Nintendo denuncia la star di TikTok: colpa dei Pokemon o dei video hard?
La Grande N non rinuncia alle maniere forti quando si tratta di proteggere le sue proprietà intellettuali. Osserviamo il caso di pokeprincxss, ora nota come digitalprincxss: la star di Tik Tok e Twitch sarebbe stata presa di mira dalla stessa Nintendo che l'aveva conquistata con la serie Pokémon
di Pasquale Fusco pubblicata il 14 Ottobre 2020, alle 18:21 nel canale VideogamesNintendoTikTokTwitch
Che Nintendo fosse iperprotettiva nei confronti dei suoi franchise era cosa risaputa, ma il caso in questione merita indubbiamente un'analisi. La compagnia di Kyoto ha preso di mira tale pokeprincxss, ora nota al pubblico di TikTok e non solo con il nuovo nome 'digitalprincxss'. Dietro al cambio di nickname si cela proprio la Grande N, che non ha apprezzato il fatto che i contenuti prodotti dalla ragazza possano essere associati alla serie Pokémon.
A questo punto dovremmo specificare che la protagonista di questa notizia realizza anche video rivolti ad un pubblico di soli adulti, il che giustificherebbe l'accanimento di Nintendo nei confronti della webstar.
Pokeprincxss costretta al rebrand: ecco cos'è successo
Nel momento in cui vi scriviamo, pokeprincxss vanta la bellezza di 1.9 milioni di follower su TikTok. Tuttavia, digitando il suo nickname all'interno del motore di ricerca non raggiungereste il suo profilo ufficiale: il suo nuovo nome è digitalprincxss. La content creator è stata costretta a effettuare un vero e proprio rebrand su 'richiesta' di Nintendo. Le ragioni che avrebbero spinto la compagnia nipponica a prendere provvedimenti sono molteplici.
Come si può facilmente intuire, il nome pokeprincxss è direttamente ispirato al brand Pokémon, supervisionato dalla stessa Nintendo, serie di cui la ragazza è una grande appassionata, come testimoniano i suoi numerosi tatuaggi. Pokeprincxss ha persino registrato il suo username sul portale di LegalZoom allo scopo di renderlo un trademark ufficiale.
Il primo, possibile passo falso commesso dalla webstar coincide con le sue attività di merchandising. Sui suoi canali TikTok e Twitch, pokeprincxss ha pubblicizzato una serie di prodotti personalizzati e ispirati al franchise dei Pokémon - tra cui delle Poké Ball - reindirizzando i follower alle relative pagine d'acquisto. La seconda ragione per cui Nintendo si sarebbe scagliata contro la ragazza riguarda i contenuti pubblicati su PornHub e OnlyFans, portali d'intrattenimento per adulti; del resto, anche qui pokeprincxss può contare sul sostegno di migliaia di fan.
Ecco dunque che, circa due mesi fa, pokeprincxss ha ricevuto una mail proprio da LegalZoom. A quanto pare, Nintendo non voleva che il pubblico associasse la webstar alla sua compagnia, rovinando così l'immagine 'family-friendly' del producer giapponese.
La ragazza si è così rivolta a un avvocato al fine di risolvere pacificamente i dissidi con l'azienda, procedendo con il suddetto rebranding.
Lol, digimon will not come after me for my name solely for the fact that nobody would confuse me with the company when my content/brand isn’t at all surrounded by digimon.
— digitalprincxss (@digitalprincxss) October 10, 2020
Alcuni fan avrebbero fatto notare alla content creator che il nuovo username 'digitalprincxss' potrebbe essere associato alla serie Digimon e crearle quindi ulteriori problemi. Come assicura la stessa autrice, non c'è nessun rischio: tra i contenuti prodotti non esistono riferimenti all'altro franchise giapponese.
24 Commenti
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Ma vabbeh questa qua è una poveraccia che non cià voglia di lavorare: per fare soldi ti fai i tatuaggi coi pokem, poi fai video porno, poi vendi le poké ball personalizzate... se non fosse per il merchandising da cui ne avrà ricavato 100 euro Nintendo non avrebe potuto dirle niente.
questa li prende tutti!
Di tutt'e due, ovviamente.
Mi chiedo però quanto Nintendo potesse insistere sul trademark, visto che poke è un'abbreviazione di poketto ("pocket" che come da tipico uso giapponese fa parte di diverse parole, anche nella sua forma abbreviata.
Mi chiedo però quanto Nintendo potesse insistere sul trademark, visto che poke è un'abbreviazione di poketto ("pocket" che come da tipico uso giapponese fa parte di diverse parole, anche nella sua forma abbreviata.
Forse, ma cui prodest?
Fare causa a lei sarebbe costato nulla a Nintendo, ma lei per difendersi avrebbe speso un patrimonio, pure se dalla parte della ragione.
Così invece si è fatta un'enorme pubblicità sostanzialmente gratuita.
Quindi alla fine tutti contenti.
By(t)e
Ma vabbeh questa qua è una poveraccia che non cià voglia di lavorare: per fare soldi ti fai i tatuaggi coi pokem, poi fai video porno, poi vendi le poké ball personalizzate... se non fosse per il merchandising da cui ne avrà ricavato 100 euro Nintendo non avrebe potuto dirle niente.
Se è così facile, perché non lo fai pure tu?
By(t)e
Mi chiedo però quanto Nintendo potesse insistere sul trademark, visto che poke è un'abbreviazione di poketto ("pocket" che come da tipico uso giapponese fa parte di diverse parole, anche nella sua forma abbreviata.
E' come se Valentino Rossi avesse registrato come marchio non la grafia del suo numero 46, ma proprio il numero 46.
Quando si vuole fare soldi, si è disposti a tutto
Ma vabbeh questa qua è una poveraccia che non cià voglia di lavorare: per fare soldi ti fai i tatuaggi coi pokem, poi fai video porno, poi vendi le poké ball personalizzate... se non fosse per il merchandising da cui ne avrà ricavato 100 euro Nintendo non avrebe potuto dirle niente.
Pensa però se un bambino cerca i Pokemon su Google e in qualche modo arriva a video per adulti..
Ci arriverebbe anche con i puffi o l'ape maia...trovi qualsiasi cosa sul porno.
Se digitando Pokemon finisci su Youporn, vuol dire che il paparino del bambino (spero il paparino ) va spesso sui siti porno.
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