Dota 2: quali sono i piani di Valve?
Valve ha annunciato qualche giorno fa la nuova edizione di Defense of the Ancients, battendo Blizzard sul tempo. Cosa bisogna aspettarsi da questo ritorno alle origini?
di Antonio Rauccio pubblicato il 03 Novembre 2010 nel canale VideogamesBlizzard
Una mappa
Tutto è iniziato con un editor di mappe. La storica Blizzard è da sempre nota per la cura maniacale che riserva per ogni suo prodotto, e nei suoi strategici in tempo reale non mancano mai complessi e completi editor di mappe, che consentono a qualsiasi utente di creare scenari personalizzati (scegliendo ambientazione grafica, obiettivi di gioco e così via) da condividere con il resto della platea videoludica.
Ed è proprio con l'editor di Warcraft III: Reign of Chaos che tale Icefrog, uno dei tanti appassionati creatori di scenari personalizzati, crea la mappa Defense of the Ancients (d'ora in poi DotA), che propone un particolare tipo di gameplay che riscuote un grande consenso tra i videogiocatori della rete. Mitigando la componente strategica del titolo originale, DotA offre una logica ludica essenziale ma di grande presa: agli antipodi della mappa ci sono le basi dei due giocatori, e in ciascuna base risiede l'Antico a cui fa riferimento il titolo del gioco, ovvero una costruzione da difendere dal nemico, mentre si tenta di distruggere quella avversaria.
I giocatori in carne ed ossa controllano gli eroi del gioco, ossia quelle unità speciali dotate di caratteristiche ed abilità superiori, mentre l'intelligenza artificiale si limita a produrre sistematicamente, ad intervalli prestabiliti, ondate di unità non eroiche (note anche come "creeps") a supporto degli eroi, e li guida verso la base nemica attaccando tutto ciò che incontrano.
Anche le mappe di gioco sono abbastanza lineari: tre vie per raggiungere la base avversaria (costellate da torri difensive dei due schieramenti) e un fiume che taglia diagonalmente la mappa, presso il quale (nella più famosa variante DotA AllStars per Warcraft III: The Frozen Throne) compaiono ad intervalli prestabiliti le Rune, oggetti magici che conferiscono bonus temporalmente limitati, ma che possono fare la differenza sul campo di gioco. Gli eroi sono l'ago della bilancia del gameplay: falciando avversari e strutture nemiche, incrementano la propria esperienza e crescono di livello, e di pari passo aumentano le loro caratteristiche primarie e possono apprendere nuove abilità speciali. Di conseguenza è fondamentale ai fini della vittoria conoscere bene le caratteristiche e le abilità dell'eroe scelto e comporre in maniera equilibrata il proprio team d'eroi, che dovrà essere capace di creare gioco di squadra.
DotA ha riscosso un successo crescente tra i videogiocatori della rete, raggiungendo lo status di e-sport, con tanto di tornei internazionali. Inoltre il gameplay è stato ripreso da titoli di altre software house, che hanno prodotto titoli propri, come Heroes Of Newerth, League Of Legends e Demigod. E mentre la Blizzard, alla sua convention 2010 ha annunciato una mappa DotA per StarCraft II, la Valve (genitrice di Half-Life) ha annunciato ufficialmente il sequel stand-alone DotA 2, dopo un'anticipazione dello stesso autore Icefrog sul proprio blog. Qualche indiscrezione era partita dopo uno "scontro" legale con Riot Games (autori di League of Legends) per la registrazione del marchio DotA, contingenza che aveva fatto emergere l'interesse concreto della Valve per il brand.