Company of Heroes 3: torna uno dei migliori RTS

Company of Heroes 3: torna uno dei migliori RTS

Abbiamo giocato per diverse ore il nuovo RTS di Relic Entertainment. Ecco le nostre considerazioni, tra pregi e difetti...

di pubblicata il , alle 12:14 nel canale Videogames
Company of Heroes
 

Il genere degli strategici in tempo reale oggi può apparire stagnante. Ci sono poche novità al gameplay (inevitabilmente) e le uscite sono senz'altro più diradate nel tempo rispetto a una volta. Negli anni '90 e negli anni 2000 non era così, con vari titoli importanti che puntavano a conquistare lo scettro di migliore RTS e che introducevano significative novità sul piano delle meccaniche di gioco. Se Warcraft III faceva perno sugli eroi, Homeworld trasponeva la strategia nello spazio aggiungendo la quarta dimensione e Total War spostava il controllo da poche unità a migliaia di unità, Company of Heroes introdusse le coperture e conseguentemente una profondità tattica che prima non c'era.

Quando arrivò nei negozi, Company of Heroes era il migliore RTS sul mercato. Tanti fan del genere lo adorarono e il gioco ebbe una longevità prolungata nel tempo anche per la sua consistente componente multiplayer. Tutte prerogative che tornano con il nuovo Company of Heroes 3.

Company of Heroes 3

Non si tratta solamente di coperture, ovviamente. Il nuovo capitolo, come i suoi predecessori, mette enfasi sull'importanza di ogni risorsa militare sul campo di battaglia. Ogni singolo soldato è da intendere come una proprietà preziosa all'interno delle tattiche di guerra, e gestirlo nella maniera adatta può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. All'interno di un contesto dove muovere adeguatamente gli uomini e i mezzi sul campo, e farli interagire con l'ambiente, è determinante. Infatti, le manovre di accerchiamento della linea difensiva nemica quasi sempre rappresentano il punto di svolta negli scontri a fuoco più efferati.

Uno dei principali passi in avanti di Company of Heroes 3 rispetto al secondo capitolo della serie di Relic Entertainment riguarda la composizione poligonale degli scenari di gioco. La campagna in Italia, in particolare, sfoggia mappe di gioco che ricordano molto le controparti reali: cittadine come Gela, Termoli e Salerno, infatti, sono riprodotte con dovizia di particolari, con molti più edifici che in passato, oltre che un ambiente più vivo, con soldati della resistenza italiana che lottano autonomamente rispetto al fulcro dei combattimenti tra asse e alleati, mentre ciascun edificio può essere ridotto in macerie.

Company of Heroes 3

Una maggiore complessità architettonica che si traduce in tattiche più articolate, con la sensazione di lottare strada per strada e casa per casa tipica di questa parte della seconda guerra mondiale. Benché non ci sia una riproduzione dei fatti storici totalmente attinente, o che possa suggerire qualcosa in più all'appassionato di storia, rimane molto forte la sensazione della devastazione a cui scelleratamente andò incontro l'essere umano in quel periodo storico. In particolare, le decisioni del giocatore faranno ragionare su quelli che sono stati i danni collaterali del conflitto. Ad esempio, ordinare un attacco di artiglieria per devastare un intero campanile ci consentirà di uccidere il cecchino asserragliato nella chiesa, risparmiando probabilmente la vita di qualche soldato, ma rinunciando al patrimonio storico di quell'edificio e causando vittime nei civili, qualora il colpo non risultasse particolarmente preciso.

Company of Heroes 3, per questi motivi, si conferma una riproduzione viscerale e autentica del secondo conflitto mondiale, che da una parte può riportare alla mente gli anni della gioventù in cui si giocava con i soldatini di piombo e i carro armati di resina, dall'altra fa riflettere. L'audio ultra realistico e direzionale, e la distruzione visiva che si prospetta davanti agli occhi del giocatore, fanno il resto.

