PlayStation Vita alla prova del laboratorio
Dopo alcuni test di laboratorio, siamo in grado di esprimere un giudizio definitivo sulla nuova console portatile di Sony. Destinata ai giocatori hardcore, può fare breccia in un mercato sempre più complesso e che riguarda ormai esigenze videoludiche così distanti tra loro?
di Andrea Bai, Rosario Grasso pubblicato il 28 Marzo 2012 nel canale VideogamesSonyPlaystation
Conclusioni
PlayStation Vita è un'ottima soluzione per i giocatori hardcore che amano giocare in mobilità. Si tratta di un sistema che offre un dettaglio grafico unico e la capacità di gestire giochi complessi e profondi, in grado di coinvolgere completamente il giocatore. Tutto questo la rende ideale per il gaming in mobilità fuori casa, ma si tratta di un sistema decisamente funzionale anche dentro le mura domestiche, dove può essere utilizzato per giocare con un maggiore livello di confort.
Sony ha fatto un ottimo lavoro in termini di interfacciamento, visto che le due levette analogiche, i dorsali, la croce direzionale, il touschreen e il touchpad posteriore danno l'opportunità di intervenire in qualsiasi tipo di gioco con naturalezza, immediatezza e grande praticità. Dopo soli pochi minuti di gioco si ha un tipo di precisione assolutamente paragonabile a quello che si ottiene con la sorella domestica PS3, facendo quasi dimenticare che si sta giocando su un sistema portatile. La praticità nel trasporto, consentita anche dal ridotto peso del sistema, rende PS Vita praticamente una "droga" nei primi giorni di utilizzo, rendendola addirittura sconsigliabile per il gamer incallito che non riesce a staccarsi dal videogioco di turno.
Non ci sono solamente pregi, però. Il sistema di interfacciamento è buono, ma ci sono dei casi di maggiore criticità. Le sperimentazioni fatte da Sony in questo line-up di lancio, e mi riferisco principalmente a Little Deviants e a Escape Plan, sono appunto da considerarsi come tali. Alle volte agire contemporaneamente sul display touchscreen e sul touchpad posteriore non è pratico, visto che non si può contemporaneamente reggere il resto del sistema avendo le due mani impegnate nel contatto con le due superfici. Insomma: PS Vita è un buon sistema per i giochi casual, ma rimane pensato principalmente per i titoli profondi per hardcore gamer tradizionalisti.
Il line-up iniziale, oltretutto, non è l'ideale. Come capita puntualmente con una nuova piattaforma al lancio, i primi giochi non sfruttano al massimo il sistema, né in termini di capacità di elaborazione né in termini di interfacciamento. Gli sviluppatori hanno poco tempo per imparare i kit di sviluppo e poca esperienza complessiva per "spingere" al massimo l'hardware a loro disposizione. Wipeout 2048, Uncharted L'Abisso d'Oro e lo stesso Escape Plan sono giochi sì gradevoli, ma al massimo da quattro stelline, per intenderci, non da quattro stelline e mezza. Serve qualcosa di più radicale per avere una vera e propria killer application.
Di grande qualità è invece Rayman Origins, che offre un'esperienza di gioco profonda, precisa e dall'ottima grafica. Con le due dita è possibile ingrandire in qualsiasi momento la visuale come si fa per una pagina web e questo consente, qualora lo voglia il giocatore, di vedere tutti i dettagli della grafica del livello di gioco che si sta giocando. Ma neanche Rayman Origins è un gioco completamente originale, visto che su PS Vita è molto simile alle controparti per le console domestiche e per il PC.
Insomma, bisogna attendere, come dicevamo anche in sede di anteprima, Gravity Daze. Il gioco d'azione free roaming dello Japan Studio di Sony promette di offrire un'avventura accattivante incorniciata all'interno di una grafica di altissimo livello sia come dettaglio poligonale sia sul piano artistico. Gravity Daze è pensato per sfruttare tutti i sistemi di interfacciamento di PS Vita, giroscopio incluso. Può quindi instaurare un franchise di grande successo per il sistema portatile, aiutando grandemente Sony anche dal punto di vista delle vendite (finora 1,2 milioni di unità di PS Vita vendute in tutto il mondo, un po' poche). Gravity Daze arriverà in Europa il 13 giugno.
Ci saranno poi anche Resistance Burning Skies, con un'avventura alternativa all'interno di questo popolare franchise, e LittleBigPlanet, completamente rivisto per sfruttare PS Vita. Il primo sarà ambientato nel 1951 quando inizia l'attacco alla costa orientale Nordamericana da parte dei Chimera. Il giocatore impersonerà il pompiere Tom Riley durante il primo giorno dell'invasione dei Chimera. Anche questo gioco farà pieno uso delle levette analogiche, che sarà possibile sperimentare in maniera approfondita PS Vita anche in chiave shooter in prima persona. Resistance Burning Skies sarà disponibile dal 30 maggio.
