Provato PES 2017: le novità dell'edizione di quest'anno

Provato PES 2017: le novità dell'edizione di quest'anno

Presso gi uffici di Digital Bros abbiamo provato la prima demo di Pro Evolution Soccer 2017. Quattro squadre erano disponibili, insieme alle nuove funzionalità e caratteristiche di gioco. Ecco le prime impressioni, in attesa dei tanti annunci che arriveranno certamente all'E3.

di pubblicato il nel canale Videogames
Halifax
 

Fox Engine vs Ignite Engine

PES è riuscito a invertire una brutta tendenza a partire dall'introduzione del Fox Engine. Con gli ultimi capitoli ha rintuzzato il gap rispetto a Fifa e con il gioco uscito nel 2014 ha probabilmente superato il rivale, pieno di difetti in termini di gestione delle difese e di comportamenti sul campo poco credibili. Se le due edizioni dello scorso anno, invece, tornavano a essere più o meno allineate sul piano della qualità, quest'anno PES ha nuovamente la possibilità di scavalcare il rivale. Questo perché è basato su una tecnologia più nuova, Fox Engine per l'appunto, mentre dall'altra parte abbiamo un Ignite Engine che comincia a palesare qualche anno di troppo sulle spalle.

Dopo aver provato per circa tre ore la primissima demo di PES 2017 possiamo dire che si tratta più che altro di un miglioramento sulla base già solida del precedente capitolo. I portieri risultano adesso sensibilmente migliorati, la velocità di gioco è realistica, così come lo sono gli impatti tra calciatori, mentre qualche nuovo accorgimento grafico rende il tutto ancora più gradevole da vedere. La prova è stata comunque fatta su PS4: per il momento, invece, non c'è ancora alcuna rassicurazione rispetto alla controparte PC, inferiore alle versioni console nel caso di PES 2016.

I due storici rivali del settore videoludico calcistico sono ormai arrivati a un livello di sofisticazione che rende veramente molto difficili ulteriori miglioramenti, se non ricorrendo alla riscrittura di ingenti parti del codice. Bisogna dire che PES ha negli ultimi anni colmato, e di molto, il margine rispetto a Fifa, ed è diventato più godibile e credibile agli occhi del giocatore. Fifa sembra, invece, più votato allo script: molti giocatori, infatti, si lamentano di comportamenti innaturali e di riproduzione non fedele delle giocate. Questi titoli calcistici, infatti, usano una serie di script per ottenere un certo tipo di esito tarato sulla base di quelle che sono le esigenze numeriche del motore di gioco: insomma, in certi casi la giocata deve forzosamente risolversi in un certo modo. Queste sensazioni si accentuano nel caso delle modalità Fifa Ultimate Team e MyClub, per le quali la prestazione dei calciatori deve essere subordinata a esigenze legate all'impiego di carte che modificano i valori in campo o del famoso fattore di intesa.

Come dicevamo, però, PES, già da qualche edizione a questa parte, sembra risentire meno di questo fenomeno. La gestione dei traversoni e il fatto di colpire o meno il pallone di testa danno la sensazione di essere più dinamici, così come lo sono i tiri e la conseguente reazione del portiere, indipendente rispetto a come è stato eseguito il tiro e da dove è stato scoccato. Fifa è ancora più legnoso in casi come quelli appena descritti e innaturalmente rapido in altri frangenti. L'azione di gioco è sempre troppo veloce e questo si traduce in movimenti dei calciatori a volte poco credibili o in situazioni di rimpalli continui al limite dell'assurdo. PES 2017 è invece molto più lento, in questa build probabilmente ancora di più rispetto all'edizione dello scorso anno, e questo favorisce l'imbastimento di azioni manovrate e più ragionate. È chiaro che, in virtù dell'approccio opposto, Fifa può risultare più adrenalinico e divertente nell'immediato.

Per il resto PES 2017 assomiglia ancora di più a Fifa rispetto a quanto succedeva lo scorso anno. Abbiamo accorgimenti di gameplay che EA Sports ha già adottato da qualche anno a questa parte, e un sistema di gestione delle collisioni tra i calciatori che somiglia molto all'Impact Engine. Altre migliorie di questa edizione di PES ricordano da vicino migliorie introdotte in Fifa negli ultimi anni, come i segni lasciati dai calciatori sul manto erboso o il pubblico, finalmente completamente tridimensionale sia nella parte di presentazione della partita che durante il match. A una prima occhiata superficiale, insomma, i due giochi sono ancora più simili tra di loro.

La grafica è migliorata grazie all'erba, ancora più dettagliata che in passato e a nuovi effetti che si innescano soprattutto nei replay, come un motion blur più convincente. Soprattutto le inquadrature sembrano essere studiate in maniera più attenta, e riprendono adesso in primo piano i volti dei calciatori sottolineandone il sudore, le illuminazioni sui loro corpi e ogni minimo dettaglio, come le increspature del tessuto delle magliette. Come già nelle scorse edizioni, Fox Engine riproduce in maniera incredibilmente fedele i volti di tutti i giocatori più famosi, e questo consente di riconoscerli in maniera molto immediata e precisa.

La presentazione ai match è ancora più rifinita che in passato. Durante gli inni nazionali, i calciatori muovono in maniera realistica gli occhi e si caratterizzano per espressioni facciali peculiari e indipendenti. Le animazioni, invece, non sono sempre convincenti, anche perché PES non è ancora passato al motion capture come invece accade per Fifa. Il tutto migliora in maniera sensibile a match in corso, con scivolate, rinvii al volo, movimenti a mezzaluna per rilanciare la palla che sono fluidi e credibili come quelli del rivale, pur in assenza di motion capture. Ad esempio, come accadeva in Fifa 16, i difensori che eseguono un tackle adesso sono in grado di rialzarsi velocemente per tornare subito nel vivo dell'azione.

È per questi piccoli elementi che diventa chiaro come i due team di sviluppo si marchino ad uomo, e ora più che mai è proprio il caso di dirlo!

 
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