Gran Turismo Sport è il re delle corse su PS4
Vent’anni di storia dei videogiochi. Tanti ne sono passati dalla pubblicazione del primo, storico, capitolo di Gran Turismo su PlayStation. Era il 1997. Altra epoca, altre età, altro pubblico. In tutti questi anni però la filosofia di base di Polyphony Digital e del suo leader Kazunori Yamauchi è rimasta sostanzialmente la stessa, ovvero cercare di ritagliarsi tutto il tempo necessario per portare a termine ogni singolo capitolo, curando quei dettagli considerati fondamentali per un gioco indirizzato agli amanti dei motori, in primis il livello di dettaglio delle automobili
di Davide Spotti pubblicato il 07 Febbraio 2018 nel canale VideogamesSonyPlaystationGran Turismo
L’approccio compassato della casa di sviluppo giapponese assume maggiore risalto se messo a confronto con la strategia e le tempistiche del “rivale” Forza Motorsport. Dalla fine degli anni ’90 ad oggi, i capitoli sviluppati da Polyphony sono stati complessivamente sette; gli stessi sfornati da Turn 10, nonostante il franchise di Forza sia nato solo nel 2005.
Come ricorderà chiunque segua il genere racing da qualche lustro, negli ultimi dieci anni Polyphony ha dovuto fare i conti con una sostanziale involuzione, iniziata già con l’arrivo di Gran Turismo 5. Il parco auto sterminato e le molte funzionalità messe nelle mani del giocatore si poneva in contrasto con una fisica dei veicoli poco all’altezza della concorrenza, collisioni non attinenti alle finalità tendenzialmente simulative verso cui tendeva il prodotto e un’intelligenza artificiale monolitica. Problemi che grossomodo si sono mantenuti immutati anche nell’episodio successivo, di fatto “castrato” a causa della sua appartenenza alla precedente generazione di console, nonostante nel frattempo avessero fatto capolino sul mercato sia PlayStation 4 che Xbox One.
In buona sostanza, mentre Gran Turismo si avvolgeva su se stesso perdendo un po’ la trebisonda, Forza Motorsport compiva passi in avanti considerevoli ad ogni sua nuova iterazione, garantendo sostanza, qualità e varietà, ma anche una maggior efficienza dal punto di vista delle tempistiche di sviluppo, senz’altro più in linea con le esigenze e i ritmi del mercato videoludico contemporaneo.
Gran Turismo Sport è stato volutamente affiancato al fiorente panorama degli eSportEvidentemente consapevoli di dover in qualche modo provare a differenziarsi dallo scomodo avversario partorito da Microsoft, Kazunori Yamauchi e il suo team hanno provato a cambiare radicalmente approccio, mettendo in cantiere un titolo di dimensioni più contenute, nel quale la sterminata quantità di modalità ed eventi single-player a cui ci eravamo abituati in precedenza lasciasse il posto a una struttura molto più orientata a dare risalto alle sfide multiplayer online. Più nello specifico, Gran Turismo Sport è stato volutamente affiancato al fiorente panorama degli eSport, nel tentativo di dargli una collocazione ben precisa anche sul piano competitivo. A ben vedere, le tempistiche scelte si sono rivelate corrette: proprio negli ultimi mesi la tematica degli sport elettronici è stata oggetto di un fiorente dibattito, specie a seguito delle aperture del Comitato Olimpico Internazionale, che come alcuni di voi ricorderanno ha accostato le competizioni virtuali alle discipline sportive tradizionali.
A dispetto della natura competitiva che pervade Gran Turismo Sport, il messaggio veicolato da Polyphony già nel filmato d’apertura è quello che contraddistingue la serie da tempo: “Driving is for Everyone”. Che poi se vogliamo è proprio lo stesso tipo di messaggio su cui ha fatto implicitamente leva Turn 10 in tutti questi anni, modulando un’esperienza che può a suo modo essere fruita e apprezzata sia dal neofita che dall’utente più smaliziato, senza mai raggiungere le vette di una simulazione pura come può essere un Assetto Corsa.
