Qualcuno sta cercando di uccidere il mondo dei videogiochi

Qualcuno sta cercando di uccidere il mondo dei videogiochi

Il media videoludico ha da sempre incontrato diverse difficoltà e, ancora oggi, non è riuscito a imporsi in maniera totale. Si tratta di un media senza una storia, senza forti canali di veicolazione delle informazioni che lo riguardano e ignorato da molte fasce di utenza. Le cose si complicano, adesso, con la crisi economica e le emergenti forme di gaming.

di pubblicato il nel canale Videogames
 
90 Commenti
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Capozz07 Marzo 2013, 16:22 #11
Del primo punto se ne è discusso tantissimo. Le nostre madri, prima dell'avvento dei tablet, probabilmente non giocavano, così come non lo facevano le nostre ragazze, perché sentivano la necessità di interagire in maniera più diretta, coinvolgendo gran parte del loro corpo. Insomma, un cambiamento nel target di riferimento per il media videoludico epocale, che non può non modificare le strategie di fatturazione di produttori e di sviluppatori. Nessuno può accollarsi dei progetti destinati solamente a una nicchia quando si ha la possibilità di coinvolgere molto più pubblico. Per cui non si possono attribuire troppe colpe a quei produttori che hanno bisogno di fatturare perché ormai diventati pachidermici: fatturare per un gruppo di 300 impiegati è una cosa, fatturare per un gruppo ormai di 5 mila impiegati è un'altra cosa.


Vorrei proprio sapere il motivo di questa pachidermia. Ormai quasi la totalità dei titoli tripla A sono delle schifezze mostruose, spesso si liminao ad essere map pack di un gioco precedente, che a qua volta era un map pack di un altro gioco e via dicendo, mentre molti giochi amatoriali o crowdsourced, sviluppati da piccoli team con pochi fondi a disposizione, sono dei capolavori. Mistero. E comunque l'essere pachidermici non gli pregiudica incassi miliardari.

Il secondo punto, però, mi sta particolarmente a cuore. I giocatori di vecchia data, a mio modo di vedere le cose, stanno criticando eccessivamente il media, spesso senza ragione, modificando anche il modo di comportarsi di certi sviluppatori. Penso alle critiche sul finale di Mass Effect 3, che da un certo punto di vista ci possono stare, ma che sono quasi completamente fine a sé stesse: BioWare, infatti, ha ascoltato in parte queste critiche, ma non ha modificato il concetto che sta alla base del finale di quel gioco. Ma non per questo si può dire che Mass Effect 3 sia un gioco fallimentare, anzi i più ritengono ancora che sia uno dei migliori titoli in assoluto di questa generazione.

Molti si aspettano una profondità dai giochi che semplicemente non può esistere, e stavolta penso a un titolo come Battlefield 3. Nessun videogioco può essere ottimizzato per una longevità superiore alle 100/200 ore. Se qualcuno gioca sullo stesso titolo per una quantità di tempo maggiore, secondo me, deve iniziare a porsi delle domande. Può sicuramente continuare a giocare nella massima libertà, ma non può accusare lo sviluppatore di sbilanciamenti o di inadeguatezze che emergono dopo un gameplay così lungo. Se nascono dei motivi di sconforto, insomma, dopo aver giocato per così tanto tempo sullo stesso titolo, questi dipendono principalmente da un'insoddisfazione interna del giocatore, piuttosto che da mancanze di chi sviluppa.

E non si può neanche richiedere allo sviluppatore un impegno così prolungato, a fronte di una spesa di 60 euro avvenuta molti anni prima. Ritengo che sia fondamentalmente sbagliato pretendere da qualcuno certe prestazioni senza che questi riceva un adeguato compenso. I giocatori sanno bene di cosa sto parlando e di quanto sia difficile trovare certi equilibri e accontentare tutti.