LittleBigPlanet per PS Vita avrà nuovi esclusivi strumenti di creazione basati sui comandi touch e sulla fotocamera. Grazie alla connettività 3G e Wi-fi, inoltre, i giocatori potranno inviare e scaricare i livelli creati, visto che Lbp, come tradizione per la serie, incentiverà nuovamente la creatività dei giocatori. Con questo capitolo, la serie passa nelle mani di Double Eleven, mentre lo sviluppatore originale MediaMolecule è ormai concentrato su altro. Non c'è una data precisa per LittleBigPlanet per PS Vita, ma con ogni probabilità arriverà entro la fine del 2012.
Uno degli elementi di maggiore criticità di PS Vita riguarda poi le schede di memoria proprietarie, indispensabili per lo storage dei contenuti: il sistema è, infatti, incompatibile con le tradizionali schede microSD. PS Vita accoglie due tipi di schede di memoria proprietarie: quelle su cui risiedono i giochi, che vanno inseriti nello slot nel dorsale superiore del dispositivo, e quelle per la memorizzazione dei salvataggi e dei contenuti scaricabili, che vanno inserite invece nello slot nel dorsale inferiore del dispositivo. Le prime sono più grandi (come una scheda SD), mentre le seconde sono decisamente più piccole.
Nonostante le somiglianze con le schede SD tradizionali, i piedini e la forma delle schede PS Vita proprietarie differiscono leggermente rispetto alle controparti tradizionali, rendendo impossibile la compatibilità tra le une e le altre. Sony, dunque, continua sulla sua strada dei formati proprietari, riportando alla memoria quanto tentato con i vari supporti UMD, Blu-Ray, MiniDisc, solo per citarne alcuni. In certi casi ha avuto successo in altri no, ma con PS Vita rischia di perdere buona parte dell'utenza che avrebbe preferito maggiore apertura e compatibilità con le soluzioni già esistenti. È il solito discorso: da una parte la lotta alla pirateria, mascherata da esigenze di sicurezza, dall'altra il rischio di danneggiare chi fa un uso legittimo del sistema.
PS Vita ha al lancio un prezzo, 249 euro per il modello senza supporto 3G e 299 euro per il modello con questo modulo, che sarà quasi sicuramente ridimensionato nei prossimi mesi. I costi di produzione delle varie componenti, infatti, consentono a Sony di avere un ampio margine a tal proposito. Può dunque abbassare considerevolmente il prezzo senza andare in perdita su ogni console venduta. Si tratta di un processo capitato anche nel caso del 3DS, quando la console portatile ha subito una riduzione del prezzo addirittura di un terzo dopo soli cinque mesi dall'ingresso sul mercato. La riduzione del prezzo, insieme a un line-up più valido di quello iniziale, in quel caso ha dato una spinta notevole alle vendite. Questo ragionamento, insomma, potrebbe rendere non consigliabile l'acquisto al day one di PS Vita, fermo restando quanto abbiamo detto a proprosito del facile matrimonio tra i giocatori hardcore e la nuova console portatile di Sony.
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl problema semmai è la cronica mancanza di giochi: una compatibilità decente con il parco software della PSP era, imho, fondamentale.
Messa così, il rischio di un fail nonostante le caratteristiche è dietro l'angolo.
Il problema semmai è la cronica mancanza di giochi: una compatibilità decente con il parco software della PSP era, imho, fondamentale.
Messa così, il rischio di un fail nonostante le caratteristiche è dietro l'angolo.
Secondo me i titoli tardano un po' ad arrivare perchè molte aziende hanno paura che la concorrenza smartphone si farà sentire parecchio, inoltre c'è da considerare che in giappone all'uscita ha venduto parecchio meno di 3DS.
Mancano le vere Killer Applications. Gravity Daze secondo me non lo sarà abbastanza, non penso che venderà poco, ma non penso neanche che molta gente comprerà la console dopo la sua uscita.
Poi, finchè in giappone non tirano fuori un Monster Hunter o qualcos'altro con un nome dalla stessa portata, non venderà e continueranno a far uscire su psp, che li invece spinge molto ancora oggi.
Uncharted, Wipeout, Ninja Gaiden, Rayman sono sufficienti per l'appassionato, ma non per il pubblico di massa, e anche fifa si fa prima a prenderlo sulle console più grandi, potendoci giocare con amici senza problemi.
io ho una ps vita
Ma cavolini,dove stanno i dorsali analogici?intendono i tasti l e r?no perché a me sembrano digitali e basta,gli unici analogici sono le due levette.....Tolto il fatto che in uncharted (dove era arrivato lui) sparavo da un buco in una roccia che era largo 1 metro e non colpivo nessuno e che gli FPS su console sono sempre un fail come controlli, la grafica e' qualcosa di pazzesco per un giocattolino cosi'.
Io sto solo aspettando di vedermi fuori Gravity Daze (ho visto i video del gameplay ed e' spettacolare) e poi mi sa che me la compro.
1)Yes, è una questione di principio:250 euro non sono un problema per il 99% delle persone, MA sono troppi per quello che psVita offre: monitor 5'', e ci giochi solo.
2)il sistema di controllo: touch+ joypad, lo trovo scomodo solo io?
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