Il nocciolo della questione – lamentato dalla community all’arrivo del gioco sul mercato – ha avuto per oggetto l’assenza della modalità GT, che in effetti rappresentava il fulcro delle precedenti esperienze. Yamauchi in tutta risposta ha ammesso che si è trattato di una scelta obbligata, per due ordini di motivi: innanzitutto la necessità di svecchiare e adattare l’interfaccia utente, in secondo luogo per mettere insieme un’esperienza più user friendly, rivolta a tutti quei giocatori che semplicemente desiderano mettersi in auto e non amano districarsi tra mille altri orpelli. Di nuovo, “Driving is for Everyone”. Personalmente chi vi scrive ha pensato fin da subito che questa argomentazione reggesse fino a un certo punto. Sì perché nel momento stesso in cui si vuole includere nel target anche l’utente occasionale, l’idea di allestire un gioco di guida sostanzialmente privo di una carriera vera e propria, di un qualcosa che dia al giocatore quel senso di progressione, varietà e completezza, può apparire come una scelta poco coerente. Con tutto il bene che si può volere a Polyphony, la modalità offline messa a punto al lancio non era affatto in grado di assolvere quel tipo di esigenza, trattandosi di un mero banco di prova prima di addentrarsi a piedi pari nel contesto delle competizioni online, e nulla più.
Con l’aggiornamento pubblicato poco prima di Natale è stata introdotta la modalità GT League, che cerca almeno in parte di mettere una pezza al problema della mancanza di una Modalità CarrieraPuntualmente, facendo tesoro delle lamentele ricevute, Yamauchi e soci hanno provato a correggere il tiro. Con l’aggiornamento pubblicato poco prima di Natale è stata introdotta la modalità GT League, che cerca almeno in parte di mettere una pezza al problema. L’originaria modalità in singolo di Gran Turismo Sport aveva decisamente poco da offrire. L’accademia di guida per i principianti ha preso il posto delle vecchie patenti, che come evidenziavamo già ai tempi di Gran Turismo 6, costituiva ormai un vetusto retaggio del passato. Ciò nondimeno, per quanto sia stata snellita, la formula di base rimane sempre la stessa: a bordo di varie categorie di veicolo bisogna completare una serie di competizioni di breve durata su un tragitto prestabilito. In alcuni casi è necessario portare a termine solo un settore di un circuito, mentre in altre situazioni è richiesto di completare un intero giro. La differenza è legata alla struttura e al sistema di ricompense. In questo caso sono presenti due livelli – Principante e Intermedio – composti da cinquanta prove ciascuno, durante le quali si riceve una valutazione dal bronzo all’oro. Ogni dieci prove si riesce a sbloccare una vettura bonus, selezionata in maniera casuale tra varie opzioni.
La seconda porzione della modalità offline è correlata alle Sfide Missioni, ognuna suddivisa in altrettante prove di natura variabile, che comprendono gare di velocità, sfide a tempo, competizioni su asfalto e su sterrato e anche in questo caso l’ottenimento di una medaglia. La terza e ultima categoria è costituita da Modalità Esperienza sul Circuito, sostanzialmente un buon modo per fare pratica con i tracciati, cimentandosi sia nei singoli settori che sul percorso nella sua interezza. Durante la progressione possono essere incamerati tre tipi di ricompensa: il denaro accumulato durante le competizioni, la distanza percorsa in miglia (che può essere a sua volta sfruttata come valuta) e i punti esperienza. Poiché la quantità di strada percorsa permette di accumulare punteggio, effettuando il “cambio miglia” si possono investire le suddette somme in crediti necessari per l’acquisto delle nuove auto dal salone. Come è facile intuire dal quadro descritto, si tratta di una proposta single-player davvero stringata, che esaurisce la propria attrattiva piuttosto rapidamente nell’arco di qualche ora di gioco.