Non sono assolutamente d'accordo. Ovviamente nessuno chiede una tale longevità in single player, ma non posso nemmeno ritenere ammissibile che un gioco pagato 60 o più euro duri 6 ore! Un altro grosso problema è che per venire incontro ad un pubblico sempre più vasto non esiste più sfida, la massima difficoltà si assesta sul livello "cazzata" e, spesso, si pensa quasi unicamente alla narrazione in senso cinematografico, il che può anche andare bene, ma a patto che il gameplay non scada nel ridicolo. Se voglio vedere un film me ne vado al cinema, non compro un videogame.
Per quanto riguarda il multiplayer in linea teorica hai ragione, ma se il publisher mi obbliga ad acquistare DLC ogni tre mesi anche questo ragionamento cade nel vuoto, perchè non parliamo più di 60 euro spesi anni prima, ma più di 100 in due anni. Battlefield 3 ne è l'esempio lampante: 60 euro all'uscita + 50 euro di premium, o 15€ a dlc. E' tantissimo, ed è giusto pretendere una longevità ben superiore alle 100 ore. Ah, tra parentesi, per garantire una maggiore longevità senza spendere una lira [B][COLOR="Black"]basterebbe rendere il gioco moddabile[/COLOR][/B], cosa che ultimamente viene negata sempre più spesso, con il preciso intento di costringere la gente ad acquistare il sequel.

Insomma, la situazione è grave. Rischiamo seriamente di perdere i videogiochi così come li abbiamo intesi fino a oggi, e serve che ognuno di noi collabori per salvare il nostro media preferito. Penso che la motivazione che mi spinge a dedicare tantissimo tempo alla gestione di questo sito di videogiochi riguardi proprio questo aspetto: voglio dare il mio contributo al media videoludico. Ma non basta, serve un contributo eterogeneo da parte di tutti. Criticare di meno, quando non è costruttivo, insomma mi sembra un ottimo punto di partenza. Oltre che continuare a comprare i giochi di vecchia concezione (eh si, Battlefield 3 lo è, e alla grande!), pur con tutti i limiti che la crisi impone sulla vita quotidiana di ognuno di noi.
Dobbiamo difendere il nostro media preferito, continuare a supportarlo, aiutare gli sviluppatori a trovare le soluzioni più adatte, non andare contro tutto e tutti. Le persone, secondo me, dovrebbero imparare ad elogiare le cose che preferiscono, piuttosto che andare contro ai gusti degli altri e criticare ciecamente il modo di intrattenersi degli altri.


Gli sviluppatori sanno benissimo qual'è la soluzione più adatta: puntare al casual ed al social, anche se significa abbassare drasticamente il livello qualitativo del prodotto finale. Se la critica è costruttiva, perchè smettere di criticare questo modus operandi sempre più dilagante ? Personalmente acquisto solo giochi originali, ma ovviamente solo quelli che ritengo prodotti di qualità, e ormai sono pochi. Ok supportare i videogames, ma fino ad un certo punto.

Insomma, se qualcuno sta distruggendo il mondo videoludico, imho non siamo noi Videogiocatori (che è ben diverso da casual gamers)
Perseverance07 Marzo 2013, 16:27 #12
Originariamente inviato da: Articolo]...così

ma che ragazze strane che avete in redazione lol

Nessun videogioco può essere ottimizzato per una longevità superiore alle 100/200 ore. Se qualcuno gioca sullo stesso titolo per una quantità di tempo maggiore, secondo me, deve iniziare a porsi delle domande.
Io penso sia la solita storia, che poi la si può leggere con la chiave che più si preferisce ma: più qualità e meno quantità. C'è poco da girarci intorno, oggi privilegia la quantità e per forza di cose il resto porta fisiologicamente a delusione e incazzamento del pubblico dei Videogiocatori, mentre porta cazzeggiamento e qualunquismo nelle casalinghe che si dilettano a giochicchiare mentre aspettano la lavatrice.

Questo è quello che vogliono. La risposta sarà sempre la stessa da parte Nostra, che ormai non contiamo più niente e lo sappiamo. Tornate a valorizzarci e a produrre per Noi e allora vi tratteremo bene.

