Qualcuno sta cercando di uccidere il mondo dei videogiochi

Qualcuno sta cercando di uccidere il mondo dei videogiochi

Il media videoludico ha da sempre incontrato diverse difficoltà e, ancora oggi, non è riuscito a imporsi in maniera totale. Si tratta di un media senza una storia, senza forti canali di veicolazione delle informazioni che lo riguardano e ignorato da molte fasce di utenza. Le cose si complicano, adesso, con la crisi economica e le emergenti forme di gaming.

di pubblicato il nel canale Videogames
 
90 Commenti
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ice_v07 Marzo 2013, 21:36 #21
Originariamente inviato da: Donbabbeo
Beh dopotutto è un suo parere ed onestamente in (gran) parte condivisibile.

Alla fin fine il punto 2 della lista è diretta causa del punto 1 ed a ragion veduta, non lo vedo affatto come un eccessiva critica verso i prodotti; chi li critica è generalmente perché non si riconosce più nei target a cui le software house mirano.

È indiscutibile che il gameplay dei giochi negli ultimi 10 anni sia andato verso la semplificazione a tutti i costi per venire incontro all'utente tipo che non è più il gildo88 o il netcrusher di turno (o il Donbabbeo, anche io sono dello stesso partito), ma è piuttosto la signora Bianchi, il signor Rossi o il piccolo Marchino (anni 12) perché qualcuno deve pagare le produzioni ultramilionarie ed il marketing a palla e quindi è inevitabile che il gioco debba piacere alla più ampia fetta di pubblico possibile. Peccato che così facendo stanno scontentando coloro che li hanno portati dove sono oggi.

Ai nuovi utenti potrà pure piacere il sistema a microtransazioni, la marea di DLC che ci propinano ora, la difficoltà da cerebroleso (vogliamo parlare delle dichiarazioni fatte dai devs su Dishonored?) e la durata media di 6 ore, ma all'utente più navigato, che giocava già 10 o 20 anni fa tutto questo difficilmente va a genio e ne è la prova il fiorire del mercato indie e di Kickstarter, dove sempre più vecchie glorie si stanno rifugiando riportando in auge generi e titoli sconosciuti ai più con enorme successo perché riescono a fare ciò per cui le grosse produzioni vengono criticate e cioè videogiochi per giocatori e non videogiochi per chiunque.
Provate a presentare un progetto come Torment ora ad un qualsiasi publisher, vi sputerebbe in un occhio perché non rientra più nei target attuali; peccato che sia attualmente il progetto di Kickstarter con maggior successo di sempre.

Di certo non si può essere sempre nel giusto nel criticare ad oltranza ed una certa colpa va anche all'atteggiamento un pò "hipster" e protezionista di noi utenti "Io giocavo ai videogiochi prima che diventasse figo!" ma non si può neanche produrre giochi con lo stampino ogni anno, togliere pezzi di gioco già pronti per rilasciarli come DLC come se fosse la cosa più naturale del mondo e rendere la vita impossibile per giocare al proprio titolo solo per seguire la moda del socialgame à la Facebook.

My 2 cent.


Quoto tutto e quoto anche il discorso di capozz e gildo88...

anche per me alla fin fine è una specie di serpente che si morde la coda

Se ci sono giochi tripla A che sfruttano troppo le manovre DLC, che hanno DRM always online, poche ore di gioco, poca "rigiocabilità", gameplay poco ispirato, è perchè c'è una non indifferente fetta di consumatori la fuori, che è disposta ad acquistare tale prodotto sotto quelle forme lì, soprattutto se questi aspetti non vengono ben evidenziati durante le campagne pubblicitarie.

A dire il vero questo discorso può essere esteso anche ad altri campi...più o meno attingenti al vasto panorama dell'arte dell'intrattenimento in generale, ma la cosa diventa imho assai più interessante quando questo schema viene applicato alla politica: http://www.youtube.com/watch?v=07w9K2XR3f0

Se c'è un certa manica di politici che hanno portato il nostro paese a quello che è oggi, non è tanto colpa loro, tanto quanto lo è dell'elettorato, che anno dopo anno hanno continuato a rieleggerli.

...e quindi reiterato al mondo videoludico: "Maybe it's not the games that suck, maybe, just maybe...it's the consumers that buy those games, that suck!"

