Recensione Fifa 18: cambia tutto

Recensione Fifa 18: cambia tutto

Il comportamento di EA, nei mesi precedenti al lancio di Fifa 18, era stato quantomeno ‘sospetto’. A differenza degli abituali proclami roboanti, dedicati a feature che - pad alla mano - si sarebbero rivelate tutt’altro che rivoluzionarie, quest’anno EA Canada è stata parca di informazioni sulle nuove feature del gioco. Il sentore, quindi, che la carne al fuoco fosse di più, rispetto alle ultime uscite, è cominciato molto presto e, dopo l’uscita del gioco, si è tramutato in certezza: Fifa 18 è semplicemente uno dei capitoli più rivoluzionari della saga calcistica di EA

di pubblicato il nel canale Videogames
Electronic ArtsFifa
 

Come al solito, la mia analisi si concentrerà sulla prova del campo: le varie modalità, per quanto anch’esse implementate, sono comunque un contorno al ‘gioco’ vero e proprio. Per intenderci: se la ‘partita’ di Fifa 18 fosse realizzata male, poco importerebbe avere il FUT migliore che si sia mai visto o un ‘Il Viaggio’ coinvolgente e cinematografico.

Antipasto: il Viaggio, il FUT, la Carriera e le Stagioni Online

Partiamo da una rapida analisi delle modalità più rinnovate in Fifa 18. Effettivamente, EA Canada quest’anno si è data da fare anche lontano dal rettangolo verde, andando a rifinire alcune tipologie di gioco che stanno segnando gli ultimi Fifa.

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Ritorna pertanto ‘Il Viaggio’, la modalità narrativo-cinematografica in cui seguiremo (impersonandolo nella maggior parte dei casi, ma niente spoiler) le vicende di Alex Hunter, giovane promessa britannica pronta ad affermarsi nel firmamento del calcio mondiale. Dopo le peripezie della sua prima stagione da professionista - viste in Fifa 17 - Hunter si affaccia al proprio secondo anno di carriera. Le novità principali riguardano la possibilità di uscire dall’Inghilterra (per accasarsi in alcuni dei club più prestigiosi del mondo: PSG, Bayern, Atletico Madrid o… Los Angeles Galaxy. Ancora niente Italia, quindi. Prevedibile, vista la mancanza dei diritti per la Serie A) e le customizzazioni (dal look, al piede forte) da riservare ad Alex.

Complessivamente si notano con decisione i passi avanti dal punto di vista registico - la storia di Hunter è più coinvolgente e meglio narrata, anche se restano alcune fastidiose incongruenze (come il mancato doppiaggio dei giocatori reali che, quindi, non parleranno in Italiano) -, ma scordatevi la possibilità di effettuare scelte che spostino davvero gli equilibri. I ‘binari’ da seguire sono lì e sono piuttosto rigorosi. Anche in campo, purtroppo, non c’è grande libertà: ‘Il Viaggio’ dà il meglio di sé se affrontato impostando Alex come attaccante. Le altre posizioni, infatti, restituiscono qualche difficoltà di troppo nel raggiungere gli obiettivi di gara e nel farsi correttamente schierare dall’allenatore virtuale.

A conti fatti, quindi, si registra un passo avanti che però, non garantendo ancora sufficiente libertà, non è una vera e propria rivoluzione. ‘Il Viaggio’ può essere considerato come una piacevole alternativa all’offerta vera e propria del gioco. Nulla più.

Ultimate Team è la tipologia di gioco che più sta appassionando gli utenti di Fifa negli ultimi anni. La possibilità di creare una propria squadra, unita alla dinamica della collezione di figurine (di calciatori, kit, contratti e abilità varie), si è rivelata una vera e propria miniera d’oro per EA. Non sorprende, quindi, lo sforzo della software house volto ad approfondire ulteriormente questa modalità. Nessuno vero stravolgimento, ma qualche utile limatura, tra cui spicca la versione offline del FUT Champions denominata Squad Battles (in cui saremo chiamati a battere 4 squadre di utenti reali, ma manovrate dalla CPU, in cambio di ricchi premi). Interessante anche la maggiore complessità delle Sfide di Creazione Rosa (in cui i requisiti da rispettare si sono fatti più stringenti). Merita una citazione la possibilità di visionare come spettatori le partite dei giocatori più forti a livello mondiale, sulla neonata Champions Tv.

La modalità carriera - in qualche modo oscurata dalla potenza del FUT - torna forte soprattutto di un deciso miglioramento delle trattative di calciomercato. Da un lato c’è un maggior realismo dell’IA, che agisce potenziando realmente le squadre che gestisce, dall’altro c’è una nuova modalità di condurre le nostre trattative (più articolata e varia, con tanto di filmati degli allenatori e dei Presidenti coinvolti). Insomma, qualche altro passo avanti, ma che non fa certo di Fifa un vero manageriale.

Stagioni online, infine, si ripresenta nella veste tradizionale, senza alcuno ‘scossone’ se non nella possibilità di giocare con continuità le coppe.

Portata principale: la prova del campo

Come anticipato, il perno della valutazione di Fifa 18 non può che essere basato su un’attenta analisi della partita, del gioco in sé, della simulazione. È sempre così in realtà, ma quest’anno a maggior ragione, vista la vera e propria rivoluzione operata da EA Canada.

Fifa 18 è una svolta nella serie, di entità pari all'introduzione del Tactical Defending
Non è un azzardo definire pertanto Fifa 18 come una svolta nella serie, di entità pari all'introduzione del Tactial Defending.

Come vedremo, però, a stravolgere Fifa, questa volta, non sarà una singola componente (come fu con il cambio del sistema difensivo), bensì un insieme di modifiche che ci vanno a consegnare un gioco profondamente rinnovato.

Diciamolo subito: Fifa 18 indirizza la saga verso la giusta direzione, ma è lungi dall’essere perfetto e, certamente, è uno dei capitoli della serie più complessi in assoluto (sia per la quantità di elementi da apprendere, sia per le profonde differenze rispetto al passato).

