PlayStation 5 e Nintendo Switch 2 potrebbe costare il 30% in più negli Stati Uniti

I dazi imposti dall'amministrazione Trump potrebbero mettere in seria difficoltà Sony e Nintendo. Secondo un'analisi di Bloomberg Intelligence, il prezzo di PlayStation 5 e Nintendo Switch 2 potrebbe aumentare del 30%
di Vittorio Rienzo pubblicata il 11 Aprile 2025, alle 16:58 nel canale VideogamesNintendoNintendo SwitchSonyPlaystation
Secondo l'ultima all'analisi di Bloomberg Intelligence, Nintendo e Sony potrebbero aumentare significativamente il costo delle proprie piattaforme negli Stati Uniti. La produzione delle rispettive console, infatti, avviene quasi completamente in Cina, paese per il quale Trump ha imposto dazi del 145%.
Questo significa che Nintendo Switch 2 e PlayStation 5 potrebbero raggiungere prezzi significativamente più alti. Per avere un'idea più chiara, la nuova ibrida di Nintendo potrebbe raggiungere un prezzo di 590 dollari, lo stesso a cui sarebbe proposto il bundle di PlayStation 5 con Astro Bot incluso.
Chiaramente si tratta di un sovrapprezzo notevole se si considera che il prezzo di Switch 2 fissato per gli Stati Uniti è di 450 dollari. Nintendo, infatti, ha bloccato i preordini della nuova console per il paese a stelle e strisce in attesa di conoscere meglio le condizioni a cui dovrà vendere la propria console.
La società di Kyoto, in particolare, può trarre vantaggio dalla sua produzione vietnamita. Non a caso, Bloomberg Intelligence riporta che la quasi totalità delle console Switch 2 prodotte in Vietnam sono indirizzate agli Stati Uniti, con scorte che avrebbero già superato 1 milione di dispositivi, a dimostrazione che l'accumulo presso i distributori è iniziato non appena si è paventata la minaccia dei dazi.
Inoltre, l'amministrazione Trump – ad esclusione di quelli per la Cina – ha concesso una proroga di 90 giorni ai dazi aggiuntivi sulle importazioni, lasciando invece quelli generali del 10%, il che consentirà alle due società giapponesi di rimpinguare ulteriormente le scorte. Tuttavia, inevitabilmente, questo non consentirà di coprire la domanda a lungo termine.
Per tale ragione, l'analista Nathan Naidu, ritiene che un aumento di circa il 30% del prezzo di vendita sarà subordinato ai dazi dell'80 o 90 percento sulle importazioni. Mentre Nintendo, però, potrebbe far digerire più agevolmente l'aumento di prezzo, Sony dovrà scontrarsi con una presenza sul mercato di 4 anni, di conseguenza avrebbe molta più difficoltà far accettare un aumento così importante del prezzo di vendita.
In ogni caso, tali dazi avranno un impatto importante su entrambe le società: gli Stati Uniti coprono il 29% del fatturato di Sony, e si sale al 37% quando si parla di Nintendo. Chiaramente, il Giappone nei prossimi 90 giorni farà pressione sull'amministrazione nordamericana affinché venga alleggerita la tassazione per le proprie aziende. Tuttavia, l'interruzione dei preordini a tempo indeterminato da parte di Nintendo dimostra la profonda incertezza data dalle politiche di Trump.
Il rischio principale derivante da aumenti tanto significativi, non risiede solamente nel margine di profitto delle console. Un prezzo più alto, comporterebbe anche una minore popolarità delle piattaforme che, a sua volta, ridurrebbe anche le vendite software con un impatto devastante sui ricavi delle due società.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoHanno anche aquistato a "prezzi scalper", non penso si spaventino per così poco
Che strano.
.... a lo hanno già fatto si chiama PS 5 Pro .... LOL
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