Quel qualcuno colpevole del titolo, imho non e poi chi sa quale misteriosa forza o burattinaio malefico che ha il totale controllo su un industria multimiliardaria; ovvio c'è chi è un po più responsabile di altri, ma se cercate quel qualcuno, "non c'è che guardarsi allo specchio" (cit.)
gildo8807 Marzo 2013, 22:08 #22
Originariamente inviato da: V3N0M77
ci sono un pò troppe cose messe sul piatto per fare un ragionamento concreto.
se il culmine della situazione attuale sarà la realtà aumentata, prima di chiedermi se faranno ancora "i giochi di una volta" mi chiederei cosa porterà in più (o in meno) questa cosa nelle nostre vite.
concordo sul fatto della iper-criticità distruttiva che spesso manifestano i giocatori di vecchia data, che secondo me rappresenta quasi una forzatura, un carattere distintivo per dare l'idea che si è "vecchi" ed esperti, criticando tutto il nuovo per dare risalto ai 'bei tempi' che sono sempre ed inesorabilmente passati.
ovviamente tale tipo di critica si realizza con gusti e pareri personali che diventano assoluti e col giudizio stroncante rispetto alle ultime leve videoludiche, giudicate simili a cerebrolesi al 'servizio' dei publisher.
normale che un livello di critica del genere sia poco utile, con l'ulteriore "rischio" di avere come interlocutori con cui si può discutere solo le nuove leve o i fruitori più casual.
quindi attenzione, perchè nel futuro gli skyrim, i crysis, i mass effect e tanta altra roba subissata di critiche dagli 'esperti' potrebbe addirittura sparire -insieme a tutto il resto- per lasciare spazio a qualche giochetto da sala d'attesa dove paghi le vite 5 euro l'una..(vabbè ho esagerato )


Questo dell'iper-criticità dei videogiochi di questa generazione, non è affatto vero (parlo per me, ma credo di incarnare il pensiero anche degli altri, se sbaglio correggetemi). Si critica quando la presa in giro è palese, ma quando un gioco merita, lo si prende in considerazione e lo si apprezza.
Ad esempio io di questa generazione ho molto apprezzato il primo Mass Effect o ad esempio i due Borderlands, Bioshock, il primo Dead space e anche il tanto criticato Skyrim (si è vero i bug sono molti, ma a differenza di altri Bethesda mette a disposizione fin da subito gli strumenti per modificare il gioco, per lo meno su pc, ed il successo del gioco è stato decretato anche da questo). Ultimamente ho rivalutato giochi che in un primo momento non mi convincevano molto come Alan Wake e Binary Domain, che ho scoperto che hanno una trama al di sopra della media e sebbene rimangano anche loro abbastanza lineari nel gameplay, sono godibili a differenza di altri titoli ben più blasonati e di massa.
Altri utenti ti potrebbero citare altri giochi, come The witcher 2, Starcraft 2, i Total war o The walking dead ad esempio (per dire i primi titoli riconosciuti come validi che mi son venuti in mente).
Come vedi non si tratta di andare addosso al "nuovo" a prescindere, ma se si critica le critiche sono sensate e non campate in aria o fatte per partito preso o perchè "il vecchio" è sempre meglio (anche se spesso e volentieri lo è.
Slater9107 Marzo 2013, 22:19 #23
Originariamente inviato da: Armin
"Nessun videogioco può essere ottimizzato per una longevità superiore alle 100/200 ore. Se qualcuno gioca sullo stesso titolo per una quantità di tempo maggiore, secondo me, deve iniziare a porsi delle domande. Può sicuramente continuare a giocare nella massima libertà, ma non può accusare lo sviluppatore di sbilanciamenti o di inadeguatezze che emergono dopo un gameplay così lungo. Se nascono dei motivi di sconforto, insomma, dopo aver giocato per così tanto tempo sullo stesso titolo, questi dipendono principalmente da un'insoddisfazione interna del giocatore, piuttosto che da mancanze di chi sviluppa."

Secondo me la sua prospettiva è ristretta è circoscritta ad un vecchio modo di vedere i videogiochi.
Io ho quasi 30 anni, le mie esigenze sono cambiate, non voglio più comprare un gioco e aspettarmi 30-40 ore di gioco, anzi tempo fa non pensavo nemmeno a quanto mi sarebbe durato un gioco.
Oggi è diverso e questo problema me lo pongo, sopratutto se ho speso 60€ per un prodotto che viene da una delle software house più ricche e potenti dell'industria, che anni fa nemmeno immaginavano potessero esistere.

La longevità "infinita" secondo me è la prossima frontiera da raggiungere.

La sua prospettiva che i giochi non possono durare più di 100/200 ore non fa altro che corroborare i pregiudizi di quelli che la guardano male quando dice di lavorare con i giochi.
Finchè il videogame sarà un bene da consumare e accantonare dopo poche ore sarà sempre visto come un qualcosa di non serio. Come bene prettamente di consumo e non un qualcosa che diventa passione.
Se i giochi fossero seriamente più completi e longevi verrebbero probabilmente presi più sul serio.


