Protesta dei giocatori: il DLC di BioShock 2 era già presente sul disco

Il DLC Sinclair Solutions Test Pack era attivabile sin dal day one di BioShock 2.
di Rosario Grasso pubblicata il 16 Marzo 2010, alle 17:19 nel canale VideogamesIl DLC Sinclair Solutions Test Pack era attivabile sin dal day one di BioShock 2.
di Rosario Grasso pubblicata il 16 Marzo 2010, alle 17:19 nel canale Videogames
136 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDragon age l'ho giocato e apprezzato molto, e di fronte alla missione DLC mi sono fatto una grassissima risata, ti assicuro. [...]Ovviamente non l'ho comprato, forse lo farò tra un paio d'anni quando avrò voglia di rigiocarci,[...]
Per il resto, evito di commentare, visto che dici di non aver comprato il gioco ma che comunque ci hai giocato e l'hai apprezzato molto...
Onestamente, si. Senza dollari non si campa, e senza campare non puoi realizzare il tuo prossimo sogno. Il mito dell'artista che vive inseguendo il proprio cuore fregandosene delle politiche commerciali è, appunto, un mito. Oggi, rappresentando un mercato molto più ricco, possono permettersi esperti di marketing migliori, ma non è che all'epoca non si pensasse ai soldi.
La passione per un gioco/film/fumetto nasce vive e muore all'interno del prodotto, una volta che ne sono "al di fuori" (perchè sto valutando qualcosa di reale come un acquisto) l'emozione scompare.
Per quanto riguarda l'altro punto, ho detto una cappellata, ho scritto "Origins" ma volevo dire "Ostagar", l'ultimo DLC uscito (i primi usciti li ho perchè ho acquistato l'edizione da collezione). Lo spoiler appunto non è uno spoiler sul gioco ma semplicemente come comincia la quest di quest'ultimo DLC, e il tizio rimane li per terra finchè non lo compri perc questo è surreale XD
Cmq ora edito il post precedente per chiarezza.
Per il secondo punto: se non mi piacesse discuterne non starei qui a farlo è solo che non sono d'accordo con molte argomentazioni che leggo. Altre, ad esempio che sia terribilmente sfacciato, invece le condivido.
Assolutamente no. Ripeto, è un'idea di marketing troppo semplicistica. Non lavoro nel settore dell'IT ma nel mio campo di lavoro (elettrodomestici) ho a che fare con grandissime realtà industriali e al contempo molte agenzie specializzate nella comunicazione e promozione (e non lo dico per atteggiarmi a "non sai chi sono io" ma solo per ribadire che, almeno nel mio settore, so di cosa parlo).
Una politica che mira a "fregare" il consumatore è destinata sempre all'insuccesso. Al contrario gli esempi di crescita più significativi parlano di un "giusto" posizionamento e di un margine adeguato all'investimento richiesto.
Tali parole confermano quello che dicevo nei miei post... Le grosse multi-nazionali impongono delle direttive agli sviluppatori del gioco che spesso li limitano notevolmente nella loro arte e creatività. Evidentemente qualcuno si è rotto di seguire rigidamente il copione di uno che fa statistiche sui dati di vendita del passato, per poi riproporre in continuazione la stessa minestrina riscaldata. E' qui che entra in gioco l'Artista, con la A maiuscola, quello che se ne sbatte dei dati di vendita, delle previsioni, dell'accoglienza del pubblico. Quello che preferisce vendere inizialmente 500.000 copie in meno, ma sentirsi appagato e conscio che, se il prodotto vale davvero, continuerà a vendere ed essere ricordato per tanto tempo anche negli anni successivi fino a superare le vendite delle "minestrine riscaldate" che tanto piacciono, ma che durano il tempo di una canzonetta d'estate. Ciò è importante, in quanto dà modo agli sviluppatori di dedicare più tempo e risorse allo sviluppo di un altro titolo, piuttosto che creare in maniera forsennata e continua dei prodotti che sono l'uno il clone dell'altro.
Tali parole confermano quello che dicevo nei miei post... Le grosse multi-nazionali impongono delle direttive agli sviluppatori del gioco che spesso li limitano notevolmente nella loro arte e creatività. Evidentemente qualcuno si è rotto di seguire rigidamente il copione di uno che fa statistiche sui dati di vendita del passato, per poi riproporre in continuazione la stessa minestrina riscaldata. E' qui che entra in gioco l'Artista, con la A maiuscola, quello che se ne sbatte dei dati di vendita, delle previsioni, dell'accoglienza del pubblico. Quello che preferisce vendere inizialmente 500.000 copie in meno, ma sentirsi appagato e conscio che, se il prodotto vale davvero, continuerà a vendere ed essere ricordato per tanto tempo anche negli anni successivi fino a superare le vendite delle "minestrine riscaldate" che tanto piacciono, ma che durano il tempo di una canzonetta d'estate. Ciò è importante, in quanto dà modo agli sviluppatori di dedicare più tempo e risorse allo sviluppo di un altro titolo, piuttosto che creare in maniera forsennata e continua dei prodotti che sono l'uno il clone dell'altro.
Mmh insomma... al giorno d'oggi (triste dirlo) sta diventando sempre più un'utopia. La legge del mercato oramai tende sempre più a inghiottire gente di questo calibro e conseguenti iniziative...
Ci vuole il giusto equilibrio nelle cose, un tempo era così (perchè settore quello del videogioco più di nicchia). Oramai, diventato vero e proprio business e con l'avvento delle sempre più multinazionali e relativa globalizzazione si è un pò (un bel pò
Cmq, se veramente pensa quel che dice non posso che fargli un in bocca al lupo! Non sia mai... Fortunatamente una volta ogni tanto qualche piccolo gruppo indipendente rilascia ancora dei bei giochini, anche se ovviamente il budget è quello che è...
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