Ci sono cose che funzionano benissimo, in Fifa 18. Altre che zoppicano un po’, altre ancora che arrancano in modo più preoccupante. Nulla che - forse - il tempo (pratica più patch) non potrà sanare e che, comunque, non intacca la sensazione di avere tra le mani uno dei più promettenti Fifa degli ultimi anni. Ma andiamo con ordine.

Fisica

Il Frostbite Engine - dopo l’esordio compiuto nella scorsa stagione - prende pieno possesso della serie Fifa. E lo fa incidendo con grande evidenza in un po’ tutte le modalità di gioco, in campo e non. Ne ‘Il Viaggio’, infatti, si rende protagonista dell’innalzamento di qualità evidente delle cut-scene di narrazione, mentre nella Carriera è stato ben implementato per realizzare i filmati delle trattative di calciomercato.

Come ovvio, però, il suo lavoro più importante lo realizza sul campo e, nella maggior parte dei casi, si disimpegna davvero bene.

Gli atleti di Fifa 18 hanno finalmente raggiunto una pesantezza realistica a lungo inseguita nella serie. Va detto che, negli ultimi anni, EA Canada ha più volte cercato di portare maggior enfasi sulla stazza dei giocatori, però i risultati sono stati sempre interlocutori. Troppo spesso, infatti, a farla da padrone sono stati - in modo esagerato - i giocatori più tecnici e veloci, mentre la potenza di prime punte e difensori centrali ha solo di rado spostato gli equilibri. Quest’anno la musica è differente.

Il Frostbite Engine - dopo l’esordio compiuto nella scorsa stagione - prende pieno possesso della serie Fifa
Anzitutto, è bene chiarirlo, il primo elemento irrinunciabile di Fifa 18, dal punto di vista della fisica, è l’eccellente differenziazione degli atleti in campo. Nel corso degli anni la saga di EA ha dato lezioni a tutti in questo ambito, ma quest’anno si toccano davvero vette eccelse. E questo è in gran parte merito del Frostbite. Una volta di più Fifa riesce a personalizzare le qualità dei diversi calciatori che, a parità di ‘overall’, risulteranno comunque molto diversi tra loro nell’approccio a quasi tutte le azioni in campo.

Se tutto ciò funziona così bene è proprio grazie al sapiente uso del Frostbite Engine di questa edizione di Fifa.

Praticamente tutte le tipologie di corporatura hanno la propria ragion d’essere e - con un po’ di pratica - possono dare risultati eccellenti durante le partite. Non c’è una singola tipologia di giocatore che possa sempre fare la differenza: se si tolgono i 4/5 semi-dei (a partire da Ronaldo o Messi) in grado di risultare efficaci pressoché in ogni posizione del campo e alle prese con qualsivoglia azione, per tutti gli altri sarà necessario puntare con forza su quello che sanno fare meglio, per ottenere risultati eccellenti. Va da sé che provare giocate non nelle corde di giocatori molto forti, porterà spesso a risultati migliori rispetto a quanto capiterebbe se il tentativo venisse condotto utilizzando calciatori più modesti, ma, per puntare al top, ogni atleta andrà utilizzato con consapevolezza di quello che può o non può realizzare in ragione della propria fisicità.

I contrasti spalla alla spalla, la protezione del pallone, le ‘sgomitate’ per contendersi i palloni alti: tutto è rifinito ed estremamente controllabile. Praticamente ogni componente del gioco fisico può fare la differenza e va tenuta in considerazione mentre si gioca.

Ma anche la corsa e il gioco più rapido hanno goduto di un evidente restyling dal punto di vista ‘fisico: il ‘peso’ acquisito dai calciatori, oltre a incidere sui duelli di forza, si ripercuote con evidenza mai constata anche sulla corsa, sull’accelerazione e - soprattutto - su frenate e cambi di direzione.

Insomma, lo sviluppo del Frostbyte applicato a Fifa, ha portato a un grandissimo approfondimento della fisica dei giocatori, rendendo necessario padroneggiare con abilità tutte le possibilità di movimento, visto che nessuna adesso è priva di rilievo. Qualche collisione ‘curiosa’ avviene ancora e qualche impatto bizzarro, ma, numericamente, la situazione è molto migliore rispetto agli ultimi anni.

Possesso palla

È la fase d’attacco quella che maggiormente beneficia della ‘rivoluzione fisica’ di Fifa 18. La scelta di EA Canada è stata, infatti, quella di rendere il nuovo capitolo del gioco uno dei più ‘offensivi’ di sempre. Padroneggiare la pletora di possibilità d’attacco non sarà facile, ma una volta fattolo, le difese avversarie potranno essere fatte a pezzi.

Come accennato in precedenza, tutte le qualità e le possibilità dei giocatori in possesso di palla, quest’anno contano per davvero: ecco allora la necessità di esplorarle compiutamente, senza poter ricorrere sempre e solo a pochi ‘trick’ validi in ogni circostanza. Certo, ci sono sempre azioni più efficaci e spesso determinanti, ma mai come adesso il vero segreto sta nel padroneggiare la varietà che EA ha messo nei piedi degli attaccanti. Solo così, infatti, si avrà qualche possibilità ai massimi livelli. Già questo, di per sé, è un eccellente risultato.

Un altro traguardo di assoluto rilievo raggiunto da EA (forse il più importante) è quello di aver finalmente dato al giocatore in possesso di palla la possibilità di gestire il ritmo del gioco.

Proprio da questo punto di vista, gli ultimi PES avevano avuto nettamente la meglio su Fifa: i titoli di Konami riuscivano a restituire migliori ‘sensazioni calcistiche’ proprio in virtù della possibilità, data all’attaccante, di trattenere il pallone con calma, guidando i tempi di gioco come desiderato. Esattamente come avviene nel calcio reale.

Fifa - da sempre molto più veloce e rapido - ha sempre difettato rispetto a questo fondamentale simulativo, ma, con questo capitolo 2018, comincia a correggersi anche da questo punto di vista.

Certo, siamo solo agli inizi: in Fifa 18 chi attacca non ha più l’affanno di un ‘pallone che scotta’ tra i piedi e può realmente decidere come operare - accelerando o rallentando l’azione, attraverso un possesso prolungato, un affondo o un fraseggio più marcato -; il gioco, però, viaggia ancora a velocità troppo elevata e, soprattutto, questa possibilità di controllo palla più agevole (come vedremo) si è ottenuta depotenziando eccessivamente la fase difensiva.

