Niente Half-Life 3: Valve smette di sviluppare videogiochi?

Niente Half-Life 3: Valve smette di sviluppare videogiochi?

Dopo la serie di annunci della scorsa settimana, Valve ha confermato, qualora ce ne fosse bisogno, di essere focalizzata principalmente sull'universo Steam. Chi si aspettava un annuncio inerente il mondo dei videogiochi, e la stessa tradizione Valve, è rimasto fortemente deluso.

di pubblicato il nel canale Videogames
Steam
 

Nata nel 1996 con l'obiettivo di portare a termine lo sviluppo di un videogioco che avrebbe cambiato le sorti del media, Half-Life, oggi Valve è un'azienda completamente diversa rispetto a ciò che era alle origini. E il cambiamento principalmente risponde al nome di Steam. Questo è risultato definitivamente chiaro nel corso della scorsa settimana, quando la software house di Bellevue ha annunciato in rapida sequenza: SteamOS, le Steam Machines e Steam Controller.

Valve aveva anticipato gli annunci all'interno di una teaser page sul suo sito in cui si faceva esplicito riferimento a un nuovo tipo di esperienza di gioco nella "Living Room". Già questo doveva far capire che gli annunci non avrebbero riguardato direttamente la sfera dello sviluppo di videogiochi. Nonostante Valve fosse stata chiara, però, molti si sono lanciati nelle speculazioni. C'è chi ha riferito che delle fonti vicine a Valve erano a conoscenza di piani su Source Engine 2 e, addirittura, su Half-Life 3.

Ma è proprio la discrepanza tra i piani effettivi di Valve e quello che la gente si aspetta da Valve che mi fa ragionare. È chiaro che Steam è ormai diventata la preoccupazione principale del gruppo diretto da Gabe Newell, ma questo impegno toglie tantissime risorse al gruppo. Al punto da non lasciare più alcuna possibilità di dedicarsi ad Half-Life o ad altri franchise storici.

Half-Life 3 non è mai stato annunciato ufficialmente e, nonostante i rumor, non ci sono mai stati indizi concreti circa la sua esistenza. Ma Valve ha fatto di peggio, visto che ha lasciato incompleta la serie di tre espansioni di Half-Life 2. Il terzo episodio, che comunque aveva annunciato ufficialmente, non è mai arrivato, né Valve l'ha mai cancellato ufficialmente. E ormai sono passati sei anni dal rilascio della precedente espansione di Half-Life 2. Valve ritiene di non dover comunicare ai suoi fan quali sono i progetti che ha intrapreso, se ha abbandonato qualche iniziativa e non sente la necessità di dover informare circa lo stato di avanzamento dei lavori.

La storia di Half-Life è comunque molto complessa, e riserva tante possibilità di prosecuzione. Il secondo capitolo lasciava molti interrogativi senza risposta, e presentava una struttura narrativa che spiazzava il giocatore, che era così invogliato a proseguire anche per cercare di capire di più. Dopo l'incidente di Black Mesa, che ha riversato sulla terra delle creature provenienti da un'altra dimensione, l'umanità si lecca ancora le ferite. In Half-Life 2 molti personaggi e altre razze si schieravano a favore o contro Gordon Freeman, inclusi i Vortigaunt, i ribelli di City 17 e tutti i suoi vecchi colleghi di Black Mesa, presentati nel primo episodio.

Freeman sembra nelle mani di una controversa figura, il G-Man, che è in grado di sfruttarlo per adempiere i suoi oscuri scopi. La figura del G-Man è così poco chiara che lo stesso giocatore non sa se considerarlo alleato o avversario, buono o cattivo. E il finale di Half-Life 2 non fa certo luce sulla questione, visto che il G-Man proferisce alcune criptiche parole, si congratula con Freeman e poi lo lascia di sasso, senza fornirgli ulteriori spiegazioni.

Ma, a parte la storia, è proprio l'eredità di Half-Life che ha un grandissimo valore. La serie può essere considerata alla stregua di DooM o di Unreal, ovvero tra gli sparatutto in prima persona più popolari di sempre. Ed è anche una questione di aspettative dei giocatori, che desiderano non solo la conclusione delle vicende, o più semplicemente capirci qualcosina in più, ma anche quell'ulteriore step evolutivo sul piano tecnologico che così bene Valve aveva iniziato con Half-Life 2, ovvero uno dei primi giochi con fisica dinamica in tempo reale.