[QUOTE]E non si può neanche richiedere allo sviluppatore un impegno così prolungato, a fronte di una spesa di 60 euro avvenuta molti anni prima.


E io ti chiedo autore: guarda a Unreal Tournament 99\03\...! E' un titolo che a distanza di 14 anni viene giocato tutt'oggi, tant'è che esistono ormai una pletora di server e mod. Colui che inventò il gioco fù molto lungimirante:
[list][*]dotò il gioco della possibilità di serverizzare invece di far pagare un dedicato e chiuderlo quando non gli faceva più incassare.
[*]dotò il gioco di vari render con possibilità di farlo girare su win, lin, mac senza problemi
[*]dotò il gioco dello stesso editor usato per costruirlo
[*]lo costruì pensando di fare un bel gioco con tanta passione[/list]
Io oggi non vedo più lungimiranza nel progettare i giochi, ma mi sembra che vengano prodotti col chiaro obbiettivo di esasperare l'obsolescienza al fine di avere un ricambio di titoli quanto più elevato possibile e nel minor tempo possibile...per questo ci sbattono fuori giochi con la velocità di una mitragliatrice che non hanno e non dicono niente.

Ma se è questo che vogliono, ripeto, la nostra risposta sarà sempre la stessa.

P.S. all'autore:
Ho giocato a Risen 2 anche xkè mi sentivo in obbligo dato che le mie domande furono pubblicate nell'intervista...l'ho giocato e sono rimasto molto incavolato\deluso\maronnamiacheschifohannofatto..non sono nemmeno arrivato a metà che mi prendeva lo sgomento, ho usato i cheat per vedere cosa succedeva con tutti i talenti...schifo uguale nn cambiava niente. Menomale che non l'ho pagato nulla xkè stavo giusto per comprarlo prima di provarlo mai fare questo errore xkè costava anche caro!
gildo8807 Marzo 2013, 16:47 #13
Originariamente inviato da: Armin
Ha per caso seguito le vicende di Diablo 3? 12 milioni di copie vendute per una beta. Un prodotto venduto a 60€, completamente lacunoso, privo di idee, sbilanciatissimo, insoddisfacente sotto ogni punto di vista.
In quel caso non esisteva una ragione? Da una software house che fa 130 milioni di € al mese solo con wow, ci si aspettava un pochino di più...


Ma sopratutto... E' normale che Blizzard con tutti i guadagni fatti con Wow se ne esca con uno scialbo Diablo 3, pretendendo anche il pagamento di 60 euro, mentre nel contempo esce un titolo come Path of Exile che, non solo è migliore di Diablo 3 (più possibilità di personalizzazione, più difficile, più tutto), ma che è anche COMPLETAMENTE GRATUITO (eccetto delle trascurabilissime personalizzazioni estetiche)? E' normale che tanta gente sia incacchiata con Blizzard, visto che sicuramente Blizzard aveva molte più risorse rispetto agli sviluppatori di Path of exile.

EDIT: Altra cosa, ho notato un netto cambiamento in peggio nella stragrande maggioranza delle recensioni dei vari siti (non faccio i nomi ma credo che abbiate capito) e testate giornalistiche, quasi ad adeguarsi all'appiattimento generale dei videogiochi di questa generazione, premiando spesso e volentieri videogiochi che, se uscivano in altre generazioni videoludiche, e in tempi "più seri", prendevano una sufficienza appena nel migliore dei casi. Spesso poi si fanno notare difetti molto gravi e una totale mancanza di inventiva, spesso facendo notare che il "titolo rimane lo stesso del prequel", ma nonostante questo le recensioni (parlo in generale non di questo sito in particolare, in cui certe volte sono in accordo con le recensione e altre volte no) rimangono con voti troppo elevati.
Sembra quasi che si sia persa un pò di obiettività e le recensioni siano meno severe rispetto al passato, e spesso si sorvola su molti aspetti che meriterebbero un maggior approfondimento e una valutazione più critica. Sarebbe più piacevole vedere recensioni dalla parte del videogiocatore e non dalla parte del videogioco (o di chi altro, non voglio entrare in merito ai fin troppo chiacchierati vari interessi tra siti di recensioni e Pubblisher).
pWi07 Marzo 2013, 16:56 #14
Originariamente inviato da: Armin
Dall'articolo:

"Chi scrive di videogiochi sa che non si tratta solamente di dedicare tante ore al gaming su PC o su console, o su mobile ormai, ma bisogna anche avere occhio critico, fare delle analisi, rapportare quanto si sta vedendo con il passato, e mille altre cose che non sto qui a elencare."