Company of Heroes 3

Non è tutto allo stato dell'arte però. Dal punto di vista tecnico, infatti, permangono delle lacune di non poco conto. Le animazioni dei soldati non sono perfette e le texture non alla risoluzione che ci saremmo aspettati: Relic vuole, ovviamente, che il suo nuovo RTS giri sulla maggior parte delle configurazioni, ma rinunciando al dettaglio rischia in alcuni punti di avere una grafica "pasticciata". Non è solamente un orpello estetico, perché un'approssimazione di questo tipo può gravare sulla leggibilità delle situazioni tattiche e ridurre la precisione del giocatore.

Che in single player beneficia della nuova pausa tattica: si può stoppare in qualsiasi momento l'azione di gioco, il che è praticamente obbligatorio visto che il giocatore è chiamato a gestire contemporaneamente più fronti del conflitto, su mappe così tanto complesse come abbiamo detto. Dopo, si possono concatenare gli ordini, richiedendo ai soldati di eseguirli secondo la linea di priorità determinata dal giocatore. Allo stesso tempo, l'interfaccia non è perfetta come ci si può aspettare.

Gestire le coperture è ovviamente fondamentale in questo schema di gioco. Per ciascuna di esse il giocatore ha un'indicazione visiva sul livello di protezione che darà alle truppe una volta che verrà raggiunta. Se l'indicazione è in giallo, allora i soldati potranno subire danni, mentre una protezione contrassegnata con il colore verde proteggerà quasi interamente il soldato che vi si trova a ridosso. Meno entusiasmante è la gestione del presidio degli edifici: in particolare, manca la possibilità di sfruttare le coperture determinate dalla presenza degli edifici, e rimane l'unica scelta di proteggere le truppe facendole entrare nell'edificio stesso. Mentre veicoli, trincee, sacchi di sabbia e gli altri elementi dello scenario, che cambiano dinamicamente anche in funzione delle scelte del giocatore e di come cambia la mappa per via delle esplosioni, sono tutti sfruttabili come copertura, la maggior parte delle pareti degli edifici non consente di far riparare i soldati.

Il punto è che usare una protezione esterna piuttosto che annidare i soldati nell'edificio sono due cose, strategicamente, molto diverse. Gli edifici, infatti, hanno un livello di resistenza che, se messo a dura prova, può essere ridotto fino al collasso dell'edificio stesso. E un crollo del genere, ovviamente, inciderebbe molto sulla salute dei soldati che vi si trovano all'interno.

Company of Heroes 3

Come dicevamo, è il movimento dei soldati la chiave per poter imbastire tattiche che possono portare a risultati soddisfacenti. I soldati svolgono delle azioni anche durante i movimenti stessi, prendendo di mira il nemico per difendersi a loro volta dal suo fuoco. Le direttrici che perseguono durante i loro movimenti, quindi, sono molto importanti. Naturalmente, bisogna anche verificare che ci sia adeguata protezione lungo queste direttrici. Usare una camionetta che cura automaticamente i soldati che vi si trovano nei paraggi può essere determinante per ripristinare risorse vitali: con l'esercito schierato a presidio di un avamposto e postazioni fisse che difficilmente si possono muovere, come obici, artiglieria e mitragliatrici, può essere una buona tattica spostare la camionetta per il primo soccorso in prossimità delle truppe da curare in funzione di come va avanti il conflitto.

La combinazione corretta delle truppe è naturalmente fondamentale. La fanteria è determinante per le operazioni che richiedono di "mettere le mani" direttamente su certi aspetti dello scenario, come conquistare i punti di controllo. Questi ultimi sono fondamentali in Company of Heroes, perché soltanto presidiando la gran parte della mappa il giocatore può disporre delle risorse necessarie per espandere il proprio esercito e avere più chance di vittoria.