Come dicevamo, con la pubblicazione dell’update 1.10 è stata introdotta la GT League, una sorta di modalità carriera che estende i contenuti fruibili in single-player, andando ad affiancare le altre categorie già disponibili dal day one. La nuova formula prevede pertanto una serie di competizioni ripartite in quattro sezioni molto basilari: Principianti, Dilettanti, Professionisti a Gare di durata. In secondo luogo sono stati inseriti due nuovi circuiti e dodici nuove automobili. Ovviamente chi ha già avuto modo di fruire il titolo prima della patch, sbloccando varie vetture nel proprio garage, può usufruire di tutto il materiale senza nessun problema anche all’interno della GT League. Peraltro le novità introdotte non sono state accompagnate da nuovi Trofei dedicati da poter sbloccare completando le modalità in singolo. Al di là di quest’ultima considerazione, l’impressione che abbiamo avuto, esplorando gli eventi inseriti da Polyphony, è che sia in qualche modo stato preparato un “contentino” per quella porzione della community che ha criticato con una certa asprezza l’approccio scelto dallo studio giapponese per infiocchettare Gran Turismo Sport. Il risultato è una serie di materiali che, pur aggiungendo qualcosa in più rispetto a prima, in tutta franchezza non possono essere paragonati a una vera e propria modalità Carriera preparata con tutti i crismi, ed è un peccato.
Per quanto riguarda il parco auto, GT Sport propone un catalogo decisamente più ridotto rispetto ai precedenti episodi della serie, con sole 160 automobili a fronte delle 700 vetture messe a disposizione da Turn 10 in Forza Motorsport 7. I tracciati tra i quali scegliere sono quaranta, ripartiti in 17 location, tra cui l’iconico Nurgburgring, la Tokyo Expressway e il Northern Isle Speedway. Anche sotto questo punto di vista tuttavia si sarebbe potuto fare uno sforzo in più per includere più circuiti e qualche altra licenza. Sempre tornano alla faccenda aggiornamenti, con l’arrivo dell’update 1.11 sono stati approntate ulteriori aggiunte, tra le quali dieci nuove vetture (Dodge Viper GTS, Ferrari 512 BB, Ferrari 330 P4, Ford GT, Jaguar XJ13, Lamborghini Diablo GT, McLaren F1, Toyota 2000GT, Toyota FT-1 e Toyota Supra RZ) i nuovi tracciati dell’Autodromo Nazionale di Monza con otto nuove configurazioni, comprese tre versioni non GP dell'Autodrome Lago Maggiore - Centro, Est e Ovest e cinque ulteriori eventi GT League.
Un altro aspetto su cui il gioco di Polyphony presta il fianco è quello legato all’assenza delle condizioni meteo variabili, che rendono l’approccio in pista sempre statico e monocorde. Indubitabilmente sotto questo punto di vista ci troviamo una spanna indietro rispetto al concorrente diretto. Si possono scegliere il momento della giornata in cui gareggiare e le condizioni di tempo soleggiato o nuvoloso, ma non sono disponibili altre opzioni e non ci sono differenze di sostanza nel momento in cui ci si mette al volante della propria vettura. Indiscutibilmente Polyphony ha gestito Gran Turismo Sport come una sorta di episodio intermedio, un antipasto di quello che sarà Gran Turismo 7. L’incognita, appunto perché stiamo parlando di Yamauchi, è come sempre legata alle tempistiche di attesa. In questo senso Turn 10 sta dimostrando di avere una marcia in più nel gestire la ciclicità dello sviluppo, mentre la casa giapponese appare orientata a prediligere determinati dettagli – come per l’appunto la qualità maniacale delle vetture – tralasciando altri aspetti che in realtà non sono affatto di secondaria importanza per un gioco di corse contemporaneo. E su questo punto non si possono non evidenziare i limiti dell’intelligenza artificiale, ancora troppo poco reattiva se rapportata ai drivatar proposti già da alcuni anni a questa parte in Forza.
