I videogiochi provocano 'dipendenza patologica' secondo una nuova ricerca

Le Università di Derby e Nottingham a Cardiff hanno realizzato un nuovo studio sui videogiocatori, scoprendo dettagli non proprio rassicuranti
di Nino Grasso pubblicata il 08 Agosto 2013, alle 09:01 nel canale VideogamesLe due Università di Cardiff suggeriscono agli sviluppatori di prendere ulteriori misure e limitare le ricompense che invogliano - e costringono - i vari utenti a continuare a videogiocare con uno specifico titolo, supportando l'affermazione con i risultati di un nuovo studio basato sul mondo videoludico.
Come si legge su Computer and Videogames, alcuni giocatori sviluppano proprio una dipendenza patologica sui videogiochi, in particolar modo per quanto riguarda il genere dei MMORPG. L'associazione inglese UK Interactive è subito ricorsa in aiuto al settore affermando che "non c'è una diagnosi medica ufficiale sulla dipendenza da gioco". I risultati degli studi però sono stati già pubblicati sulla rivista Addiction Research and Theory, in cui si legge che dal 7 all'11% dei giocatori coinvolti ed intervistati sono stati considerati "patologicamente dipendenti" dai videogiochi.
"L'industria deve fare qualcosa per limitare la dipendenza compulsiva da questo tipo di media", ha sostenuto il Dr. Zaheer Hussain, psicologo dell'Università di Derby. "Come primo passo, gli sviluppatori e i produttori di giochi on-line hanno bisogno di ristrutturare alcune caratteristiche, fra cui lo sviluppo del personaggio, il tasso di assorbimento e le feature relative al multigiocatore, elementi tutti che concorrono al favorire una relazione di dipendenza problematica fra utenti e videogiochi." L'idea sarebbe quella di ridurre le tempistiche necessarie al raggiungimento dei vari obiettivi, con missioni più semplici e veloci da portare a termine.
"I messaggi di avviso presenti che ricordano di prendere continue pause dal gameplay, indicano che anche l'industria dei videogiochi è consapevole dell'abuso di questi ultimi da parte di alcuni giocatori, così come riconoscono le caratteristiche specifiche che rendono un gioco più avvincente e coinvolgente, inducendo alla dipendenza il videogiocatore", sono invece le parole del Dr. Shumaila Yousafzai della Cardiff Business School.
La risposta delle organizzazioni inglesi a difesa del media videoludico non è tardata ad arrivare: "Non c'è alcuna diagnosi medica nella dipendenza da videogioco ma come qualsiasi altra cosa divertente nella vita, alcuni utenti giocano in maniera eccessiva", afferma Jo Twist, Chief Executive di UKIE. "Noi sosteniamo attivamente il gioco sicuro e sensato nel nostro sito AskAboutGames e incoraggiamo tutti i giocatori a prendere pause regolari di almeno 5 minuti su 45/60 minuti di gioco."
Twist rivendica alcune misure intraprese dai vari sviluppatori volte ad impedire l'abuso dei videogiochi, come i sistemi di controllo disponibili sulle principali console che possono essere usati per limitare la quantità di tempo speso a giocare, l'accesso ad internet e controllare l'accesso a contenuti appropriati all'età dell'utente.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOgni cosa nella giusta misura, os se preferite "il troppo stroppia".. vale per tutte le cose di questo mondo, mica solo per i videogiochi.
non è che adesso bisogna strutturare il mondo per garantire la sopravvivenza di chi ha un quoziente intellettivo sotto la media.. Darwin è stato piuttosto chiaro in merito.
Come per definizione l'abuso di qualsiasi cosa
Discorso diverso soprattutto in oriente, li' ci sono diversi tarati mentali che non capiro' mai cosa fanno nella vita oltre a giocare..
Di conseguenza, anche la risposta data da "Jo Twist" a questi ricercatori è fuori contesto (perchè lui parla di un eventuale abuso del media, ma è pacifico che abusare di qualunque cosa può far male).
Questo, ripeto, fermo restando che reputo questa ricerca priva di alcun fondamento scientifico/logico.
Da una citazione (non la ricordo esattamente):
il problema non è il bastone in sè, ma è l'uso che se ne fa...
Ma è così dappertutto, il videogioco è oro in confronto (anche perchè gioco da più di 30 anni senza "conseguenze" ), tristezza assoluta.
Cos'è sta storia del rendere le cose sempre piu semplici...vogliono farci giocare solo a farmville??? Se siamo cresciuti mentalmente lo dobbiamo anche a giochi come Ultima Online che ti spingevano a pensare...disgustorama...
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