Se posso dire la mia: più che una durata infinita, che è interessante solo per chi è davvero appassionato al singolo titolo, trovo che sarebbe molto più utile e costruttivo avere un videogioco che lasci qualcosa dentro anche se dura poco. Anche un gioco che duri 10 ore ha un suo perchè, se lascia qualcosa al giocatore in termini di emozioni, di ricordi, di esperienza positiva.
Sarà che sono giovane e sono cresciuto con la prima PlayStation e giochi come Final Fantasy VII, Syberia ed Age of Empires II, senza vedere in realtà molti titoli "storici" - penso ai vari Myst, Planescape Torment, Doom, Quake... - però mi trovo nella condizione di dire: "non mi interessa che il gioco duri millemila ore, mi basta che sia intenso". Forse e soprattutto a causa dell'attuale generazione di videogame, che è il nulla più totale e che mi lascia proprio senza niente una volta completato un gioco, ormai mi sto buttando sui titoli di una volta e sui titoli indie.
L'ultimo titolo "attuale" che ho giocato è stato Mass Effect 2, che mi ha lasciato sconvolto per il nulla di cui è pieno. Non voglio continuare quest'infinita diatriba tra chi dice che è un bel gioco e chi lo disprezza, ma è da ammettere che è un videogame esemplare per mostrare quanto si è perso totalmente il coinvolgimento del giocatore ad un livello più profondo del fare sempre le stesse (poche e stupide) cose.
Sì, critico, perchè come tutti quanti qui dentro mi rifiuto di dare i miei (pochi) soldi per delle esperienze che sul momento possono essere appaganti, ma che poi non mi lasciano dentro nulla. Vogliamo prendere un KotOR qualunque e pensare al momento in cui si scopre che il personaggio principale è Revan il Sith?
Baboo8507 Marzo 2013, 22:39 #24
Originariamente inviato da: netcrusher
Qualcuno?????? Qualcunooooooooooooo??????????
Ma per piacere siate onesti e dite chi lo sta rovinando!!
Qualche nome, Electronic Arts tanto per dirne uno, stanno distruggendo totalmente brand di alto livello nel nome del profitto a tutti i costi, poi non dimentichiamo il grande danno subito dalla sempre più totale partecipazione del mondo del cinema con quello videoludico, hanno portato il concetto cinematografico nei videogiochi snaturandoli e facendo lievitare i costi di sviluppo dei videogiochi in modo assurdo, quando il cinema si faceva i ca..i suoi e i videogiochi non risentivano così pesantmente c'era un mondo tutto da scoprire, adesso è tutta immondizia, ma le major se ne fregano se hanno rovinato tutto, continuano imperterrite a sfornare mondezza perchè coscienti del circolo vizioso che hanno oramai innescato, la soluzione è una sola, via Hollywood dal mondo dei videogiochi subito!!!


Quoto.

Una volta i filmati ("cinematics" erano solo di intermezzo. Ora li fanno giocabili, e' veramente uno schifo.

Al di la' di "scatolette" con hardware limitato, i giochi attuali non sono coinvolgenti, sono facili, non hanno bisogno di molto impegno, sono corti...

Per carita', il motivo principale e' proprio il bacino di utenza, dove anche noi vecchi videogiocatori hardcore ci siamo dovuti abituare ai casual games, ma d'altronde se i produttori vogliono fare cosi', o li ammazziamo tutti o non giochiamo piu' o ci adeguiamo...



Pero' anche i primi giochi dei Pokemon e di Yu-Gi-Oh sul gameboy erano molto piu' belli di queste schifezze moderne... Non e' il gioco in se che puo' far schifo o meno (al massimo e' solo questione di gusti), ma e' il COME viene fatto che ormai e' penoso.

Basta guardare anche il declino di tutti gli altri giochi, escludendo a priori la grafica: Crysis, il primo era una novita' ok, ma era spettacolare. Il 2 e' una presa in giro, il 3 leggo talmente tanti commenti negativi che lo prendero' forse quando costera' 5 euro. Idem Mass Effect, giocati di fila, il primo l'ho apprezzato per l'ennesima volta, il 2 stava diventando noioso, il 3 non sono nemmeno ad 1/3 della storia da quanto fa schifo.

CoD idem, mai giocato (ho provato MW solo perche' me l'hanno regalato e l'ho regalato ad altri dopo averlo finito) ma leggo vagonate di gente che dice che fino al 2 era bello, poi e' diventato uno schifo. Piu' o meno anche Battlefield (io ho apprezzato tantissimo il 2142).
E Ghost Recon? GRAW 1 e GRAW 2 erano spettacolari, anche giocare in coop. Future Soldier e' da cheat e penoso dal primo all'ultimo minuto, l'unica cosa bella e' la personalizzazione delle armi (dovevo registrare la scena dell'aereoporto fatta in coop con un amico che ad un certo punto ho sclerato e mi sono messo a correre sgozzando tutti e nessuno si e' accorto di me, causa IA inetta che se giochi fuori dagli schermi non sa che fare).

