Diablo III per console: niente connessione a internet permanente e gioco via LAN
Dopo aver provato Diablo III su Xbox 360 e PS3 ecco le nostre considerazioni sulla versione console del celeberrimo hack and slash di Blizzard. La nuova versione introduce un nuovo sistema di interfacciamento e, soprattutto, rimuove alcuni limiti che Blizzard ha introdotto su PC e Mac per combattere la pirateria.
di Rosario Grasso pubblicato il 03 Settembre 2013 nel canale VideogamesXboxBlizzardDiabloMicrosoft
Co-op? Si, grazie
Diablo III su console è un'esperienza ancora più distensiva rispetto alla controparte PC. È particolarmente piacevole, soprattutto, giocarlo insieme agli amici, magari sulla stessa console, mentre, magari, si discute di altro. Ciò è possibile, ovviamente, soprattutto ai bassi livelli di difficoltà che, come abbiamo visto, sono nettamente più permissivi rispetto alle versioni PC e Mac.
L'esperienza di gioco su console è ampiamente reattiva, con i personaggi che eseguono prontemente gli ordini impartiti dal giocatore. Per adattare le meccaniche di movimento al gamepad, poi, Blizzard ha introdotto una serie di nuove animazioni. Il personaggio su schermo si muoverà, quindi, con maggiore naturalezza, e permetterà di eseguire delle azioni che su PC non sono possibili. Non solo potrà rotolare, ma potrà anche camminare lentamente nel caso il giocatore sposti con delicatezza la levetta del controller.
Blizzard ha poi dovuto rivedere il funzionamento della telecamera, che adesso si allarga anche più rispetto alla versione PC nel momento in cui due personaggi si allontanano troppo l'uno dall'altro. Ovviamente, in alcuni casi il sistema deve risolvere il problema dell'allontanamento in maniera arbitraria, per esempio teletrasportando il personaggio che si sta allontanando dal vivo dell'azione. In questi casi il teletrasporto viene realizzato automaticamente senza che la partita degli amici risulti interrotta. Se uno dei quattro si allontana dal gamepad, inoltre, il suo alter ego seguirà automaticamente gli altri personaggi.
La fisica, così come la reattività dei personaggi e del mondo di gioco, e la complessità di quest'ultimo a livello geometrico, rimangono immutati rispetto alla versione originale. Cambia il modo di interfacciarsi, ma la velocità e la brutalità di Diablo rimangono così come la tradizione ci ha insegnato. L'azione di gioco è estremamente caotica, al limite del confusionario, al punto che Blizzard ha deciso di implementare una funzione che permette ai quattro giocatori di ritrovare sullo schermo il proprio personaggio. Per farlo, infatti, bisogna premere l'analogico sinistro, e un fascio di luce sormonterà il proprio alter ego, consentendo di inviduarlo immediatamente. Un escamotage che Blizzard ha dovuto adottare perché la confusione regna sovrana come al solito in Diablo e perché l'inferiore risoluzione dell'immagine non aiuta certo in termini di pulizia visiva.
Blizzard ha pensato a una struttura di tipo drop in drop out, che permetterà a nuovi giocatori di entrare e uscire liberamente dalle partite in corso. Sono possibili tutti i tipi di combinazione: per esempio, potremo avere tre giocatori in locale e il quarto collegato tramite internet. Ma sarà anche possibile portare un personaggio con una chiavetta e trasferirlo sulla console dell'amico che sta ospitando la sessione di gioco, senza ricorrere per nulla alla rete. Il giocatore può stabilire se lasciare la partita aperta al pubblico, in modo che chinque possa aggiungersi in qualunque momento, oppure se limitare il match ai conoscenti e agli amici.
Per quanto riguarda il loot, inoltre, in locale tutti i giocatori vedono tutto e possono teoricamente raccogliere ciò che vogliono. Insomma, bisogna organizzarsi per voce. Online, invece, ogni giocatore vede solo ciò che può effettivamente raccogliere, perché il sistema fa una cernita a monte dei drop. Cambia anche lo stesso rating dei drop, secondo quanto ci fa sapere Blizzard. Praticamente i nemici uccici lasciano cadere quasi esclusivamente oggetti che possono essere usati dalle classi coinvolte nel match, mentre a terra si ritroveranno pochissime cianfrusaglie. Questo per limitare l'andirivieni dalle città alle mappe dei combattimenti, necessario per vendere le cose inutili.
Il sistema di progressione dei personaggi è identico rispetto alla versione originale di Diablo III. È quindi strutturato intorno alle rune, che possono modificare in maniera sensibile le skill di base e cambiare anche il loro aspetto visivo. È una semplificazione importante quella stabilita da Blizzard, visto che il giocatore non ha la possibilità di personalizzare in fondo il suo personaggio, non avendo alberi per le abilità. D'altra parte può modificare in qualsiasi momento la configurazione del suo alter ego digitale.
Le armi che vengono raccolte nel corso del gioco e le armature, d'altronde, non incidono sulle skill, mentre le rune non cambiano il gameplay nel corso dell'avventura. Insomma, si tratta di una struttura molto più semplicistica rispetto a quella di altri giochi di ruolo, che rende Diablo III principalmente un gioco veloce e adrenalinico, piuttosto che tattico.
I giocatori possono forgiare anche nuove armi e nuovi pezzi di equipaggiamento e possono ridurre in pezzi gli oggetti già esistenti, in modo da ricavare nuovi materiali per le future creazioni.