Qualche miglioramento - ma non possiamo ancora ritenerci soddisfatti fino in fondo - è stato riservato anche all’IA delle squadre in attacco: i movimenti dei compagni di chi porta il pallone sono certamente migliorati e più consapevoli, ma questo avviene solo in determinante circostanze (ad esempio gli inserimenti sulle fasce), mentre in altre occasioni il livello qualitativo è ancora rivedibile (avere ancora compagni di squadra che chiedono l’1-2 e poi scattano in profondità, incuranti del fuorigioco, è inaccettabile).

Forte di questo mix di profondità e varietà, Fifa 18 riesce ad offrire un’esperienza offensiva di primissimo livello. Gestire il pallone, oggi, è gratificante ed interessante: le possibilità che ci sono offerte sono varie ed hanno virato verso il realismo. Ogni azione che andremo a costruire dovrà essere ben pianificata per risultare efficace: questo significa che dovremo tenere conto della squadra che stiamo manovrando, del giocatore in possesso palla, dello schema adottato e - ovviamente - dell’avversario (della sua squadra, del suo modulo).

Importante - finalmente - anche il fattore fatica: gestire un giocatore al 1’ o al 90’ è molto differente, anche se si può ancora migliorare quanto a ‘personalizzazione’ della stanchezza, visto che oggi sembra un po’ troppo di assistere a un ‘crollo generale’ (che prescinde da quanto effettivamente i singoli giocatori si siano spesi durante la partita) in prossimità del triplice fischio.

Difesa

Se Fifa 18 ha raggiunto vette inesplorate per quanto riguarda le fasi offensive, il rovescio della medaglia è legato alla difesa. Nel nuovo capitolo del titolo EA, infatti, fermare le azioni dell’avversario risulta davvero un problema troppo gravoso.

Da un lato questo è frutto di tutto l’ottimo lavoro svolto sull’arricchire e dare senso a ogni componente delle fasi offensive: come nel calcio reale, insomma, l’attaccante ha sempre la possibilità di beffare il difensore nell’1 contro 1 e solo una grande organizzazione del pacchetto arretrato può arginare la manovra avversaria.

C’è però un ‘lato oscuro’ delle scelte operate da EA per quanto riguarda la difesa: se in Fifa 17 gli interventi ‘automatici’ dell’IA risultavano finanche invasivi, assistendo troppo generosamente l’utente, in Fifa 18 si è prepotentemente passati all’estremo opposto. Il problema non è costituito dall’estrema diminuzione di azioni automatiche dell’IA, ma dalla pressoché inesistente reattività e consapevolezza dei giocatori in fase difensiva. Il vero problema è che l’IA di Fifa 18 ha completamente perduto il fondamentale della marcatura.

C’è un ‘lato oscuro’ delle scelte operate da EA per quanto riguarda la difesa
Se si escludono i ripiegamenti difensivi che coprono gli inserimenti verticali richiesti dall’utente (che funzionano ancora piuttosto bene), in tutte le altre occasioni la nostra linea arretrata sarà troppo passiva e disattenta. Questo problema è evidente quando ci si trova ad affrontare un attacco a difesa schierata: basta un movimento senza pallone degli attaccanti, perché i difensori se li perdano. È come se l’IA si occupasse solo di controllare la zona di campo di competenza, prestando contemporaneamente attenzione solo al pallone. Così non va proprio.

Le fatiche che così si sperimentano nei trenta metri finali del campo si ripetono, appena attuate, più lontani dalla porta: non c’è coralità nella fase difensiva o comunque essa non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella che caratterizza la manovra d’attacco.

Come accennato in precedenza, questo è uno dei motivi principali per cui la gestione di palla in Fifa 18 è così gradevole e ‘libera’, ma si tratta di un prezzo troppo alto da pagare.

EA ha imboccato assolutamente la strada giusta, ma ha esagerato con alcuni ‘strumenti’ utilizzati.

Ad accrescere gli struggimenti dei difensori c’è anche una componente atletica che vede le punte sempre favorite nella progressione e nella reattività (anche palla al piede) rispetto ai difensori. In campo aperto non c’è storia: le punte schizzeranno velocissime e sarà molto difficile anche sbilanciarle qualora si riuscisse a creare un contatto. Anche nello stretto possono essere dolori: le varie modalità di dribbling e finta, quest’anno, funzionano tutte a dovere e basterà un piccolo movimento per provocare una reazione errata del difensore che, poi, impiegherà secoli a riguadagnare un posizionamento corretto, facendosi così sfuggire la punta avversaria.

Si tratta di imparare nuovamente a difendere, resettando tutto quello che si è appreso negli ultimi anni. A conti fatti, pare che l’atteggiamento migliore possa essere utilizzare un mediano per schermare la propria difesa, cercando di intercettare i passaggi avversari, avendo la prontezza - qualora si fosse superati - di passare al controllo di un difensore, per effettuare un tackle su chi ha ricevuto la sfera.

Il problema è che le marcature troppo allegre, di cui si è detto, ‘fanno il paio’ con la completa mancanza di assistenza dell’IA anche nelle fasi ‘di filtro’. Tutto ciò - come vedremo - unito all’efficacia dei passaggi, fa si che spezzare la manovra di un giocatore abile diventi a tratti praticamente impossibile. Quello che serve è un accorto mix di coperture e aggressività, nella costante ricerca di un equilibrio e di una densità difensiva difficilissimi da ottenere. Bisogna chiudere le linee di passaggio, forzare i disattenti difensori dell’IA a ridurre le distanze dagli avversari, provare a sbilanciare l’avversario per poi entrare in tackle solo quando si è alla distanza adeguata per intervenire (in questo senso qualcosa fa la nuova possibilità di tenere premuto il tasto del contrasto, per rallentarne l’esecuzione di qualche secondo).

Mai come quest’anno dare il calcio d’inizio ha un’importanza così marcata: alle volte la fase di possesso in avvio risulta così determinante che sembra di giocare a Madden, non a Fifa!