Company of Heroes 3

Le unità di fanteria sono forti contro le postazioni fisse del nemico, ma nulla possono contro i mezzi blindati, che richiedono plotoni armati di bazooka o lanciamissili. Inoltre, ciascun plotone può disporre di abilità che possono cambiare le sorti del conflitto, come la disponibilità di granate per decimare la resistenza del nemico oltre le trincee o esplosive per indebolire strutture architettoniche come dei ponti, impedendo ai carri del nemico di confluire verso una zona nevralgica. Ciascuna unità acquisisce dinamicamente esperienza sul campo di battaglia a seconda delle azioni che compie: quando sale il suo livello, inoltre, il giocatore può sbloccare nuove abilità specifiche per quel determinato tipo di unità.

Molto importanti sono anche i carri, le unità aeree e l'artiglieria. Per i carri va fatto un ragionamento sui movimenti simile a quello che abbiamo visto per le truppe di terra, da studiare secondo la pianificazione strategica del nemico. È molto importante avere una visione chiara di quale parte del veicolo si sta esponendo al fuoco nemico: soprattutto esporre il retro o le parti laterali può tradursi in colpi devastanti, che rendono il carro pressoché inutile (anche se si può riparare con i genieri). È quindi consigliabile affrontare frontalmente altri carri o postazioni difensive dotate di armi anticarro. Inoltre, i carri, così come la fanteria, interagiscono dinamicamente con l'ambiente: possono distruggere postazioni difensive o essere danneggiati da queste ultime, collidere con altri mezzi con manovre spericolate, o essere rallentati da filo spinato o sacchi di sabbia. A proposito di riparazione, le nostre truppe possono riparare e mettere in funzione dotazioni dismesse sul campo di battaglia, ed entrare in possesso delle armi lasciate cadere del nemico in modo da disporre di maggiore scelta tattica. Le truppe possono anche entrare nei mezzi di trasporto per raggiungere più velocemente le parti sensibili della mappa.

Company of Heroes 3

Inoltre, per le postazioni fisse, che siano delle mitragliatrici o delle unità anti-carro, si può determinare il cono di azione all'interno del quale devono fare fuoco qualora venga avvistato il nemico. Solo impostando bene il raggio di azione delle postazioni fisse si può organizzare una difesa efficace. Inoltre, conoscere l'esatta posizione delle truppe del nemico è molto importante: lo si può fare, fra le varie scelte, con un volo di ricognizione. Se non conosciamo i movimenti del nemico non potremo usare attacchi di artiglieria provenienti da postazioni fisse o dai cannoni a bordo delle cacciatorpediniere che seguono l'azione a terra dalla spiaggia.

Un altro aspetto fortemente migliorabile è quello legato alla componente gestionale. Relic ha voluto seguire Creative Assembly (Total War) e aggiungere alla classica campagna di Company of Heroes una parte in cui si gestiscono truppe e risorse lungo l'intera penisola italiana: nel momento in cui le truppe dell'asse e degli alleati convergono sulla stessa zona, allora si dà inizio alla parte strategica nella classica impostazione di CoH.

Company of Heroes 3

Tuttavia, la parte gestionale conferma diverse lacune sul lato tecnico e quasi sempre dà la sensazione di scarsa versatilità per il giocatore, che si ritrova quasi sempre ad agire lungo un percorso prestabilito, senza poter avere l'enorme libertà decisionale che invece esiste in un Total War. Relic ha cercato di inserire qualche elemento di differenziazione, ma il giocatore ha sempre la sensazione di trovarsi di fronte a dei bivi piuttosto che alla possibilità di poter impartire liberamente una strategia per risalire in maniera personalizzata la penisola fino alla conquista di Roma. Fra gli elementi di differenziazione, i rapporti con i comandanti delle armate: Buckram per gli Stati Uniti, Norton per il Regno Unito e Valenti per la resistenza italiana. Ciascuno di loro ci darà dei suggerimenti e ci chiederà di dare priorità a certe azioni: potremo rispondere facendo delle promesse ma solo quando concretizzeremo sulla mappa gestionale quanto detto riceveremo dei punti risorsa con cui potremo ulteriormente alimentare le nostre forze sul campo.

