Giochi controllati con il pensiero da Emotiv Systems

Emotiv Systems rilascia i primi dettagli su “Project Epoc”, una periferica che consente di giocare tramite il pensiero.
di Rosario Grasso pubblicata il 12 Marzo 2007, alle 14:25 nel canale Videogames
45 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infocmq apparte skerzi...credo ke ci sarebbero sicuramente molte persone ke ci finiscono male con sto caschetto...ci stanno attaccate x ore e diventano epilettici...xò ovvio...sarebbe molto bello si potesse avere...presto magari prima ke mi sposi!!ahahah...
Bene Bene Bene Bene Bene
Finalmente potranno godersi la nuova e le future generazioni di videogiochi anche chi purtroppo non può utilizzare gli arti superiori per giocare! Anche se magari le loro preoccupazioni sono altre...; )
Si ma non si può fare ... è un cheat
Anche questo non si può fare ... è un cheat e vieni bannato da tutti i server di ngi
speriamo di sì
mi auguro che arrivino a concretizzare questo progetto
Infatti è solo in questo campo che l'ho vista all'opera, (ma anche il campo militare non scherza)
imparare a premere un pulsante sul joypad è una cosa, imparare ad utilizzare una cosa col proprio cervello è tutt'altro, visto che i segnali elettrici non sono "coscienti".
Non credo proprio che si riesca a distinguere, leggendo con degli elettrodi nemmeno applicati sulla pelle, il segnale "vai avanti" da "apri la porta".
Ci vorrebbe una calibrazione dai tempi infiniti per adattare il proprio cervello a controllare una periferica del genere.
Tempo fa leggevo di un esperimento in cui ad una scimmia sono stati impiantati NEL cervello degli elettrodi che gli permettevano di controllare una mano artificiale. Ma per ottenere la capacità di chiudere la mano, per esempio per afferrare oggetti, ci sono voluti mesi.
Quindi che facciamo, un training di 2 mesi per aprire una porta in un FPS!?
E comunque mi sembra più intelligente spendere soldi per applicarlo a chi ha malattie degenerative del sistema nervoso, o è rimasto paralizzato...
(comunque sarei il primo ad utilizzare una cosa del genere!)
Appunto, si stanno studiando interfacce neurali per le persone paralizzate, per dargli la possibilità di continuare a vivere (nel vero senso della parola).
Parlo di malattie gravissime che portano alla paralisi completa, ma il cervello funziona ancora.
Ci vogliono lunghissimi tempi di addestramento per riuscire a caratterizzare 4 stati differenti (ad esempio muovere un puntino sullo schermo verso i 4 lati)
Per spiegarci meglio: per capire il substrato neurologico rispetto ad una particolare attività (premesso che sia una e quella giusta) si possono fare sue cose principali:
Studi elettrofisiologici
Studi di imaging
Per quanto riguarda gli studi elettrofisiologici, non riesci MAI da uno stimolo a riconoscere una risposta elettrica, devi registrarne 100, pulirle dal rumore, sommarle, analizzarle e poi ottieni qualcosa, che, se hai messo gli elettrodi in modo preciso ottieni, altrimenti NO! (e basta poco)
Per gli studi di imaging la procedura è complessa all'ennesima potenza, Voxel, analisi SMP, Mathlab, standardizzazione, conversione in coordinate stereotassiche, analisi addittive, sottrattive, lesionali, VLSM e chi più ne ha più ne metta...
e loro vorrebbero farle con un caschetto...
Poi che bello, mi rapo a zero (tanti capelli contano) mi ungo di gel conduttore e gioco a quake 5
e dulcis in findus
Eh, appunto, come te rimango molto perplesso anch'io (bioingegneria
Non è possibile ricavare informazioni abbastanza dettagliate sulle intenzioni del soggetto...
il caschetto che ti permette di giocare col pensiero nn esiste, c'è poco da fare, per questo continuo a dire che certe notizie andrebbero presentate nel modo corretto, con un minimo di critica oggettiva e costruttiva e non solo lasciate all' interpretazione delle persone che ci mettono un lampo a fraintendere una notizia
il sistema che permetteva di giocare a pong (oh, pong ragazzi, su e giù..) tramite il pensiero, in verità sfruttava i messaggi relativi al puntamento dell' occhio sullo schermo: in parole moooolto semplici risucivano a stabilire quali segnali elettrici erano collegati allo spostamento dell' occhio guardando uno schermo
diciamo che è un "movimento col pensiero" taroccato, ben distante da quanto è veramente il "pensare qualcosa e tradurla in ordine per una macchina"
il pensare di poter comandare un oggetto meccanico coscientemente con la sola formulazione del pensiero è e resterà fantascienza, credo, per almeno la durata della nostra intera vita, ergo ci vorranno decenni per sviluppare una conoscenza tanto approfondita sia del nostro cervello (la cosa più difficile) che dell' hardware necessario a fare una cosa del genere
frankie ne sa cmq sicuramente più di quanto posso saperne io
Quoto appieno.
...
Prendiamo pes6.Io ho il difensore davanti...mi immagino una veronica, pallonetto, sombrero e lui lo fa? e che priscio c'è? però impazzirei...la fine dei miei giorni è arrivata!
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