Sicuramente il lavoro che EA dovrà fare nel prossimo futuro sarà incentrato sulla difesa, che andrà registrata e resa maggiormente reattiva.

Portieri

La condizione dei portieri non aiuta - ancora una volta - la difesa. Gli estremi difensori alternano grandi parate a passaggi a vuoto estremamente preoccupanti. Se negli uno contro uno si disimpegnano persino con maggior efficacia del necessario e se nelle parate sui tiri dalla distanza medio-lunga ben figurano, tutt’altro discorso va fatto quando saranno alle prese con conclusioni sul primo palo, sui cross alti e nelle uscite.

Il primo palo è decisamente una voragine dove i portieri seguitano impietosamente a essere perforati, mentre sui cross - anche quelli comodi da controllare -, in Fifa 18, è esplosa una tendenza alla respinta di pugno davvero preoccupante (che, unita alla scarsa reattività della difesa, farà sì che gli attacchi abbiano ‘seconde occasioni’ in serie). Anche le uscite basse (quelle che si realizzano premendo Y/Triangolo) sono problematiche: i portieri sono lentissimi e impiegano davvero troppo a gettarsi sul pallone. In questo modo vengono spessissimo anticipati. Proprio nell’anno in cui le palle filtranti sorprendono facilmente le difese, avere dei ‘numeri 1’ maggiormente reattivi sarebbe stato importantissimo.

Molto meglio, invece, vanno le parate senza presa: finalmente il numero di ‘respinte sui piedi’ dell’attaccante è calato e i portieri cercano sul serio di ‘buttare la palla di lato’, per evitare comodi tap-in. Fastidiosa, invece, una nuova tendenza del portiere, che porta l’estremo difensore ad essere ‘bucato’ anche da tiri diretti al corpo, producendosi in deviazioni ‘sporche’ che faranno comunque rotolare la palla verso la linea di porta.

Complessivamente - a difesa dei portieri di Fifa 18 - si deve anche segnalare l’eccessiva precisione dei tiri, che con troppa facilità sapranno risultare potenti ed angolatissimi.

Arbitri

Ancora una nota dolente. I direttori di gara colpiscono in negativo per la loro scarsa uniformità - sia a seconda di chi arbitra, sia all’interno della stessa gara - che porta il giocatore a non sapere mai con certezza come interpretare la gara. Inutile e fastidioso anche il ritardo nella segnalazione degli offside, problematica la gestione della regola del vantaggio.

Tiri e passaggi

La fisica del pallone ha qualche problema in più rispetto a quella dei corpi. I tiri dalla distanza sono sempre meglio realizzati: le variabili sono cresciute, l’efficacia e la spettacolarità sono garantite. Impattando il pallone con la postura corretta del corpo e il giusto tempismo, potremo scagliare vere e proprie bordate verso la porta avversaria.

Funzionano anche le conclusioni ‘a giro’ ed è stato ben ritoccato anche il tiro rasoterra (ottima innovazione di Fifa 17). C’è ancora della strada da fare, invece, per le conclusioni al volo: nemmeno con il nuovo corso del Frostbyte, infatti, i giocatori di Fifa trovano questo fondamentale agevole. Troppe volte una conclusione al volo vedrà il pallone finire alle stelle in virtù essenzialmente della cattiva postura del calciatore.

I colpi di testa hanno ricevuto una decisa rinfrescata. La chiave di tutto - oltre alle caratteristiche dei giocatori coinvolti nello stacco - sembrano essere tempismo e direzionamento del tocco. C’è da dire che si possono ottenere grandi soddisfazioni sia nel concludere in porta, sia nel fare da ‘torre’. Direttamente connesso con questo nuovo corso dei colpi di testa è la nuova modalità di cross, molto più intuitiva e premiante, che potrà premiare i begli inserimenti dei nostri compagni di squadra.

Il passo indietro più marcato riguarda invece le palle lunghe. Ancora una volta non c’è una vera possibilità di sfruttare i lanci lunghi (che non siano i filtranti alti, che però vengono effettuati per coprire distanze esigue) per scavalcare la difesa avversaria da decine di metri. In più - e questo è il passo indietro - l’effetto della palla è quello da ‘palloncino’ (troppo lenta e ‘molle’ nelle sue traiettorie) che si era visto nei primi capitoli del nuovo corso di Fifa e che, oggi, fa di nuovo capolino. Non si tratta di un’esagerazione come accadeva una decina d’anni fa, ma c’è comunque qualcosa che non va.

Grandi migliorie - come anticipato - riguardano invece i passaggi a terra. Non si tratta tanto dell’infausto ‘ping-pong passing’ tipico dei giocatori meno esperti (che pure, a tratti, può essere utilizzato non tanto per una sua efficacia particolare, quanto per i riflessi lenti dei difensori), quanto della possibilità di utilizzare passaggi normali e soprattutto filtranti senza patire eccessivamente la pressione dell’avversario e avvalendosi della ridotta reattività delle linee difensive.

Ci sono momenti in cui un attacco ben cadenzato, che effettui passaggi con i giocatori in equilibrio corretto e sfrutti i movimenti senza palla dell’IA, potrà avere la meglio su ogni difesa. A culmine di una manovra d’aggiramento e inserimento, c’è la possibilità di effettuare passaggi filtranti che, grazie alla combo marcature errate - lentezza nelle uscite dei portieri - risulteranno spesso letali.

Tattica

Personalmente ho sempre adorato la preparazione tattica delle partite, facendo esperimenti sui moduli e sugli ordini impartiti ai singoli calciatori, in modo da ottenere sul campo quanto desiderato. Fifa 17, in questo senso, aveva saputo regalare grandi soddisfazioni mentre ho qualche perplessità in più su Fifa 18.

Per prima cosa, devo ammettere di essere ancora molto cauto nelle mie sperimentazioni: la fase difensiva è troppo complicata per rendere possibili soluzioni tattiche particolarmente fantasiose già da ora.

Anche perché, come vedremo, questo Fifa 18 sembra risentire di uno script più marcato, in certi passaggi, rispetto ai suoi predecessori, per cui la creatività tattica rischia di scombinare eccessivamente il lavoro dell’IA.

