Primo hands-on Deus Ex Human Revolution
Abbiamo avuto modo di provare una versione piuttosto stabile di Deus Ex Human Revolution per circa 3 ore. Ecco le prime impressioni in attesa dell'articolo definitivo. Comprende intervista a Jean-Francois Dugas, game director di Human Revolution.
di Rosario Grasso pubblicato il 09 Febbraio 2011 nel canale VideogamesDeus Ex
Accolto in maniera trionfale dalla critica, il primo Deus Ex è tutt'ora considerato come uno degli esponenti più validi in assoluto del genere degli action/rpg. Warren Spector lo pensò come un'alternativa al suo precedente capolavoro, Thief: mentre quest'ultimo rimaneva un gioco che vincolava alla ponderazione e alla tattica, Deus Ex doveva essere un qualcosa di maggiormente fluido, in cui il giocatore poteva liberamente stabilire quale approccio tenere, quindi se ricorrere alle manovre stealth oppure se attaccare direttamente con le armi.
Ambientato in un contesto futuristico, poi, Deus Ex si faceva notare per la mistura tra visuale in prima persona ed elementi da gioco di ruolo, fino a quel momento poco sfruttata. I cosiddetti innesti cibernetici, infatti, consentivano di migliorare progressivamente le abilità dell'alter ego difitale, di modificare l'esperienza di gioco man mano che si proseguiva e di avere un personaggio sempre più efficiente in base alle situazioni e allo stile di gioco. Anche graficamente Deus Ex era un prodotto molto valido, visto che sfruttava la competitiva piattaforma tecnologica Unreal Engine 1.
Dai tempi di Warren Spector le cose in Eidos sono cambiate in maniera viscerale. La società non è più indipendente e fa adesso parte del colosso giapponese Square Enix e, soprattutto, Spector non c'è più, visto che ha fondato una software house tutta sua, Junction Point, con la quale ha sviluppato Disney Epic Mickey. Ma quello che rimane una costante, ed è anche la prima impressione dopo il nostro hands-on iniziale con Deus Ex Human Revolution, è l'approccio al mondo di Deus Ex, che lo sviluppatore Eidos Montreal vuole mantenere il più possibile invariato rispetto al passato.
Dobbiamo dire che quella che state leggendo è un'anteprima incompleta di Deus Ex Human Revolution: molte informazioni in nostro possesso sono al momento sotto embargo. Le potremo divulgare solamente dal 24 febbraio, giorno in cui dunque sarà online l'anteprima completa. Ci sono delle cose che, però, possiamo tranquillamente dire.
Partiamo dalla storia. Deus Ex Human Revolution è ambientato 25 anni prima delle vicende raccontate nel primo Deus Ex. Ci troviamo, così, nel 2027. La tecnologia che sta alla base degli strumenti di nanotecnologia è agli albori. Ci sono delle megacorporazioni che promettono all'umanità una vita migliore in seguito all'installazione di innesti cibernetici che migliorano le funzioni vitali della gente.
La compagnia meglio piazzata sul mercato delle nanotecnologie è Sarif Industries, guidata dalla persona che le dà il nome. Il giocatore, invece, impersona Adam Jensen, che è un agente di sicurezza privato della Sarif Industries. Dicevamo che la nanotecnologia è ancora instabile in questa fase: gli scienziati stanno lavorando assiduamente su essa ma non sono ancora riusciti a sfruttarla al meglio e soprattutto a contenerla adeguatamente. Durante un esperimento nella primissima fase del gioco Adam resta ferito e il suo corpo risulta compromesso dopo l'incidente. Deve ricorrere, quindi, agli innesti cibernetici per continuare a svolgere il suo lavoro.
Deus Ex Human Revolution vuole essere principalmente un'esperienza emozionale e coinvolgente, con una grande attenzione nella riproduzione degli scenari e dell'atmosfera. Le immagini tendono al colore arancione ed è insistente la presenza di oggetti di natura ultratecnologica. Eidos Montreal ha inteso ricreare un'esperienza molto intensa anche sul piano dei dialoghi e delle musiche, oltre che del comparto sonoro inteso in generale.
L'obiettivo è quello di trasmettere un'ambientazione in un futuro molto lontano, in cui si verifica una cospirazione su larga scala che mette l'umanità in un punto di svolta.