Occhio critico, dubito che lei ne sia dotato.


"Nessun videogioco può essere ottimizzato per una longevità superiore alle 100/200 ore. Se qualcuno gioca sullo stesso titolo per una quantità di tempo maggiore, secondo me, deve iniziare a porsi delle domande. Può sicuramente continuare a giocare nella massima libertà, ma non può accusare lo sviluppatore di sbilanciamenti o di inadeguatezze che emergono dopo un gameplay così lungo. Se nascono dei motivi di sconforto, insomma, dopo aver giocato per così tanto tempo sullo stesso titolo, questi dipendono principalmente da un'insoddisfazione interna del giocatore, piuttosto che da mancanze di chi sviluppa."

Secondo me la sua prospettiva è ristretta è circoscritta ad un vecchio modo di vedere i videogiochi.
Io ho quasi 30 anni, le mie esigenze sono cambiate, non voglio più comprare un gioco e aspettarmi 30-40 ore di gioco, anzi tempo fa non pensavo nemmeno a quanto mi sarebbe durato un gioco.
Oggi è diverso e questo problema me lo pongo, sopratutto se ho speso 60€ per un prodotto che viene da una delle software house più ricche e potenti dell'industria, che anni fa nemmeno immaginavano potessero esistere.

La longevità "infinita" secondo me è la prossima frontiera da raggiungere.

La sua prospettiva che i giochi non possono durare più di 100/200 ore non fa altro che corroborare i pregiudizi di quelli che la guardano male quando dice di lavorare con i giochi.
Finchè il videogame sarà un bene da consumare e accantonare dopo poche ore sarà sempre visto come un qualcosa di non serio. Come bene prettamente di consumo e non un qualcosa che diventa passione.
Se i giochi fossero seriamente più completi e longevi verrebbero probabilmente presi più sul serio.

Forse più che adottare una prospettiva da "hater" verso coloro che criticano "senza ragione" un videogioco e più che pensare che coloro che si lamentano sono "internamente insoddisfatti" dovrebbe porsi con un'ottica più aperta e pensare a come effettivamente potrebbero essere i giochi al giorno d'oggi per far si che quelle lamentele non arrivino più.



"I giocatori di vecchia data, a mio modo di vedere le cose, stanno criticando eccessivamente il media, spesso senza ragione."

Il fatto che non ne comprende la ragione non significa che non ci sia effettivamente una.

Ha per caso seguito le vicende di Diablo 3? 12 milioni di copie vendute per una beta. Un prodotto venduto a 60€, completamente lacunoso, privo di idee, sbilanciatissimo, insoddisfacente sotto ogni punto di vista.
In quel caso non esisteva una ragione? Da una software house che fa 130 milioni di € al mese solo con wow, ci si aspettava un pochino di più...
Prendiamo anche Skyrim, un prodotto buggatissimo, per nulla ottimizzato, con caratteristiche insensate che sono state moddate subito con un consenso plebiscitario dalla community.

Queste software house devono essere criticate, eccome, altro che insoddifazione interna. Me la fanno venire loro l'insoddisfazione.
Le software house devono investire di più nella ricerca, chiedere consulenze a psicologi, ergonomi, aprire closed beta e focus group con gli utenti eccetera eccetera...
Potrebbero fare cose grandiose invece ci si ritrova a pagare 60€ per un gioco che vale la metà del predecessore, o che comunque delude il giocatore navigato che ormai le ha già viste tutte.