La fase difensiva è troppo complicata per rendere possibili soluzioni tattiche particolarmente fantasiose già da ora
In ogni caso, ci sono troppi limiti nella gestione tattica di quest’anno. Nessuna novità circa le voci editabili dell’atteggiamento tattico di squadra, così come nessun rinnovamento negli ordini da impartire ai singoli giocatori: questo è già di per sé un male. In più ci sono grossi limiti nel posizionamento dei calciatori sul campo tattico: il sistema obbliga a tenere ampie distanze tra i vari giocatori, per cui, anche solo per modificare il ruolo di un singolo, sarà necessario modificare la sistemazione di tanti altri giocatori. Un esempio: utilizzando il 4-2-3-1, qualora si volesse rendere i due centrocampisti centrali dei mediani (passando da CCD a CDD e da CCS a CDS, per usare le sigle del gioco), si dovranno abbassare verso la propria area di rigore. Fino all’anno scorso nessun problema, ma quest’anno non sarà possibile se prima non avremo arretrato anche i centrali difensivi, quasi ci fosse un ‘conflitto giurisdizionale’ tra i vari atleti in campo. È evidente come tutto ciò si riverberi su distanze, atteggiamento e occupazione del campo di tutta la squadra.

Tutorial: il grande assente

Fifa 18, quanto a opportunità d’azione del giocatore, è il Fifa più ricco di sempre. Soprattutto, come abbondantemente spiegato, quando si è in possesso di palla.

In particolare sono i movimenti a possedere una varietà incredibile: ci sono almeno tre sistemi di dribbling abbinati ai tasti dorsali, tre tipi di scatto e un’infinità di finte connesse alla tipologia di corsa adottata (oltre ai ‘trick’ più articolati e alle finte di tiro).

Il sistema difensivo è stato stravolto ed è stato aggiunto il tackle ‘ritardato’, esiste anche un modo per posizionare meglio posizionare il portiere in attesa della conclusione, così come ci sono almeno tre modi diversi per crossare e anche le conclusioni a rete conoscono numerose sfaccettature.

Padroneggiare Fifa è sempre più arduo ed è un vero peccato che EA non metta nelle mani del giocatore un tutorial degno di questo nome, in grado anche solo di illustrare come si esegua ogni tipo d’azione (non pretendo che venga spiegato quando essa andrebbe realizzata).

Ecco, allora, il necessario ricorso ai canali tematici di YouTube, dove giocatori professionisti, vivisezionano il gioco, andando a suggerire valanghe di accorgimenti per fare risultato.

Il lavoro di questi Youtuber è senz’altro encomiabile, ma ‘genera mostri’, visto che - soprattutto a livelli alti - capita sempre più spesso di incrociare schiere di avversari che giocano in fotocopia, con il medesimo atteggiamento ‘consigliato’ dalla rete e proni all’utilizzo di ogni glitch che via via viene diffuso online.

Questa degenerazione, che non sarà mai del tutto estirpabile, potrebbe essere quantomeno limitata se EA fornisse un’informativa completa delle infinte sfaccettature del proprio prodotto.

Con Fifa 18 - così profondo e vario in quello che è possibile fare palla al piede - un appiattimento causato dalle ‘scorciatoie’ suggerite dal web, è un vero peccato.

Studio

A fronte dell’estrema complessità di Fifa 18 (soprattutto per quanto riguarda le dinamiche difensive) e della grande validità delle soluzioni offensive (pressoché tutte degne di nota, rispetto agli scorsi anni, dove alcune feature erano determinanti, mentre altre risultavano inutili), il titolo EA richiede un impegno preparatorio enorme e una concentrazione maniacale una volta scesi in campo.

A fronte dell’estrema complessità di Fifa 18 e della grande validità delle soluzioni offensive, il titolo EA richiede un impegno preparatorio enorme e una concentrazione maniacale una volta scesi in campo
Mai come quest’anno risulterà utile impratichirsi con i propri giocatori: questo significa circoscrivere - almeno nelle prime fasi - la scelta delle squadre utilizzate. Per quanto mi riguarda, attualmente, mi sto dedicando al Manchester United, una squadra che mi è sempre piaciuta, che ha in rosa giocatori che stimo (Zlatan!) e che trovo abbia un giusto mix tra tecnica e atletismo, potendo avvalersi di un numero molto elevato di calciatori decisamente possenti, ma al contempo abili nel trattare il pallone. Ora, nello United - si capisce immediatamente - sarà molto differente utilizzare Mata piuttosto che Lukaku (il primo è un’ala tecnica ed esile, il secondo un centravanti dalla mostruosa fisicità). Ma risulterà del tutto diverso agire con Mkhitaryan piuttosto che con lo stesso Mata, con Rashford piuttosto che con Martial e anche con Zlatan invece che con Lukaku. E questo nonostante si tratti di giocatori dalle caratteristiche fisiche e dai ruoli tutto sommato simili.

Per la prima volta le differenze, anche minime, si sentono. Zlatan avrà sempre un controllo di palla migliore di Lukaku, di cui, però, non possiede la progressione esplosiva. E per quanto Mata abbia un tocco più raffinato rispetto a Mkhitaryan (è quindi migliore nello stretto, ha cambi di direzione più morbidi e repentini), non possiede la resistenza dell’Armeno (e questo si ripercuoterà sui ripiegamenti, i contrasti e la ‘durata’ dell’efficienza dello Spagnolo).

Predestinazione

Vorrei concludere questa lunga e complessa disamina di Fifa 18 ‘dal campo’ con una considerazione su una ‘sensazione’ - limitata, ma non proprio positiva - che ho avvertito in queste prime settimane di gioco online.

Come detto, anche in virtù del rinnovato e complicatissimo sistema difensivo, ogni tentativo di incidere sull’organizzazione di squadra dell’IA, può rappresentare un rischio. C’è, poi, anche qualche limitazione di troppo nelle modifiche tattiche che si possono apportare alla squadra.

Che le dinamiche complessive dell’IA siano molto molto rilevanti - al limite dello script - si può constatare in campo.