Il recente caso di Gta 5, d'altronde, a parer mio è emblematico. Valve non può considerare Steam di valore nettamente superiore ad Half-Life, perché quello del gaming è un settore assolutamente vivo e vegeto, in cui alcune saghe hanno ancora un potenziale incredibile. Gta 5 ha battuto ogni record di vendita, e questo vale anche se si tira in ballo il mondo del cinema. Insomma, se c'è un altro franchise che per popolarità può competere con Grand Theft Auto, a mio modo di vedere, è proprio quello di Half-Life.

Un Half-Life 3 potrebbe cambiare le sorti di un'intera generazione di console, o essere alla base di un progetto avveniristico, un sistema che è a meta tra console e PC, come le Steam Machines. Le quali, d'altra parte, da sole, senza giochi di questa qualità, non possono cambiare gli equilibri del mercato.

Dalla mia prospettiva, gli annunci di Valve hanno interessato poca gente, e sono stati accolti in maniera tiepida. In particolare, mi colpisce come la settimana dopo gli annunci nessuno, o quasi, continui a parlare di questi prodotti. Inoltre, dando un'occhiata ai dati di traffico sui contenti du Gamemag, gli annunci di Valve risultano nettamente meno popolari rispetto ai vari Gta 5, iPhone 5S, Unreal Engine 4. Si ha, quindi, la sensazione che questi nuovi sistemi non cambino gli equilibri.

Valve dà l'idea di offrire dei prodotti che il mercato non richiede. E quando in un mondo così velocemente cangiante come quello tecnologico tiri fuori dei prodotti che la gente non ti sta richiedendo ne paghi le conseguenze, e anche in maniera netta. Penso a Ouya, ad esempio, finanziata fuori dagli equilibri di mercato tramite Kickstarter.

E allora la verità su come Valve prende le sue decisioni probabilmente viene fuori dalle parole di un'ex-impiegata. "La struttura di gestione di Valve probabilmente funzionerebbe bene con 20 persone, ma si è inceppata quando la società ha avuto 300 dipendenti", commentava in passato Jeri Ellsworth, che in precedenza è stata a capo della divisione hardware di Valve, e che stava lavorando sul progetto di realtà aumentata, per poi essere licenziata secondo il piano di riorganizzazione della società praticato nella prima parte dell'anno. "C'è una struttura di bonus che sono ancora più remunerativi dell'intero stipendio. Quindi tutti cercano di lavorare su progetti che siano visibili in quest'ottica. Nessuno si prende la responsabilità di lavorare su qualcosa di rischioso come la realtà aumentata, anzi tutti vogliono lavorare sulle cose sicure".

Insomma, Valve è una struttura piatta dove, apparentemente, non ci sono capi e dipendenti, ma dove tutti sono sullo stesso piano. Questo fa in modo che vengano fuori iniziative sicuramente interessanti e promettenti, ma allo stesso tempo spinge i dipendenti a lavorare su ciò che dà maggiori chance di successo. Valve sembra regolata dal caos, mentre le linee guida che dovrebbero stare alla base di qualsiasi gruppo come questo rimangono sommerse, faticando a emergere rispetto a tanti progetti paralleli, spesso contrastanti tra di loro.

Certo Half-Life 3 non sarebbe un videogioco semplice da sviluppare, anche perché le aspettative dei fan sono altissime. Inoltre, oggi il mercato dei giochi è drasticamente cambiato rispetto a una volta. Produrre un gioco complesso come questo senza avere alle spalle il sostegno dei produttori di console, come Microsoft e Sony, è incredibilmente difficile. Produrre in maniera indipendente Half-Life 3, insomma, rischia di diventare impossibile.

E allora il progetto più sicuro in questa fase è certamente Steam, ovvero una piattaforma alternativa a tutto, Windows compreso, che mette nelle mani dei giocatori i giochi che amano. Ma, fra questi, Half-Life rischia di non esserci più.

