Primo hands-on Deus Ex Human Revolution
Abbiamo avuto modo di provare una versione piuttosto stabile di Deus Ex Human Revolution per circa 3 ore. Ecco le prime impressioni in attesa dell'articolo definitivo. Comprende intervista a Jean-Francois Dugas, game director di Human Revolution.
di Rosario Grasso pubblicato il 09 Febbraio 2011 nel canale VideogamesGameplay
Dicevamo del gameplay. Eidos Montreal vuole riprendere l'impostazione del vecchio Deus Ex: in qualsiasi momento, infatti, il giocatore deve poter scegliere come agire, se in maniera accorta oppure ricorrendo all'azione brutale, e deve trarre vantaggio dagli innesti cibernetici che ha praticato sul proprio corpo. A seconda del proprio stile di gioco, infatti, si privilegerà la componente stealth oppure quella hacking o, ancora, la resistenza e l'efficienza del proprio fisico.
Già nelle primissime battute di gioco si nota qualcosa di familiare. La prospettiva in prima persona e una certa lentezza nei movimenti del protagonista riportano alla mente il gameplay di Deus Ex. Sono poi moltissimi gli elementi in comune con il primo storico gioco della serie. Il gameplay è quindi ibrido, visto che può essere ora stealth ora da classico sparatutto in prima persona, e ci sono modalità diverse di affrontare le situazioni. Il giocatore, inoltre, deve compiere una serie di scelte con precise conseguenze sulla storia, che presenta finali alternativi, e sul gameplay.
Rimangono immutate le meccaniche core di Deus Ex, ovvero combattimento, stealth, hacking e abilità speciali. Tutte sono migliorabili con i relativi innesti cibernetici. Questi ultimi danno lo spessore da gioco di ruolo a Deus Ex Human Revolution, consentendo un elevato livello di customizzazione del personaggio, dipendente soprattutto dallo stile di gioco. Si possono migliorare e configurare le armi, gestire l'inventario e dedicarsi alle interazioni sociali stabilendo il tipo di atteggiamento da tenere.
Il gameplay è flessibile perché si possono usare in maniera creativa le abilità del personaggio, e perché ci sono percorsi multipli e livelli non lineari, soluzioni multiple a seconda delle caratteristiche degli strumenti di cui si dispone e, come detto, finali alternativi. L'installazione degli innesti, inoltre, è regolata dalla valuta in-game: si spendono 2 punti Praxis per ogni nuovo innesto e un punto Praxis per migliorare gli innesti già installati. Procedendo nel gioco, inoltre, si sbloccheranno potenti attacchi speciali come la possibilità di realizzare un pugno attraverso il muro.
Deus Ex Human Revolution è uno sparatutto lento e molto difficile, in cui bisogna ponderare con grande attenzione ogni passo che si compie. Combattendo one to one in scontri a fuoco contro il nemico, infatti, quasi mai si ha la meglio, il che porta ad agire in maniera stealth. Ci sono, inoltre, tanti oggetti nelle stanze che richiedono le attenzioni del giocatore e che vanno quindi analizzati.
La telecamera funziona in maniera del tutto speculare a quanto avevamo visto in Rainbow Six Vegas: è quasi sempre in prima persona, ma quando si aggancia una copertura o, ancora, quando si scendono le scale, si sposta nella prospettiva in terza persona. Il sistema ci è parso molto agevole da usare, e riesce a incrementare il livello di immedesimazione, oltre che essere valido sul piano cinematografico. Confermiamo che c'è la possibilità di cambiare il livello di difficoltà mentre si è in gioco e che si può salvare in qualsiasi momento.
Quanto allo spessore da rpg, bisogna attendersi un equilibrio tra componente squisitamente rpg e componente action, un po' come in Mass Effect 2. Gli innesti cibernetici conferiscono un preciso aspetto al personaggio, e ci portano ad agire in un certo modo piuttosto che in un altro sfruttando i punti di forza. Tuttavia, non ci sono alberi delle abilità in cui incanalare punti esperienza e non ci sono livelli di esperienza o classi.
Deus Ex Human Revolution è un'esperienza artistica con un'atmosfera di grande spessore, molto valida anche sul piano della colonna sonora e dei sentimenti. I movimenti della telecamera sono pensati in modo da sottolineare gli elementi più suggestivi degli scenari e viene data al giocatore la sensazione di ritrovarsi da soli, al più con qualche strumento tecnologico, all'interno delle missioni e, quindi, in qualche modo si è responsabilizzati. Insomma, un primissimo approccio sicuramente positivo, anche se la complessità del gioco va studiata ed analizzata meglio. Un piccolo appunto si può fare alla grafica, basata sull'ultima tecnologia Tomb Raider appositamente elaborata, che evidenzia l'ormai raggiunto limite tecnologico dell'hardware di XBox 360 e PlayStation 3. Stefano Carnevali sta attualmente lavorando sull'anteprima approfondita di Deus Ex Human Revolution che, come detto, pubblicheremo, insieme ad un giudizio completo su quanto visto e l'analisi delle tre ore di gameplay realizzate, il prossimo 24 febbraio.