C’è anzitutto una fastidiosa tendenza alla predestinazione insita nei passaggi e in certe respinte della difesa che impedisce un andamento libero della palla analogo a quello presente fino all’anno scorso. Mi spiego: ci sono passaggi non perfetti che, però, il difensore non riesce a raggiungere per via di animazioni ‘rallentate’, che favoriscono il buon esisto dell’appoggio. O, similmente, ci sono ‘palle sporche’ che finiscono comunque dove chi le ha calciate desidera, non perché sia così che ‘fisicamente’ dovrebbe andare, ma perché è così che l’engine di gioco ha - malamente -calcolato.

In modo simile - ma qui si potrebbe aprire all’annoso discorso Momentum (che mi guardo bene dall’aprire) -, apparentemente ci sono intere fasi di gioco in cui una squadra non sbaglierà un singolo passaggio, riuscendo a costruire una manovra veloce e precisa, approfittando anche di un misterioso peggioramento delle marcature dei difensori, che lasciano ancora più spazio del solito al loro diretto avversario.

Intendiamoci, nulla di estremamente gravoso… ma c’è.

Dessert: grafica e audio

Assistere a un match di Fifa 18 è piuttosto spettacolare, visto che il gioco - se non fosse per una velocità decisamente troppo elevata - riesce a restituire sensazioni molto ‘televisive’. Le animazioni dei giocatori toccano con evidenza i vertici più alti mai raggiunti dalla saga e si assiste a un vero e proprio spettacolo ambientale (giacché le novità migliori riguardano proprio il look del pubblico). Qualcosa di meglio potrebbe essere fatto nel dettaglio dei primi piani e - soprattutto - con qualche facescan in più.

Assistere a un match di Fifa 18 è piuttosto spettacolare, visto che il gioco - se non fosse per una velocità decisamente troppo elevata - riesce a restituire sensazioni molto ‘televisive’
Dal punto di vista audio, piace la colonna sonora musicale che intrattiene senza risultare sguaiata, come successo in passato.

I cori e suoni dello stadio, per quanto un po’ migliorati (soprattutto per quanto riguarda le squadre inglesi), ancora sono lontani dall’essere eccellenti e sufficientemente vari.

Il commento del duo Pardo-Nava non convince: è stato arricchito (e non poco), ma è costituito da tempi e toni inadeguati in più, rispetto al recente passato, si verifica qualche errore di troppo.

Commento finale

Fifa 18 è il più completo, ricco e profondo Fifa di sempre. Questo in virtù di un grande miglioramento fisico - che si è riverberato soprattutto in un’estrema differenziazione tra i vari giocatori - che ha consentito di rendere efficaci tutti gli approcci alla costruzione dell’azione. C’è veramente tantissimo da imparare e ricordare in Fifa 18: almeno tre tipi di dribbling ‘base’ - tutti importanti -, finte e movimenti connessi al tipo di dribbling, nuovi colpi di testa, tanti trick, nuovi cross, nuovi tiri…

Questa ricchezza e varietà, supportata da un ritmo di gioco maggiormente governabile dalla squadra in possesso di palla, fa sì che ogni partita a Fifa 18 diventi una gratificante sfida a essere imprevedibili e in grado di padroneggiare tutti gli strumenti a nostra disposizione.

Il rovescio della medaglia riguarda la fase difensiva, in cui l’azzeramento del supporto dell’IA unito a un’estrema penalizzazione fisica e tattica dei giocatori arretrati, rende le cose molto difficili. Bisogna reimparare a difendere, ma non sarà facile visti gli scarsi strumenti a disposizione.

Che le dinamiche complessive dell’IA siano molto molto rilevanti - al limite dello script - si può constatare in campo
La sensazione è che EA - perseguendo il corretto intento di dare più respiro a chi porta la palla - , oltre a dotare l’attaccante di numerosi strumenti utili, abbia eccessivamente penalizzato i difensori.

Qualche cosa di meglio potrebbe essere fatto con portieri ed arbitri che, pur non facendo danni eccessivi, non aiutano il gioco ad eccellere.

Passo indietro per la componente tattica che, da un lato, non evolve, mentre dall’altro risulta maggiormente bloccata rispetto al passato.

Tutto in ordine riguardo alle modalità di gioco, che si ripropongono nella loro efficacia o ulteriormente migliorate (soprattutto ‘Il Viaggio’ o FUT).

Buono il lavoro tecnico: la grafica in campo è adeguata (anche se non ancora spettacolare nei primi piani come avviene in PES e con la necessità di qualche facescan in più), mentre eccelle per tutto quello che è contorno e ambiente.

A livello audio si registrano un pubblico maggiormente partecipe, ma lungi dall’essere davvero realistico, e un commento ancora troppo ingessato.

PRO

  • Il Fifa più ricco di sempre
  • Tanti strumenti - tutti validi - per l’attacco
  • Ritmi di gioco più corretti
  • Necessita di grande impegno

CONTRO

  • Difesa eccessivamente depotenziata
  • Curva d’apprendimento elevata
  • Nessun tutorial decente
  • Notevoli limitazioni tattiche
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  • Fifa 18: le novità di quest'anno Fifa 18: le novità di quest'anno In un evento pre-E3 abbiamo avuto modo di provare Fifa 18. Un motore grafico più maturo, le solite novità alle meccaniche di gioco, il seguito de "Il Viaggio" rappresentano alcuni dei miglioramenti di quello che rimane in assoluto il videogioco più seguito dagli italiani. E che per la prima volta approda anche su Nintendo Switch.
17 Commenti
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Braemen20 Ottobre 2017, 18:57 #1
Analisi molto ben fatta, complimenti
carlone8820 Ottobre 2017, 23:19 #2
Finalmente una recensione (ben fatta) in una sola pagina... molto più comoda da leggere sul cellulare!!

Al di là di questo, mi sembra di essere davanti al gattopardo : tutto cambia ma in soldini non cambia una fava !

Gli attaccanti sono sempre sproporzionatamente più forti dei difensori ...

Mi mancano i bei vecchi tempi !
Gello21 Ottobre 2017, 09:53 #3
A tratti sembra la traduzione di un articolo marketing EA, lato gameplay.