La mappa su cui si svolge la parte gestionale, inoltre, offre vari spunti che alimentano ulteriormente le possibilità decisionali del giocatore. L'Asse, infatti, potrebbe presidiare degli snodi sensibili con unità contro la fanteria o i mezzi: facendo transitare i nostri uomini nei dintorni di queste arterie, quindi, potrebbe tradursi in perdite. Meglio utilizzare delle foreste, meno battute dalla retroguardia tedesca, anche se comportano tempi di percorrenza più lunghi. La struttura di questa componente è a turni, in perfetto stile Civilization, e impostare la fine del turno vuol dire esporsi alla reazione del nemico.

La sinergia tra i movimenti delle unità è molto importante, con Relic che ha voluto anche qui replicare certi equilibri che si trovano storicamente nella componente tradizionale di CoH. Il giocatore deve anche decidere quali città italiane liberare per prime, in funzione delle risorse che ha a disposizione e della disposizione delle truppe sul territorio, per organizzare delle manovre di accerchiamento rispetto agli avamposti da conquistare, tagliando eventualmente le linee di rifornimento del nemico.

Company of Heroes 3

Questa campagna ha un enorme valore anche dal punto di vista didattico. Non tanto in termini di reale attinenza con i fatti storici: ad esempio, su come gli Alleati si sono interfacciati con la popolazione locale o sui Generali effettivamente impegnati nel conflitto, e sulle loro storie personali; quanto di riproduzione delle battaglie più famose, come quella di Cassino o di Anzio. I giocatori possono riscriverle, ma avranno delle sensazioni molto forti su quali sono state le reali difficoltà sul campo di queste specifiche missioni, in una maniera così diretta che solo un videogioco ben fatto come Company of Heroes 3 può far vivere.

Detto questo, la componente gestionale rimane lacunosa e ripetitiva. Non solo l'interfaccia è scadente e approssimativa come nelle altre sezioni del gioco, se non di più; ma la stragrande maggioranza delle battaglie si riduce in schermaglie dove l'unico obiettivo è presidiare quante più zone di controllo possibile: basta averne più del nemico per vincere la battaglia.

Oltre alla campagna d'Italia, il giocatore può impegnarsi nelle operazioni nel Nord Africa. Qui non c'è la parte gestionale, ma si tratta di una lineare successione di 8 missioni che sfruttano il collaudato schema di gioco di Company of Heroes. Queste missioni sono ambientate a partire dalla prima parte del 1942 e, come nel caso della campagna d'Italia, puntano a far rivivere reali conflitti della seconda guerra mondiale, come quelli avvenuti a Ajdabiya, Gazala e Tobruk. Ogni missione è stata congegnata per mettere alla prova il giocatore in maniera peculiare, facendogli scoprire determinati aspetti delle meccaniche di CoH 3.

Company of Heroes 3

Questa modalità di gioco è interessante soprattutto perché mette alla prova il motore di gioco Essence Engine 5 con gli scenari desertici, che si rivelano gratificanti alla vista e che mettono il giocatore dinnanzi a una serie di decisioni diverse rispetto agli angusti campagni di battaglia della penisola. In particolare, i grandi spazi aperti senza estese possibilità di copertura rappresentano una sfida a cui neanche il giocatore con esperienza in CoH è abituato.

Le operazioni africane ci permetteranno di scoprire le peculiarità della Afrika Korps, la grande unità dell'esercito tedesco che venne approntata e inviata nel febbraio del 1941 in Libia. I suoi punti di forza consistono in un predominio veicolare di carri e artiglieria, che si contrappone alle forze britanniche stanziate in Africa che invece puntano sulla fanteria e veicoli veloci e scattanti. La campagna presenta delle sequenze di intermezzo tra una missione e l'altra che puntano a mostrare la sofferenza dei civili durante le operazioni militari.