Rainbow Six ho giocato solo a Vegas 1 e 2 e mi e' piaciuto, speriamo che il suo successore non sia una schifezza immane ma ci credo poco.

Assassin's Creed non ne parliamo perche' non mi piace, Far Cry 1 non mi era piaciuto molto, il 2 mi sono fatto attirare dalla pubblicita' (e poi era un loop continuo inutile).


Gli unici che salvo, gusti personali ovviamente qui, sono la serie Elder's Scroll (gioco dal 3, Morrowind, anche questo e' peggiorato ma almeno c'e' liberta'), Fallout 3 e NV (non ho giocato a quelli precedenti, mea culpa ), che in ogni caso sono espandibili grazie alle mod, Saints Row The Third (mai riso cosi' tanto) e altri giochi "originali" come Alice Madness Returns (successore del grande American McGee's Alice).

Attendo anche Cyberpunk 2077, sperando che non mi facciano uno scempio, mi basta che sia decente. Ci gioco su carta (2020) da poco piu' di 6 mesi e mi sta attirando come non mai, spero veramente di non rimanere deluso come con WarZ, The Secrect World e lo stupro indecente del nome MechWarrior e dell'intera saga con MWO...
-Maxx-07 Marzo 2013, 23:37 #25
Vorrei rivolgere questa mia risposta non al giornalista Grasso ma al videogiocatore Rosario, se mi si può concedere questa confidenza.

Premetto che parlo basandomi sull'esperienza che ho avuto su vari forum online e, soprattutto, qui su Hardware Upgrade (ormai mi incammino verso il quarto anno di militanza, se così si può dire :stordita.

Innanzitutto non credo che le community di videogiochi siano la causa (o una delle cause) delle difficoltà del mondo videoludico perché una qualsiasi comunità si forma quando c'è amore per uno specifico oggetto di interesse; è altresì innegabile che l'atmosfera che si respira quando si affronta una discussione qualsiasi di un gioco a caso che ha elevata copertura mediatica è pesante, io stesso ho criticato un discreto numero di giochi definiti tripla A.

Allora mi sono chiesto il perché lo facessi: se era per odio, per noia, per disgusto, per il gusto di fare il bastian contrario. In realtà poi ho capito, con il passare del tempo, che lo facevo per amore del videogiocare; perché ammiro ciò che viene realizzato con passione ma desidero rilevare con altrettanta puntualità le mancanze o le debolezze; perché io desidero essere schietto e sincero con me stesso e, di riflesso, anche con gli altri.

Chiusa questa parentesi sulla community vorrei invece spostare l'ago della bilancia della riflessione su un aspetto che non è stato considerato sufficientemente nell'articolo e che invece, a mio (seppur modesto :fagiano parere, rischia di essere decisivo nel mondo videoludico: i publisher; quindi riporto i miei pensieri che avevo espresso giusto ieri in un'altra discussione di questo forum:

Originariamente inviato da: -Maxx-
Il punto secondo me è un altro: le aziende pensano al profitto da sempre, non è mica una novità del 2013; il vero problema è il quantitativo di profitto da loro richiesto che supera qualsiasi contatto con la realtà.

Sentire al giorno d'oggi che vengono fatti investimenti per decine di milioni di $ in un progetto multimediale come un videogioco fa capire chiaramente che sono le aziende stesse ad aver perso il senso della misura perché prima si imbarcano in imprese mastodontiche e poi finiscono per martoriare tutti gli altri elementi della catena.

Ci sono gli utenti che:
- spendono sempre più soldi per avere un prodotto sempre più martoriato da errori di programmazione;
- devono dedicare tempo ed energie agli aggiornamenti e/o workaround che gli consentano di avere una fruizione del videogioco un po' meno travagliata;
- spendono altri soldi dopo l'uscita del gioco sotto forma di DLC/microtransazioni dal rapporto prezzo/contenuti sproporzionato rispetto a quello del gioco perché in pratica gli si fa pagare pure il supporto post-vendita (cioé le pezze che vengono messe dopo che si è fatto uscire frettolosamente il gioco).

Poi abbiamo gli sviluppatori che devono:
- rispettare le tempistiche di uscita su pressante richiesta del publisher in barba a qualsiasi problematica;
- completare il lavoro di sviluppo e rifinitura a gioco già rilasciato, con annessi insulti ricevuti da parte degli utenti paganti;
- inventarsi degli escamotage per fornire al publisher nuovi spunti di guadagno facile, anche se ciò altera il game design originario.

E infine consideriamo che gli investitori vogliono:
- entrate monetarie nell'immediato;
- rassicurazioni sui piani futuri;
- provvedimenti rapidi se qualcosa comincia a non andare come sperato.

