Torneo Hearthstone vieta la partecipazione alle donne: questa la motivazione
La International e-Sports Federation si è vista affrontare le reazioni del popolo della rete in seguito alla diramazione delle regole di una nuova competizione di Hearthstone, in cui viene ristretta la partecipazione a soli utenti di sesso maschile. Le donne non possono iscriversi all'evento, ecco perché.
di Nino Grasso pubblicata il 04 Luglio 2014, alle 08:01 nel canale VideogamesTutto inizia con questo commento di un utente della comunità di Hearthstone su Reddit, riguardo all'annuncio di un torneo di Hearthstone che si terrà in Finlandia durante l'evento Assembly Summer 2014. A catturare l'attenzione dell'utente era la frase: "La partecipazione è aperta solo a giocatori finlandesi di sesso maschile".
Un requisito strano per un torneo di Hearthstone, per certi versi inspiegabile. La responsabilità, tuttavia, non è dell'ente organizzatore del torneo, ma è da ricercare più in alto. Le competizioni, infatti, serviranno da qualificazione per lo IeSF World Championship, che non permette la partecipazione a esponenti di sesso femminile alle sessioni di gioco con Hearthstone.
Markus "Olodyn" Koskivirta, responsabile dell'Assembly Summer 2014, ha spiegato meglio la situazione a PCGamer, dichiarando: "L'informazione è effettivamente corretta, il torneo è aperto ai soli giocatori di sesso maschile finlandesi in conformità con il regolamento del torneo indetto dall'International e-Sports Federation, in cui il principale evento è aperto a soli giocatori di sesso maschile. (Abbiamo scelto di vietare l'iscrizione alle donne) per evitare possibili conflitti, fra le altre cose".
In altre parole, Koskivirta specifica che, consentendo alle donne di entrare nelle fasi di qualificazione all'evento internazionale, ci sarebbe stato il rischio di avere un vincitore non idoneo a partecipare al Campionato del Mondo di IeSF, organizzazione globale con sede in Corea del Sud che comprende le più importanti associazioni di e-sport in tutto il mondo. L'obiettivo di IeSF è quello di promuovere gli e-Sport come sport veri e propri, in cui è spesso presente una distinzione fra uomini e donne nelle varie discipline.
Se per gli sport tradizionali questa potrebbe essere spiegata con le diverse conformazioni fisiche di uomo e donna, su un videogioco le differenze di performance non ci sembrano legate a caratteristiche innate. Inoltre, la IeSF differenzia i vari tornei con criteri difficili da comprendere. Riportiamo di seguito la lista dei tornei, in cui solo alcuni giochi sono permessi alle donne in maniera apparentemente arbitraria:
- Competizioni maschili: DOTA 2, Starcraft 2, Hearthstone, Ultra Street Fighter IV
- Competizioni femminili: Starcraft 2, Tekken Tag Tournament 2
PCWorld ha contattato la IeSF per ottenere maggiori ragguagli, ricevendo in risposta che l'obiettivo principale dell'organizzazione è quello di promuovere le giocatrici: "Sappiamo che gli e-sport sono ampiamente dominati da uomini, e le donne sono in realtà una piccola parte fra tutti i giocatori", sono state le parole dello IeSF. "Organizzando competizioni esclusivamente femminili, cerchiamo di promuovere il gioco femminile su scala globale". Inoltre, le norme internazionali IeSF sono state strutturate per far sì che anche gli e-sport possano essere riconosciuti come sport tradizionali in un prossimo futuro.
Quanto avvenuto negli scorsi giorni, tuttavia, potrebbe avere conseguenze dirette molto presto. La IeSF ha fatto sapere su Facebook che saranno presi dei provvedimenti sulla base del responso degli utenti riguardo alla situazione che si è venuta a creare, volti ad ascoltare le esigenze degli stessi giocatori. E già qualcosa si è mosso: la restrizione al torneo dell'Assembly Summer 2014 è stata permanentemente rimossa.
12 Commenti
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Poi vorrei capire in base a quale astruso motivo uno incentiva qualcosa imponendo dei vincoli?! Siamo nel 2014 e ancora si fa distinzione fra uomo e donna su questioni che vanno oltre la mera forza fisica?