Il team giapponese sta facendo il possibile per continuare a supportare il titolo post lancio con contenuti gratuiti volti ad estendere l’esperienza complessiva. Recentemente sono state introdotte le condizioni di pioggia sul tracciato Northern Isle Speedway e lo stesso Yamauchi ha fatto sapere di voler introdurre questo tipo di caratteristiche anche su altri circuiti in futuro. Insomma, Polyphony Digital sta facendo il possibile per andare incontro ad esigenze e richieste del proprio pubblico, anche se bisogna ammettere che alcune di queste caratteristiche avrebbero avuto ben altro peso se fossero state inserite fin dal day one.
Per contro la flessibilità nella personalizzazione delle caratteristiche di guida e degli strumenti a propria disposizione è trasversale, andando a soddisfare tanto le esigenze dell’utente meno esperto quanto le pretese del giocatore di maggior esperienza. Tra le customizzazioni non manca nemmeno l’editor di livrea, per mezzo del quale è possibile modificare sia l’aspetto dell’auto che quello del casco e della tuta del proprio pilota. Gran Turismo Sport propone anche la nuova funzionalità Panorami, per mezzo della quale è possibile osservare il parco macchine all’interno di scenari suggestivi. Grazie al True HDR e alle tecnologie di rendering di tipo fisico è possibile scattare fotografie scegliendo tra un’ampia gamma di sfondi, condizioni meteo e regolazioni. Non mancano nemmeno alcune regolazioni dell’inquadratura, come l’apertura e la velocità dell’otturatore. Il livello di personalizzazione offerto da Panorami dà modo al giocatore di collocare un veicolo del proprio garage in oltre mille contesti differenti. È ad esempio possibile alterare la velocità dell’auto, l’intensità dei fari, l’angolo di sterzata e altro ancora. Polyphony ha avuto anche un occhio di riguardo per la storia dell’automobile, realizzando un portale dedicati ai brand per raccontare la storia delle più celebri case produttrici.
Il campo del colore è superiore del 64% allo standard sRGB, cosa che rende possibile ricreare buona parte dei colori riconoscibili dall'occhio umano. Questo è stato possibile grazie a un dispositivo di acquisizione HDR ad ampia gamma di colori, creato in collaborazione con Sony Corporation. Altri dettagli sulla fedeltà del colore in Gran Turismo Sport si trovano in questo articoloCome detto, la parte del gioco che è stata volutamente valorizzata è quella multigiocatore. Sgombriamo il campo da dubbi: Gran Turismo Sport possiede una struttura delle competizioni online più completa rispetto a quella proposta in Forza Motorsport 7. E non poteva essere altrimenti, trattandosi di un prodotto che ha puntato in modo preponderante sulle competizione con il resto della community a discapito dell’esperienza in solitaria.
Una volta messo piede nella sezione dei tornei si ottiene accesso a due tipi di classificazione: quella pilota, legata ai risultati ottenuti in concreto nel corso delle gare, e quella sportività, che tiene traccia del comportamento corretto mantenuto verso gli avversari. In parole povere: niente sportellate, niente chiusure di traiettoria e via dicendo. Le categoria in cui si può competere sono tre: la gara monomarca, la coppa nazioni FIA e il campionato costruttori FIA. I biglietti d’accesso sono disponibili in qualsiasi momento; in attesa che si azzeri il conto alla rovescia per l’inizio della gara successiva, è possibile fare pratica prendendo parte alla sessione di qualifica e stabilire così la propria posizione sulla griglia di partenza. In questa fase si può usufruire del proprio ghost per avere costantemente un riferimento rispetto giro record personale. Come è facilmente intuibile, questo criterio aiuta a migliorare la prestazione, permettendo al giocatori di intuire meglio quali zone del tracciato si prestino a cambi di traiettoria. Una volta acquisita la dovuta esperienza, anche in relazione alla categoria di automobile pilotata, si potrà migliorare non poco la propria velocità di percorrenza in uscita dalle curve, andando a valutare meglio la corda e il punto di staccata e finendo per limare preziosi decimi sul giro secco.