Company of Heroes 3

Company of Heroes 3, ovviamente, offre una serie di modalità di gioco multiplayer. Contro altri giocatori, innanzitutto, con la possibilità di personalizzare in fondo la partita scegliendo fra le impostazioni 1vs1, 2vs2, 3vs3 e 4vs4. Questa è ovviamente la migliore scelta possibile per il giocatore più impegnato, che richiede una profonda conoscenza delle meccaniche di CoH, anche perché ogni scelta va presa in tempo reale, oltre che saper mettere tutte queste conoscenze sul campo di battaglia in maniera adeguata.

I giocatori che vogliono ambire alla vittoria devono avere una visione chiara dei punti di forza e di debolezza di ciascuna unità, così come delle abilità a disposizione, e delle capacità di movimento. In multiplayer è ancora più importante controllare i Punti Vittoria e i Punti Risorsa: solo presidiando e mantenendo il controllo sulle aree della mappa più sensibili si potrà organizzare una stretta vincente sul nemico.

Abbiamo, poi, la modalità co-op contro l'intelligenza artificiale, che permette a due amici di verificare il proprio livello di sinergia contro la CPU, impostabile anche su livelli di difficoltà molto alti, dove niente viene lasciato al caso. Questa modalità è molto importante per imparare in vista delle sfide più difficili del PvP, mettendo a disposizione tutte le mappe che si trovano in quest'ultima area del gioco.

Company of Heroes 3

Già nella prima versione di Company of Heroes 3 troviamo 14 diverse mappe di gioco e 4 fazioni, ciascuna delle quali con unità riprodotte fedelmente rispetto alle reali controparti storiche. Conoscere le 14 mappe sarà altrettanto importante: queste variano tra gli angusti spazi degli scenari di conflitto sul Mediterraneo alle ampie distese del deserto africano, richiedendo approcci completamente diversi. Inoltre, è supportato fin da subito il Modding, che dà modo agli appassionati di scatenare la propria fantasia rilasciando mappe, modalità di gioco e strumenti di tuning per alterare gli equilibri di gioco e raggiungere un migliore bilanciamento.

Per quanto riguarda le 4 fazioni disponibili sin da subito nella prima versione di Company of Heroes 3 troviamo: Afrika Korps, l'esercito Usa, le forze speciali britanniche e la Wehrmacht, ciascuna con precise peculiarità. Fra la dotazione della Afrika Korps troviamo alcuni tra i mezzi più conosciuti tra quelli usati nel secondo conflitto mondiale come Panzer 3, Flak 88 e i carri Tiger. Così come le altre armate, inoltre, anche la Afrika Korps può contare su rinforzi nel corso delle missioni: nello specifico, fanteria italiana che può schierare sul campo di battaglia, mine, linee spinate e altro ancora.

L'esercito Usa, invece, rappresenta un'esperienza di gioco più simile a quella dell'originale Company of Heroes, permettendo un approccio aggressivo e più facilmente adattabile alle situazioni di gioco. Questi soldati danno modo di reagire velocemente alle azioni del nemico, mentre le tante abilità a disposizione dei plotoni consentono con più facilità di correre ai ripari in caso di errori di pianificazione. Tra i rifornimenti, paracadutisti che possono raggiungere velocemente le aree della mappa più sensibili, e controllare con più agilità i Punti Vittoria, e il potenziamento delle unità già presenti sulla mappa.

Company of Heroes 3

Anche i britannici mettono a disposizione risorse di vario tipo, rappresentando un'ottima scelta soprattutto per chi vuole iniziare. Beneficiano di rifornimenti legati alle armate indiane, che possono fornire fuoco di copertura e bombardamenti di artiglieria. La Wehrmacht, invece, è molto potenziabile stanziando risorse sugli edifici e sbloccando le ricerche più congeniali al tipo di situazione tattica. La Wehrmacht è una forza difensiva intimidatoria, e la sua capacità di assorbire gli attacchi prima di lanciarsi in devastanti controffensive fa parte della storia. Se gestita bene, la Wehrmacht, che può contare anche sull'aggressiva capacità aerea della Luftwaffe, è difficile da sopraffare.