104 Commenti
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grey.fox30 Settembre 2013, 15:38 #1
Delusione assoluta
Paganetor30 Settembre 2013, 15:41 #2
bah... come GTA 5 insegna, se fai le cose fatte bene ci guadagni centinaia di milioni (mi pare abbiano già passato il miliardo di dollari). Quindi può darsi che non vogliano esporsi troppo con i costi di sviluppo, rinunciando così al conseguente potenziale guadagno.
perché in fondo l'hype che c'è attorno a HL3 è (era?) parecchio, avrebbero potuto sfruttarlo per bene...
paolo.guidx30 Settembre 2013, 15:45 #3
"Certo Half-Life 3 non sarebbe un videogioco semplice da sviluppare, anche perché le aspettative dei fan sono altissime. Inoltre, oggi il mercato dei giochi è drasticamente cambiato rispetto a una volta. Produrre un gioco complesso come questo senza avere alle spalle il sostegno dei produttori di console, come Microsoft e Sony, è incredibilmente difficile. Produrre in maniera indipendente Half-Life 3, insomma, rischia di diventare impossibile."

Non sapevo che Steam fosse una rimessa.....

Povero Gabe, sarà dimagrito un paio di etti..... gli manca i soldi per pagare i programmatori....
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Ma per favore. I giochi come HL3 vendono anche se sono programmati dai peggio idioti.
nickmot30 Settembre 2013, 15:47 #4
Originariamente inviato da: Paganetor
bah... come GTA 5 insegna, se fai le cose fatte bene ci guadagni centinaia di milioni (mi pare abbiano già passato il miliardo di dollari). Quindi può darsi che non vogliano esporsi troppo con i costi di sviluppo, rinunciando così al conseguente potenziale guadagno.
perché in fondo l'hype che c'è attorno a HL3 è (era?) parecchio, avrebbero potuto sfruttarlo per bene...


Oppure ci sono aspettative così elevate che basterebbe un mezzo passo falso per ritrovarsi schiere di PC gamer inferociti sotto la sede, armati di forconi, tastiere e mouse.
Ondata negativa che rischia di riversarsi anche su steam, vedo già internet piena di thread "Boycott steam!", "Steam è il male", "Valve si è venduta per steam e non pensa più ai giochi!".

Direi che da rischiare ne hanno: tra l'uovo oggi (Steam) e la gallina domani (HL3) in quel della Valve hanno scelto la prima soluzione.
Hulk910330 Settembre 2013, 15:51 #5
Tutto il web videogiocatore gira intorno ad un gioco (HL3), questa per me è una delusione, possibile non esista altro?

Vedo il vuoto più totale......
Donbabbeo30 Settembre 2013, 15:52 #6
Originariamente inviato da: nickmot
Oppure ci sono aspettative così elevate che basterebbe un mezzo passo falso per ritrovarsi schiere di PC gamer inferociti sotto la sede, armati di forconi, tastiere e mouse.
Ondata negativa che rischia di riversarsi anche su steam, vedo già internet piena di thread "Boycott steam!", "Steam è il male", "Valve si è venduta per steam e non pensa più ai giochi!".

Direi che da rischiare ne hanno: tra l'uovo oggi (Steam) e la gallina domani (HL3) in quel della Valve hanno scelto la prima soluzione.


Non posso che quotare.
PhoEniX-VooDoo30 Settembre 2013, 15:53 #7
non fare HL3 per paura di fallire è come dire che HL1 e 2 sono usciti bene per caso..

mah!
paolo.guidx30 Settembre 2013, 15:56 #8
Originariamente inviato da: PhoEniX-VooDoo
non fare HL3 per paura di fallire è come dire che HL1 e 2 sono usciti bene per caso..

mah!


PsychoWood30 Settembre 2013, 15:56 #9
Se mettessero il finanziamento su kickstarter credo che batterebbero ogni record...
paolo.guidx30 Settembre 2013, 16:00 #10
Originariamente inviato da: nickmot
Oppure ci sono aspettative così elevate che basterebbe un mezzo passo falso per ritrovarsi schiere di PC gamer inferociti sotto la sede, armati di forconi, tastiere e mouse.
Ondata negativa che rischia di riversarsi anche su steam, vedo già internet piena di thread "Boycott steam!", "Steam è il male", "Valve si è venduta per steam e non pensa più ai giochi!".

Direi che da rischiare ne hanno: tra l'uovo oggi (Steam) e la gallina domani (HL3) in quel della Valve hanno scelto la prima soluzione.


Il contrario di quanto fa EA con origin, che sforna sequel in quantità (magari rovinando frinchise storici).....

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