sul campo di battaglia, il nuovo tipo di "guardia", o vedetta, e le esecuzioni, un elemento classico di Gears of War. Si possono, infatti, ridurre in fin di vita le unità, avvicinarsi a loro e finirle con un'esecuzione cruenta nel classico stile GoW. In questo modo si ottiene un'azione supplementare in più per tutte le unità coinvolte nel combattimento limitatamente al turno in corso, aumentando il dinamismo e le opportunità strategiche.

Ciò in cui Gears Tactics è nettamente superiore rispetto a XCOM 2, seppure i due giochi si basino sullo stesso motore grafico, è l'aspetto tecnico. Questo permette di giocare su mappe più ampie e di affrontare un numero di avversari sensibilmente superiore, aumentando i ritmi e l'imprevedibilità. L'unica componente tecnica insoddisfacente è quella legata alla distruzione ambientale: a parte qualche sporadica copertura, nessun elemento delle mappe di gioco è soggetto a distruzione.

Gears Tactics ripropone tutta la ferocia dei combattimenti tipici di GoW e i ritmi serrati della sua narrazione, con una storia antecedente rispetto a tutte quelle che già conosciamo, e che vede come protagonista Gabe, padre della protagonista della storia di Gears 5, Kait Diaz. Ogni missione inizia e termina con una sequenza di narrazione che sembra provenire da uno dei giochi della serie principale.

L'azione non è inframezzata tanto dalla struttura a turni quanto dalla disponibilità di proiettili nei caricatori dei soldati Gear impegnati nel conflitto. Cruciale è la Vedetta, che viene impostata attraverso un cono le cui dimensioni sono definibili dal giocatore. Ciascun agente, nel turno dell'avversario, si attiva quando uno dei nemici agisce all'interno del cono. Più ampio è il cono e meno accurati saranno i colpi dell'agente. Molto importante anche l'arma secondaria, il classico Snub di Gears of War. Questo, infatti, se va a segno, rimuove la vedetta di un soldato avversario. La Vedetta è più importante della classica Guardia dei giochi di questo genere: può rappresentare un vero e proprio fuoco di sbarramento, non solo ferendo gli avversari ma interrompendo la loro azione e il loro tentativo di avvicinarsi alla posizione degli agenti Gear.

Ovviamente presidiare gli angoli sensibili della mappa è cruciale. Non bisogna farsi aggirare dal nemico e bisogna aggirare le sue vedette, cercando di muoversi con precisione. Anche perché l'intelligenza artificiale dei soldati mossi dal computer sembra superiore a X-COM, e in qualche modo mutuata dagli sparatutto tattici della serie Gears of War. Il gioco di vedette è ricorrente e le situazioni di stallo all'ordine del giorno; anche perché può capitare che non sia possibile aggirare un nemico in vedetta, per esempio perché ci troviamo in condizioni di inferiorità numerica, e l'unica possibilità rimane rispondere a una vedetta con una vedetta. Per rispondere a una vedetta con una vedetta bisogna prolungare il cono fino a poco prima della posizione dell'agente avversario.

Rispetto ad altri giochi del genere, inoltre, va sottolineata una maggiore varietà in termini di unità avversarie da affrontare. Ciascuna di esse ha caratteristiche differenti, è resistente verso un certo tipo di attacco e vulnerabile ad altri. Le Buche di Emersione, inoltre, portano sul campo di battaglia orde di nemici, come vuole la tradizione della serie, che vanno affrontate con ritmo e tattica. Anche per gli avversari le armi fanno la differenza: le Locuste con i Gnasher, quindi, vanno affrontate con i fucili da cecchino. Per gli Abietti è più conveniente usare uno Gnasher.

Gli abbattimenti ravvicinati sono uno degli altri cliché del GoW originale che non possono mancare ma, attenzione, non possono essere sempre utilizzati. Alcuni nemici, come gli Abietti, sono in grado di rispondere all'attacco e di infliggere a loro volta un colpo, con conseguente drastica perdita di risorse vitali per il nostro soldato. Tanti Abietti sono solitamente presenti nelle mappe e sconfiggerli è possibile solo barricando i nostri soldati dietro le coperture e disponendo sapientemente le Vedette: nel loro turno ne vedremo cadere anche 10 o 20 a seconda dei casi. Insomma, situazioni non certo consuete in un normale XCOM.

