Steampunk e sparatutto si incontrano in Damnation
Abbiamo provato una versione non ultimata di Damnation, l'action/adventure ad ambientazione steampunk. Il produttore lo definisce anche come sparatutto verticale per via della complessità dei livelli di gioco e per la componente da platformer.
di Rosario Grasso pubblicato il 27 Maggio 2009 nel canale VideogamesTecnica
Blue Omega ha fatto massiccio uso degli effetti in post-processing, primo tra tutti l'HDR. Le superfici sono molto luminose con differenti toni di illuminazione a seconda dei momenti. Gli sviluppatori hanno pensato anche di lasciare al giocatore la scelta del livello di illuminazione della scena, dando all'utente la possibilità di scegliere il livello di illuminazione tra quattro disponibili. Al livello in cui le illuminazioni sono più vivide il contrasto dei colori diventa assolutamente esagerato: un modo speciale per giocare che può far piacere a chi ama questo tipo di effetti poco realistici ma gratificanti da certi punti di vista. La tecnologia che sta alla base di Damnation deriva da Unreal Engine 3.
Sul comparto audio dobbiamo fare qualche critica in più. Gli effetti sonori non catturano l'attenzione del giocatore e non riescono a farlo immedesimare come avrebbero dovuto. Soprattutto lo sparo delle armi ci è sembrato troppo "soft" e poco adeguato alla conformazione fisica delle armi stesse, che invece sembrano apparentemente molto potenti. Neanche la colonna sonora è su alti livelli, e si sarebbe potuto fare di più considerata l'accattivante ambientazione di cui gode Damnation.
La fisica è poco presente perché calcolata in tempo reale solo su pochi oggetti. La si nota nell'esplosione dei barili e nello smembramento dei cadaveri dei nemici colpiti: con un colpo ben asstestato è, ad esempio, possibile far saltare loro la testa. Damnation, d'altra parte, non punta particolarmente su questo aspetto quanto sulla complessità dei livelli di gioco e sulla vastità degli scenari.