Frasi come questa:

"Troppo spesso, infatti, a farla da padrone sono stati - in modo esagerato - i giocatori più tecnici e veloci, mentre la potenza di prime punte e difensori centrali ha solo di rado spostato gli equilibri. Quest’anno la musica è differente."

Vuol dire non aver mai giocato a un Fifa e tantomeno a questo dove velocita' e agilita' la fanno da padroni rispetto all'anno scorso dove igiocatori fisici erano senza dubbio i piu' gettonati.

Discorso sulla difesa meriterebbe un capitolo a parte per una serie di motivi che non sto ad elencare.

Comunque lato gameplay uno dei peggiori Fifa degli ultimi anni (e non lo dico solo io), in particolare dopo l'ultima patch pro nabbi.
GigoBoso21 Ottobre 2017, 13:22 #4
Originariamente inviato da: Gello
A tratti sembra la traduzione di un articolo marketing EA, lato gameplay.

Frasi come questa:

"Troppo spesso, infatti, a farla da padrone sono stati - in modo esagerato - i giocatori più tecnici e veloci, mentre la potenza di prime punte e difensori centrali ha solo di rado spostato gli equilibri. Quest’anno la musica è differente."

Vuol dire non aver mai giocato a un Fifa e tantomeno a questo dove velocita' e agilita' la fanno da padroni rispetto all'anno scorso dove igiocatori fisici erano senza dubbio i piu' gettonati.

Discorso sulla difesa meriterebbe un capitolo a parte per una serie di motivi che non sto ad elencare.

Comunque lato gameplay uno dei peggiori Fifa degli ultimi anni (e non lo dico solo io), in particolare dopo l'ultima patch pro nabbi.


Spiega meglio questa ultima patch per favore, è diverso dal demo?

Io sinceramente non ho preso fifa18 perché avevo una personale convinzione che fosse stato un clone di fifa17, il quale pur avendomi fatto emozionare aveva evidenti problemi di partite dai risultati pilotati.

La recensione è ben scritta, ma non mi fido soprattutto del titolo, dubito ci siano cambiamenti degni di nota.
darios8122 Ottobre 2017, 10:22 #5
Originariamente inviato da: Gello
A tratti sembra la traduzione di un articolo marketing EA, lato gameplay.

Frasi come questa:

"Troppo spesso, infatti, a farla da padrone sono stati - in modo esagerato - i giocatori più tecnici e veloci, mentre la potenza di prime punte e difensori centrali ha solo di rado spostato gli equilibri. Quest’anno la musica è differente."

Vuol dire non aver mai giocato a un Fifa e tantomeno a questo dove velocita' e agilita' la fanno da padroni rispetto all'anno scorso dove igiocatori fisici erano senza dubbio i piu' gettonati.

Discorso sulla difesa meriterebbe un capitolo a parte per una serie di motivi che non sto ad elencare.

Comunque lato gameplay uno dei peggiori Fifa degli ultimi anni (e non lo dico solo io), in particolare dopo l'ultima patch pro nabbi.


Quotone. Ci gioco da 12 anni a FIFA , che visto PES era impresentabile.
ma il 2018 pre o post patch il peggior FIFA dai tempi di FIFA15. Allucinante come non si evidenzino in maniera "MARCATA" le problematiche che il gameplay ha.
Velocita imbrazzante, fisica di giocatori e palla indegna quest'anno, animazioni in certi casi scollegate e non perfette a questo metto che il sistema TIRI / PORTIERI (vedere tiri a giro) una barzelletta unica (online fanno tutti un cosa).

Personalmente non capisco come possano fare robe del genere , visto anche che si sono vewcchi e nuovi problemi.

Dopo 12 anni sono tornato a giocare a PES. Online e' inguardabile , ma offline sarebbe bene che alla EA guardino come si sviluppa un gioco. Basta vedere i portieri e le varie animazioni di calciatori , parate e tutto con una fisica diciamo ottima.

Guardate questo video e poi paragonatelo a FIFA.
https://www.youtube.com/embed/9ER-sG883x4
darios8122 Ottobre 2017, 10:33 #6
Originariamente inviato da: GigoBoso
Spiega meglio questa ultima patch per favore, è diverso dal demo?

Io sinceramente non ho preso fifa18 perché avevo una personale convinzione che fosse stato un clone di fifa17, il quale pur avendomi fatto emozionare aveva evidenti problemi di partite dai risultati pilotati.

La recensione è ben scritta, ma non mi fido soprattutto del titolo, dubito ci siano cambiamenti degni di nota.


E' un aborto di gioco , laddove il 2017 mi era piaciuto e ci ho giocato per un anno.
Ci gioco da 12 anni , ma mai abbiamo raggiunto un punto cosi basso , laddove PES ha fatto talmente tanti miglioramenti da essere un piccolo capolavoro (o miracolo) per gameplay offline (e non sono MANCO PESSARO , visto che non tocco un PES da Winning Eleven 9).

Purtroppo e dico purtroppo, FIFA gode dei seguenti benefici:

- Gente non compentente di giochi di calcio che fa cmq recensioni o da opinioni come se stesse giocando a BATTLEFIELD.
- Opinioni che si basano piu sul nome e sulla rendita che si e fatto in questi anni , grazie anche alla konami che ha sfornato titoli mediocri
- Bimbiminkia che per il punto 1, valutano un titolo sulla modalita di FUT e non per il gameplay che dovrebbe essere il fulcro o sulla grafica (che non e' manco eccezionale in game per cio che concerne animazioni e varietà
- Su luoghi comuni vecchi di anni

Detto questo da appassionato di giochi di calcio, quest'anno, tra PES e FIFA c'e un abisso. Considerando che per me il gameplay e' fondamentale, PES e almeno 5 volte meglio di FIFA sul lato gioco in se. Chi dice altro , mi spiace dirlo ma ne capisce meno di zero di calcio e mi spiego subito

- Portieri su FIFA sbilanciatissimi. Proprio fatti male. Da dentro parano tutto. Irrealistico. Da fuori una pena. Non sai mai se segni per merito tuo o e il gioco.
- Il punto sopra porta il problema dei tiri da fuori e da giro da certe posizioni. Tutti gol sicuri. Come possono progettare un gioco che ogni tiro a giro e' un gol non lo capisco. L'anno scorso non c'era ora. Si idem per i tiri da fuori. In compenso pero da dentro sembra che la palla ha la calamita.
- Velocita sproporzionate. Metti questo e' una fisica sufficiente e vengono fuori situazioni in cui i giocatori riescono a fare cose sovraumane (vedi .C. Ronaldo) e la palla assume velocita imbrazzanti.
- questo punto porta a due cose nel gameplay. Effetto flipper assurdo e azioni che si riducono (perche il gioco ha dei limiti tattici e di gameplay notevoli) a fare sempre le stesse azioni per segnare. Se giochi in maniera diverso sei penalizzato.
- Difese e IA imbarazzante. La squadra va sempre i caxxi suoi.