Ogni campionato a cui si prende parte dispone di regole dettagliate e ben precise sia per quanto riguarda la categoria prescelta che per i settaggi più specifici come la selezione delle gomme e dell’assetto. Perciò, qualora la propria vettura sia compatibile, vengono automaticamente sistemate quelle impostazioni necessarie a garantire il rispetto dei paletti fissati a monte. Durante le nostre sessioni abbiamo riscontrato una buona resa del netcode e non ci siamo mai imbattuti in problemi di lag durante le fasi di gara. Al contrario abbiamo dovuto fare i conti con qualche imprecisione del sistema che gestisce e assegna le penalità per i comportamenti scorretti o le uscite di pista. Capita spesso, infatti, che il gioco non riesca a valutare la differenza tra un taglio di pista vero e proprio e un’uscita nella ghiaia a causa di una manovra non proprio ortodossa del proprio avversario più diretto. Il risultato è che in determinati frangenti si rischia di ottenere una penalizzazione sul tempo finale anche quando concretamente si è già subito un danno. La principale nota negativa è tuttavia rappresentata dal limitato numero di tracciati tra i quali è possibile decidere di competere. Pur essendoci state alcune new entry, una volta appresi tutti i segreti dei percorsi messi a disposizione, le gare iniziano per forza di cose a perdere di attrattiva. Anche su questo fronte Polyphony ha cercato di correre ai ripari, ma si poteva senz’altro fare di più fin dall’inizio.
Venendo alla parte tecnica, Gran Turismo Sport dimostra di curare determinati dettagli con la consueta maniacalità che contraddistingue Polyphony, mentre per altri versi si perde ancora in problematiche che altrove sono state ampiamente superate. Il primo tasto dolente è legato alle collisioni, ancora troppo artificiali e non molto efficaci nel trasmettere l’effettivo peso della vettura che si sta pilotando. Gli scontri con le altre automobili, ad esempio, comunicano una fisicità molto meno marca rispetto a quanto avviene in Forza Motorsport 7 e si rivelano poco realistici pure gli impatti con le barriere che delimitano i tracciati o le condizioni di percorrenza qualora si finisca con le ruote su prato o ghiaia.
Se si prende come metro di paragone Forza Motorsport 7, l’utilizzo del force feedback per trasmettere le sensazioni di guida al giocatore non è stato sfruttato nel migliore dei modi. Inoltre, esattamente come accadeva in Gran Turismo 6, non si coglie quella considerevole sensazione di attrito dei pneumatici sull’asfalto, che di nuovo risulta molto più efficace e credibile nel prodotto concorrente. Gran Turismo Sport sfrutta le capacità di PlayStation 4 Pro offrendo un comparto grafico a 4K con HRD, Wide Colour e 60 frame al secondo stabili. Mediante un particolare flusso di elaborazione True HDR, il gioco mantiene inalterata la gamma dinamica dal materiale iniziale di produzione al risultato finale. Polyphony ha implementato le più recenti tecnologie di visualizzazione, supportando fino a 10.000 nit per risultare compatibile con i futuri dispositivi HDR. Come per l’audio, molti strumenti grafici sono stati realizzati appositamente.
I dettagli delle auto disponibili nel salone sono di tutto rispetto, anzi alcuni particolari nella caratterizzazione delle vetture risultano a favore del titolo di Polyphony, ad esempio la cura riposta nella realizzazione dei cerchioni e nelle finiture degli interni qualora si decida di guidare con la visuale posizionata all’interno dell’abitacolo. Il gioco vanta anche ottimi dettagli per quanto riguarda gli oggetti situati a bordo pista e sullo sfondo, che in confronto a quelli di Forza Motorsport 7 risultano sostanzialmente superiori. Inoltre, laddove Forza Motorsport 7 presenta condizioni di meteo dinamico ma una staticità di fondo nella progressione dell’orario della giornata sulla pista, Gran Turismo Sport permette per lo meno di sperimentare i circuiti in condizioni di luci e ombre variabili a seconda del momento della giornata selezionato.
Il modello di guida di Gran Turismo Sport non trasmette quella sensazione di grip che si percepisce al volante delle auto di Forza Motorsport 7, ciò nondimeno i feedback si dimostrano comunque efficaci, soprattutto per quello che riguarda la gestione della traiettoria ideale negli ingressi in curva. Viene inoltre premiata la guida pulita, un concetto particolarmente caro a Polyphony, che non manca di rimarcarlo nelle “Lezioni sulla sportività”, da consultare obbligatoriamente prima di poter accedere per la prima volta alle lobby multiplayer.
