Stermy: il pro-gamer più famoso d'Italia

Stermy: il pro-gamer più famoso d'Italia

Alessandro Avallone, meglio conosciuto come Stermy, è uno dei giocatori professionisti più apprezzati. Dopo aver conseguito diversi premi di caratura internazionale, è ormai in grado di sostenersi finanziariamente solo grazie al gaming. Conosciamolo insieme.

di , Alessandro Oteri pubblicato il nel canale Videogames
 

Intervista

Gamemag: Ci racconti come è iniziata la tua esperienza da giocatore professionista?

Stermy: Tra il 1999-2000 ho iniziato a giocare ai videogiochi online. Quake III Arena è stato sicuramente il primo titolo che mi prese a tal punto da farmi installare una connessione ISDN e aggiornare i componenti del PC per poterlo far girare a 125fps. Ricordo che durante quegli anni in Italia giocavamo principalmente su GameonLine e NGI. Nel 2001 ho partecipato al mio primo LAN Party a Firenze dove ho avuto modo di conoscere dal vivo tutte le persone della community italiana e soprattutto venire a contatto per la prima volta con la parte competitiva del gaming.

Ho continuato a giocare sempre più seriamente, ed un anno dopo sono diventato campione italiano. Ho iniziato così a partecipare a diversi tornei di calibro internazionale e già nei primi mesi ho partecipato a diverse competizioni importanti in Corea, Svizzera, Las Vegas, etc. Per me il gaming era un bellissimo hobby; mi permettava di viaggiare, di mettermi in gioco, di fare bellissime esperienze , conoscere nuove persone, culture... crescere.

Ho iniziato realmente a pensare alla mia possibile carriera da professionista a fine 2004, dopo aver battuto in semifinale del campionato Mondiale il giocatore più famoso al Mondo di quei tempi , ovvero Fatal1ty. Da quel momento in poi, oltre ad essere sempre supportato nei viaggi da team-sponsors, gli inviti e le possibilità a partecipare a tornei importanti aumentarono in modo esponenziale.

Stermy

Gamemag: Cosa vuol dire per te essere un giocatore professionista di videogiochi?

Stermy: Un giocatore professionista è un atleta, che fa del proprio sport una professione a tutti gli effetti. Come in un qualsiasi altro sport. La figura del "professional gamer" è ormai riconosciuta in tantissimi Stati , vedi ad esempio l'America dove molti giocatori stranieri hanno ormai il Visto ufficiale da Atleta per poter competere e allenarsi negli Stati Uniti. I numeri parlano da sé, la finale del campionato Mondiale di League of Legends, oltre ad aver riempito completamente lo Staple Center di Los Angeles, è stata seguita da oltre 32 milioni di persone. I numeri sono in continua crescita e pur avendo aspettato ormai tanti anni, spero venga riconosciuto anche in Italia a breve.

Gamemag: Per te, quindi, è come un lavoro? Riesci a vivere solamente giocando?

Stermy: Esatto, è il mio lavoro dal 2004-2005 ad oggi.

Gamemag: Cosa serve per diventare un giocatore professionista? È solo una questione di tanto allenamento o c'è dell'altro?

Stermy: Allenamento, Dedizione, Talento, studio di sé stessi , del gioco e dell’avversario, intelligenza tattica, preparazione mentale e fisica, etc. Sono tante le “skill” necessarie per poter diventare un giocatore di buon livello. L’allenamento e la volontà di raggiungere i propri obiettivi aiutano sicuramente tanto, ma poi scendono in campo tante altre cose che alla fine costituiscono la tipologia di giocatore che uno può diventare. Nell'esport, come in ogni sport, ogni giocatore è speciale, ha le proprie caratteristiche che lo distinguono completamente dagli altri.

Stermy

Gamemag: Come funzionano i campionati mondiali di videogiochi e come ci si prepara?

