Sony commenta l'hack di PlayStation 3

Sony ha risposto con un commento ufficiale alle notizie circolanti sull'hack della sua console di nuova generazione realizzato da Fail0verflow.
di Rosario Grasso pubblicata il 07 Gennaio 2011, alle 10:38 nel canale VideogamesSonyPlaystation
"Siamo consapevoli dell'hack, e stiamo analizzando al situazione", è la risposta ufficiale di Sony all'hack di Fail0verflow, pubblicata da Edge. "Porremo rimedio al problema attraverso aggiornamento del firmware, ma visto che si tratta di un problema di sicurezza al momento non possiamo fornire ulteriori dettagli".
Questo comunicato si riferisce all'hack di PlayStation 3 diventato noto nei giorni scorsi che sfrutta un difetto del sistema di decriptazione e che consente a chiunque di avere gli stessi privilegi di Sony nel decidere quale codice eseguire sulla console. Eseguire software piratato su PlayStation 3, che è comunque il sistema che ha resistito di più agli attacchi degli hacker rimanendo invulnerabile per oltre 4 anni, adesso è più facile che su XBox 360 e Wii. Ne abbiamo parlato in questa news.
La posizione di Sony non trova corrispondenza, però, nelle dichiarazioni di uno dei membri del team Fail0verflow, pubblicate sul sito della BBC: "La console è ormai compromessa, non c'è modo per tornare indietro. L'unico modo per bloccare il nostro hack è cambiare l'hardware, Sony deve rassegnarsi".
Intanto, sfruttando proprio il lavoro fatto da Fail0verflow, l'hacker KaKaRoTo ha rilasciato un set di strumenti che consentono agli utenti di PlayStation 3 di modificare il firmware della propria console. È il primo passo per installare software homebrew e Linux sulla console di Sony senza autorizzazione del produttore.
L'attacco alla sicurezza di PlayStation 3 è partito in maniera concreta nel gennaio del 2010, quando George Hotz, autore anche del jailbreak di iPhone, annunciava di aver trovato la "root key" della console, sfruttando una vulnerabilità di Linux. Sony poneva rimedio al problema disabilitando la possibilità di installare altri sistemi operativi sulla console.
Nel corso dell'anno, poi, dall'Australia arrivano dei dongle che acquisiscono il nome di PSJailbreak, che sembravano avere nuovamente squarciato i sistemi di protezione anti-pirateria di PS3. Anche questo sistema è stato bloccato da Sony attraverso aggiornamenti del firmware e in tribunale, come riportato qui.
71 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChissa se riusciranno a porre rimedio con un aggiornamento del firmware.
se la sony vuole...
con un aggiornamento massiccio,se lavorano,bloccano anche questo hack.a buon intenditore poche parole.
In pratica si sono impossessati della chiave privata che avvia i programmi della console.
Possono patchare il firmware quanto vogliono, ma la protezione software sarà sempre più facile da rimuovere di quella HW.
Penso che anche la strada dalla verifica del custom firmware per bannare chi lo utilizza dai servizi on line, sia quantomeno complicata.
Il problema ha una doppia faccia: La Sony da questo momento potrebbe vendere milioni di console in più, dall'altra perdere supporto dalle software House che potrebbero vedere male un sistema craccato.
La seconda ipotesi non mi sembra poi così realistica, anche perchè fino ad ora non è mai successo. Wii e Xbox non hanno perso il supporto di nessuno, stessa cosa per il DS e per le PS2 negli anni.
Alla fine Sony potrebbe comunque avvantaggiarsi della cosa.
E magari mettere fieno in cascina per tirare fuori la PS4 al massimo entro 2 anni.
Nel 95 fu il contrario.
Il guadagno sulla console è minimo, in realtà la fonte di reddito è data penso dalle royalties sui games. Se le vendite di giochi diminuiscono, a causa della pirateria legata all'hack, la Sony avrà delle perdite nonostante un eventuale aumento delle vendite di console.
E' per questo che i produttori di console non vogliono che vengano hackate.
Le console vengono prodotte e vendute a basso costo, a volte anche sottocosto, perché poi il reddito arriva dai giochi. Le console sono fatte con lo scopo che uno poi compra i giochi, non perché uno ci faccia ciò che vuole.
Per un uso generico ci sono i pc, dove ci si installano i programmi vari secondo le esigenze.
La console per videogames in genere non è pensata come strumento general purpose ma solo appunto come console per videogames (da acquistare).
Se riuscirà ad ottenere la posizione dominante di nuovo, allora le SWHouse torneranno all'ovile come ai tempi di PS2!
Con PS2 e PS1 non bastava una semplice chiavetta usb per fare l'hack alla console.
Sicuramente la console avrebbe un boom di vendite ma secondo me le vendite dei giochi calerebbero...altrimenti non avrebbero motivo di farsi in 4 per tutelare le case prodruttrici imho.
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