La colonna sonora accompagna come si deve il giocatore sia durante la navigazione nei menù che nel momento in cui ci si mette al volante, ma è stato svolto un buon lavoro specialmente sul versante della campionatura dei suoni dei veicoli, con cambi di prospettiva percepibili a seconda che si scelga la visuale esterna oppure quella collocata nell’abitacolo. In chiusura merita qualche accenno la modalità compatibile con PlayStation VR. Indossando il visore si possono apprezzare da vicino gli interni dei 140 veicoli messi a disposizione in questo capitolo e è consentito gareggiare impostando i vari orari della giornata, esattamente come avviene nella modalità tradizionale. Grazie all’audio tridimensionale si riescono a percepire i rumori emessi dal proprio veicolo e quelli delle altre auto posizionate sul tracciato. In concreto il problema di questa modalità è prevedibilmente legato alla sua fruibilità limitata.
Come avrete intuito, abbiamo preferito scrivere questo articolo aspettando che Polyphony aggiungesse nuovo materiale al suo prodotto, provando in parte a recuperare terreno su alcune delle maggiori perplessità sollevate dal pubblico. Nel complesso si può dire che si sia trattato di uno sforzo apprezzabile, ciò nondimeno sarebbero indispensabili ulteriori ritocchi al fine di rendere il gioco più completo e più godibile a tutto tondo. Pur avendo lasciato intendere di aver iniziato a pensare al prossimo capitolo – ipoteticamente Gran Turismo 7 – Kazunori Yamauchi ha assicurato che Gran Turismo Sport continuerà ad essere arricchito con nuovi aggiornamenti gratuiti anche nei prossimi mesi. Nello specifico, è stata promessa l’aggiunta di ulteriori automobili, alcune riprese dai precedenti capitoli della serie e altre inedite. Sono peraltro in scaletta anche ampliamenti della GT League attraverso l’introduzione di nuove tipologie di gara mai implementate finora. Altre novità dovrebbero riguardare l’inclusione delle condizioni meteo variabili su diversi tracciati, ma si è parlato anche in un probabile miglioramento della limitata modalità fruibile indossando il visore PlayStation VR. Staremo a vedere.
PRO
- Ottima riproduzione delle vetture
- Modalità multiplayer appagante
- Graficamente fa la sua figura
- La colonna sonora e la campionatura dei suoni delle vetture
CONTRO
- Manca il meteo dinamico
- Modalità offline ridotta all’osso
- Collisioni ancora poco credibili
16 Commenti
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Ma è anche l'unico capitolo della saga che ho giocato e la macchina migliore era indiscutibilmente la RX5
I replay, sempre spettacolari e spanne sopra la concorrenza!
Si tutto il contorno e' fatto veramente bene...
Non vorresti dire la mazda RX7 ?
A me piaceva di più il Castrol GT Supra , ero imbatibile con quella ...
suzuki pikes pike nel secondo (modificata arrivava a 1800 bhp XD).
Nel terzo toyota gt-one
suzuki pikes pike nel secondo (modificata arrivava a 1800 bhp XD).
Nel terzo toyota gt-one
nel terzo si poteva portare a 1800, nel secondo no.
Secondo me per il single è andata così: La modalità è stata segata SOLO per risparmiare sulle tempistiche tipicamente ridicole di polyphony e per venderla come dlc monetizzando in un secondo momento, solo che si sono incazzati tutti ed hanno dovuto mollarla gratis subito, ma dovendola rilasciare super monca perchè incompleta.
suzuki pikes pike nel secondo (modificata arrivava a 1800 bhp XD).
Nel terzo toyota gt-one
1° FTO LM
2° Escudo Pikes Peak/ R33 Zexel
3° ...Bho... Provai la panda ma praticamente non ci giocai per nulla ...O forse la panda era nel 4
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