Coolest Projects: un evento per portare coding e competenze digitali fra i più giovani

Coolest Projects: un evento per portare coding e competenze digitali fra i più giovani

Per la prima volta nel nostro Paese, i Coolest Projects approdano a Milano organizzati da CoderDojo Milano con il patrocinio del Comune di Milano. Vedono la partecipazione di 1.500 ragazzi da tutta Italia e 150 progetti tecnologici

di pubblicata il , alle 15:41 nel canale Videogames
 

Il 4 novembre a Milano presso Fabbrica del Vapore l’evento mirato a diffondere la conoscenza del coding e sviluppare le competenze digitali tra le ragazze e i ragazzi di età compresa tra i 7 e i 17 anni. Si tratta dei Coolest Projects, organizzati da CoderDojo Milano con il patrocinio del Comune di Milano, Fondazione Cariplo e Fondazione AeM e in collaborazione con Accenture, Lenovo, Aglea e altri partner. Vedono la partecipazione di 1.500 ragazzi da tutta Italia e 150 progetti tecnologici, mentre i migliori progetti parteciperanno al contest internazionale di Dublino del 2018.

CoderDojo è un movimento no-profit internazionale impegnato nella diffusione della creatività digitale e del pensiero computazionale tra gli studenti in età scolare. Organizza un evento tutti gli anni dal 2012 a giugno a Dublino che nell’ultima edizione ha coinvolto più di 700 progetti.

Coolest Project Milano

Il primo Coolest Project italiano è un’iniziativa gratuita previa iscrizione su Eventbrite. I progetti, realizzati singolarmente o in gruppi di tre studenti, sono divisi in 6 categorie e consistono in applicazioni realizzate con scratch (giochi e animazioni), siti web realizzati in HTML, CSS e Javascript, giochi, hardware (robot, macchine e hack), mobile app e progetti avanzati con applicazioni web reali. I prototipi, che saranno presentati il 4 novembre a una giuria di esperti e mentor, saranno scelti valutando l’approccio progettuale e la risoluzione dei problemi affrontati in fase di implementazione.

Durante la giornata è previsto un ricco calendario di speech e workshop che coinvolgeranno genitori, insegnanti e ragazzi. Nell’area espositiva si potrà accedere a laboratori interattivi e incontrare le aziende presenti. In particolare, presso lo spazio di Lenovo si avrà l’opportunità di farsi ritrarre da un vignettista che, utilizzando Yoga Book disegnerà su carta le immagini dei visitatori automaticamente digitalizzate sullo schermo per una pronta condivisione.

Il Tesla Club Italy (www.teslaclub.it) presenterà i segreti tecnologici delle auto di nuova generazione; Scuola di Robotica di Genova (www.scuoladirobotica.it) mostrerà Nao, robot interattivo, e Yunic (yunik.it) un laboratorio con Coderbot; ma sono molte altre le iniziative che attenderanno i visitatori della manifestazione.

“Stiamo assistendo a un importante cambiamento guidato dall’innovazione. Un fenomeno che riguarda il nostro modo di vivere e lavorare: secondo le ultime stime, il 65% dei bambini che inizia ora il percorso scolastico sarà occupato in professioni che oggi non esistono. Una nostra recente indagine individua 4 trend che descrivono come si trasformerà il mondo del lavoro: crescente interazione uomo-macchina, che metterà sempre più al centro le competenze digitali; collaborazione estesa anche alle tecnologie, non solo ai colleghi; lavoro per obiettivi e progetti e non solo per funzione aziendale; lavoro inteso non più come luogo a cui recarsi, ma al quale connettersi in un contesto sempre più agile.” Ha dichiarato Francesca Patellani, Corporate Citizenship Lead di Accenture per Italia, Europa Centrale e Grecia. “Questi cambiamenti implicano accanto alle competenze tecnologiche e digitali, anche lo sviluppo di caratteristiche come capacità di collaborazione e adattamento, intelligenza sociale ed emozionale, curiosità e resilienza. Il coding dovrebbe essere inserito nei programmi di apprendimento fin dalle scuole primarie al pari di grammatica e matematica, perché permette di preparare le generazioni future a sviluppare capacità logiche, di analisi e soluzione dei problemi e allo stesso tempo permette ai bambini non solo di imparare a programmare, ma programmare per apprendere”.

Altre informazioni si trovano a questo indirizzo.

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