La nuova missione di Lightning: 13 giorni per salvare Final Fantasy
Abbiamo provato una versione pressoché definitiva del nuovo capitolo di Final Fantasy che uscirà il prossimo 14 febbraio. A scanso di equivoci, diciamo subito che non piacerà ai puristi del genere, proprio perché Square Enix ha modificato integralmente il sistema di combattimento. Da una parte ha inteso creare un prodotto più immediato, dall'altra accontentare alcune richieste dei fan storici.
di Rosario Grasso pubblicato il 15 Gennaio 2014 nel canale VideogamesSquare Enix
Una storia complicata come non mai
Le vicende di Lightning Returns Final Fantasy XIII sono contestualizzate 500 anni dopo rispetto alla conclusione di Final Fantasy XIII-2. Cerco di raccontare la storia il più semplicemente possibile, senza "spoilerare" sulla conclusione dei vari giochi. All'inizio del nuovo gioco, abbiamo Lightning che, come avrete capito, torna protagonista, e che si risveglia in un arcipelago di isole chiamate Nova Chrysalia vestita di nuovi abiti che le sono stati offerti dal dio Bhunivelze.
Il Caos, che non era stato completamente interrotto nel precedente capitolo, si sta progressivamente diffondendo nel mondo: mancano solo 13 giorni alla fine di ogni forma di vita conosciuta. Lightning è l'unica a poter trovare una soluzione e che può combattere per salvare il mondo prima che il tempo scada. La componente del tempo torna, quindi, in maniera preponderante, e tale era stata anche in XIII-2. Riguarderà, questa volta, anche il gameplay, visto che molte missioni potranno essere affrontate solo in certi momenti delle giornate virtuali e in altri casi bisogna risolverle entro intervalli di tempo determinati. Tutta l'avventura è regolata dal tempo e se si sbaglia si potrà pregiudicare tutto, ottenendo un "game over" definitivo. C'è comunque la possibilità di "riavvolgere" in qualche modo il tempo e di ripristinare un andamento delle cose che possa consentire comunque di vedere il finale della storia.
Quella di Lightning è in missione per conto di Bhunivelze, che prevede di trasportare le anime di un mondo sull'orlo della distruzione verso una nuova dimensione. Lighting è quindi una liberatrice e il suo compito è salvare le anime. Anche se non è la prima salvatrice scelta da Dio ma, secondo Lumina, la quale è un'entità misteriosa non meglio identificabile allo stato delle cose, è diversa da tutte le altre.
"Nel giorno finale comparirà la salvatrice e cercherà di distruggere il mondo; ma poi arriverà un eroe che metterà fine al suo malvagio piano", dice la profezia, la quale spinge Lightning a scontrarsi con Noel Kreiss e con l'Ordine. L'organizzazione in questione non è a conoscenza della reale identità di Lightning, ma è comunque sulle sue tracce, e nel tentativo di tenderle un'imboscata provoca una serie di morti nella città di Luxerion.
Nelle battute iniziali del gioco Lightning racconterà quanto successo nel gioco precedente, in modo da stabilire un filo conduttore con le vecchie vicende. Si darà la colpa per non essere riuscita a salvare Serah e spiegherà il nuovo piano di Bhunivelze. Il dio vuole creare un nuovo mondo per sostituire il precedente che sta per essere distrutto, ma non è in grado di generare nuovi esseri umani. Incarica, quindi, Lightning di raccogliere le anime delle persone e di trasferirle nel nuovo mondo e, in cambio di questo sforzo, resusciterà Serah. Spiega che Nova Chrysallia è tutto ciò che rimane Pulse, consumato dal Caos 500 anni prima, quando i cancelli di Valhalla sono stati aperti. A causa di questo gli esseri umani sono immortali, ma possono soffrire e ammalarsi.
Ci saranno, inoltre, delle sequenze di intermezzo che spiegheranno cosa è successo dopo la fine di XIII-2 per Noel, Snow e Hope, ovvero i personaggi della serie che adesso non sono più protagonisti. Hope inoltre ha un'identità segreta, sconvolgente rispetto a quello che si sa su di lui finora.
Il primo Final Fantasy XIII, invece, raccontava la genesi della storia, in cui si vedeva come Cocoon fosse un'utopia sospesa nel cielo che consente alla popolazione di vivere in pace grazie alla protezione di esseri semidivini noti come fal'Cie. Pulse, il mondo sopra il quale fluttua Cocoon, è ritenuto un luogo ostile e inospitale. Il fal'Cie ha il potere di maledire gli esseri umani trasformandoli in l'Cie, e Serah cadde vittima di questa maledizione. Tutti gli eroi furono, quindi, costretti a diventare fal'Cie per combattere gli stessi fal'Cie. Serah, poi, il cui ossessivo obiettivo è quello di salvare Cocoon, si tramuta in cristallo nella parte iniziale di Final Fantasy XIII e proprio lei, ovvero risvegliarla dal sonno in cui è caduta perché intrappolata dal cristallo, diventa l'obiettivo di Lightning.
Durante la battaglia finale del primo Final Fantasy XIII, gli eroi risvegliano Orpham, il fal'Cie che permette a Cocoon di fluttuare in aria. Alla morte del fal'Cie Cocoon comincia a precipitare verso Gran Pulse, ma Fang e Vanille si trasformano in un'enorme colonna di cristallo che arresta il crollo di Cocoon. In Final Fantasy XIII-2 questa colonna sta ormai cedendo.
In Final Fantasy XIII-2, obiettivo di Serah e di Noel, oltre che di ritrovare Lightning, è anche quello di salvare Cocoon. Durante la storia si prospetta l'ipotesi di creare una Cocoon artificiale, un'arca che salverà l'umanità quando la vera Cocoon crollerà. Le ricerche vengono condotte da un altro protagonista del gioco precedente, Hope, qui adulto e a capo di un team di ingegneri che brevettano quello che viene definito come Protofal'Cie, una sorta di divinità simulata da una macchina. L'esperimento non va a buon fine e, nell'intricata struttura di rimandi temporali, Serah e Noel sono costretti a tornare indietro nel tempo, a risolvere il paradosso temporale che si è creato, e a indurre Hope a rinunciare al suo piano.
Ma gli effetti del Caos perdurano nella dimensione temporale attuale, e Lightning, la salvatrice, dovrà seguire il piano del dio Bhunivelze per salvare ciò che resta dell'umanità.