Return to Castlerama: dall'Italia un'avventura in stile anni '90 per iPhone e iPad
È da oggi disponibile questo interessante gioco d'avventura per iPhone e iPad sviluppato interamente in Italia, dalla software house indipendente Codenrama. Basato su tecnologia Unreal, R2C offre ai giocatori una libertà nell'esplorazione semplicemente mai vista su mobile, ricordando giochi Tripla A come Skyrim e il vecchio Myst.
di Rosario Grasso pubblicato il 20 Giugno 2013 nel canale VideogamesiPhoneiPadApple
Conclusioni
Return to Castlerama è un progetto indipendente completamente italiano che, per diversi aspetti, va sostenuto. Innanzitutto, si tratta di un gioco fantasy che richiama l'arte rinascimentale del Bel Paese, e non è poco se si considera che di questo tipo di contenuti nel mondo videoludico se ne vedono pochi. Poi se si pensa al fatto che i mondi di gioco allestiti da Codenrama sono liberamente esplorabili, risulta sempre più evidente che R2C è un'esperienza videoludica, in qualche modo, di rottura.
Return to Castlerama permette ai giocatori di perdersi all'interno di un mondo ottimamente ricostruito, di leggere una storia complessa e sfaccettata, di entrare in contatto con personaggi ben delineati e profondi e di affrontare delle sfide notevoli. Si tratta di un tipo di storia e di personaggi prettamente "europei", con un tipo di profondità ben differente dai soliti stereotipi americani a cui siamo abituati. Anche per questo R2C va considerato come un titolo "alternativo".
Abbiamo lungamente parlato di sfida all'interno dell'articolo. È un'arma a doppio taglio per Conderama, visto che questa impostazione sarà grandemente apprezzata dai giocatori impegnati, mentre coloro che sono meno esperti incontreranno difficoltà notevoli, che potrebbero rendere il gioco frustrante. Purtroppo non si tratta di un'esperienza fluida, proprio perché il giocatore si blocca spesso e per ogni puzzle deve prestare attenzione a ogni aspetto presente sulla scena e dedicarsi profondamente al gioco. Per completare R2C servono circa 10 ore, ma anche una volta giunti alla fine della storia si può continuare a esplorare il mondo di gioco alla ricerca di altri dettagli. Ma Return to Castlerama, nei piani del suo sviluppatore, è un progetto ancora più vasto, dato che sfocerà in una trilogia.
Sull'aspetto tecnico c'è poco da aggiungere. I livelli di gioco sono spettacolari, con un livello di dettaglio interessante e alcune cicche, come il rendering dell'erba filo per filo. Notevoli, ad esempio, le città di Mobias e di Castlerama, popolate da personaggi che svolgono delle mansioni indipendenti rispetto all'operato del giocatore. I bot dimostrano di avere cognizione del mondo in cui dovranno muoversi, grazie a un sistema di navigazione (nav mesh) che fa un'analisi preliminare del terreno navigabile considerando eventuali ostacoli, permettendo la scelta dinamica di una via ottimale per il raggiungimento dell'obiettivo.
Non mancano però elementi più approssimativi. Le animazioni degli zombi e dei Necrozonti non sono allo stato dell'arte, mentre R2C risulta un po' "vuoto" sul piano degli effetti sonori. Ad esempio non si sente nemmeno il rumore dei passi del protagonista, mentre le città non offrono la profondità uditiva che ci si potrebbe aspettare da un borgo medievale di quel tipo, con i suoi venditori ambulanti, gli zoccoli dei cavalli che stridono sull'acciottolato e i bambini che scorrazzano senza soluzione di continuità da una parte all'altra. Purtroppo non abbiamo questo livello di coinvolgimento e di perfezione scenica con R2C, principalmente perché rimane un gioco indipendente venduto a un prezzo competitivo e sviluppato da un team molto ristretto.
Detto questo, però, R2C si conferma come un ottimo benchmark, sia in termini grafici che di profondità dell'esperienza di gioco, anche solo per mettere alla prova il proprio terminale sul piano delle prestazioni. Tanto dettaglio visivo e tanta libertà non sono facilmente riscontrabili né su iPhone né su iPad.
R2C è un progetto che va sostenuto anche perché sviluppato in maniera completamente indipendente e perché proviene dall'Italia, oltre che per il fatto che i contenuti, come abbiamo visto nel corso della recensione, riguardano l'Italia. E se considerate, poi, che il gioco viene venduto a € 4,49 diventa difficile sostenere che si tratti di un rapporto qualità/prezzo sfavorevole.
Return to Castlerama è disponibile dalla giornata di oggi nel formato iOS. Tra circa un mese, secondo quanto ci fanno sapere i ragazzi di Codenrama, inizieranno i primi "test" su piattaforma Android. I primi esperimenti dovrebbero essere fatti sul Nexus 7, ma ulteriori aggiornamenti arriveranno sicuramente nei prossimi giorni.
Per altre informazioni su Return to Castlerama consultate il sito ufficiale, mentre per scaricare il gioco occorre andare su App Store. Visto l'elevato livello di difficoltà di Return to Castlerama potrebbe essere utile il forum di supporto ufficiale.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGrazie del magnifico articolo (e video articolo) Rosario.
Bello !
Complimenti agli autori, grande gioco, e finalmente un po' di italianita' nel panorama delle app (sono anch'io sviluppatore ma...lasciamo perdere :-) ).Un solo neo, mi pare di aver notato : Una certa difformita' tra le splendide ambientazioni e modelli poligonali delle strutture e i personaggi (NPC), questi ultimi sono squadrati e poco "inseriti" in tutto il resto.
Che dite ?
TheMac
per quanto riguarda il mio commento, era riferito proprio al mondo mobile.. graficamente ci sono titoli nettamente migliori dal punto di vista grafico..poi ho aggiunto che la resa cromatica, i riflessi e le luci, sono persino migliori di alcuni titoli per console e pc, ma mi riferivo solo a questi dettagli.
O magari..l'intero gioco in italiano..cliccando sull'icona tricolore "lingua italiana"
altro appunto... la ragazza in copertina continua a fissarmi dallo sfondo del sito da qualche giorno... sto iniziando ap renderla in antipatia...
Castorama è una catena di bricolage...
Continuo a leggere "Return to Castorama"...
Dato il tuo livello di italiano a dir poco agghiacciante, non vedo a cosa servirebbe.
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