Forse la coperta inizia ad essere un po' troppo corta per tutto questo


E forse c'è davvero qualcuno che sta cercando di uccidere il mondo dei videogiochi; e forse la risposta è da un'altra parte.
Bestio08 Marzo 2013, 00:21 #26
Nessun videogioco può essere ottimizzato per una longevità superiore alle 100/200 ore. Se qualcuno gioca sullo stesso titolo per una quantità di tempo maggiore, secondo me, deve iniziare a porsi delle domande


Questa affermazione non ha senso, per non dire offensiva.

Di giochi single player che superano abbondandemente le 100 ore ce ne sono tanti, dai vecchi JRPG alla Final Fantasy, all'ultimo Skyrim passado dagli Elder Scroll e i capolavori Black Isle.
Io le ho superate anche con i vari Grand Theft Auto, Gran Turismo/Forza Motorsport.
E sicuramente ci saranno anche appassionati di calcio che hanno giocato centinaia di ore a PES/FIFA o altri giochi sportivi.
Per non parlare dei MMORG poi, ci sono milioni di giocatori che stanno giocando allo stesso gioco, un certo "World of Warcraft" da più di 10 anni, e non c'è solo lui.
Così come negli FPS multiplayer in tanti hanno accumulato centinaia di ore di gioco, dal vecchio Quake 3 Arena (in tanti ci giocano ancora oggi), ai moderni Battlefield o COD, passando per American's Army.
Anche in giochi relativamente semplici come LOL e DOTA1/2 molti giocatori hanno accumulato centinaia di ore.

Tutti questi giocatori secondo il tuo punto di vista dovrebbero "avere dei problemi", e quindi dover porsi delle domande?
La trovo un tantino offensiva come affermazione, che ti pone sullo stesso livello di quelli che dopo la tua risposta riguardo al lavoro che fai, mostrano un certo sgomento e una qualche delusione nel volto.

Che poi mi chiedo che gente frequenti, anche io lavoro nel ramo della game industry e di solito quando lo dico gli interlocutori rimangono positivamente meravigliati, anche persone che poco hanno a che fare con i videogiochi.
Crystal Dragon08 Marzo 2013, 02:26 #27
Molti si aspettano una profondità dai giochi che semplicemente non può esistere, e stavolta penso a un titolo come Battlefield 3. Nessun videogioco può essere ottimizzato per una longevità superiore alle 100/200 ore. Se qualcuno gioca sullo stesso titolo per una quantità di tempo maggiore, secondo me, deve iniziare a porsi delle domande. Può sicuramente continuare a giocare nella massima libertà, ma non può accusare lo sviluppatore di sbilanciamenti o di inadeguatezze che emergono dopo un gameplay così lungo. Se nascono dei motivi di sconforto, insomma, dopo aver giocato per così tanto tempo sullo stesso titolo, questi dipendono principalmente da un'insoddisfazione interna del giocatore, piuttosto che da mancanze di chi sviluppa.


