Ex produttore di BioWare chiede ai giocatori di essere meno aggressivi verso gli sviluppatori

Mark Darrah, ex produttore di BioWare, ha chiesto ai videogiocatori di essere più pacati nel criticare i titoli che deludono e, soprattutto, di non prendersela direttamente con i singoli sviluppatori, ma esprimere la loro rabbia verso le software house o i publisher.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 20 Febbraio 2025, alle 14:33 nel canale VideogamesBioWare
59 Commenti
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Nel momento in cui si decide di lavorare per un dato "nome famoso" ci si deve assumere la responsabilità sia degli onori che degli oneri, altrimenti si deve avere il coraggio di dire no a determinate condizioni. Mi sembra che stiamo vivendo in un'epoca dove conta solo lo stipendio e non si guarda al risultato del proprio lavoro, eclissando qualsiasi responsabilità, della serie è sempre colpa degli altri
Purtroppo l'esempio della falegnameria ( così come semplificato da me) rispecchia in parte il mondo dei vg tripla A.
Si lavori per settori e solo ad una piccola parte di quel determinato settore.
Ti faccio un esempio stupido:
A Caio viene viene commissionata il tema musicale di un ambientazione.
Gli schizzi proposti includono alcuni elementi ed un certo tipo di illuminazione ed ambientazione ( magari cupa, con ombre allungate ecc)
Caio si mette al lavoro e compone una base che dona suspance e tensione.
Mentre va avanti il progetto quell'ambientazione viene modificata perchè le tante ombre lunghe, unite agli elementi da renderizzare non possono essere realizzati mantenendo una certa fluidità.
Per quanto bella e coinvolgente la colonna sonora è disconnessa dalla reale scena.
Si hanno 3 possibilità:
Lasciarla com'è stonando con l'ambientazione
Modificarla mettendo qualche pezza
Riscriverla daccapo.
In genere la terza opzione viene meno per mancanza di tempo.
Le prime due non faranno altro che giudicare il lavoro come mediocre o scarso.
Che colpa ne ha il compositore?
Anni fa i bambini si educavano così.
Oggi la gioventù sarebbe probabilmente più civile se fosse ancora così.
La verità è la verità, piaccia o non piaccia bisogna prenderne atto e poi agire di conseguenza.
Oggi vediamo infatti i risultati educativi dei ragazzi attuali.
E lo decidi tu chi menare e chi no?
Certo che no, basti vedere chi sostiene queste ideologie stupide e ridicole e metterlo di fronte alla realtà, non solo al fatto di essere anormali, ma anche al fatto che sono una minoranza e NON devono sentirsi offesi.
Se si sentono offesi se ne facciano una ragione e smettano di sentirsi tale e rompere le scatole.
Se si sentono offesi se ne facciano una ragione e smettano di sentirsi tale e rompere le scatole.
Esattamente che scatole ti rompono?
Basti vedere come si alterano quando Vannacci li definisce anormali, quando di fatto LO SONO, basti guardare la definizione su Treccani.
La mentalità Woke è una mentalità nata dalla propaganda e che frega in realtà a pochissimi, è quanto di più schifoso fra gli speudo ideali spinti dalle sinistre. Spero caldamente in un cambio di polarizzazione attraverso la vittoria dei partiti di destra / estrema destra in quante più parti possibili dell'UE.
Quindi secondo te per contrapporsi ad un estremismo ne serve giustamente un'altro... mi pare che in germania l'ultima volta non finì proprio benissimo (e con questo chiudo).
Non è che i produttori stiano poprio lì a guardare e diano libertà totale agli studi di sviluppo. A me non disturbano più di tanto certe scelte, purché siano inserite in modo coerente (cioè ci costruisci il gioco attorno non il contrario) e non risultino in una goffa forzatura che rasenta il ridicolo, in modo da avere almeno una parvenza di "libertà artistica": per me è il chiaro segno che gli sviluppatori oltre ad avere alle volte anche poche idee, non hanno tutta questa libertà di scelta.
Non è che i produttori stiano poprio lì a guardare e diano libertà totale agli studi di sviluppo. A me non disturbano più di tanto certe scelte, purché siano inserite in modo coerente (cioè ci costruisci il gioco attorno non il contrario) e non risultino in una goffa forzatura che rasenta il ridicolo, in modo da avere almeno una parvenza di "libertà artistica": per me è il chiaro segno che gli sviluppatori oltre ad avere alle volte anche poche idee, non hanno tutta questa libertà di scelta.
Ogni studio è liberissimo.
Semmai sono gli sviluppatori a non avere libertà ( e quì cadono tutti quei discorsi che facevate voi sul fatto che lo sviluppatore non lavora principalmente per i soldi ma per la ... "passione" e che quindi non fosse un semplice impiegato ) ma c'è chi prende questo tipo di decisioni.
E ovviamente se fai uscire un gioco palesemente Woke, dove il Woke non è semplicemente la presenza di una donna maschiaccio di turno ma una mezza popolazione di transessuali e travestiti allora è giusto che ci vada di mezzo l'intero studio.
Semmai sono gli sviluppatori a non avere libertà ( e quì cadono tutti quei discorsi che facevate voi sul fatto che lo sviluppatore non lavora principalmente per i soldi ma per la ... "passione" e che quindi non fosse un semplice impiegato ) ma c'è chi prende questo tipo di decisioni.
E ovviamente se fai uscire un gioco palesemente Woke, dove il Woke non è semplicemente la presenza di una donna maschiaccio di turno ma una mezza popolazione di transessuali e travestiti allora è giusto che ci vada di mezzo l'intero studio.
intanto con "voi" non so a chi tu ti riferisca. Io non ho mai detto (e neppure pensato) che il profitto non faccia parte dell'equazione o che non ne sia il principale obiettivo: parliamo di società quotate in borsa che devono essere finanziate, quindi è ovvio che il profitto conta. Poi, negli studi esistono delle gerarchie, quindi c'è chi esegue e chi prende delle decisioni, sensate o meno che siano. Pensare però che le decisioni siano libere rispetto alle aspettative e la visione degli investitori è ingenuo. Se come studio devi fare uscire qualcosa, e i tuoi finanziatori vedono i giochi SP come un investimento rischioso e poco profittevole (diciamo un Prey 2017 a caso) e pensano che un gioco online potrebbe replicare ritorni interessanti come successo ad altre compagnie, magari hai l'idea di proporre un progetto del genere immaginando di incontrare consensi, anche se quella non è una tipologia di giochi che sei in grado di fare (e non sei del tutto libero se i tuoi prototipi vengono bocciati e devi ripiegare su altro). Quindi direi che c'è una combinazione di fattori unito al fatto che i giochi sono sempre più costosi da produrre che genera progetti fallimentari. Togli la parola woke: pensi che agli investitori interessi qualcosa dei pronomi o dell'orientamento dei personaggi in un gioco? Sono solo convinti che sia un mezzo per aumentare le vendite: se fosse una questione puramente ideologica dei finanziatori-sviluppatori, si prodigherebbero per inserire questi contenuti in maniera decisamente migliore. Vedi il recente caso di Days gone, un seguito non lo fanno perché non ha venduto abbastanza in base alle aspettative, mentre una remastered di cui nessuno sentiva la mancanza sì (e gli sta andando pure bene da quello che ho capito).
con gli sviluppatori, a maggior ragione se sono una software house
alle dipedenze di un publisher e/o manager che non capiscono un cazzo.
Sono con questi ultimi che è corretto prendersela.
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