I 20 videogiochi più attesi del 2017

I 20 videogiochi più attesi del 2017

All'interno di ogni pagina trovate le informazioni più fresche su ciascun gioco, le più recenti immagini e gli ultimi video. Abbiamo inserito nella rassegna i titoli che realisticamente hanno buone possibilità di essere effettivamente rilasciati nel 2017.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Days Gone

Scheda
publisher: Sony Interactive Entertainment
software house: SIE Bend Studio
piattaforme: PS4
data di pubblicazione: 2017

Il gioco è in corso di sviluppo presso Sony Bend, team PlayStation proveniente dall’Oregon che in passato ha creato alcuni capitoli della serie Syphon Filter e anche Uncharted: Golden Abyss. Pur trattandosi di un contesto di orientamento post-apocalittico, Days Gone intende concentrarsi molto attentamente su concetti come la disperazione e la perdita, la trasformazione e la scoperta, ma spingerà anche propositi come l’esplorazione e valori come l’amicizia.

Il protagonista sarà Deacon St. John, un uomo qualunque che tuttavia è riuscito a sopravvivere all’inferno grazie ad alcune doti piuttosto particolari. Non conosciamo ancora la sua missione, ma sappiamo già che si porta appresso un pesante senso di perdita per i ricordi della vita precedente e tutto ciò che è stato irreparabilmente perduto. Uno degli aspetti che più ci ha colpito, tra le fugaci sequenze di gameplay mostrate nei giorni scorsi, è stata la notevole quantità di zombie che è grado di gestire il motore di gioco durante gli assalti delle orde.

L’ambientazione ricorda per alcuni versi The Last of Us, soprattutto grazie ad un impatto visivo molto colorato, mentre sul piano ludico si percepiscono influenze di altri titoli a tema come Dead Rising ma anche Left 4 Dead. Durante il giocato Deacon era impegnato in un disperato tentativo di fuga, proprio mentre la furia degli infetti si faceva sempre più vicina e pressante. Ovviamente il protagonista sarà in grado di craftare armi e oggetti e si è intuito che non mancheranno nemmeno spiccate componenti stealth.

Il direttore creativo John Garvin ha fatto notare che in Days Gone non avremo a che fare con dei semplici zombie. Le creature viste nei video si chiameranno Freakers e sono a tutti gli effetti vivi. Premesso che, almeno a prima vista, non sembrano esserci grandi differenze sul piano sostanziale, gli sviluppatori hanno finora confermato solamente due tipologie di infetto: da un lato avremo i Newts, che attaccheranno singolarmente, mentre dall’altro si dovrà fronteggiare l’Horde, un gigantesco gruppo di individui che si muove con veemenza verso il bersaglio, come se si trattasse di un’ondata di piena.

A quanto pare la principale differenza rispetto agli zombie riguarderà la capacità di collaborazione. I Freaker saranno infatti dotati di una loro struttura, riusciranno ad interagire gli uni con gli altri e saranno anche soggetti ad un ciclo diurno e notturno, esattamente come i normali esseri umani. La loro condizione è dovuta ad una pandemia letale che li ha resi molto aggressivi e quasi del tutto privi di intelletto.

La presenza delle moto non è affatto casuale, infatti si tratterà di un elemento trainante all’interno del gioco, servendo per gli spostamenti da un luogo all’altro della mappa e per il trasporto dell’equipaggiamento. Deacon non avrà punti di riferimento fissi ma si sposterà in continuazione, senza mai far parte delle medesima comunità. Ulteriori informazioni sulle meccaniche di gioco saranno fornite nei mesi a venire.

Sappiamo infine che il setting di Days Gone sarà ambientato a soli due anni di distanza dall’esplosione della pandemia, di conseguenza il mondo di gioco non sarà ancora completamente devastato e caduto in disgrazia. La popolazione sta iniziando ad organizzarsi per cercare di sopravvivere, ma vige il disordine e non si sono ancora costituiti nuovi equilibri. La struttura di gioco sarà open world, ma gli sviluppatori hanno negato che si tratti di un titolo basato esclusivamente sulla sopravvivenza. Per adesso sappiamo che sarà possibile sfruttare lo scenario a proprio vantaggio e che si potrà rivivere l’esperienza più volte, da prospettive diverse.

 
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