No, non ci siamo assolutamente, questo gioco è stato presentato dai DICE come il "True sequel of Battlefield 2", e su BF2 dopo 850 ore di gioco ero capitano, con davanti ancora 7 gradi su 22, quindi uno ci si aspetta come minimo un gameplay solido e bilanciato garantito per almeno 1000 ore di gioco su un gioco stabile e bugfree. Ora sono a 790 ore di BF3, e sono all'ultimo grado da mesi. Ci gioco solo perchè non c'è nessun altro fps con mezzi che abbia il gameplay che cerco, pur sapendo che questo titolo è il peggior battlefield mai uscito su pc dopo bc2, escludendo cagate come bf heroes e bf p4f, sbilanciato, buggato, distrutto dagli sviluppatori che non meritavano soldi ma solo un po' di sana tortura medievale.
Dynamizer08 Marzo 2013, 02:27 #28
Non sono un giocatore incallito, ma appassionato di videogiochi si, in un senso abbastanza mainstream: mi piacciono molti generi, ne preferisco alcuni e mi interessano poco altri, comprendendo nel tutto anche i casual games, e ho cominciato a videogiocare sin dai tempi del vic 20/ le prime console 8 e 16 bit e le mitiche sale giochi, per cui ho passato, con alti e bassi, varie fasi del mondo dei vgames (questo per darvi un'idea di massima, ma cmq non mi sento inquadrabile facilmente).
Dico anche io i miei 5 cents (oramai 2 non bastano più con st'inflazione ).
Innanzitutto sono abbastanza d'accordo con il resto dei commentatori qui sopra, non vedo perché bisogna invitare il pubblico di questo mondo a criticare di meno solo perché all'articolista sembrano critiche non costruttive: se sono critiche non costruttive lo si fa presente, e praticamente spesso si autofiltrano, anche perché spesso vengono mosse da pochi individui se non uno o due. Mentre quando le critiche vengono mosse da molte più persone, è già più difficile che siano poco costruttive, perché automaticamente sono indice di un diffuso malumore per quello o quell'altro problema; pur non dando del tutto torto all'articolista, cmq.
In secondo luogo, il leit-motiv (o come si scriva, non fatemi andare a googlare ) del "gioco vecchio" = "gioco bello". No dico, ma vi siete scordati di svariate ciofeche che nacquero nella storia (breve, ma pur sempre storia) del mondo videoludico? Mo' io non vi cito tutti o gran parte dei nomi perché sinceramente son pigro (e non ho memoria anche se qui potrei googlare), però un esempio, che non mi aveva coinvolto ma che mi è rimasto impresso dopo averne letto proprio qui in rete tempo fa, ve lo pongo: il famoso videogioco di ET, l'extra terrestre, che la leggenda vuole (non ho verificato e non posso verificare per ovvii motivi) che TUTTA la quantità di cartucce prodotte fù seppellito sottoterra tipo in New Mexico o cmq in un posto o discarica sperduta degli stati uniti americani
Se googlate ci sono in giro pure recensioni con screenshot che esprimono il senso di smarrimento di fronte ad un videogioco che non ha né capo né coda, non si capisce cosa bisogna fare o non fare e qual'era lo scopo del gioco. Ora è ovvio che questo è un esempio estremo, e pur tenendo conto che era un titolo di derivazione cinematografica, non cadiamo automaticamente anche nell'errore che le contaminazioni del mondo (tradizionalmente) a 24fps siano di per se un errore, altrimenti dovremmo condannare anche titoli (dell'epoca 16bittiana) come Indiana Jones e l'ultima crociata (per me uno dei capolavori dell'epoca per il suo genere)!
Insomma non facciamo di tutt'un'erba un fascio ovviamente, ma né in un senso né nell'altro.
Mi permetto a questo punto di tornare sui binari e quotare due degli interventi che più focalizzano il problema:
Originariamente inviato da: ice_v
Se ci sono giochi tripla A che sfruttano troppo le manovre DLC, che hanno DRM always online, poche ore di gioco, poca "rigiocabilità", gameplay poco ispirato, è perchè c'è una non indifferente fetta di consumatori la fuori, che è disposta ad acquistare tale prodotto sotto quelle forme lì, soprattutto se questi aspetti non vengono ben evidenziati durante le campagne pubblicitarie.

Questo punto di vista è ovviamente largamente condivisibile (e lo condivido, non del tutto ma per la maggior parte si: i motivi del "non del tutto" sono subito dopo il prossimo quote) e ravvisa il malessere di noi utenti/clienti/pubblico pagante, che ci sentiamo sempre più sfruttati e spremuti, data la continua e sempre maggiore richiesta di denaro a fronte di servizi o contenuti non all'altezza: in breve un rapporto prezzo/prestazioni completamente sbilanciato a favore del produttore. E tutto questo senza considerare però quanto segue:
Originariamente inviato da: Slater91
Se posso dire la mia: più che una durata infinita, che è interessante solo per chi è davvero appassionato al singolo titolo, trovo che sarebbe molto più utile e costruttivo avere un videogioco che lasci qualcosa dentro anche se dura poco. Anche un gioco che duri 10 ore ha un suo perchè, se lascia qualcosa al giocatore in termini di emozioni, di ricordi, di esperienza positiva.

