Oculus promuove una nuova causa nei confronti di ZeniMax
La società ritiene che il verdetto dello scorso anno sia privo di idonei fondamenti probatori, e che il risarcimento ottenuto da ZeniMax sia sproporzionato.
di Davide Spotti pubblicata il 14 Aprile 2017, alle 17:31 nel canale VideogamesOculus RiftFacebook
Oculus ha presentato una mozione per richiedere l’apertura di un nuovo procedimento nei confronti di ZeniMax, in seguito alla disputa legale che si era conclusa lo scorso anno. Come alcuni di voi ricorderanno, molte delle accuse rivolte nei confronti dell’azienda fondata da Palmer Luckey e Brendan Iribe erano state respinte, ma la società era stata comunque condannata a pagare 500 milioni di dollari a ZeniMax per il presunto furto della tecnologia alla base di Oculus Rift.
"Il cuore della causa riguardava il presunto furto di segreti commerciali ai danni di ZeniMax, e la giuria su questo si è espressa a nostro favore", scriveva Oculus all’epoca della sentenza. "Siamo delusi da alcuni aspetti della sentenza di oggi, ma questo non vuole dire che ci fermeremo. I prodotti Oculus sono costruiti con tecnologia Oculus, e il nostro impegno a lungo termine per migliorare i dispositivi di realtà virtuale rimane lo stesso. La squadra continuerà a lavorare al fine di trasformare il modo di interagire e comunicare. Non vediamo l'ora di depositare il nostro appello, ma anche di metterci il contenzioso alle spalle". ZeniMax si era rivolta al tribunale nel 2014, poco dopo l’acquisizione di Oculus VR da parte di Facebook per 2 miliardi di dollari.
Come viene riportato da UploadVR, Oculus ha intenzione di intentare un nuovo giudizio, nella convinzione che il precedente verdetto sia privo degli idonei fondamenti probatori. In secondo luogo ritiene che l’ammontare complessivo del risarcimento ottenuto da ZeniMax sia sproporzionato rispetto alla fattispecie considerata. Se verrà accolto, il nuovo procedimento potrebbe includere accuse di falsa denominazione, violazione di copyright e violazione contrattuale.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa tu guarda che coincidenza......e ovviamente in tutta questa manovra di palese sabotaggio industriale , il signor Facebook non c'entra nulla vero ?
Dicono che a pensar male a volte ci si prende ....
Da quando in qua si viene condannati per la presunzione di un reato?
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