In proporzione a quanto si sono arricchite le software house l'innovazione non è andata di pari passo. Parlo di idee, non di tecnologie.


Molti videogiochi di ultima generazione hanno spinto i limiti del media verso avanti in maniera incredibile, ed è assurdo che questo non venga riconosciuto. Skyrim, ad esempio, offre un mondo di gioco ampio e con un livello di dettaglio molto alto, cosa che non era possibile nei giochi precedenti. Molti dei fan di Elder Scrolls sono rimasti contenti per questo, riconoscendo che la maggior parte dei limiti di Oblivion erano stati finalmente risolti.

Se negli ultimi anni il gaming è diventato intrattenimento a tutto tondo, ha coinvolto tantissimi giocatori e ha fatto fatturare molti soldi ci sarà un motivo. Non si può dire semplicemente che è "idiota" o "scema" la gente che non la pensa come noi.

Alcuni, è vero, palesano un'insoddisfazione verso i cambiamenti che si sono verificati, molto spesso perché si considerano troppo grandi o sono considerati troppo grandi e per questo si lasciano condizionare, criticando tutto indifferentemente. Se i produttori fanno certe scelte ci saranno delle ragioni e ci saranno delle persone a cui piacciono le nuove impostazioni, criticare indiscriminatamente non aiuta nessuno.

Per cui, dico io, se non vi piacciono i videogiochi di oggi non li comprate, ma non criticate a testa bassa chi li compra e non danneggiate l'esperienza di gioco e di intrattenimento degli altri.
gildo8807 Marzo 2013, 17:12 #15
Originariamente inviato da: pWi
Per cui, dico io, se non vi piacciono i videogiochi di oggi non li comprate, ma non criticate a testa bassa chi li compra e non danneggiate l'esperienza di gioco e di intrattenimento degli altri.


Ma questo, imho, è sbagliato. Se non ci fossero le critiche vedresti solo una "faccia" del videogioco, quella delle persone a cui il videogioco è piaciuto e quella delle persone che lo elogiano sempre. Invece è importante anche l'altra "faccia", delle persone insoddisfatte e che non si accontentano di quanto proposto. Sono le critiche che fanno crescere, non l'elogio continuo.
T_zi07 Marzo 2013, 17:33 #16
Il gioco commerciale - inteso come grande produzione - non ha più niente da dare da un pezzo. Si salvano poche eccezioni come dishonored (comunque dumbizzato da matti), deus ex: human revolution (buono, ma anche lui semplificato all'inverosimile) ed il prossimo bioshock infinite (da quel poco che si è visto sembra all'altezza dei predecessori). Il resto è semplicemente composto da prodotti indirizzati a più gente possibile, e più gente deve essere accontentata più compromessi bisogna fare con la giocabilità.

Tra i publisher minori la situazione è migliore:

- cdproject con the witcher ha dimostrato che si può fare un gdr come si deve anche senza andare a rincorrere i macachi

- paradox continua a produrre titoli eccellenti investendo poco niente

- 1c publishing produce gran parte dei titoli a turni di qualità

Infine ci sono i titoli indie ed i progetti kickstarter che hanno successo proprio perchè si rivolgono ad una nicchia di giocatori che non vuole compromessi; quindi con investimenti relativamente contenuti (e spesso finanziati direttamente dai suddetti giocatori) riescono a realizzare utili sicuri.
THE5EU507 Marzo 2013, 17:35 #17
Originariamente inviato da: pWi
Molti videogiochi di ultima generazione hanno spinto i limiti del media verso avanti in maniera incredibile, ed è assurdo che questo non venga riconosciuto.


Giustissimo!

Originariamente inviato da: pWi
Se negli ultimi anni il gaming è diventato intrattenimento a tutto tondo, ha coinvolto tantissimi giocatori e ha fatto fatturare molti soldi ci sarà un motivo.


Il motivo è appunto quello che c'è tutto uno studio dietro per fare soldi, non gli interessa il prodotto in se, seguono la moda, fanno ciò che fa guadagnare, ripetendo la stessa cosa, è tutto un gioco psicologico, investono soldi per fare altri soldi!