Stermy: Rispondo a questa domanda in modo molto generico. A seconda del gioco, attraverso qualificazioni, inviti o iscrizioni si può partecipare a competizioni di vario livello. Ci sono ovviamente tornei più importanti di altri, alcuni nazionali, altri di importanza internazionale e anche tornei non per forza agonistici.

La preparazione cambia a seconda dell’importanza del torneo, del setup che viene utilizzato, dalla location.

Sono solito allenarmi per i tornei giocando giornalmente per diversi mesi un tot di ore prefissate e decise preventivamente, per poi aumentare la frequenza nei giorni in cui ci si avvicina al torneo. Due o tre settimane prima di un determinato torneo, specialmente per quelli più importanti, sono solito ritrovarmi assieme ad altri giocatori professionisti per intensificare gli allenamenti e arrivare al torneo il più preparato possibile (questo metodo di allenamento è definito "bootcamp").

Gamemag: Qual è stato il torneo più divertente a cui hai partecipato? Ci racconti un aneddoto in particolare?

Stermy: Ho bellissimi ricordi di ogni torneo a cui ho partecipato, difficile sceglierne uno. Sicuramente il mio primo torneo internazionale con la nazionale italiana, in Corea a 15 anni, dove sono riuscito a “scappare” dallo stadio dove si disputava la finale di Starcraft per poter tornare nell'area allenamenti e prepararmi al torneo a squadre del giorno seguente. Peccato mi sia addormentato sul pullman che avrebbe dovuto portarmi indietro al villaggio dei giocatori e che gli organizzatori - allertati dal capo squadra della nazionale italiana - abbiano bloccato tutti i bus per trovarmi. Mi sono svegliato solo una volta arrivati al villaggio. Notai subito che in molti mi avevano cercato e potete immaginare come andò l’incontro con il capo team :) ( Adso da Melk , che molti di voi probabilmente già conoscete).

Gamemag: Mouse e tastiera. Suggerisci alla nostra community quelli che pensi siano i migliori per un giocatore hardcore?

Stermy: Per quanto riguarda Mouse e tastiere, non esiste un prodotto perfetto da consigliare. Ogni giocatore deve scegliere in base alla proprie preferenze ed esigenze. Consiglio comunque tastiere meccaniche (da vedere la tipologia e colore degli switches) e mouse con sensore ottico (ovviamente di marche già conosciute nel settore).

Gamemag: Quali sono i tuoi giochi preferiti?

Stermy: In ambito esports sicuramente gli FPS, anche se seguo moltissimo altri generi come RTS e MOBA. Tra i miei giochi preferiti cito Broken Sword, Metal Gear Solid, Resident Evil, Shinobi, Lolo, Quake III Arena, Grim Fandango, Another World....e molti altri.

Stermy

Gamemag: Oggi sei un videogiocatore professionista affermato. Quando sarai troppo vecchio per giocare vorresti restare in questo mondo? In che veste?

Stermy: Nel corso degli anni, oltre alle competizioni, ho lavorato a stretto contatto con aziende e persone del settore su diversi ambiti. Oggi, oltre a diversi progetti di cui faccio parte, porto avanti il mio brand mediante il quale collaboro attivamente con diverse società del settore e una volta finito con le competizioni continuerò sicuramente in questo mondo.

Gamemag: Molto spesso il gioco in multiplayer è assuefacente e alienante. Quanto può diventare pericoloso dedicarsi al gaming multiplayer e cosa dovrebbero fare i giocatori per evitare di cadere in questa dipendenza

Stermy: I videogiochi rappresentano ormai una realtà completamente diversa. Sono diventanti una forma di intrattenimento, una forma d’arte, uno svago... e anche un modo per socializzare. Grazie anche ad internet , ai contenuti digitali , ai social media, etc , il videogioco è cresciuto e si è affermato nella cultura delle persone dai più piccoli agli adulti e penso che farne buon uso sia dipendente dal buon senso delle persone.... come in tutte le cose.
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21 Commenti
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Silverfreak27 Giugno 2014, 17:22 #1

Geografia?