Per concludere, Company of Heroes 3 rappresenta un ottimo esponente del genere degli strategici in tempo reale, sicuramente il migliore per quanto riguarda la seconda guerra mondiale. Non è esente da difetti, purtroppo. L'interfaccia utente, ad esempio, è stata completamente rivista, ed è adesso più chiara nel segnalare al giocatore gli eventi critici, mentre la pausa tattica è ottima per il single player. Tuttavia, non è sempre possibile sfruttare le coperture come si vorrebbe, soprattutto a ridosso degli edifici. Qualche limitazione tecnica, come le texture non sempre ottimamente realizzate, incide poi sulla precisione con cui è possibile imbastire le tattiche.

Ottime le possibilità di interazione con gli scenari che, come abbiamo detto, sono ora più complessi, con le cittadine italiane soprattutto più intense sul piano poligonale e molto veritiere. Tutto questo incide molto anche sulle strategie: ad esempio, evidenziando i vantaggi nell'affrontare il nemico dalle posizioni più in alto. La ditruzione incide sulle coperture a disposizione e sul modo in cui tutte le unità interagiscono con gli scenari.

Company of Heroes 3

È insoddisfacente soprattutto la componente gestionale, ben lontana dal livello di flessibilità offerto da un Total War. Oltre a una certa carenza nelle opzioni decisionali a disposizione del giocatore, colpisce per l'approssimazione delle componenti tecniche, con interfaccia spartana e non sempre chiara, e mappa complessivamente di dimensioni ridotte. Purtroppo l'approssimazione tecnica ritorna in altre parti di Company of Heroes 3, così come nelle stesse animazioni delle truppe sul campo, lasciando pensare che, come spesso accade con i giochi che appartengono a generi di nicchia, lo sviluppo del gioco sia stato limitato da insufficienti risorse finanziarie.

Al di là dei limiti tecnici, i giocatori lamentano in questa fase di lancio un certo sbilanciamento negli equilibri di forza tra le varie unità a disposizione delle fazioni. Se questa considerazione riguarda il multiplayer competitivo, bisogna aggiungere che anche l'intelligenza artificiale per la parte single player non è esente da difetti. Tutti questi aspetti hanno diviso la community di Company of Heroes, tra chi è rimasto fortemente insoddisfatto considerando questo terzo capitolo un passo indietro ben lontano dai fasti di CoH 2 e chi, invece, è speranzoso sul fatto che Relic possa migliorarlo. Bisogna, infatti, notare che questo è solo l'inizio di un lungo viaggio che Relic ci sta proponendo e che ci sarà sicuramente spazio per un maggiore equlibrio con le immancabili patch.

Company of Heroes 3 rimane una solida base di partenza per tutti i giocatori più impegnati e appassionati del genere degli strategici in tempo reale, oltre che delle modalità di conflitto della seconda guerra mondiale. Come i suoi predecessori, auspicabilmente migliorerà nel tempo e offrirà quella sfida in multiplayer competitivo che rese celebre soprattutto Company of Heroes 2.

1 Commenti
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Axios200607 Aprile 2023, 20:43 #1
È insoddisfacente soprattutto la componente gestionale, ben lontana dal livello di flessibilità offerto da un Total War. Oltre a una certa carenza nelle opzioni decisionali a disposizione del giocatore, colpisce per l'approssimazione delle componenti tecniche, con interfaccia spartana e non sempre chiara, e mappa complessivamente di dimensioni ridotte. Purtroppo l'approssimazione tecnica ritorna in altre parti di Company of Heroes 3, così come nelle stesse animazioni delle truppe sul campo, lasciando pensare che, come spesso accade con i giochi che appartengono a generi di nicchia, lo sviluppo del gioco sia stato limitato da insufficienti risorse finanziarie.


Il punto e' semplice: con il solo nome, vende. La UI pare ancora quella di COH1... capisco rimanere fedeli alla tradizione, ma si puo' migliorare l'usabilita' e l'ingombro a schermo senza stravolgere.

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