Una così larga opportunità di realizzare esecuzioni e abbattimenti dà modo di aumentare in maniera importante il numero di azioni per turno. Anzi, il giocatore dovrà proprio ricercare questo tipo di vantaggio per sopperire all'inferiorità numerica rispetto alle Locuste che avanzano verso le posizioni dei Gear. Poter assestare diversi colpi per turno, quindi, è l'unica possibilità per sopperire alla limitatezza sul piano dei movimenti della propria squadra.

Le principali novità riguardano il maggiore dinamismo delle unità sul campo di battaglia, il nuovo tipo di "guardia", o vedetta, e le esecuzioni, un elemento classico di Gears of War
Ciò che definisce la classe e le caratteristiche di un soldato è l'arma che impugna. I soldati della classe Supporto sono dotati del classico Lancer con la motosega, mentre Scout dispone dello shotgun Gnasher e Avanguardia del Lancer con la baionetta. Abbiamo anche Mulcher, ovvero mitragliatori pesanti, e fucili di precisione a definire le altre due classi a disposizione. Queste armi possono essere personalizzate aggiungendo canne, mirini, caricatori più voluminosi e altro ancora. Le modifiche non solo incidono sull'estetica delle armi ma anche sulle loro caratteristiche, conferendo, a seconda delle installazioni, maggiore capacità in termini di colpi critici, precisione e altri tipi di effetti secondari. Diverse personalizzazioni si trovano anche in termini di equipaggiamento, modificando in maniera sensibile la fisionomia dei personaggi. Nelle missioni si trovano delle casse, che vanno raggiunte e aperte entro il limite di turni a disposizione: sono molto importanti perché custodiscono cruciali avanzamenti di equipaggiamento.

In Gears Tactics non c'è l'hub gestionale dei giochi in stile XCOM, ma tutto è più veloce e immediato. Dopo ciascuna missione possiamo solo potenziare soldati e armi in funzione dell'esperienza che hanno ottenuto sul campo di battaglia. Più nemici uccidono e più velocemente gli agenti scalano la loro personale progressione. Per ogni livello di esperienza raggiungono ottengono dei punti abilità da usare nella classica struttura ad albero per conferire loro nuove abilità attive e passive. Per ciascuna classe ci sono a disposizione quattro specializzazioni, che si attivano a seconda della disposizione degli sblocchi sull'albero delle abilità. Ad esempio, abbiamo Assaltatore, Testa di Cuoio, Sorvegliante e Paladino per Avanguardia.

Queste scelte consentono di modificare l'agente secondo il proprio stile tattico, pur senza la ricchezza di abilità tipica di uno XCOM. Insomma, qui si punta soprattutto al coinvolgimento narrativo, pur perdendo molto sul piano della profondità della personalizzazione, l'aspetto che probabilmente sta più a cuore all'appassionato di X-COM.

Per ogni Capitolo i giocatori possono affrontare un certo numero di missioni secondarie e ogni Gear può partecipare solo a una missione secondaria per Capitolo (questo per simulare l'indisponibilità degli agenti di X-COM nei momenti in cui sono impegnati in altre missioni). Quando si sblocca la missione della campagna successiva, poi, tutti i membri della squadra tornano disponibili. Le missioni secondarie prevedono obiettivi ricorrenti: per esempio, controllare dei punti sensibili per ottenere rifornimenti, liberare degli agenti imprigionati o recuperare quante più casse di rifornimenti possibile mentre un attacco alieno avanza progressivamente sulla mappa. Si tratta di impostazioni che riportano alla mente certe modalità di gioco multiplayer tipiche di Gears of War.

Gli autori di Splash Damage hanno pensato di riprorre i combattimenti contro enormi terrificanti creature come i Brumak o i Corpser. Questi combattimenti prevedono di sparpagliare gli agenti per la mappa in modo da impedire all'avversario di concentrare i propri attacchi. Poi, di colpirlo nei punti sensibili, per rallentarlo nella sua avanzata e per sottrargli risorse vitali. Servono diversi turni per poterlo abbattere e una disposizione tattica molto differente rispetto agli scontri tradizionali e anche rispetto all'impostazione classica di X-COM.