Originariamente inviato da: pWi
Alcuni, è vero, palesano un'insoddisfazione verso i cambiamenti che si sono verificati, molto spesso perché si considerano troppo grandi o sono considerati troppo grandi e per questo si lasciano condizionare, criticando tutto indifferentemente. Se i produttori fanno certe scelte ci saranno delle ragioni e ci saranno delle persone a cui piacciono le nuove impostazioni, criticare indiscriminatamente non aiuta nessuno.


Innovazioni si, io adoro le innovazioni, ma il punto è un'altro, il gioco deve rispettare la propria categoria, non puoi dire di aver sviluppato un GDR tripla A, e poi magari mi ritrovo un Need For Speed, che è bello si ma non c'entra nulla!

Originariamente inviato da: pWi
Per cui, dico io, se non vi piacciono i videogiochi di oggi non li comprate


Esatto, cosi la smetteranno di fare schifezze

Originariamente inviato da: pWi
ma non criticate a testa bassa chi li compra e non danneggiate l'esperienza di gioco e di intrattenimento degli altri.


Comunque per migliorare bisogna criticare.
Capozz07 Marzo 2013, 17:45 #18
Originariamente inviato da: pWi
Molti videogiochi di ultima generazione hanno spinto i limiti del media verso avanti in maniera incredibile, ed è assurdo che questo non venga riconosciuto. Skyrim, ad esempio, offre un mondo di gioco ampio e con un livello di dettaglio molto alto, cosa che non era possibile nei giochi precedenti. Molti dei fan di Elder Scrolls sono rimasti contenti per questo, riconoscendo che la maggior parte dei limiti di Oblivion erano stati finalmente risolti.

Se negli ultimi anni il gaming è diventato intrattenimento a tutto tondo, ha coinvolto tantissimi giocatori e ha fatto fatturare molti soldi ci sarà un motivo. Non si può dire semplicemente che è "idiota" o "scema" la gente che non la pensa come noi.

Alcuni, è vero, palesano un'insoddisfazione verso i cambiamenti che si sono verificati, molto spesso perché si considerano troppo grandi o sono considerati troppo grandi e per questo si lasciano condizionare, criticando tutto indifferentemente. Se i produttori fanno certe scelte ci saranno delle ragioni e ci saranno delle persone a cui piacciono le nuove impostazioni, criticare indiscriminatamente non aiuta nessuno.

Per cui, dico io, se non vi piacciono i videogiochi di oggi non li comprate, ma non criticate a testa bassa chi li compra e non danneggiate l'esperienza di gioco e di intrattenimento degli altri.


In primo luogo devi spiegarmi come la critica verso un prodotto possa in qualche modo danneggiare l'esperienza di gioco altrui. Inoltre, senza critica, non vedo come si possa migliorare. Poi non è che gli altri siano scemi, semplicemente non giocano per passione e vedono il gaming come un passatempo come un altro, quindi cercano facilità ed immediatezza a tutti i costi.
Secondo, la ragione per cui molti produttori fanno certe scelte è solo una: venire incontro alle esigenze della massa.
Fortunatamente c'è chi ha centrato l'obiettivo offrendo un prodotto di grande qualità capace di soddisfare anche gli appassionati più esigenti, ma (molti) altri se ne sono fregati della qualità.
Francamente questo spostamento del limite in avanti di cui parli non lo vedo proprio, anzi generalmente i giochi, da qualche tempo, sono tecnicamente al palo e involuti per quel che riguarda difficoltà ed il gameplay.

PS quando dici "se non vi piacciono i videogiochi di oggi non li comprate" hai ragione. Infatti io non li compro, tranne qualche raro caso che merita di essere acquistato.
Armin07 Marzo 2013, 19:14 #19
Originariamente inviato da: pWi
Molti videogiochi di ultima generazione hanno spinto i limiti del media verso avanti in maniera incredibile, ed è assurdo che questo non venga riconosciuto. Skyrim, ad esempio, offre un mondo di gioco ampio e con un livello di dettaglio molto alto, cosa che non era possibile nei giochi precedenti. Molti dei fan di Elder Scrolls sono rimasti contenti per questo, riconoscendo che la maggior parte dei limiti di Oblivion erano stati finalmente risolti.