Chi non si accordi di cio, ripeto potrebbe andare a giocare a curling o farsi una partite a battlefiled tanto non cambierebbe nulla.
Marcus Scaurus23 Ottobre 2017, 12:03 #7
Originariamente inviato da: darios81
E' un aborto di gioco , laddove il 2017 mi era piaciuto e ci ho giocato per un anno.
Ci gioco da 12 anni , ma mai abbiamo raggiunto un punto cosi basso , laddove PES ha fatto talmente tanti miglioramenti da essere un piccolo capolavoro (o miracolo) per gameplay offline (e non sono MANCO PESSARO , visto che non tocco un PES da Winning Eleven 9).

Purtroppo e dico purtroppo, FIFA gode dei seguenti benefici:

- Gente non compentente di giochi di calcio che fa cmq recensioni o da opinioni come se stesse giocando a BATTLEFIELD.
- Opinioni che si basano piu sul nome e sulla rendita che si e fatto in questi anni , grazie anche alla konami che ha sfornato titoli mediocri
- Bimbiminkia che per il punto 1, valutano un titolo sulla modalita di FUT e non per il gameplay che dovrebbe essere il fulcro o sulla grafica (che non e' manco eccezionale in game per cio che concerne animazioni e varietà
- Su luoghi comuni vecchi di anni

Detto questo da appassionato di giochi di calcio, quest'anno, tra PES e FIFA c'e un abisso. Considerando che per me il gameplay e' fondamentale, PES e almeno 5 volte meglio di FIFA sul lato gioco in se. Chi dice altro , mi spiace dirlo ma ne capisce meno di zero di calcio e mi spiego subito

- Portieri su FIFA sbilanciatissimi. Proprio fatti male. Da dentro parano tutto. Irrealistico. Da fuori una pena. Non sai mai se segni per merito tuo o e il gioco.
- Il punto sopra porta il problema dei tiri da fuori e da giro da certe posizioni. Tutti gol sicuri. Come possono progettare un gioco che ogni tiro a giro e' un gol non lo capisco. L'anno scorso non c'era ora. Si idem per i tiri da fuori. In compenso pero da dentro sembra che la palla ha la calamita.
- Velocita sproporzionate. Metti questo e' una fisica sufficiente e vengono fuori situazioni in cui i giocatori riescono a fare cose sovraumane (vedi .C. Ronaldo) e la palla assume velocita imbrazzanti.
- questo punto porta a due cose nel gameplay. Effetto flipper assurdo e azioni che si riducono (perche il gioco ha dei limiti tattici e di gameplay notevoli) a fare sempre le stesse azioni per segnare. Se giochi in maniera diverso sei penalizzato.
- Difese e IA imbarazzante. La squadra va sempre i caxxi suoi.

Chi non si accordi di cio, ripeto potrebbe andare a giocare a curling o farsi una partite a battlefiled tanto non cambierebbe nulla.


Peccato che queste problematiche siano così marcate... Io sono un giocatore particolarmente equilibrato tra fase difensiva e offensiva e cerco di fare bene entrambe. Però per vincere (non piacendomi in particolare raggiungere alti livelli nei dribbling e nei trick) mi serve una buona difesa.

Opterò probabilmente per PES allora, pur aspettando un mesetto o due per vedere se cambia qualcosa. Davvero un peccato!
GigoBoso23 Ottobre 2017, 12:49 #8
Originariamente inviato da: Marcus Scaurus
Peccato che queste problematiche siano così marcate... Io sono un giocatore particolarmente equilibrato tra fase difensiva e offensiva e cerco di fare bene entrambe. Però per vincere (non piacendomi in particolare raggiungere alti livelli nei dribbling e nei trick) mi serve una buona difesa.

Opterò probabilmente per PES allora, pur aspettando un mesetto o due per vedere se cambia qualcosa. Davvero un peccato!


Io avevo sia Fifa16 che Fifa17, e non sono per niente stupito nel sentire certi commenti negativi, non mi pare che abbiano cambiato strada rispetto al passato.

Dall'altro canto per giustificare la rivendita ogni anno dello stesso gioco a prezzo pieno, dovranno pur smanacciare da qualche parte per cambiarlo leggermente. Ma la prova tangibile che il gioco è fatto con il copia ed incolla è il portarsi dietro ogni anno gli stessi problemi e bugs.
Trian24 Ottobre 2017, 10:38 #9
Questo Fifa è un grosso passo indietro rispetto a Fifa 16 e Fifa 17, sembra di essere tornati a giocare a Fifa 15, per me è una grossa delusione inaspettata. L'unico aspetto positivo sono le partite in single player, finalmente hanno migliorato leggermente l'IA (prima giocavi contro l'Empoli e sembrava il Real Madrid).
ameppe24 Ottobre 2017, 11:23 #10
Mi sembra veramente lontana dalla realtà questa recensione. Ma dove la vedete la rivoluzione lo sapete solo voi.

Rivoluzione è stato quando si è passato dal movimento ad otto direzioni a quello a 360°, non quest'anno che hanno spostato qualche equilibrio qua e la, ma il gameplay non ha subito modifiche sostanziali. I giocatori veloci ancora la fanno da padrone, c'è ancora troppo sbilanciamento a favore dell'attacco. Per non parlare dei portieri che hanno grossissimi problemi e hanno fatto un passo indietro notevole.

E parliamo di un elemento cardine per dare la soddisfazione di un goal.

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