In questi frangenti così come in altri, lo stile di GoW non viene perso, per niente. I muscoli tipici della narrazione delle gesta dei COG contro le Locuste ci sono, e gli appassionati di storia e coinvolgimento narrativo che hanno apprezzato i precedenti GoW non rimarranno delusi da Gears Tactics. Gabe Diaz è qui coinvolto in una missione segreta con il collega soldato della Coalition of Ordered Governments (COG), Sid Redburn, per assassinare Ukkon, uno scienziato delle Locuste coinvolto nella creazione di nuove terribili unità per le armate delle Locuste.

Gears Tactics è un gioco esclusivamente single player, senza alcuna modalità di gioco multiplayer. L'esperienza è piuttosto lunga, di circa 40 ore, e per ogni atto ci sono diverse missioni secondarie a disposizione del giocatore. Non si può salvare liberamente, ma solo a checkpoint (c'è la modalità Ironman che impedisce anche quest'ultimo tipo di salvataggio), e questo vuol dire che anche nei casi migliori bisogna ripetere una porzione della missione.

Gears Tactics sarà disponibile su Xbox Game Pass per PC (Beta), a partire dal Day One, domani martedì 28 aprile. Questo vuol dire che è possibile accedervi pagando solamente l'abbonamento a Xbox Game Pass e poi il gioco rimane disponibile fin quando si continua a pagare l'abbonamento. Una bella promozione per un titolo che merita considerazione anche dagli appassionati di XCOM: è più snello e sicuramente più semplificato, ma il suo ritmo di esecuzioni e abbattimenti, incrociato con le comunque molteplici variabili tattiche, darà soddisfazioni agli appassionati. L'articolata struttura narrativa, e lo stile tipico di Gears of War, lo rendono allo stesso tempo indicato anche per chi non conosce, o non ama, XCOM. Giocando Gears Tactics con Xbox Game Pass per PC prima del 4 maggio 2020, inoltre, si riceverà il pacchetto personaggio Thrashball Cole che include la recluta Augustus Cole e il set armatura Thrashball con abilità rare.

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8 Commenti
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Paganetor27 Aprile 2020, 15:16 #1
mi sono sempre piaciuti i titoli RTS, ma non amo l'eccessiva personalizzazione dei personaggi (al limite degli RPG).
Preferisco qualche unità in più, con delle peculiarità e un minimo (ma minimo eh ) di upgrade.

si sa se per Xbox supporterà il mouse e la tastiera?
Paganetor27 Aprile 2020, 15:21 #2
ah caXXo, A TURNI

no no no no no........
Rei & Asuka27 Aprile 2020, 17:47 #3
C'è una demo? Giocarlo ora non ho tempo, ma vorrei provarlo un'oretta...
paoloff27 Aprile 2020, 21:22 #4

meglio di chimera sicuro

sicuramente meglio di quella vaccata di chimera squad
Ultravincent28 Aprile 2020, 03:15 #5
a TURNI
SISISI
nickname8828 Aprile 2020, 10:19 #6
Originariamente inviato da: Paganetor
ah caXXo, A TURNI

no no no no no........

La formula a turni dal punto di vista tattico e strategico è lo stato dell'arte.
Inoltre il titolo ha preso voti piuttosto alti dai recensori, quindi non siamo di fronte a una stupidata.

Un XCOM like ambientato negli scenari Gears, molto più cinematografico e tecnicamente di maggior spessore è tanta roba.
insane7428 Aprile 2020, 15:22 #7
Originariamente inviato da: paoloff
sicuramente meglio di quella vaccata di chimera squad


concordo. chimera squad è stata una brutta delusione.

Originariamente inviato da: nickname88
La formula a turni dal punto di vista tattico e strategico è lo stato dell'arte.
...


quoto.
sono belli gli RTS, ma con un buon strategico a turni si assapora molto di più l'aspetto tattico.

ovviamente è bello avere buoni titoli per entrambi i generi!
StIwY30 Aprile 2020, 11:09 #8
Originariamente inviato da: paoloff
sicuramente meglio di quella vaccata di chimera squad


Concordo. Lo sto giocando in questi giorni, uno spin-off di bassa lega deludente. Niente a che vedere con i precedenti, sembra quasi un altro gioco per certi aspetti

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