Ecco, su questo mi trovo d'accordo su tutta la linea: alla fine qual'è lo scopo di un videogioco? Farci solo passare il tempo?? Quello lo possiamo fare anche stando seduti a far niente, o a dormire che è pure più salutare (non entro nel discorso cmq). O al limite a fare zapping in tv vedendo la prima stupidata che capita di cui ci frega poco o niente. No.
Lo scopo di un videogioco *DOVREBBE ESSERE* quello di intrattenerci. Ma nel senso più profondo del termine. Come fa un buon libro (no, non sono un appassionato di lettura, purtroppo) o un buon film. Intrattenerci non è solo passare il tempo, è anche divertirci, o emozionarci (che poi il divertimento E' un emozione), farci ridere, piangere, innamorarci, sognare, inorgoglirci in battaglie, o sentirsi fieri di aver risolto un puzzle o un quiz. O volendo al limite anche solo farci passare il tempo senza pensieri, quindi (si, in contrasto a quanto appena detto ) senza tutte le emozioni di cui sopra, a patto che ovviamente si CERCHI questo tipo di svago.
Quindi la domanda è: i giochi di oggi fanno tutto questo? Non ho la risposta, è una domanda da farsi di volta in volta, di titolo in titolo.
Tanto per fare qualche esempio: un arcade dovrebbe essere un titolo che per antonomasia dovrebbe farci passare più tempo possibile senza troppi sbattimenti, senza troppi pensieri, anche se ovviamente non ci può lasciare qualcosa dentro. Tipo un SuperMario che è un platform e quindi arcade: scopo del gioco? Andare da sinistra a destra, far fare varie cose al pg per collezionare monetine e evitare ostacoli/distruggere nemici/quelchel'è: cosa volete che vi lasci dentro un titolo come questo? Eppure ha un successo ogni volta che esce nella sua nuova salsa, semplicemente perché fa bene il suo lavoro. Si, sempre lo stesso poi (a me personalmente un po' stufa).
Mentre titoli per l'appunto come Final Fantasy sono *quelli che ti lasciano qualcosa dentro* (come già detto, lo so): ma è anche logico, se non avesse una trama e dei binari percorribili (magari non obbligati) alla fine a cosa servirebbe?? Potrebbe diventare un altro platform con grafica diversa, ma originariamente lo scopo è tutt'altro.
Poi vabbé abbiamo esempi fuori dal comune come il famosissimo indie Doukutsu Monogatari (Cave Story), che spiazza poi tutti quanti: titolo "recentissimo"... vabbé, diciamo: "titolo nato nell'era della grafica tridimensionale" ma che usa concetti e grafica (e musiche!) degli anni '80/primi '90, che ha una giocabilità da platform decisamente appagante nonché longeva e persino lunga (quante volte l'avete rigiocato? come minimo... non dico altro hehe ), e che grazie ad una trama ben scritta e dei personaggi a cui il giocatore si affeziona (mix terribilmente funzionante!) ti lascia pure qualcosa dentro (e che cosa! *_*).
E la cosa che più lascia frastornati è che quest'ultimo è stato ideato e realizzato completamente da un unica persona (oramai eletto ad un posto nell'olimpo degli dei informatici/videoludici, anche se, non seguendone le vicende, non so che cosa stia facendo in questi anni da allora) e reso disponibile completamente gratis a tutti gli internauti (e non solo, credo).
Ora, io non credo che gli indie e i kickstarter ci salveranno, perché imho avrebbero cmq una lunga strada davanti, piena di ostacoli, probabilmente pure messi davanti dalle grandi compagnie, e potrebbero cadere pure loro nella tentazione di scendere di qualità per sopravvivere: lo so che sono un po' pessimista, ma preferisco non avere un eccesso di aspettative; d'altra parte però ho fiducia in loro e credo che il loro contributo sarà molto importante e sicuramente un grosso aiuto in generale a tutto il panorama (d'altronde lo stanno già facendo!).

Infine una nota: donbabbeo dice "videogiochi per giocatori e non videogiochi per chiunque" (si lo so, ho estratto questo pezzo decontestualizzandolo, ma non credo di sbagliare se dico che in linea di massima sei d'accordo con questo "slogan" no?).
Ecco, mi sento di dire: i videogiochi per chiunque non devono mica sparire! Anzi, benvengano, primo perché c'è libertà e democrazia e chiunque e ogni software house ha il diritto di farli, e secondo perché cmq hanno anche il diritto di guadagnare come meglio credano, però che siano fatti SPECIFICAMENTE e in modo trasparente per quel target. E che non contamini invece i "videogiochi per giocatori", che devono essere fatti appunto specificamente per questo target (più esigente), che non va assolutamente ignorato (questo anche per dire che per l'appunto non dovrebbero spostarsi completamente sul target "per tutti" perché potrebbe essere poco lungimirante per loro, e irritante per noi).
Quello che IMO è da accusare maggiormente è la mancanza di trasparenza, anche se ora sui due piedi non ho una proposta o una soluzione da proporre per colmare questa lacuna (ma, primo andava cmq sottolineato, secondo la soluzione si trova, prima o poi, visto che non ci sono mica solo io a pensare).

In ogni caso, MAI chiedere di smettere di criticare, dirci di stare zitti invece ci fa imbestialire di più e alzare ancora di più la voce (ma questo vale per tutti non solo per i gamers, di qualsiasi tipo essi siano), casomai l'invito deve essere per indirizzare la critica verso la costruttività.
hexaae08 Marzo 2013, 02:34 #29
Originariamente inviato da: gildo88
EDIT: Altra cosa, ho notato un netto cambiamento in peggio nella stragrande maggioranza delle recensioni dei vari siti (non faccio i nomi ma credo che abbiate capito) e testate giornalistiche, quasi ad adeguarsi all'appiattimento generale dei videogiochi di questa generazione, premiando spesso e volentieri videogiochi che, se uscivano in altre generazioni videoludiche, e in tempi "più seri", prendevano una sufficienza appena nel migliore dei casi. Spesso poi si fanno notare difetti molto gravi e una totale mancanza di inventiva, spesso facendo notare che il "titolo rimane lo stesso del prequel", ma nonostante questo le recensioni (parlo in generale non di questo sito in particolare, in cui certe volte sono in accordo con le recensione e altre volte no) rimangono con voti troppo elevati.
Sembra quasi che si sia persa un pò di obiettività e le recensioni siano meno severe rispetto al passato, e spesso si sorvola su molti aspetti che meriterebbero un maggior approfondimento e una valutazione più critica. Sarebbe più piacevole vedere recensioni dalla parte del videogiocatore e non dalla parte del videogioco (o di chi altro, non voglio entrare in merito ai fin troppo chiacchierati vari interessi tra siti di recensioni e Pubblisher).