Beh scusa, ci sono competizioni di tutti i tipi con categorie separate maschile e femminile.
Nel torneo del mondo di scacchi ad esempio c'e' una separata categoria donne, anche tiro al piattello sono ben distinte le categorie olimpiche maschili e femminili...
Mi sembra piu' corretto cosi', se uno sport ha diversa popolarita' per i due sessi, per quanto non sia necessario, e' ovvio che il livello si assesta su due piani differenti ed e' giusto avere due categorie differenti... ammettere le donne per poi discriminarle dopo per oggettiva minoranza non e' che sia il massimo comunque...
O forse si poneva un problema di risorse, per cui era impossibile organizzare il doppio delle gare?
A questo punto sarebbe stato forse meglio ridurre il numero di giochi in gara piuttosto che tagliare in base la sesso.
Ma come razzo palazzo si fa a considerare un e sport un gioco ( divertente per caritá che si basa solo sulla fartuna di pescare le carte giuste e dove chi ha piú soldi si compra le carte piú forti...
Nel torneo del mondo di scacchi ad esempio c'e' una separata categoria donne, anche tiro al piattello sono ben distinte le categorie olimpiche maschili e femminili...
Mi sembra piu' corretto cosi', se uno sport ha diversa popolarita' per i due sessi, per quanto non sia necessario, e' ovvio che il livello si assesta su due piani differenti ed e' giusto avere due categorie differenti... ammettere le donne per poi discriminarle dopo per oggettiva minoranza non e' che sia il massimo comunque...
Ci sono sport dove uomini e donne non possono obiettivamente competere (atletica, per fare un esempio lampante), ma altri dove la differenza di genere non è fondamentale.
Negli scacchi ad esempio non conta nulla, così come non conterebbe nulla nei videogames; non vedo perché non lasciare libera partecipazione senza considerare il genere (magari dedicando anche un torneo alle sole donne dove queste siano in numero nettamente inferiore).
Nell'hockey su pista funziona così, per esempio.
Ma come razzo palazzo si fa a considerare un e sport un gioco ( divertente per caritá che si basa solo sulla fartuna di pescare le carte giuste e dove chi ha piú soldi si compra le carte piú forti...
Hai detto due scemenze in una frase.
Ci sono parecchi altri fattori prima della fortuna, e per quanto questa sia determinante nella singola partita viene comunque ammortizzata dal formato dei tornei (da bo3 in su). In ladder ci sono giocatori costantemente nelle prime posizioni (ad es. Forsen rank1 in EU e rank2 in AM).
La seconda è incommentabile, è palesemente falsa e non ha niente a che vedere con l'ambito torneistico - dato che chiunque a questo punto può avere tutte le carte senza aver speso una lira.
Tornando IT... c'è anche da considerare che qualsiasi frammentazione dei formati toglie visibilità, e un torneo femminile non lo guarda quasi nessuno. Quindi né ha senso dal punto di vista sportivo (non è un gioco che richiede abilità meccanica tale da differenziare uomini e donne, Hafu ad es. è brava come i suoi colleghi maschi) né conviene agli organizzatori. Mah.
per quanto riguarda la bravura, non so quanti giochi di carte o dadi hai mai fatto, ma ti posso assicurare che ti possono capiate giornate si e giornate no, contra troppo sorte per chiamarlo sport.
in una partita a quake conta decisamente di meno e si è alla pari sul serio, con le carte semplicemente no.
E' possibilissimo, ci sono diversi casi ormai di account f2p che arrivano in Legend in pochi giorni. Si tratta solo di conoscere il gioco.
in una partita a quake conta decisamente di meno e si è alla pari sul serio, con le carte semplicemente no.
Questo è tutt'altro discorso. Il termine "sport" (e quindi e-sport) è molto generico... l'unica cosa che conta è se il gioco premia l'abilità o no. I giochi di carte sono difficili da gestire da questo punto di vista, perché hanno, tra le altre, una innata componente casuale; ma Hearthstone (e chi organizza i tornei) finora si è dimostrato abbastanza solido da questo punto di vista. Magic è più random di HS e c'è un circuito competitivo da 20 anni.
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