Mah. La serie elder scrolls è seduta sugli allori da anni. Ogni episodio è un miglioramento del precedente, ma non c'è un grande stacco in termini di idee.
Io sono il promo ad apprezzare Skyrim, però il mio discorso si fondava su quanto le software house hanno guadagnato e quanto in proporzione i prodotti sono migliorati.
Non si può certo dire che Skyrim sia un prodotto completo e stabile, solo dopo qualche patch ha raggiunto un buon livello di stabilità e performance.
I modder continuano a rilasciare bugfixes come se piovesse e ripeto, alcuni mod hanno avuto un consenso plebiscitario, cosa che fa pensare "perchè non ci hanno pensato prima loro?".

Stesso discorso per Diablo 3, arrivato ad una versione "accettabile" son con l'ultima patch. Hanno implementato in fretta e furia alcune cose suggerite dalla community e continuano ad implementare e implementeranno vagonate di idee suggerite nei forum.


Originariamente inviato da: pWi
Se negli ultimi anni il gaming è diventato intrattenimento a tutto tondo, ha coinvolto tantissimi giocatori e ha fatto fatturare molti soldi ci sarà un motivo. Non si può dire semplicemente che è "idiota" o "scema" la gente che non la pensa come noi.

Alcuni, è vero, palesano un'insoddisfazione verso i cambiamenti che si sono verificati, molto spesso perché si considerano troppo grandi o sono considerati troppo grandi e per questo si lasciano condizionare, criticando tutto indifferentemente. Se i produttori fanno certe scelte ci saranno delle ragioni e ci saranno delle persone a cui piacciono le nuove impostazioni, criticare indiscriminatamente non aiuta nessuno.

Per cui, dico io, se non vi piacciono i videogiochi di oggi non li comprate, ma non criticate a testa bassa chi li compra e non danneggiate l'esperienza di gioco e di intrattenimento degli altri.



Il punto è che le software house vanno incontro al profitto e alle masse, senza preoccuparsi effettivamente di investire denaro nella ricerca per sfornare qualcosa che possa accontentare il più alto numero possibile di giocatori.
Al massimo fanno le closed-beta che servono soltanto a testare le macchine per la stabilità. Non certo a fornire un feedback utile per il prodotto in sè.
V3N0M7707 Marzo 2013, 20:53 #20
ci sono un pò troppe cose messe sul piatto per fare un ragionamento concreto.
se il culmine della situazione attuale sarà la realtà aumentata, prima di chiedermi se faranno ancora "i giochi di una volta" mi chiederei cosa porterà in più (o in meno) questa cosa nelle nostre vite.
concordo sul fatto della iper-criticità distruttiva che spesso manifestano i giocatori di vecchia data, che secondo me rappresenta quasi una forzatura, un carattere distintivo per dare l'idea che si è "vecchi" ed esperti, criticando tutto il nuovo per dare risalto ai 'bei tempi' che sono sempre ed inesorabilmente passati.
ovviamente tale tipo di critica si realizza con gusti e pareri personali che diventano assoluti e col giudizio stroncante rispetto alle ultime leve videoludiche, giudicate simili a cerebrolesi al 'servizio' dei publisher.
normale che un livello di critica del genere sia poco utile, con l'ulteriore "rischio" di avere come interlocutori con cui si può discutere solo le nuove leve o i fruitori più casual.
quindi attenzione, perchè nel futuro gli skyrim, i crysis, i mass effect e tanta altra roba subissata di critiche dagli 'esperti' potrebbe addirittura sparire -insieme a tutto il resto- per lasciare spazio a qualche giochetto da sala d'attesa dove paghi le vite 5 euro l'una..(vabbè ho esagerato )

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