...Te lo riassumo io: qualunquismo e consumismo acritico. Piaghe che affliggono le nuove generazioni (ma fortunatamente non tutti) temo e di cui non sembrano minimamente rendersi conto.

A chi dice che qualitativamente siamo molto (troppo?) progrediti rispondo che NO, l'unica cosa che è cresciuta esponenzialmente è il budget dedicato al lato artistico/grafico (di sicuro, facile da comprendere, immediato impatto) nelle produzioni videoludiche attuali. Game/level designers, sceneggiatori, vengono presi all'ultimo momento col 5% del restante budget come semplici impiegati necessari (ma forse a breve scompariranno del tutto con qualche game-maker-kit preconfezionato). Non c'è da stupirsi dei risultati...
pWi08 Marzo 2013, 08:30 #30
Originariamente inviato da: -Maxx-
Vorrei rivolgere questa mia risposta non al giornalista Grasso ma al videogiocatore Rosario, se mi si può concedere questa confidenza.

Premetto che parlo basandomi sull'esperienza che ho avuto su vari forum online e, soprattutto, qui su Hardware Upgrade (ormai mi incammino verso il quarto anno di militanza, se così si può dire :stordita.

Innanzitutto non credo che le community di videogiochi siano la causa (o una delle cause) delle difficoltà del mondo videoludico perché una qualsiasi comunità si forma quando c'è amore per uno specifico oggetto di interesse; è altresì innegabile che l'atmosfera che si respira quando si affronta una discussione qualsiasi di un gioco a caso che ha elevata copertura mediatica è pesante, io stesso ho criticato un discreto numero di giochi definiti tripla A.

Allora mi sono chiesto il perché lo facessi: se era per odio, per noia, per disgusto, per il gusto di fare il bastian contrario. In realtà poi ho capito, con il passare del tempo, che lo facevo per amore del videogiocare; perché ammiro ciò che viene realizzato con passione ma desidero rilevare con altrettanta puntualità le mancanze o le debolezze; perché io desidero essere schietto e sincero con me stesso e, di riflesso, anche con gli altri.

Chiusa questa parentesi sulla community vorrei invece spostare l'ago della bilancia della riflessione su un aspetto che non è stato considerato sufficientemente nell'articolo e che invece, a mio (seppur modesto :fagiano parere, rischia di essere decisivo nel mondo videoludico: i publisher; quindi riporto i miei pensieri che avevo espresso giusto ieri in un'altra discussione di questo forum:



E forse c'è davvero qualcuno che sta cercando di uccidere il mondo dei videogiochi; e forse la risposta è da un'altra parte.


Qui non c'è nessun giornalista, ma siamo tutti giocatori

È chiaro che ognuno di noi ha passione verso i videogiochi e cerca a modo suo di sostenerli, sennò che senso avrebbe frequentare questo sito e leggere certe news?

Mi rammarica molto vedere che i commenti a certe news sono sempre dello stesso tono, ma non perché si sia giocato effettivamente il gioco, ma per partito preso. Perché criticare un gioco che uscirà tra mesi e mesi? Perché il produttore sta facendo una scelta che "ideologicamente" non corrisponde con la propria visione del mondo.

Io possono anche essere d'accordo con la tutela delle ideologie, ma che ognuno si tenga stretta la propria, invece che andare a criticare quelle degli altri.

Quando parlo di iper-criticisimo che danneggia il mondo dei videogiochi mi riferisco proprio all'immagine che diamo del gaming al di fuori del mondo del gaming. Come facciamo a rendere questo settore appetibile agli occhi di terzi quando siamo i primi a criticarlo dall'interno, sempre e per qualunque cosa? C'è troppo ostracismo verso produttori di videogiochi che invece hanno dato veramente tanto per l'evoluzione del media (penso alle critiche a Carmack, alla Blizzard, ma vi rendete conto di che tipo di persone state criticando? Senza loro i videogiochi non esisterebbero come li intendiamo oggi).

Molto spesso si dice: questo gioco è uno "scempio", questo è "incomprabile", e poi si viene a sapere che chi critica non ha neanche aperto la scatola. Anzi, come dicevo, queste critiche avvengono nel momento dell'annuncio. Qui siamo meramente nel campo dei preconcetti.

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