Andora...piccolo paese vicino Genova!?!? Srsly?

Ottimo cmq..non pensavo fosse Ligure
Korn27 Giugno 2014, 17:52 #2
ma lq stermy?
bobby1027 Giugno 2014, 18:48 #3
l y x y z
carcaroff27 Giugno 2014, 19:18 #4
Stermy ha la mira che più invidio in quakelive (soprattutto col rail), e ho speccato una marea di match per dirlo.
MARROELLO27 Giugno 2014, 19:37 #5
Originariamente inviato da: carcaroff
Stermy ha la mira che più invidio in quakelive (soprattutto col rail), e ho speccato una marea di match per dirlo.


Speccato è in dialetto barese ? Madonna incoroneta.
kolzig1227 Giugno 2014, 20:35 #6
Qual è stato il torneo più divertente a cui hai partecipato? Ci racconti un aneddoto in particolare?

Stermy: Ho bellissimi ricordi di ogni torneo a cui ho partecipato, difficile sceglierne uno. Sicuramente il mio primo torneo internazionale con la nazionale italiana, in Corea a 15 anni, dove sono riuscito a “scappare” dallo stadio dove si disputava la finale di Starcraft per poter tornare nell'area allenamenti e prepararmi al torneo a squadre del giorno seguente. Peccato mi sia addormentato sul pullman che avrebbe dovuto portarmi indietro al villaggio dei giocatori e che gli organizzatori -


Mazza che ricordo ... quasi l'invidio.
maxsy28 Giugno 2014, 00:51 #7
se riesce a sostenersi economicamente, come minimo incassa 3000€ al mese...niente male. ovviamente escludendo gli spostamenti che vengono offerti dagli sponsor.

come vengono inquadrate queste figure professionali per il fisco?
di@!28 Giugno 2014, 13:46 #8
non sapevo che per diventare calciatore professionista bastasse deciderlo, a saperlo prima....
Bestio28 Giugno 2014, 14:33 #9
Originariamente inviato da: Silverfreak
Andora...piccolo paese vicino Genova!?!? Srsly?

Ottimo cmq..non pensavo fosse Ligure


In effetti Andora sta a più di 100km da Genova di cui non è nemmeno in provincia, anzi è l'ultimo paese della provincia di Savona prima che cominci quella di Imperia.
Ma informarsi un'attimino prima di scrivere questi articoli no?

Originariamente inviato da: maxsy
se riesce a sostenersi economicamente, come minimo incassa 3000€ al mese...niente male. ovviamente escludendo gli spostamenti che vengono offerti dagli sponsor.

come vengono inquadrate queste figure professionali per il fisco?


C'è anche gente che si sostiene con meno di 1000€ al mese, 3000€ sarebbe già un'incasso da gente decisamente benestante...
maxsy28 Giugno 2014, 15:30 #10
Originariamente inviato da: Bestio

C'è anche gente che si sostiene con meno di 1000€ al mese, 3000€ sarebbe già un'incasso da gente decisamente benestante...


si, come dipendente, ma come libero professionista devi incassare di più (inps, inail, iscrizioni varie e accontentare il tuo socio in affari: lo stato) queste sicuro le dovrebbe pagare lui, il resto delle spese gli vengono donate (forse o almeno in parte) dagli sponsor.

a me hanno offerto un lavoro da 2800+iva e a conti fatti mi rimanevano meno di 800€ (in teoria, perche in pratica potevano essere anche di meno ma sicuramente non di piu). il commercialista mi ha detto che per quel lavoro servono almeno 4000€ + iva. ovviamente rifiutato. il problema e' che prima o poi troveranno molto facilmente una persona che non si fa bene i conti e accetti i 2800 pentendosene poco piu in la
ecco come siamo messi

io ero curioso di sapere come era messo Stermy sotto questo punto di vista

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